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Sindacato Nazionale Autonomo C.R.I.

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COMUNICATO N. 19                              

                                                                                                       ROMA, 21 febbraio 2005

              

 

                                                                                                      A TUTTI I LAVORATORI

                                                                                                                                                                                               

 

Dopo una lunga stasi amministrativa, che ha bloccato la maggior parte degli accordi intercosi fra l’Amministrazione CRI e le OO.SS., finalmente giorno 15 u.s.-a seguito di un incontro fra le  OO.SS., il Commissario Straordinario Maurizio Scelli, il Direttore Generale CRI ed il Capo Dipartimento Risorse Umane- si sono affrontate e risolte le problematiche amministrative che avevano provocato la paralisi dell’Ente.            

Questo è stato il motivo per cui, da circa due mesi, lo SNACRI non ha prodotto nessun comunicato, in quanto, per il bene dell’Ente, non era opportuno entrare nel merito dei dissidi che riguardavano l’apparato amministrativo della CRI.

Giorno 16 u.s., è stata convocata una ulteriore riunione fra Amministrazione CRI e le OO.SS., in presenza del Commissario Straordinario, che è servita a sbloccare alcuni accordi ( erogazione dei 500 mila euro al personale medico nel rispetto dei tempi ed in funzione dell’accordo a suo tempo stipulato, soluzione di alcune problematiche locali periferiche, etc.).

Sono state programmate riunioni, ogni martedì, con l’intendimento di smaltire l’enorme contenzioso arretrato. Lo SNACRI è fiducioso e ritiene che finalmente si è imboccata  la strada giusta e se percorrendola, non porterà ad immediati risultati, significherà che ancora una volta la fiducia posta  nell’operato dell’Amministrazione è stata una inutile perdita di tempo.

Lo SNACRI, in quasi tutti i comunicati, ha sempre sostenuto che se ogni adempimento amministrativo, non è supportato da un idoneo risultato, esso ha solo valore di un accordo virtuale.

Da parecchio tempo lo SNACRI, con spirito costruttivo, tenta con serie argomentazioni e segnalazioni formali di portare a conoscenza dell’apparato amministrativo molte situazioni, che in verità non fanno onore  all’Ente umanitario se questi, amministrativamente, non dà una adeguata risposta.

Lo SNACRI è interessato affinché l’Ente CRI cresca in modo armonico, al fine di essere considerato una risorsa utile ed importante per il Paese.

Grazie agli sforzi del Commissario Straordinario, la CRI ha acquisito una immagine concreta ed una popolarità indiscussa, facendo recuperare all’Associazione quella credibilità e concretezza che le amministrazioni precedenti avevano messo a repentaglio.

Tutto ciò è un patrimonio che può dissolversi nel tempo se i responsabili amministrativi dell’Ente, ed i responsabili dei comitati periferici a tutti i livelli, non mettono da parte i propri egoismi e contribuiscono in modo determinante a far si che l’Ente sia una unica entità senza dissidi interni, finalizzando il suo operato nell’ambito dei principi ispiratori.

Per ottenere questo risultato necessita standardizzare le procedure di assistenza al cittadino, fornendo agli operatori dell’Ente mezzi adeguati  ed all’avanguardia, nel rispetto delle leggi e dei contratti di lavoro. Necessita stemperare le continue frizioni fra volontariato e personale dipendente , avendo la capacità di risolvere gli attriti  con comportamenti super partes, facendo capire ad ognuno che la CRI è unica e gli atteggiamenti di ognuno devono essere finalizzati a questa realtà.

E’ di fondamentale importanza, anche al fine di dare una maggiore dignità all’Ente, chiedere deleghe pubbliche facendo così finire la questua  che i comitati periferici sono costretti a chiedere alle altre pubbliche amministrazioni, per poter avere una funzione lavorativa sociale; oltre tutto, le deleghe pubbliche potrebbero risolvere i tanti problemi economici e consentire di procedere ad una sicura sistemazione di tutto il personale precario che, da moltissimi anni ed a diverso titolo, opera nell’Ente. Necessita anche avere il coraggio di destituire quei commissari periferici, e sono tanti, che sono di ostacolo allo sviluppo della CRI, in quanto prestano la loro opera svincolati dal contesto generale e fuori dalle direttive del Comitato Centrale, ostinandosi anche  a non riconoscere i diritti previsti dalle leggi, dai contratti, utilizzando l’Ente ed i suoi servizi per i propri fini personali.

 

LE PROBLEMATICHE IN ESSERE IN VIA DI SOLUZIONE  E NON:

 1)           come è noto, con la legge N. 257 DEL 19-10-04,ALL’ART. 3BIS, si è stabilito che “… il Commissario Straordinario dell’Ente Associazione Italiana della Croce Rossa , a seguito dell’entrata in vigore del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data a giugno 2004, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale N. 179 del 2-08-04, che qualifica la predetta Associazione  Ente di alto rilievo ai sensi dell’art, 20 della legge 20-03-1975 N. 70, è autorizzato a ratificare, previo parere dei Ministri Vigilanti, le ordinanze commissariali N.430 del 3-03-03, N.1741 del 23-07-03, N. 1657 DEL8-09-03 E n.1996 del 24-11-03, relative alla nuova organizzazione centrale e periferica  dell’Ente …” fra le ordinanze in questione vi e’ la dotazione organica dell’Ente (N 1996 del 24.11.03), che è all’attenzione dei ministeri  vigilanti che ancora non hanno provveduto a trasmettere il relativo parere, per cui, il secondo e terzo step si potrà effettuare quando i relativi atti saranno restituiti; comunque, da indiscrezioni, questi dovrebbero essere restituiti alla Croce Rossa fra circa 20 giorni.

2)           E’ stato finalmente completato il primo step  agli aventi diritto, a seguito dell’annullamento del Consiglio di Stato della delibera n 67 ed a seguito dei nuovi inquadramenti effettuati ai sensi della legge finanziaria 1997.

Le graduatorie formulate lasciano la scrivente organizzazione alquanto perplessa per via delle anzianità riconosciute che  non coincidono, dal punto di vista retributivo, con i dettami del bando impugnato e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 36 4^ serie speciale del 12.5.98. Come ribadisce la sentenza del Consiglio di Stato, l’annullamento di tutte le procedure concorsuali, comporta l’espletamento nuovamente dei concorsi per i danneggiati ed ad avviso della Scrivente Organizzazione, il riconoscimento economico, con la stessa decorrenza  di tutti gli altri dipendenti assunti con lo stesso bando; in particolar modo la retrodatazione delle successive promozioni dovrebbe coincidere con il contratto collettivo integrativo dell’Ente che ne prevede l’applicazione a far data della stipula che è il 5.8.2000

3)           Mentre sta per essere convertito in legge il decreto governativo che proroga i lavoratori in servizio presso la CRI, ai sensi della legge 368, fino al 31-12.2005, si assiste a deplorevoli tentativi finalizzati alla sostituzione del personale precario già in servizio, con nuovo personale. Tutto ciò vanifica gli sforzi effettuati per la realizzazione della norma di legge e si invitano gli organi amministrativi del Comitato Centrale  ad intervenire tempestivamente  e con severità ogni qual volta si verificano episodi similari.

4)           L’accordo fra Amministrazione C.R.I. e OO.SS. sia sull’importo in merito al buono pasto che sulle modalità di erogazione è spesso vanificato in quanto alcune strutture periferiche spesso ostacolano questo  diritto con la scusante che non hanno i necessari fondi per l’applicazione. La Scrivente Organizzazione, al fine anche di garantire detto istituto a tutti i dipendenti C.R.I. in servizio in tutta Italia,  ha anche più volte richiesto all’Ente di  centralizzare l’erogazione pretendendo poi dai Comitati la restituzione delle somme.

5)           L’accordo tra amministrazione CRI e OO.SS. in materia di sussidi ai sensi dell’articolo 27 del CCNL ad integrazione del CCNL stipulato il 16.2.99, non è ancora operativo in quanto non è stato ancora portato all’approvazione delle OO.SS. il regolamento con  i criteri per l’erogazione. Martedì 22.02.05 si dovrebbe procedere all’approvazione dei suddetti criteri e quindi all’emanazione della relativa circolare.

6)           L’accordo quadro siglato fra amministrazione e OO.SS. in materia di mutamento di profilo professionale del personale dipendente, la cui circolare è stata inviata il 19.4.04, ancora non ha trovato, a distanza di un anno, la soluzione. Nella riunione del 16 u.s. è stato ribadito dall’amministrazione che le procedure sono state ultimate ma a tutt’oggi i lavori non sono stati posti all’attenzione del’OO.SS.

7)           Le problematiche inerenti l’accordo di contabilità, disdetto dalla scrivente organizzazione con nota n 208/4 , del 22.O3.04, lascia ancora all’oscuro tutte le OO.SS., sui costi, sulle modalità e le verifiche periodiche, lasciando intendere che il mancato confronto serve a nascondere chissà quali imbrogli.

8)           L’accordo sulla definizione della bozza di regolamento per l’introduzione dell’istituto delle mansioni superiori previsto dall’articolo 24 del CCNL 1998-2001 oltre a non essere applicato vede l’Amministrazione in tutte le rivalse legali instaurate dai dipendenti , che svolgono mansioni superiori mettere in atto  una netta chiusura alla conciliazione in  dispregio della normativa contrattuale.

9)           La mancata attuazione dell’articolo 17 del CCNL (posizioni organizzative) penalizza enormemente coloro i quali hanno incarichi di responsabilità (direttrici didattiche, capo sala, incarichi di direttore regionale e provinciale etc) per cui è urgente un incontro, più volte sollecitato, per la soluzione del problema.

10)        Mancato recepimento, più volte chiesto, dell’adeguamento della normativa disciplinare ed il cambiamento dei componenti del collegio arbitrale che, scelti nel 1995, fra gli ex giudici e funzionari di stato in pensione, in quanto  alcuni  di questi, attualmente, non sono più in vita o in grado di operare. Nuova designazione dei componenti interni del collegio arbitrale in quanto nel frattempo molti  ex designati sono andati in pensione.

11)        Formulazione dei criteri per assegnare l’incarico di direttore provinciale, in attesa che vengano assunti i dirigenti per l’incarico di direttore regionale creare i criteri di supplenza con il relativo onere economico da attribuire per l’esercizio di responsabilità superiori.

12)        Creare dei meccanismi di protezione affinché il personale precario possa operare con la doverosa serenità senza subire ricatti da parte dei responsabili territoriali. Far sì che quando vengono stipulate convenzioni locali al personale della legge 368 vengano garantiti gli emolumenti contrattuali dell’incentivazione così come previsto dal CCNL.

13)        Attuazione come da contratto delle commissioni pari opportunità e mobbing.   

 

MEDICI:

 L’Amministrazione CRI, rispetto alla procedura concorsuale per l’attribuzione di incarichi di seconda fascia medica, ha comunicato che tale procedura è subordinata alla conclusione dell’iter di approvazione e notifica della pianta organica. Di fatto colleghi medici svolgono tali funzioni, con assunzione di responsabilità specifiche aventi riflesso anche nell’esterno dell’Ente, senza percepire le competenze stipendiali previste per tali funzioni pur in presenza di giurisprudenza costante che ne prevede comunque il pagamento.

Ci lascia perplessi che l’Amministrazione non si faccia carico, anche economico, di valutare che tale responsabilità è obbligatoria per l’espletamento dei servizi sanitari che l’Ente svolge. È quindi vincolante per i servizi stessi.

Tale considerazione dovrebbe indurre gli amministratori ad essere meno superficiali nel considerare tale aspetto e quindi gratificare coloro che si assumono tali responsabilità anche al fine di evitare successivi contenziosi legali che vedrebbero l’Ente soccombere in quanto tali funzioni sono incontestabili.

Inoltre come più volte richiesto si deve procedere alla contrattazione per la stipula del contratto integrativo per l’area medica, professionisti e dirigenti.

 

ELEZIONI RSU:

 L’Amministrazione ha comunicato il dato ufficiale delle elezioni per il rinnovo delle RSU 2004 che sono risultati come di seguito elencati:

RSU: CISL UIL CGIL RDB

CSA di CISAL

FIALP/SNACRI

UGL
Seggi: 59 16 32 30 69 6

Totale RSU  212

 Si ringraziano coloro che hanno dimostrato  la loro fiducia nell’ Organizzazione confermandola come il primo sindacato della Croce Rossa.

 

SICILIA:

 Uno degli esempi per come l’Amministrazione del Comitato Centrale  non incide nelle disfunzioni esistenti nei comitati periferici è la Sicilia.

Il Comitato Provinciale di Catania non ha mai ottemperato all’erogazione dei buoni pasto fin da quando sono stati istituiti dal Comitato Centrale a far data dal 1.10.1998. Tanto meno, successivamente, non ha nemmeno attuato l’accordo fra l’amministrazione CRI e OO.SS sull’importo del  buono pasto, siglato il 17.6.04 e la cui circolare è stata inviata a tutti i comitati periferici dal comitato centrale.

 La scrivente   organizzazione attribuisce la responsabilità di tali omissione sia al Commissario Regionale che non ha vigilato che al Commissario Provinciale di Catania nonché al direttore Provinciale. Risulta che per omissioni molto più lievi i dipendenti vengono inquisiti e sanzionati  dalla commissione di disciplina, ci si chiede se disattendere contratti, circolari di servizio rientra nei doveri di colui il quale dovrebbe avere, come compito preminente di eseguire le disposizioni impartite?

Si chiede al Commissario Straordinario di riportare alla legalità il Comitato di Catania e di perseguire i responsabili di tali omissioni che hanno prodotto “figli e figliastri” in CRI.

Ai sensi e per gli effetti del vigente statuto, l’art. 28, stabilisce quali sono i compiti del Comitato Regionale che riguardano l’indirizzo ed il coordinamento delle attività della CRI nel territorio della Regione e controlla l’attività dei rispettivi Comitati Provinciali, tramite questi, dei Comitati Locali.

Il Comitato Regionale della Sicilia, invece di attenersi ai compiti statutari, da lungo tempo gestisce una società per azioni, la SISE (Siciliana Servizi Emergenza), prima come società mista e da alcuni mesi a questa parte come “socio unico”.

Ciò significa che l’Organizzazione Siciliana , con un artificio tutto Italiano, in modo fittizio , si è trasformata in SPA, operando sempre come CRI, attingendo risorse in nome dell’Ente e fondi dalla regione Siciliana finalizzati all’espletamento del servizio 118. Nel frattempo si è dotato di un apparato burocratico amministrativo finalizzato a detta gestione, utilizzando circa 1600 precari con assunzioni mensili, discriminanti e di comodo.

La CRI dal canto suo ha consentito questa diversificazione, unica in Italia, e che le sottrae una enorme quantità di risorse economiche nonché la gestione come Ente pubblico non economico di un importante servizio sanitario a vantaggio di terzi. Nel bilancio inerente  le attività della SISE al 31.12.03 si sostiene  “ che la SISE era stata costituita per essere il braccio operativo della CRI…”, ci si chiede a questo punto di quale  CRI si parla. Nel frattempo si sono costituite quattro Direzione: la direzione operativa, la direzione del personale, la direzione amministrativa, la direzione sanitaria. Oltre tutto l’incarico per assumere il personale è stato dato ad una società di lavoro interinale che, come riferisce la relazione del collegio sindacale al bilancio di esercizio chiuso al 31.12.03, “ha comportato un aggravio di oneri non indifferente da stimarsi intorno al 10% delle spese di diretto riferimento, da riconoscersi alla società di lavoro interinale…..” è come dire che su cento miliardi delle vecchie lire la società interinale ne incassa dieci e siccome il bilancio effettivo supera di gran lunga i cento miliardi ciò significa che ulteriori risorse vengono incassate da terzi e distolte dal servizio pubblico.

Tutto ciò succede in un Ente, come la CRI le cui risorse economiche diminuiscono sempre di più in virtù dei tagli che le leggi finanziarie costantemente operano nei confronti degli enti pubblici.

Lo SNACRI attuerà ogni azione o forma di lotta affinché la Regione Sicilia rientri nella legittimità operativa degli enti pubblici, affidando alla CRI i servizi di 118 espletati.

 

CONSIGLIO DIRETTIVO DELLO SNACRI:

Nei giorni 17, 18 e 19 marzo 2005 è convocato il Consiglio Direttivo dello SNACRI del CSA di CISAL FIALP allargato anche ai segretari regionali.

I lavori si terranno presso l’hotel NUOVA SERENELLA Viale Carlo Terzi  San Nicola la Strada – Caserta.

Nell’ambito dei lavori del Consiglio Direttivo si sta organizzando presso il BELVEDERE DI SAN LEUCIO di Caserta una  tavola rotonda, a cui dovrebbero partecipare le autorità locali, politici, giornalisti sul tema “UN NUOVO VOLTO PER LA CRI”.

 Si coglie l’occasione per inviare distinti saluti

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IL SEGRETARIO GENERALE

Dott. Luigi Biscardi