WRITER
E’colui che dipinge e teggha (firma col suo nome "d'arte"
qualsiasi tipo di superficie).
Lo sente per necessità, solitamente dipinge con tecniche di
Aerosol-art, colpisce muri, tetti, garage... ultimamente in Italia è in
voga dipingere i treni.
La
cultura dell'aerosol art
Tutto cominciò nella metropolitana di New York. I ragazzi
si definivano writers. Agli inizi il solo strumento che usavano per
"manifestare la propria voce" non era nient'altro che un Magic Marker, un
pennarello indelebile con punte di diverse dimensioni (anche di 4,5 cm).
Dopo l'introduzione degli spray e l'aggregarsi di sempre
più writers, l'approccio e le modalità con cui elaboravano il proprio nome
e la propria firma cambiò radicalmente.
Questa continua ricerca caratterizza i writers, poiché la
loro attenzione è concentrata totalmente su lettere e parole e sulla
capacità di essere riconosciute. Ed è proprio qui che le lettere e le
parole abbandonano il significato e lo scopo convenzionale, e attraverso
la loro evoluzione/rivoluzione ne danno una visione artistica formando
così degli stili inconfondibili tra writers e writers, anche se
particolari stili e modi di uso si affermano nelle diverse zone come ad
esempio a New York ogni singolo quartiere si differenza con l'altro:
Manhattan: per il massiccio bombardamento. ·
Brooklyn: per gli stili indecifrabili e ornati. ·
Bronx: a differenza di altri quartieri c'era uno stile
particolare proveniente da writers di origine latina anche se era
predominante la presenza di writers di origine afro-americani.
La firma ed il Masterpiece sono i due componenti
fondamentali del writing; dei due il Masterpiece è il dominante;
rappresenta l'elemento primario, il vero pezzo artistico, il cosiddetto
"abito".
Esiste anche un'altra forma: il "Throw up" che indica una
firma resa grande come un pezzo, ma colorata in modo molto veloce e spesso
completamente sprecisa. Per le sue dimensione viene paragonata ad un pezzo
anche se con esso non ha nulla a che fare.
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