ATTAC Italia

Associazione per una Tassazione delle Transazioni finanziarie
per l'Aiuto ai Cittadini.


La globalizzazione finanziaria aggrava l'incertezza economica e la disuguaglianza sociale. Essa compromette e limita le possibilità di autodeterminazione degli individui, le istituzioni democratiche e la sovranità nazionale a favore del cosiddetto interesse generale e le sostituisce con logiche meramente speculative che tutelano esclusivamente gli interessi delle imprese multinazionali e dei mercati finanziari.

A fronte di una trasformazione economica e sociale presentata come ineluttabile, i cittadini ed i loro rappresentanti si vedono privati del potere di decidere del proprio destino. Tale situazione favorisce il proliferare di formazioni politiche antidemocratiche. Diventa perciò necessario arrestare tale processo creando dei nuovi strumenti di regolamentazione e di controllo a livello nazionale, europeo ed internazionale. L'esperienza suggerisce che i governi non saranno disposti ad adottare provvedimenti in tale senso senza lo stimolo di gruppi di pressione: per evitare il doppio fallimento di una implosione sociale e di una sconfitta politica è dunque necessaria una presa di coscienza civica che si traduca in un impegno militante.

La completa libertà di circolazione dei capitali, i paradisi fiscali e l'esplosione del volume delle transazioni speculative costringono gli Stati ad un atteggiamento di sudditanza nei confronti dei grossi investitori. In nome della modernità, 1500 miliardi di dollari sono negoziati ogni giorno sul mercato dei cambi alla ricerca di un profitto immediato, senza alcun rapporto con le dinamiche produttive e commerciali dei beni e servizi. Tale evoluzione accresce permanentemente i guadagni derivanti dal capitale a tutto svantaggio di quelli derivanti dal lavoro, la generalizzazione della precarietà e l'inasprimento della povertà.

I lavoratori dipendenti, in nome di una presunta sicurezza, sono "invitati" a convertire il proprio sistema pensionistico in un meccanismo di fondi pensione che contribuisce a soggiogare sempre più le proprie aziende al solo imperativo della profittabilità immediata, ad aggravare le condizioni di lavoro, a estendere la zona di influenza della sfera finanziaria ed a convincere i cittadini dell'obsolescenza degli strumenti solidaristici fra le nazioni, gli individui e le generazioni.

Con il pretesto di favorire lo sviluppo economico e l'occupazione, i paesi OCSE non hanno rinunciato a sottoscrivere un Accordo Multilaterale sugli Investimenti (AMI) che attribuirà tutti i diritti agli investitori ed imporrà tutti i doveri agli Stati. Contemporaneamente, la Commissione europea ed alcuni governi intendono perseguire la loro crociata a favore del libero scambio per la realizzazione di un Nuovo Mercato Transatlantico (NTM) che tende apertamente ad affermare l'egemonia degli Stati Uniti ed a smantellare la politica agricola comunitaria.

La maggior parte degli ingranaggi di questa meccanismo produttore di disuguaglianza, sia fra il Nord ed il Sud che all'interno degli stessi paesi industrializzati, può ancora essere bloccata. Troppo spesso il pretesto della fatalità si basa sulla silenzio imposto agli organi di informazione rispetto a soluzioni alternative. È per questa ragione che le istituzioni finanziarie internazionali ed i maggiori mezzi di informazione (di cui i beneficiari della globalizzazione, spesso, sono proprietari) non hanno dato alcuno spazio alla proposta dell'economista americano James Tobin, premio Nobel per l'economia, di tassare le transazioni speculative sul mercato delle valute. Anche fissata ad un tasso particolarmente basso dello 0,05%, la tassa di Tobin sarebbe in grado di raccogliere circa 100 miliardi di dollari all'anno. Applicata, principalmente, nei paesi industrializzati, dove sono localizzate le grandi piazze finanziarie, questa somma potrebbe essere versata alle organizzazioni internazionali per la lotta contro la disuguaglianza, per lo sviluppo dell'educazione e della salute pubblica nei paesi poveri, per la sicurezza in campo alimentare e lo sviluppo duraturo. Tale dispositivo sarebbe in grado di mettere della sabbia negli ingranaggi della speculazione. Alimenterebbe delle logiche di resistenza, attribuirebbe nuovamente dei margini di manovra al cittadini ed agli Stati e, soprattutto, significherebbe che la politica ritornerebbe ad assumere il ruolo centrale che le spetta.

A tale fine, gli aderenti all'associazione ATTAC (Azione per una Tassa di Tobin d'Aiuto al Cittadini) si propongono di diffondere le informazioni per un'azione comune sia nei rispettivi paesi che a livello europeo ed internazionale. Al fine di bloccare la speculazione internazionale, di tassare i guadagni di capitale, di sanzionare i paradisi fiscali, di impedire la diffusione generalizzata dei fondi pensione e, in generale, di riconquistare gli spazi perduti dalla democrazia a vantaggio della sfera finanziaria e di opporsi alla rinuncia della sovranità degli Stati al pretestuosi "diritti" degli investitori e dei mercati. Si tratta semplicemente di riappropriarci insieme dell'avvenire del nostro mondo.


Attac Italia è nata per iniziativa di sindacalisti, operai, disoccupati, esponenti di associazioni (Forum per una alternativa al liberismo, ARCI Nuova di Brescia, Associazione In Marcia!, ARCI Metromondo, Mani Tese e la rivista "Guerre e Pace" di Milano)

Per Informazioni sulle iniziative e materiali di approfondimento:
Via E. Ponti 40
Milano
tel. 0338 7221571
fax 02 89159171