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Gioeubia 2016 .

GIOEUBIA 2016

Nonostante le grosse “difficoltà” iniziali, insieme alla Pro Loco, agli amici del Moto Club Tre Torri, assistiti dalla Protezione Civile e con l’accompagnamento armonioso del Corpo Musicale Santa Cecilia, l’ultimo giovedì di gennaio, abbiamo riportato in piazza la “Gioeubia”. Collocazione che abbiamo sempre considerato fondamentale, soprattutto dal punto di vista simbolico: piazza come punto di aggregazione di una comunità che si ritrova per mantenere l’antico gesto dell’accendere il fuoco che elimina il vecchio, purifica e prepara la via per il nuovo. Non è stata solo l’occasione per passare una serata diversa, ma la riposizione di un tradizione (dal latino tràdere = consegnare, trasmettere), che riteniamo sia importante per far comprendere alle nuove generazioni dove sono radicate le nostre origini culturali. Soprattutto oggi, dove ogni giorno tv e social ci mostrano varie facce di questo nostro pianeta con immagini in tempo reale, da tutte le parti del globo, che ci danno la sensazione di abitare tutti insieme nello stesso paese o città.
Per non sentirci disorientati, per non perdere la nostra vera identità, è importante continuare a mantenere vive le nostre memorie, con anche i suoi vecchi riti, come quello della Giouebia, per ricordarci chi eravamo e da dove veniamo.
Questo simbolico passaggio del testimone era già stato fatto due giorni prima, nel pomeriggio, con i bimbi della scuola materna, grazie all’operosità dei nonni e del nostro animatore Giovanni Cattaneo. Mi piace definirlo “animatore” perché ogni anno con gesso, iuta, colori e tanta creatività dà un volto e un’anima alle due Gioeubie. La consolidata collaborazione con la scuola primaria è la naturale prosecuzione di questo trasferimento di consegne, e quest’anno i ragazzi delle classi IV, con il manifesto che pubblicizzava l’evento, hanno segnalato a tutti noi le criticità che viviamo quotidianamente e le negatività da “bruciare”. Hanno prodotto anche un’altro messaggio che ci indica la direzione futura, da intraprendere insieme, per avere un mondo migliore. Un messaggio di speranza che noi adulti dovremmo ascoltare, assecondare e perseguire concretamente, se veramente amiamo e rispettiamo i nostri ragazzi.

Paolo Melloni