Istituto Superiore Statale "Angela Veronese" Montebelluna (TV)

 

 

 

CAPOEIRA

 

Le vere e proprie origini della Capoeira rimangono tutt'oggi un mistero, in quanto non esistono documenti a riguardo. Sappiamo comunque che è nata in Brasile intorno al XVII secolo dagli schiavi africani, ed era vissuta come la loro unica possibilità di espressione. Agli inizi si trattava di una violenta forma di combattimento, che ben presto venne proibita dai padroni degli schiavi, in quanto antieconomica (molte persone si ferivano o addirittura morivano) e pericolosa da un punto di vista sociale, in quanto dava un'identità di uomini a coloro che erano solo considerati oggetti, merce di scambio, forza lavoro. Ma la Capoeira non si fermò : nuovi gruppi di combattenti continuavano a formarsi e a praticare illegalmente questa tecnica. Col tempo venne aggiunta la musica (c'è la teoria che servisse a far credere ai padroni che incontri sanguinari fossero in realtà feste, o cerimonie), e la violenza venne sostituita da movimenti meno aggressivi. Oggi di quegli antichi combattimenti è rimasto il significato rituale: L'unico contatto che è permesso tra i due "combattenti" è quello degli occhi. La Capoeira non si combatte e non si danza: si gioca. Dopo aver formato un cerchio (la roda) in cui tutti suonano e cantano, si dà inizio al confronto (chiamato "gioco") tra i primi due lottatori-danzatori. Lo scopo non è fare del male all'avversario o bloccarlo a terra. L'obiettivo è arrivargli vicino per fargli capire che, volendo, lo si potrebbe colpire, ma si lascia perdere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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