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 Chioggia: Studenti disabili, protesta contro i tagli
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Studenti disabili, protesta contro i tagli
Lettera dei genitori: «Dateci gli insegnanti di sostegno alle
elementari»

CHIOGGIA. Contro i tagli all'organico di sostegno nella scuola
dell'obbligo, le famiglie sono pronte a tenere a casa da scuola i
bambini disabili. Lo annuncia l'associazione «Il sorriso e la
speranza», che raccoglie le famiglie di bambini down e disabili
intellettivi di Chioggia. Nei giorni scorsi l'associazione ha tenuto
una riunione nella quale è stata formalizzata la preoccupazione per
i previsti tagli all'organico di fatto degli insegnanti di sostegno nella
scuola elementare. Adesso ha inviato una lettera all'ex
Provveditore, nella quale l'associazione chiede che una
delegazione di famiglie venga ricevuta quanto prima. Nonostante la
presenza di bambini disabili sia in aumento, la prospettiva è quella
di una drastica riduzione, motivata da ragioni di bilancio.
Il primo circolo, per esempio, avrebbe chiesto per il prossimo anno
la presenza di 11 insegnanti di sostegno ma ne sarebbero stati
autorizzati appena 6. E ai dirigenti scolastici potrebbe essere
impedito di fare quelle nomine aggiuntive che hanno permesso
finora di garantire un funzionamento della scuola accettabile. «Si
aggiunga - scrive l'associazione in una lettera inviata al dirigente
per la pubblica istruzione di Venezia, Rosario Trovato - che
continuano a permanere pesanti incertezze sulla presenza delle
assistenti nominate dall'Usl 14». La prospettiva, insomma, è
davvero buia, se rischiano di mancare non soltanto gli insegnanti di
sostegno, ma anche gli assistenti dell'Usl, che verrebbero
assegnati solo in caso di «effettiva mancanza di autonomia da
parte dei disabili intellettivi». Qualcosa di difficile da accertare,
poiché le carenze di autonomia nella disabilità intellettiva non sono
sempre evidenti come nella disabilità fisica, ma si manifestano
spesso in modi e tempi imprevedibili. Ora le famiglie dei disabili
attendono con fiducia una risposta alle loro importanti esigenze.

Fonte "La Nuova Venezia" 12/06/02