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Sindacato Nazionale Autonomo C.R.I.

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COMUNICATO N. 32                            

                                                                                                       ROMA, 21 dicembre 2005

              

 

                                                                                                      A TUTTI I LAVORATORI

                                                                                                                                                                                          

  

MASSIMO BARRA PRESIDENTE CRI: 

Lo SNACRI, nel formulare a Massimo Barra gli auguri di un ottimo e proficuo lavoro, ritiene che la sua elezione può essere una garanzia per il futuro dell’Ente; infatti, oltre ad essere un ottimo conoscitore delle dinamiche della CRI, è anche inserito molto bene a livello internazionale in quanto ha ricoperto vari ruoli  tra l’altro sostituendo la Dott.ssa Garavaglia come vice Presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezza Luna  Rossa, ed è stato eletto di recente, con mandato biennale, alla Presidenza della Commissione sviluppo della Federazione delle società di Croce Rossa e Mezza Luna Rossa.

In compenso eredita un Ente collassato, anche sul piano economico tanto che la Banca Nazionale del Lavoro, ogni tre mesi, grazie all’enorme passivo accumulato, introita consistenti interessi per ripagarsi del fido concesso all’Ente.

L’ultima gestione commissariale è stata l’ulteriore dimostrazione che se nella CRI continua la spartizione politica e l’uso personalistico dell’Ente come trampolino di lancio per introdursi nell’ambito politico del Paese, a rimetterci sarà l’Ente e tutti quei contribuenti che credono ancora nel suo fondamentale ruolo di ausilio dei poteri pubblici.

Per fortuna Barra non ha bisogno di questi mezzi per farsi apprezzare dal Paese in quanto la sua carriera sia personale che nell’ambito della CRI, è stata sempre improntata nella consapevolezza che si viene giudicati e rispettati per i risultati che si è capaci di ottenere.

Oggi la CRI ha bisogno di credibilità interna e di risanamento, perciò necessita sforzarsi per la sua ricostruzione, attuando tutti insieme i principi fondamentali a cui si ispira, creando fiducia e rispetto in tutti i suoi operatori e facendo una ulteriore pulizia di quei soggetti, il cui uso personalistico dell’Ente è comprovato.

E’ opportuno provvedere a cementare lo spirito di “essere della cri” che è stato vergognosamente intaccato dall’ultima gestione commissariale e dai suoi  accoliti, che scientemente hanno attuato clientelismo, abuso di potere, dividendo e disorientando tutti coloro i quali hanno sempre creduto nell’Ente e nei suoi principi fondamentali.

 Lo SNACRI è convinto che il nuovo Presidente si adopererà al fine di contribuire alla soluzione, con equità e giustizia, di tutti quei problemi che si sono creati per la mancata osservanza delle leggi, dei contratti, dei regolamenti, che ancora oggi sono oggetto di contenzioso.

Il  Giorno 28 p.v. ci sarà l’insediamento ufficiale

 BUON LAVORO E CORAGGIO, PRESIDENTE!!!.

 

LA CRI ED I SUOI PROBLEMI:

Mentre l’Ente con legge n° 1 del 19/01/2005 è stata classificata di alto rilievo, provvedendo anche a ratificare la creazione di quattro dipartimenti con Dirigenti di prima fascia, a tutt’oggi, nessuna funzione, quantomeno per perfezionare il suo Stato di Ente Pubblico, è stata delegata alla CRI.  L’Ente oggi è un contenitore vuoto.

Quando alla Caserma della Cecchignola di Roma, alla presenza del Ministro della Salute Storace, è stato presentato il vigente Statuto, il Ministro, nel ricevere il Segretario Generale dello SNACRI che, anche a nome delle altre OO.SS., gli ha consegnato e discusso un documento con il quale veniva chiesto di riempire il contenitore CRI, affidando all’Ente deleghe pubbliche, la risposta fu che avrebbe subito istituito una commissione che, con la partecipazione delle OO.SS. , avrebbe individuato le deleghe da conferire.

Dal 14/05/2005 sono trascorsi oltre sette mesi e non si è più sentito parlare né di commissione, né di deleghe, pur avendole sollecitate. La elevazione dell’Ente al ruolo di “ alto rilievo”, avrebbe dovuto comportare per l’Ente stesso la sua ristrutturazione ed il conferimento di deleghe, mentre è servita solo per conferire l’incarico di Capo Dipartimento ad alcuni personaggi.

Necessita ricordare che la nomina dei Capo Dipartimento ha comportato la riduzione della dotazione organica CRI in proporzione del costo di questa nuova istituzione.

Presso la CRI operano varie tipologie di lavoratori:  a tempo indeterminato, determinato, dipendenti militari addetti ai compiti civili, militari di ruolo, consulenti. Non è stata fatta una politica di definitiva tutela per il precariato ( civile e militare) anzi si è provveduto a far diminuire ulteriormente la vacanza organica dell’Ente consentendo l’ingresso clientelare di dipendenti provenienti da altri Enti e senza concordare gli ingressi, come è stato fatto dagli altri Enti del Comparto, di concerto con le OO.SS.

Si è provveduto a creare un ulteriore forma di precariato con funzioni giuridiche assurde, dimenticandosi che la CRI è un Ente che non ha fini di lucro.

E’ opportuno omologare nell’ambito dello stesso comparto tutte le professionalità precarie che operano nell’Ente al fine anche di garantirle tutto ciò in considerazione che da troppi anni, il precariato lavora senza concreta certezza per il futuro lavorativo: la concessione delle deleghe pubbliche sarebbe una seria e responsabile risposta alle loro giuste aspettative.

In ogni caso, anche se si vogliono intraprendere altre strade per il futuro dell’Ente, queste non possono prescindere dalla completa soluzione del problema del precariato e della tutela di tutti coloro i quali lavorano nell’Ente; non è più possibile finalizzare il lavoratore precario alla capacità o incapacità di chi è preposto a “ chiedere la carità” per il rinnovo delle convenzioni in essere o cercarne delle nuove.

Moltissimi altri problemi continuano ad essere irrisolti come l’attuazione del Contratto di Comparto (Art. 17, 24 etc.) ormai scaduto, quello di Ente, la II Fascia Medica, la centralizzazione dei buoni pasto con una contrattazione valevole per tutto il territorio Nazionale, l’attuazione in tutto il territorio Nazionale della Legge 626, le divise ai dipendenti a norma ed uguali in tutto il territorio Nazionale etc.. Tutte queste problematiche non risolte, si dovranno discutere con colui che avrà la Delega al personale, non appena il Consiglio Direttivo avrà designato il relativo consigliere.

 

CONTRATTO DI COMPARTO:

Come è noto, lo scorso maggio il Governo e le OO.SS. hanno raggiunto un accordo di massima ove veniva indicato l’aumento medio che doveva essere erogato al Comparto degli Enti Pubblici non Economici. Detto aumento medio veniva indicato nella somma di 130,00 € e la percentuale di incremento veniva concordata nel 5,01%.

Per un lungo periodo di tempo non furono emanate le linee di indirizzo che servono per procedere all’accordo finale. Di recente le linee sono state emanate ed il 13/12/05 si è svolto l’incontro con L’ARAN, per il biennio economico 2004/2005.

La prima riunione ha avuto esito negativo in quanto sono sorti alcuni problemi per la definizione della base di calcolo, sulla quale applicare la rivalutazione.

Su tale punto fondamentale persiste una perniciosa confusione, che deriva dalle discrepanze tra le indicazioni del Comitato di Settore e gli avvisi Ministeriali.

Si allungano, quindi, i tempi per la definizione del Contratto che si pensava di chiudere entro Dicembre. Si attende che l’ARAN riesca sollecitamente a definire le proprie coordinate e si avvii la Contrattazione verificando le condizioni per chiudere l’accordo.

 

VARIE:

Il 14 Dicembre u.s., presso la sala Rossa del CONI al Foro Italico di Roma, sono stati celebrati i festeggiamenti per il cinquantenario della nascita della FIALP CISAL; il ringraziamento va a quei volenterosi che a suo tempo, con sacrificio e perseveranza hanno avuto il merito di sostenere, contro tanti ostacoli ed opposizioni, strenue battaglie per difendere ed affermare quei principi di libertà ed indipendenza che la carta Costituzionale riconosce ai lavoratori di qualunque fede politica.

 

AUGURI:

Si stanno avvicinando le prossime festività natalizie e di fine anno e lo SNACRI approfittando di questo periodo festivo, chiude, come di consueto la sede al pubblico, per effettuare le operazioni di riordino della sede e della fascicolazione degli atti, nonché a preparare i bilanci. La sede resta operativa solo per queste incombenze, pertanto, per problemi urgenti si invita a contattarci via fax o e-mail.

La Segreteria Generale unita a tutti i componenti dell’ufficio di segreteria coglie l’occasione per inviare a tutti gli iscritti, gli operatori di Croce Rossa i migliori auguri per le prossime festività, estensibili ai propri familiari, augurando a tutti che il nuovo anno porti benessere, prospettiva e sicurezza lavorativa.

 Cordiali saluti.