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Sindacato Nazionale Autonomo C.R.I.

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Comunicato n. 52                                     Roma,  31/05/2002

 

                                                              A tutti i Lavoratori

 

Problematiche compenso incentivante 2001, contrattuali e di Ente:

Da troppo tempo si sussurrava che gli impegni economici derivanti dalla Contrattazione Integrativa di Ente, non potevano essere rispettati a causa di una serie di errori che l’Amministrazione aveva commesso .

Nel mese di marzo furono indette alcune assemblee ed il personale accettò di sospenderle quando, la Professoressa Garavaglia riferì in piena assemblea che avrebbe mantenuto gli impegni sottoscritti ed accettò anche di sottoscrivere un tempario che serviva per accelerare gli adempimenti contrattuali.

In una riunione tecnica con l’Amministrazione, tenutasi nel mese di aprile, per concretizzare la trattativa per l’incentivo dei Medici, si è appreso ufficialmente che le relative somme impegnate per il personale , per i Professionisti e per i Medici, non erano disponibili come previsto dagli accordi, ma nettamente inferiori a quanto concordato, mentre quelle per i Dirigenti erano uguali a quanto erogato nel 2001.

Si è chiesto subito un incontro con l’Organo Politico, per chiarire le problematiche e l’incontro si è tenuto  il 15.5.02.

In quella sede le OO.SS. si sono rese conto che, quanto asserito in sede tecnica era reale e considerato, che non era stato rispettato anche l’accordo che prevedeva una accelerazione degli adempimenti previsti all’integrativo di Ente, hanno “preso atto della mancanza di volontà e della totale indisponibilità della Amministrazione CRI ad erogare il fondo incentivante come da accordi contrattuali sottoscritti”.

Sono state programmate assemblee presso il Comitato Centrale e manifestazioni autorizzate dalla Questura di Roma presso largo Ghigi.

Le manifestazioni che si tenevano, o utilizzando le residue ore di assemblea o i recuperi e ferie, sono riuscite e sono state determinanti a stimolare nell’Amministrazione ogni iniziativa per risolvere i problemi dei Dipendenti CRI, almeno quelli economici e di questo si ringraziano coloro che hanno creduto nelle lotte sindacali e hanno partecipato attivamente al raggiungimento dei traguardi di cui beneficeranno, purtroppo, anche coloro che sono rimasti a guardare.

Sono stati distribuiti manifestini ai cittadini di passaggio  ove venivano spiegate

le motivazioni per cui i dipendenti CRI erano costretti a manifestare in piazza.

Sono venuti alcuni giornalisti, il TG1, il TG2 e sono anche usciti articoli su varie testate giornalistiche.

Il Ministro delegato ai Rapporti con il Parlamento si è intrattenuto con i manifestanti discutendo insieme le varie problematiche dell’Ente ed ha chiesto una documentazione onde esaminare il modo di aiutare i dipendenti dell’Ente; il documento è stato consegnato venerdì 24 u.s..

Tutte le problematiche sia contrattuali che incentivanti, risentono del fatto che sia l’Organo di Governo che l’Amministrazione ha sempre tenuto in scarsa considerazione sia i diritti dei lavoratori scaturiti dai contratti e dalle leggi, che gli impegni sottoscritti che vengono assunti.

E’ evidente che le preoccupazioni dell’Organo di Governo sono altre ed è questo il costante motivo per cui non hanno mai vigilato in modo adeguato, almeno per pretendere dall’Amministrazione di onorare i patti liberamente sottoscritti.

Il solo fatto che a distanza di circa due anni, ancora presso l’Ente CRI si aspetta di concretizzare l’integrativo di Ente, dimostra che i responsabili sono stati occupati in altri interessi. Ciò che si è verificato in materia di incentivo è davvero paradossale e se, le stesse cose fossero successe ad altro Ente del Comparto, sicuramente molte teste sarebbero saltate.

Il 6/12/2000 le OO.SS. siglano l’accordo sull’incentivo 2000 per l’ammontare di £ 27.643.236.000 + £ 3.910.327.612.

L’impegno di spesa relativo ai circa 4 miliardi, non viene effettuato entro il 31/12/00, pur avendo lo SNACRI, con nota  20/11/00 Pr 480/00, richiesto per iscritto di effettuare con urgenza l’adempimento; si perdono così i primi 4 miliardi dal fondo incentivante, in quanto i revisori dei conti li hanno considerati come anticipazione del fondo 2001.

Nel luglio 2001 è stato ricalcolato il fondo incentivante, sia considerando lo storico dell’anno 2000, sia immettendo le maggiorazioni derivante dal rinnovo del biennio economico di Comparto e dai maggiori oneri contrattuali.

L’ammontare delle risorse economiche assommano a £ 36 miliardi e 600 milioni più la somma di £ 5  miliardi e 900 milioni, legati ai processi di accrescimento dei livelli qualitativi e quantitativi dei servizi. Il relativo impegno di spesa non è stato effettuato e si sono persi ulteriori 6 miliardi.

Il Ministero della Salute, nel 2001, finanzia la CRI per i maggiori oneri del personale con risorse economiche pari a £ 41 miliardi. Nessuno pensa di sanare gli errori commessi, provvedendo a stornare sia i 4 che i 6 miliardi.

Come si può constatare, tutto ciò è il risultato della completa disattenzione ai bisogni contrattuali del personale che però è perfettamente in linea alle gravi affermazioni che in materia, l’Assemblea Generale, ha esplicitato con il documento “risorse umane” annesso n. 3 al verbale della stessa nella riunione del 26/05/00.

Vi è stata una ulteriore trattativa con il Direttore Generale il 28 maggio u.s., trattativa che si è conclusa con l’impegno di erogare nel mese di giugno un ulteriore  anticipo incentivante detratto da quello spettante del 2002, che dovrà, a seguito di accordi, essere incrementato in misura pari alla perdita del 2001, onde non penalizzare le aspettative dei dipendenti per gli impegni economici già assunti.

E’ ovvio che, se non si risolve il problema alla base, ossia incrementare le risorse economiche mancanti per il 2001, quando si dovrà percepire il saldo incentivante del 2002, nel maggio del 2003 si verificherà esattamente la stessa situazione che si è creata quest’anno.

E per questi motivi che una Commissione Tecnica Sindacale, dopo aver chiesto ed acquisito i relativi atti economici, sta studiando come riuscire a risolvere il problema.

Permane quindi lo stato di agitazione, mentre la prassi per lo sciopero nazionale, previsto per il 10 giugno e poi spostato al 18 per motivi elettorali, sta seguendo il suo iter anche se vi sono stati problemi con la Commissione di Garanzia.

Il giorno 5 p.v. tutte le OO.SS. e l’Amministrazione CRI sono state convocate dal Ministero del Lavoro, per esperire il tentativo di conciliazione così come previsto dalla normativa in vigore. Pertanto, dopo il tentativo di conciliazione si comunicherà se lo sciopero sarà confermato o meno e se è possibile effettuarlo come prestabilito.

I problemi della Cri sono tanti e ormai si ripercuotono a livello economico in modo pesante creando una vera e propria discriminazione rispetto all’intero comparto.

E’ evidente che così non si può andare più avanti e necessita riconsiderare il ruolo dell’Ente nell’ambito della sua sfera di azione, e attuare tutte quelle riforme che consentono di avere una buona, sana e pronta Amministrazione, quantomeno in linea con gli altri Enti del Comparto.

 Nell’Ente CRI continuano a verificarsi errori, intromissioni del volontariato in questioni di non loro pertinenza, discontinuità di applicazione di norme e leggi, mancanza assoluta di regole liberamente contrattate ed accettate, costituisce un grave handicap al normale e regolare sviluppo della stessa CRI.

L’Ente continua ad ignorare che la risorsa più importante di una pubblica amministrazione è il personale, ma quando esso diventa il capro espiatorio di leggerezze amministrative, di potentati personali, di confusione legislativa o di incapacità gestionale; allora è forse bene che si ponga tutto in discussione.

E’ logico, quindi, che se il Governo si è assunto la responsabilità di bloccare le elezioni per le cariche previste dal vigente statuto dopo aver prorogato gli organi di governo dell’Ente fino al 30/06/02, aspettarsi che i provvedimenti che dovranno essere presi incidano in modo determinante, per rendere l’Ente adeguato a correggere le disfunzioni, anche per dare sia i lavoratori che al reale volontariato, la giusta collocazione in una Organizzazione che ancora può dare tanto al Paese. Una riforma parziale e non incisiva non serve a sanare le anomalie che ormai sono a conoscenza dei più, ma solo ad aggravarle.

 

ULTIME NOTIZIE:

Il Consiglio Direttivo dell’Ente, nella seduta del 30/05/02, ha apportato alcune variazioni al Bilancio, per cui, l’erogazione dell’accordo incentivante per il mese di giugno è certa.

E’ stata anche approvata la variazione di bilancio per poter erogare il TFR al personale militare transitato nei ruoli civili oppure dimessosi, per cui si pensa che anche questo problema quanto prima sarà definito.

Per quanto concerne l’applicazione e la relativa erogazione delle somme derivanti dalla 196, è stata approvata l’erogazione degli arretrati dalla decorrenza assegni.

Nel prossimo comunicato si preciseranno meglio i tempi di erogazione e si vedrà quale personale ha interesse a continuare l’azione legale.

 

NOTIZIA DELL’ULTIMA ORA:

Con Delibera n.233 del 30.5.02 il Consiglio Direttivo Nazionale della CRI ha deliberato che con effetto dal 3.6.02 l’Ispettorato Superiore del Corpo Militare è soppresso e le relative competenze amministrative gestionali sono trasferite ai servizi del Comitato Centrale.

Viene istituito un “Ufficio del Comandante di Corpo” al quale è attribuito il potere sanzionatorio, vengono invece soppressi i seguenti Uffici le cui competenze  transitano alle dipendenze di servizi del Comitato Centrale:

Ufficio Sanitario Militare Centrale, Ufficio Assistenza Spirituale, Segreteria NATO-UEO.

Sono, inoltre, soppressi:  il 1^Reparto di Mobilitazione le cui competenze sono state attribuite ai servizi del Comitato Centrale e il 2^ Reparto Personale Militare e Servizi logistici le cui competenze sono state attribuite ai Servizi del Comitato Centrale e sotto la vigilanza del Direttore Generale.

All’Ufficio Comando viene preposto il militare in servizio di grado più elevato.

Per eventuali ed ulteriori chiarimenti si può telefonare presso gli uffici della Segreteria Generale che è impegnata a garantire la funzionalità del Corpo e la sua sopravvivenza

 Con riserva di ulteriori notizie si inviano a tutti i migliori saluti.

 

LA SEGRETERIA GENERALE

Luigi Biscardi                 Graziella Maracchioni                     M. Antonietta Pianta