F

I

A

L

P

Sindacato Nazionale Autonomo C.R.I.

- Segreteria Generale -

http://web.tiscali.it/snacri       *       E-mail: snacri@tiscali.it

00151 Roma - Via Ramazzini, 31

Tel. 06.5875354 - 06.65747635  Fax 06.65749812

      

COMUNICATO N. 64                                                Roma, 9 aprile 2003

 

                                                                           A TUTTI I LAVORATORI

Ma la Cri, dove sta andando ???

Con il passare del tempo e, specialmente  in questo ultimo anno, le funzioni svolte dall’Ente, si sono sciolte come neve al sole.

La CRI, svuotata di contenuto, è diventata un Ente fantasma.

 Nel frattempo, coloro i quali hanno responsabilità nell’Ente, assumono atteggiamenti di illegittimità tendenti a consolidare il potere tramite favoritismi e clientelismo.

 Non si fa una seria analisi sulle continue disfunzioni dell’Ente: sembra che a nessuno interessi il suo rilancio e tutti si accontentano di vivere alla giornata pur di mantenere la poltrona, anzi pur di consolidarla, ed approfittando della crisi dell’Ente, chiedono di svolgere le elezioni con urgenza.

Mentre si assiste a sterili discussioni che minano sempre di più l’immagine dell’Ente, il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 28.3.03, ha attribuito poteri speciali alla Protezione Civile, nominando Guido Bertolaso, Capo Dipartimento, il quale dovrà avvalersi della collaborazione tecnico-scientifica delle Amministrazioni competenti, ed, in particolare della Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità, dei Reparti e delle Strutture competenti delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate, dell’ENEA e dell’APAT:   E  LA CRI CHE FINE HA FATTO…??? DOVE STA…??

Ormai l’Ente è utilizzato ai margini delle Associazioni di Volontariato, che continuamente ne contestano la funzione perché è l’unico Ente finanziato integralmente dallo Stato.

Gli ultimi due Statuti, poi, hanno affossato definitivamente l’Ente, in quanto sono stati la causa di tutte le disfunzioni che continuamente si riscontrano:  la conferma di un eccessivo numero di Componenti, la creazione di un’atipica classe di volontariato dirigente che, senza essere a conoscenza dei contratti e delle Leggi del Pubblico Impiego, pretende, con arroganza, di amministrare  CRI.

I principi fondamentali, su cui l’Ente si basa, sono diventati principi virtuali : Umanità ed Unità…!!! Imparzialità ed Universalità…!!! Indipendenza…e Neutralità…!!!.

L’unico principio che ancora resta autentico è la Volontarietà; grazie ad un foltissimo numero di volontari autentici che credono fermamente nei valori dell’Ente e che, a differenza dei vertici, a tutti i livelli, aspirano solo a prestare la propria opera, in modo disinteressato e nell’interesse della collettività.

Grazie a questi “Signori” che la CRI è ancora, e non si sa fino a quando, un simbolo credibile.

È per questo motivo che necessita operare per dare un ruolo vitale al volontariato ed un ruolo più marcato all’Ente, come ausilio dei poteri pubblici, perfezionando la sua natura giuridica con il conferimento di deleghe pubbliche.

Per ottenere tutto ciò necessita operare insieme, prima per un progetto di riforma dell’Ente e poi per uno Statuto autonomo, che consenta l’omologazione con il volontariato tradizionale.

Finanziaria 2003 e problematiche dell’Ente:

Con la mancata attuazione dell’art. 3 e 4 dello Statuto ed il conseguente abbandono dei servizi che l’Ente ha sempre svolto e con l’accettazione di meri servizi di volontariato, finalizzato alla gestione di convenzioni locali, la legge Finanziaria del 2003 contribuisce, se non ci si sveglia in tempo, a creare le condizioni per la distruzione completa dell’Ente.

Infatti l’art. 34 dell’attuale legge Finanziaria al Comma 23 cita testualmente …al fine di conseguire gli obbiettivi di stabilità e crescita, di ridurre il complesso della spesa di funzionamento delle amministrazione pubbliche, di incrementare l’efficienza e di migliorare la qualità dei servizi con uno o più regolamenti, da emanare ai sensi dell’art. 17 comma 2, della legge 23/08/88 n. 400, entro il 30 giugno 2003 il Governo, su proposta del Ministro per la Funzione Pubblica, di concerto con il Ministro dell’ Economia e delle Finanze e con il Ministro interessato, sentite le Organizzazioni Sindacali per quanto riguarda i riflessi sulla destinazione sindacale, individua gli Enti e gli Organismi pubblici incluse le Agenzie, vigilati dallo Stato, ritenuti indispensabili in quanto le rispettive funzioni non possono più proficuamente essere svolte da altri soggetti sia pubblici che privati, disponendone se necessario anche la trasformazione in società per azioni o in fondazioni di diritto privato, ovvero la fusione o l’accorpamento con Enti o Organismi che svolgono attività analoghe o complementari. Scaduto il termine di cui al presente comma senza che si sia provveduto agli adempimenti ivi previsti gli Enti, gli Organismi e le Agenzie per le quali non sia stato adottato alcun provvedimento sono soppressi e posti in liquidazione.”

In considerazione dello stato in cui si trova la CRI ( paralisi completa per ogni attività, mancata ristrutturazione, etc.), e se non si provvede con immediatezza a rimodulare l’Ente, la fine è segnata, e non vi è bisogno nemmeno di un decreto legge per certificarla, in quanto ciò risulta necessario per quegli Enti che dovranno essere confermati.

 

Amministrazione CRI

Anche la gestione amministrativa corrente sta attraversando un momento di grave crisi in quanto, il Direttore Generale, produce provvedimenti che spesso non sono in linea con  la logica e con l’utilizzo delle risorse umane.

E’ irresponsabile far languire il Comitato Provinciale di Roma che amministra circa 500 dipendenti, non inviando con urgenza la professionalità di un apposito Dirigente, mentre nel contempo, lo si prevede per la Calabria, dove i dipendenti non superano le 20 unità.

E’ irresponsabile non raccordare i vari provvedimenti in essere e rendere la struttura immediatamente agile e produttiva, anche per soddisfare i bisogni delle unità periferiche: ad esempio non provvedere, come del resto si era convenuto con l’ex Direttore Generale, alle nomine dei Direttori Regionali, come previsto dallo Statuto, e definire i criteri per l’individuazione delle figure giuridiche, e professionali che devono reggere i Comitati Provinciali.

E’ irresponsabile prendere l’interim del servizio gestione risorse umane,quando non si ha la capacità di smaltire l’enorme mole di problemi sindacali che nel frattempo si è accumulata.

E’ irresponsabile, alla luce delle negative esperienze passate, non contemplare in un unico servizio, le Risorse Umane ed il Trattamento Economico.

E’ irresponsabile non rispondere alle moltissime lettere che la Scrivente Organizzazione invia, per cercare di contribuire alla soluzione dei problemi; tale atteggiamento, inoltre, è talmente grave, se si pensa che in passato l’Ente, per problematiche di minor rilievo, nella persona del Commissario è stato condannato, per ben due volte per attività antisindacale.

Oggi, con il nuovo Statuto, la rappresentanza legale è attribuita la Direttore Generale.

 

Gestione politica dell’Ente

Anche l’Organo Politico, ormai è  intrappolato in schemi rigidi e privi di logica, e si sta indebolendo sempre di più, grazie ad una voglia di gestione democratica e collegiale che non è stata capita, ma che è stata interpretata come una operatività di estrema precarietà, finalizzata al consenso dei più, che ha provocato arroganti dicerie, con la pretesa che presso l’Ente deve essere rinominato il Commissario, facendo intendere che l’attuale ha scarsa rilevanza politica e progettuale e quindi è da delegittimare.

 Questa situazione ha creato una ingovernabilità tale da rasentare il ridicolo e, nell’attesa continua del provvedimento, si è paralizzata completamente l’operatività politica e di indirizzo.

Nel frattempo, a causa della poca incisività dell’Organo politico, ognuno localmente opera come gli pare, in assenza anche di direttive. In questo clima le regole non vengono rispettate oppure lo sono soltanto per chi è capace di alzare la voce.

 Vi sono dei diritti che si attuano in modo parziale e, in merito alle assunzioni si è ripresa la logica lottizzante del passato, incurante di quanto, la Commissione Igiene e Sanità del Senato e la Commissione Affari Sociali della Camera, ha raccomandato all’Ente di fare in modo di non creare ulteriore precariato (il caso Sardegna e la conseguente applicazione della legge 368 preoccupa.)

Il tollerare questo comportamento fa perdere le  opportunità e crea discredito e confusione, nonché contribuisce a screditare il Governo che lo ha designato.

Applicazione della Finanziaria del 1997

Come è noto la Legge Finanziaria del 1997, prevedeva la Sanatoria del Personale dell’Ente che si trovava in servizio al 30.9.96.

Fu emanato il bando di concorso e, dopo che questo è uscito sulla Gazzetta Ufficiale, Maria Pia Garavaglia, in una riunione molto tesa, annunciò che i termini del bando venivano cambiati in quanto i partecipanti dovevano concorrere non in funzione del titolo di studio posseduto, ma in funzione delle mansioni svolte.

La Scrivente Organizzazione ha sostenuto, in quella sede, la necessità di rispettare il bando in quanto non era legittimo cambiare le regole nel corso dell’espletamento del concorso e quindi, a bando già emanato.

Tutti i componenti della delegazione trattante, con la sola esclusione del Dirigente del SAGEP, approvarono quanto comunicato dall’allora Presidente, incuranti del fatto che tale decisione poteva essere impugnata legalmente.

Molti dipendenti, lesi nei loro diritti, si sono rivolti al legale dell’Organizzazione che ha promosso azioni giudiziarie nei confronti dell’Ente.

Le azioni legali, hanno avuto il conforto positivo di moltissimi pronunciamenti del TAR che, oltre a concedere la sospensiva, ha accolto la congruità della richiesta degli stessi.

La CRI, non contenta, ha proposto ricorso al Consiglio di Stato che, con sentenza n.4827/02, NRG n.428-751/02, ha definitivamente affossato sia le velleità che l’arroganza dell’Ente, provvedendo, in modo definitivo, ad annullare tutti gli atti prodotti dall’Amministrazione, dopo la pubblicazione del bando.

In particolare la sentenza annulla la delibera n.67/99 del Consiglio Direttivo Nazionale, la Delibera n.540/99 del 29/09/99 della Giunta Esecutiva, le Ordinanze Presidenziali n.711-712-713 e 716 del 5/10/99, le O.P. 724, 725, 726 del 15/10/99 e n.738 del 27/10/99 e tutti gli atti presupposti, connessi e/o consequenziali.

Ancora una volta, si verifica che quanto a suo tempo scritto nei comunicati e criticato dalla Scrivente Organizzazione, aveva un fondamento giuridico, e che, l’Amministrazione, volendo e consultandosi in tempo, poteva evitare questa catastrofe concorsuale, che ha provocato danni a molte spese legali a carico della collettività.

Ci si augura che la Corte dei Conti si rivalga per i danni prodotti, direttamente nei confronti di coloro che li hanno provocati e che non succeda che essi, come al solito, vengano trasferiti direttamente ai cittadini utenti.

 Ad avviso della Scrivente i danni che si dovranno pagare, se non vi è anche un impegno  politico, costruttivo, saranno ingenti.

CCNL e CCIE:

Da quanto scritto nelle precedenti pagine, si evince che, l’Amministrazione CRI brilla per assenteismo, e quanto prima, pertanto si inoltreranno le richieste risarcitorie alle competenti autorità giudiziarie, per individuare i responsabili dei danni prodotti a causa di questa “mala gestione” che vede i diritti dei dipendenti calpestati da troppi anni.

In particolare la Scrivente Organizzazione rivendica:

1.          i bandi di  concorso per il II e III step;

2.          attuazione dell’art. 17 del CCNL;

3.          l’attuazione dell’art. 24 del CCNL;

4.          l’assicurazione a tutela del personale Medico, Professionista, Sanitario, come si evince dall’apposito CCNL, nonché la definizione dell’espletamento dei concorsi per la II fascia medica;

5.          la ridefinizione delle problematiche incentivanti, come è stato richiesto sia al Commissario che al Direttore Generale; nel merito il rispetto di tutti gli accordi inerenti a tale problematica, nonché la quantificazione delle somme derivanti dalle economie di gestione;

6.          la stipula del Contratto Integrativo di Ente della Dirigenza;

7.          la trasformazione degli emolumenti di cui all’art. 15 comma 2 legge 88/89, in salario di garanzia come è stato effettuato negli altri Enti del Comparto e da qualche mese abusivamente sospeso;

8.          immediati interventi per l’attivazione dell’istituto del buono pasto omogenei in campo nazionale, così come previsto dall’accordo ARAN e richiamato all’art. 17 comma 3 del CCIE;

9.          regolamenti per l’attribuzione degli incarichi, trasferimento del personale e mobilità individuale verso l’esterno;

10.     attuazione integrale dell’accordo ad integrazione del CCNL per il personale non Dirigente degli Enti pubblici non economici (code contrattuali) con particolare riferimento agli art. 2, 16, 21, 22, 23, 26, 27, 37, 41;

11.     disciplina e controllo dei crediti formativi per il personale sanitario dell’Ente. Si ricorda che tale controllo e disciplina serve principalmente all’Ente per mantenere  un patrimonio di professionalità sanitaria, che serve per la gestione dei servizi.

 

Contratto di Comparto:

La FIALP CISAL, in considerazione del ritardo con cui il Governo e l’ARAN stanno portando avanti il Contratto di comparto ha chiesto al Presidente del Consiglio, al Ministro della Funzione pubblica, al Presidente dell’ARAN, al Presidente del Comitato di Settore EPNE, ed a quello degli Enti del Comparto, l’erogazione entro il 15/04/03 di un anticipo delle spettanze dovute pari ad € 900.

Nel frattempo ha proclamato lo sciopero del personale non dirigente del Comparto EPNE, ed ha avviato le procedure di conciliazione, tendente ad ottenere quanto chiesto o la conclusione immediata del Contratto in stipula. In data 01/04/03 si è avviata la procedura di conciliazione, e si ritiene che, se non ci sarà positiva risoluzione,si proclamerà lo sciopero della categoria. Per tale sciopero, a causa delle feste pasquali, si dovranno rispettare le norme di legge inerenti gli  Enti Pubblici, per cui, non si potrà effettuare durante tale festività  e quindi tale azione potrebbe essere indetta intorno 2/5/03.        

 

Problematiche militari:

Come è noto la Giunta Esecutiva Nazionale in regime di prorogatio ha emesso il provvedimento 585/02 del 30/07/02, dove è stato disposto la sospensione dell’Ispettorato Superiore del Corpo Militare della CRI ed il trasferimento delle competenze amministrative e gestionali ai servizi del Comitato Centrale.

Il provvedimento criticato dalla Scrivente Organizzazione e dalla stragrande maggioranza degli appartamenti al Corpo, era da considerasi inopportuno in quanto, il Corpo Militare CRI, è oggetto di una serie di disegni di legge che tendono ad  ottimizzarne la funzione. L’annullamento del provvedimento della Giunta Nazionale e del Consiglio Direttivo Nazionale, renderebbe giustizia agli appartenenti al Corpo, i quali potrebbero gestire, come per il passato, le loro problematiche in via autonoma, e si alleggerirebbero le incombenze della Dirigenza, rendendone libero uno per altre mansioni.

La Scrivente, già con nota n.116/03 del 26/03/03 è intervenuta, nei confronti del Commissario Straordinario f.f. e si spera che la logica prevalga contro i disservizi e la stupidità.

 

Borse di studio

Con ordinanza commissariale n.491/03  del 19/0303, sono stati riaperti i termini di scadenza di prenotazione della documentazione integrativa di cui alla delibera n.1093/01 del 30/04/03.

Il provvedimento di cui sopra si è reso necessario in quanto moltissimi dipendenti, hanno omesso di inviare la documentazione richiesta dal bando. Essendo l’assegnazione delle Borse di studio, inferiore allo stanziamento previsto, con il provvedimento si è inteso favorire quei dipendenti che avevano omesso l’invio di documenti e si intende anche evitare l’esclusione di lavoratori, in un momento in cui le risorse economiche sono in eccedenza.

 

Varie:

Finalmente, dopo un’azione legale, la Telecom ha ripristinato le linee telefoniche riportate dalla carta intestata, pertanto, dal 9/4/03 l’operatività dell’Organizzazione, riprende al 100%.

Si coglie l’occasione di inviare a tutti gli iscritti ed alle loro famiglie i migliori auguri per le prossime festività pasquali.

 

IL SEGRETARIO GENERALE

        (Dott. Luigi Biscardi)