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Sindacato Nazionale Autonomo C.R.I.

- Segreteria Generale -

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COMUNICATO N. 58                                                Roma, 21 ottobre 2002

 

                                                                           A TUTTI I LAVORATORI

 

SEDE SNACRI PERICOLANTE

Come è stato segnalato più volte sia con i Comunicati che con le ultime Circolari, la sede dello SNACRI FIALP CISAL era pericolante da oltre un anno. Ultimamente i Vigili del Fuoco, a causa dei continui smottamenti che hanno provocato ulteriori e pericolose crepe, ne hanno sigillato l’accesso.

E per questo motivo che lo SNACRI ha dovuto diminuire la propria operatività in quanto era rimasto senza telefoni, documentazione e mezzi tecnici operativi. Da poco tempo, l’Organizzazione, in attesa della consegna della sede definitiva, è stata allocata al V piano del Comitato Provinciale di Roma e sono stati allacciati numeri telefonici interni che corrispondono provvisoriamente a: 06/5875327 (telefono e fax); 06/5875354 (telefono); mentre il vecchio numero di fax funziona ancora nella vecchia sede (06/65749812).

 

PROCEDURE CONGRESSUALI

 A causa della chiusura della sede, le procedure congressuali hanno avuto un forte rallentamento, per cui, solo in questi giorni si sta provvedendo ad ultimare gli invii della documentazione sia ai responsabili delle RSA che ai relativi Segretari regionali,  necessaria per provvedere alla elezione dei delegati al Congresso.

 

CONTRATTO NAZIONALE DI COMPARTO

 Come è noto il comparto del parastato, come del resto la stragrande maggioranza degli altri comparti del pubblico impiego, sono interessati al rinnovo Contrattuale, in quanto lo stesso è scaduto il 31/12/01. Il Governo ha stanziato risorse economiche per ogni comparto, che sono state giudicate insufficienti da tutte le OO.SS., in quanto gli stanziamenti effettuati non compensavano nemmeno la perdita del potere di acquisto dei salari. Recentemente vi è stata una apertura da parte del Ministro della Funzione Pubblica On. Frattini, che ha promesso di reperire ulteriori risorse economiche.

Nella riunione del 15 u.s., il Responsabile della Funzione Pubblica ha ribadito che il Governo, pur nella difficile situazione sia del Mezzogiorno, che della Fiat, ritiene importante la salvaguardia del potere di acquisto dei dipendenti pubblici. Nel merito ha precisato che per l’anno 2002, di fatto già trascorso, la richiesta di parte sindacale di destinare il previsto incremento dello 0,5% (aumento necessario ad adeguare il potere di acquisto dei salari, in aggiunta a quanto già stanziato a sua tempo), già previsto, invece che alla parte accessoria delle retribuzioni, al trattamento fondamentale (tabellare), è sostanzialmente accoglibile.

Mentre, per quanto concerne l’anno 2003, pur avendo riguardo ai limiti generali della Finanziaria e non essendo al momento quantificabile alcuna cifra o percentuale di incremento rispetto agli accordi già sottoscritti a febbraio u.s., il Governo, nel confermare la sua volontà di accelerare la chiusura dei contratti del Pubblico impiego, darà l’incarico all’ARAN, di definire l’entità di tali risorse aggiuntive unitamente alla gestione dello 0,99% derivante dall’accordo di febbraio 2002, nella suddivisione tra salario gabellare ed accessorio.

La CISAL ha espresso il rammarico che ancora una volta, nonostante siano da considerarsi apprezzabili gli sforzi e gli impegni della controparte governativa, permane una paradossale coerenza tra le varie compagini governative del pubblico impiego, una asfittica logica di mera “sopravvivenza”, senza portare avanti alcuna ipotesi di investimento nella Pubblica Amministrazione, ma ritenendo tale settore, come sempre, principale fonte di prelievo delle leggi finanziarie.

Resta da verificare sul tavolo della trattativa quali reali capacità contrattuali sarà in grado di svolgere l’Agenzia, e di riflesso il Governo, per avviare e concludere positivamente i contratti

 

CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA DI ENTE

 A causa della incapacità di coloro che, invece di sentire i suggerimenti della Scrivente Organizzazione, hanno preferito procedere secondo schemi che non hanno logica nel comparto del Parastato, il Contratto Integrativo di Ente al momento è solo una stipula virtuale: non risulta approvata ancora la pianta organica che dovrebbe dare esecuzione ai concorsi banditi, né risulta mantenuto l’impegno, firmato dal Direttore Generale, a seguito delle manifestazioni che nel mese di maggio si sono tenute, per quattro giorni, sotto Palazzo Ghigi.

A tale proposito, la Segreteria Generale dell’Organizzazione, ha chiesto un incontro con il responsabile del personale della Giunta Esecutiva, ove ha presentato un dossier di 18 punti, di cui 16 con la relativa documentazione.

Le problematiche riportate, condivise dal componente della Giunta Esecutiva, sono state discusse nella seduta n. 25 del giorno 18/09/02. Fra le cose segnalate, la Giunta Esecutiva, su sollecitazione del componente che ne ha la delega, è stato ribadito “…che l’ulteriore ritardo riguarda i mancati adempimenti previsti dalle code contrattuali, per le quali peraltro occorre prevedere appositi stanziamenti in bilancio, ancor più grave se si considera che sta per essere approvato il nuovo Contratto di categoria. Pur avendo appreso che è stata siglata una bozza di accordo, ritiene che sia comunque necessario iniziare al più presto la relativa applicazione.

Inoltre le OO.SS. lamentano, oltre alla penalizzazione eccessiva del personale costretto ad attendere per troppo tempo quanto dovuto, lo scarso riscontro da parte dei servizi e la partecipazione ad incontri ufficiali di dirigenti senza una delega specifica ed, ancora, la mancata osservanza di quanto contenuto nei verbali della Giunta.

Comunica, in effetti, di avvertire personalmente il dubbio che i verbali dell’Organo Collegiale siano probabilmente sistematicamente disattesi e che le indicazioni in essi contenuti, per la maggior parte dei casi, non vengano tenute in considerazione dai Dirigenti.

Preannuncia, quindi, la trasmissione al Direttore Generale di promemoria, articolato in più parti predisposto dal Segretario Generale Dell’Organizzazione Sindacale CISAL FIALP, con la quale si riassumono diverse criticità tuttora insolute e si elencano una serie di inadempienze anche a livello periferico…” “La Giunta, ha preso atto della relazione della Sig.ra Caminiti individua nel giorno 8/10/02, a partire dalle ore 16.30, la data per l’incontro del Presidente Generale e del Direttore Generale con le Organizzazioni Sindacali.”

L’incontro si è tenuto, ma come al solito non ha prodotto risultati apprezzabili e di conseguente, le azioni sindacali che dovevano essere programmate, non sono state attuale a causa della crisi istituzionale dell’Ente che ha visto bocciato il decreto Governativo che prorogava gli Organi Nazionali Periferici, fino ad aprile 2003.

 

SITUAZIONE POLITICA DELL’ENTE

 Con la mancata conversione del decreto legge che prorogava gli Organi della CRI fino ad aprile del 2003, si sono create le condizioni per il commissariamento generalizzato dell’Ente. In effetti moltissime sono state le motivazioni che hanno prodotto questo risultato politico.

La CRI era in evidente crisi, sia anche per l’incremento del contenzioso legale, civile e militare, sia per il mancato rispetto della normativa pubblicistica, dei contratti nazionali ed integrativi. Non è stata potenziata  l’immagine dell’Ente nei confronti dell’utenza e si è preferito risparmiare su tutto ciò che è immagine visibili (divise, automezzi, dotazione tecnica, etc.)

Ormai non è più utile recriminare, anche perché in molti comunicati passati è stata fatta approfondita analisi di quanto detto.

E’ tempo di ricostruire l’Ente, dando ad ognuno, sia volontari, lavoratori, militari, il rispetto e la dignità del ruolo rivestito. Necessita unirsi per salvaguardare il patrimonio della CRI da qualsiasi attacco sia dal mondo politico che dal volontariato tradizionale che ci avversa.

Consapevoli di tutte queste difficoltà, è necessario che il buonsenso prevalga e che ognuno, invece di considerare potere la propria funzione presso l’Ente, la inizi a considerare servizio per la CRI e la collettività. Solo così si potrà costruire un Ente nuovo, dinamico, necessario ai bisogni della Collettività. Il giorno 18/10/02, il Consiglio dei Ministri ha preso atto che il Decreto che prorogava gli Organi centrali e periferici, non è stato convertito in legge dal Parlamento, pertanto, si sono create le condizioni per Commissariare l’Ente perché, quando un decreto non viene approvato, non può essere riproposto e tutti gli atti che nel frattempo vengono prodotti, come del resto è previsto da apposita norma di legge, sono nulli.

PROBLEMATICHE TRASFUSIONALI

 Si dimostra ancora una volta che la lettera inviata dallo scrivente Segretario Generale, sia al Direttore Generale e p.c. a tutti gli operatori trasfusionali, era fondata.

Nel verbale della Giunta Esecutiva n. 25, a pagina 2 si legge: “la decorrenza definitiva del transito (dei Centri Trasfusionali ), è stata fissata al 1 ottobre 2002 anche se la regione ha precisato di non esser ancora in grado di quantificare gli oneri necessari, la CRI provvederà ad anticipare il pagamento delle competenze limitatamente al mese di ottobre”. 

Tutto ciò può comportare gravi disagi sia agli operatori dei servizi trasfusionali che a quelli dell’ex CNTS, in quanto, a tutt’oggi, non è stato predisposto un piano di utilizzo e di impiego sia dalla CRI che da parte della regione, sia per il personale che transita che per quello che permane nell’Ente.

A tale riguardo necessita precisare che la Scrivente Organizzazione intende tutelare al meglio e, se occorre, anche legalmente, sia gli interessi ed i diritti del personale che transita come anche quelli del personale che resta.

E’ per tali motivi che il Diritto di opzione, sancito con nota del direttore Generale     n. 0008678/02 del 5/07/02 deve essere discusso ed attuato al più presto provvedendo alla doverosa sistemazione dei circa 50 lavoratori che desiderano permanere presso l’Ente.

 A tale proposito e anche su sollecitazione delle OO.SS., l’Amministrazione della CRI ha inviato in data 5/10/02, nota alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica, dove, dopo aver spiegato le problematiche del settore, chiede tra l’altro: “stante quanto sopra e vista la normativa e gli atti deliberativi vigenti, si chiede a codesto spettabile Dipartimento di esprimersi in merito alla fattispecie; in particolare si chiede di conoscere se possa configurarsi quale “dovere del dipendente” risultato in eccedenza, transitare nei ruoli regionali ovvero si debba considerare legittima aspettativa dell’esercizio della opzione da parte di coloro che non intendono transitare e conseguentemente la CRI sia tenuta alla riqualificazione del personale eccedente, ovvero se possa attivare le procedure di mobilità previste dalla normativa vigente.”

 

ACCORDI SINDACALI

Come è noto, in data 14/03/01 è stato pubblicato il Contratto Collettivo Nazionale ad integrazione del Contratto Collettivo per il personale non dirigente degli Enti pubblici non economici, stipulato il 16/02/99. Tale contratto viene definito anche “code contrattuali del comparto”.

Nell’ambito dell’articolato, anche se con enorme ritardo, si è provveduto a disciplinare: permessi per lo studio, il lavoro straordinario, l’aumento dei buoni pasto che a decorrere dal 1/10/02 sono elevati a € 7.23, la banca delle ore.

L’Amministrazione, in data 7/10/02, con nota del Servizio Trattamento Economico, Pr. n. 05170, ha emanato una circolare esplicativa sul monte ore lavoro straordinario. Seguiranno le altre circolari, che dovranno essere applicate in tutto il territorio Nazionale. 

CREDITI FORMATIVI

Come è noto il personale dell’Ente che svolge compiti prettamente sanitari è tenuto ad aggiornarsi per poter svolgere la professione esercitata (ECM). In base alla normativa previgente detto personale è tenuto, per poter accumulare i crediti formativi, a partecipare a iniziative di aggiornamento (corsi, convegni, congressi, etc.).

E’ per disciplinare tale situazione che la Scrivente Organizzazione ha chiesto al Direttore Generale dell’Ente di provvedere ad effettuare una riunione onde pianificare quanto previsto dalla norma.

 

TFR PERSONALE DI RUOLO E NON

L’Amministrazione CRI aveva provveduto a quantificare le somme del TFR sia per il personale militare transitato nei ruoli civili che per quanti hanno prestato servizio nel corpo militare e risultano ancora precari, oppure che, pur avendo prestato servizio nella CRI, ancora non hanno percepito il TFR. Purtroppo l’erogazione di tali somme è stata subordinata ad una variazione di bilancio che doveva essere discussa il giorno 25 nel Consiglio Direttivo Nazionale. E’ ovvio, che con la mancata conversione del decreto di proroga degli Organi si ricade nelle condizioni trattate nella parte ove si è parlato della “situazione politica dell’ Ente”.

 

APPLICAZIONE DECRETO LEGGE 368

Dopo un fattivo interessamento dello SNACRI, per consentire che anche il precariato, in attesa della sua definitiva sistemazione, potesse avere garanzie di stabilità, finalmente l’Amministrazione CRI ha disciplinato l’applicazione del D.L.vo 368/01. Detto decreto prevede che il personale possa essere assunto a tempo determinato fino ad un massimo di tre anni.

L’Amministrazione con nota n. 0011120/02 del 3/10/02 ha inviato a tutti i Comitati la Circolare, in attuazione della delibera della G.E.N. n. 481/02 che regolamenta l’attuazione del predetto decreto. L’Organizzazione è disponibile per eventuali ed ulteriori chiarimenti.

Si coglie l’occasione per inviare distinti saluti.

 

LA SEGRETERIA GENERALE

Luigi Biscardi                Graziella Maracchioni                   M. Antonietta Pianta