Mondo&Solidarietà - Rassegna stampa di Solidarmente - Scuola di solidarietà Saluzzo

Dove va la nuova proposta di legge sull’immigrazione?

E’ finito il tempo  dell’integrazione?

di Fredo Olivero

Il 12 ottobre u.s. il Consiglio dei Ministri ha fatto sue le 7 proposte di emendamenti, provenienti da 10 regioni, allo schema di disegno di legge che il Governo – su proposta della lega e di Alleanza Nazionale- aveva depositato il 31 agosto u.s. per cambiare gli obiettivi di integrazione del Testo Unico sull’immigrazione ( legge 286/98) degli articoli residui della così detta “ Legge Martelli (39/90).

-     Convinto che cavalcare il tema della “sicurezza” paga, il disegno di legge governativo, ha un solo obiettivo dichiarato : prevenire e reprimere l’immigrazione irregolare e clandestina, dimenticandosi che in Italia vi sono 1.686.000 immigrati regolari (Istat e dossier Caritas 2001), e che la quasi totalità dimostra di volersi integrare attraverso segnali forti : lavoro, famiglie ricongiunte, crescita di figli, matrimoni misti, inserimento scolastico, convivenza pacifica anche religiosa, forti modifiche culturali.

Si ha l’impressione fondata che ci siamo messi su una strada sbagliata : elettoralistica, finalizzata al recupero di consensi e non al bene dei cittadini italiani e stranieri.

Il ddl è fatto di 27 articoli e non ha nessun equilibrio tra giusta lotta all’immigrazione clandestina e accoglienza- integrazione di chi vive in Italia da anni ed ha progettato qui definitivamente o quasi il futuro per sé e per i figli.

-     Gli esperti ci indicano alcuni aspetti problematici : (faccio riferimento alla prime osservazioni del giurista Paolo BONETTI)

1.     La mancanza di copertura finanziaria: i costi derivanti dalla volontà dichiarata di eseguire subito le espulsioni, costruire nuovi “Centri  di permanenza temporanea ed Assistenza”, istituire nuovi sportelli territoriali presso le Prefetture.

Se non si prevede la coperture dei costi, forse si vuole solo illudere l’opinione pubblica.

2.     Molte delle norme sono controproducenti, formulate male e di dubbia legittimità costituzionale.

3.     L’Italia fa parte dell’Unione Europea a pieno titolo e deve rispettare le norme comunitarie che ha appena approvato o che sta per approvare.

Rischiamo di fare una legge che –tra pochi mesi o pochissimi anni – va rifatta ed annullata dovendo adeguarci alle norme comunitarie da noi stessi approvate.

Mi riferisco al almeno 9 direttive e proposte della Commissione Europea che sono profondamente diverse dal ddl su :

-         ingressi e soggiorni di lavoro, modello uniforme per i permessi di soggiorno, ricongiungimento familiare, standard minimo per l’esame delle domande di asilo, espulsioni, sfollati e “status” (situazione) degli stranieri con permesso di lungo periodo (tessera di soggiorno).

-     La legge attuale consente gran parte delle cose richieste nel programma di Governo sulla prevenzione e repressione, ma bisogna applicarli, esempio: potenziare l’azione di polizia, negoziare accordi bilaterali per la riammissione degli espulsi.

4.     Regioni ed Enti locali sono di fatto ignorati:

non sono presenti di diritto nel comitato di coordinamento, non è vincolante il parere delle regioni sulle quote di ingresso, non vi è alcun sostegno per l’integrazione né per gli speciali “centri di accoglienza” per chi chiede asilo.

5.     La restrizione dell’immigrazione regolare ha come effetto l’aumento di quella clandestina: la pressione migratoria c’è e non si ferma per legge ma governandola, dunque facilitando quella regolare.

6.     Lo straniero regolare viene respinto verso la precarietà : non può avere una stabilità chi è venuto con la famiglia e deve rifare ogni 2 anni al “contratto di soggiorno”.

Se l’insicurezza ricade sulla società, cresce e non diminuisce l’allarme sociale, e quindi l’insicurezza.

7.     Le vie legali per lavoro si riducono : si annulla la chiamata con lo sponsor (garante) per ricerca lavoro che ha avuto esito eccezionale: almeno di 2 volte la disponibilità dei posti, perché permette al datore di lavoro di vedere e valutare le persone prima di assumerle.

L’ipotesi migliore – se si vuol fare qualche cosa – è limitare le norme all’immigrazione clandestina contenute in 4 articoli (12.13.14.16) e adeguarsi alle leggi europee in approvazione per il resto.

v     Cito ancora l’art.1 che non c’entra nulla con l’immigrazione, ma tenta di imbonire chi sostiene economicamente progetti di istituti missionari ed organizzazioni, dando la possibilità di detrarle sulla denuncia dei redditi.

Per le ONG è già possibile, ma come può uno stato laico prevedere sconti per istituzioni religiose missionarie ?

E’ certamente incostituzionale!!

 

Che cosa resta della legge attuale

Restano  :

1.                 le quote annuali decise ogni anno dal Governo anche in più scaglioni ma se non pubblica il decreto, niente ingressi per lavoro.

Gli ingressi dovrebbero essere suddivisi per regioni e provincie.

2.                 il lavoro stagionale ( al massimo 9 mesi )

Si introduce il - contratto di soggiorno per lavoro subordinato ( oggi avviene alla Direzione Provinciale del Lavoro) in cui il datore di lavoro dovrà garantire i mezzi per il rientro in patria.

3.                 L’obbligo di denunciare al Commissariato la presenza dello straniero: ora la deve fare anche il datore di lavoro.

4.                 Il coordinamento dei controlli alle frontiere

 

 

Che cosa cambia :

 

Presso la Prefettura vi sarà un “Ufficio Territoriale del Governo”, responsabile dell’intero processo relativo all’assunzione del lavoratore

 

v     La durata del permesso di soggiorno : al massimo 2 anni anche al rinnovo : e se perdi il lavoro, devi rientrare o trovarti subito un nuovo lavoro (pensate cosa significherebbe se lo applicassero ai milioni di Italiani all’estero : vale anche qui la reciprocità!)

v     Il permesso di soggiorno è legato e dipende dalla durata del contratto di lavoro: e se ogni 2 mesi l’agenzia interinale li assume per un’altra impresa?.

v     Presso i Consolati vengono istituiti “ruoli per l’immigrazione” ed è prevista formazione professionale, fatta da Enti italiani e organismi internazionali nei paesi di origine mirati all’inserimento lavorativo in Italia dopo il corso.

Chi la farà, con quali risultati?

v     Il soggiorno va rinnovato 90 gg. prima della scadenza : nuovo intoppo.

v     Anche chi già lavora deve fare il “contratto di soggiorno” in Prefettura : sono centinaia di migliaia quelli che hanno regolare contratto di lavoro: come si realizzerà

v     La carta di soggiorno sarà data dopo 6 anni di lavoro regolare : ma non basta il soggiorno continuo, ma anche reddito, alloggio, parentela ecc……

v     Le sanzioni penali e pecuniarie aumentano a dismisura : da 4 a 12 anni per chi favorisce l’ingresso di clandestini (almeno 5) e multe da 30 milioni per persona, da 5 a 15 anni per chi sfrutta persone destinate alla prostituzione e 50 milioni per ogni straniero. Ma chi le applicherà se anche oggi i protettori e gli sfruttatori che inducano in schiavitù o quasi - per sfruttare sessualmente- sono liberi o agli arresti domiciliari dopo pochi giorni, e così si vendicano con chi li denuncia e le loro famiglie.

Qual è la volontà di fermare questa nuova schiavitù? E i clienti italiani non hanno responsabilità.

v     Le espulsioni “amministrative” (del Prefetto) dovrebbero diventare più facili, immediate e con accompagnamento.

Ma chi dice di essere senza documenti (cioè i più furbi) dove viene mandato?

Se rientra vi è l’arresto e la riespulsione.

v     Vi può essere espulsione al posto della detenzione in carcere inferiore a 2 anni.

 

PERMESSO PER ATTIVITA’ sportive

 

Ogni anno il Ministro competente stabilisce le quote massime in accordo con il CONI.

Va osservato però che anche per i “mostri sacri” dovrebbero valere le regole della legge, in realtà se uno straniero normale viene espulso perché è entrato con documenti falsi, un calciatore importante viene “sospeso” dalle partite italiane di calcio : in base a quale legge? Se avessero applicato giustamente le leggi tutti i falsi italiani od europei del calcio, non potrebbero più giocare per almeno 5 anni in Europa, neanche entrare.

v     Diventa più difficile il ricongiungimento familiare e l’accesso all’abitazione quindi la possibilità di integrarsi.

v     Viene enfatizzata la punizione di chi simula matrimoni con cittadini italiani : problema marginale; quanti sono in realtà, certo pochi.

 

Asilo

 

E’ racchiuso in 2 articolo ( erano 20 nel ddl approvato alla Camera il 7 marzo 2001!) e tutte le norme sono inopportune : proprio mentre la UE ha 2 direttive in approvazione su sfollati e richiedenti asilo.

Vi è una procedura sommaria, da parte delle “Commissioni Territoriali” ( e non più nazionali) e ci dovrebbero essere dei centri di accoglienza appositi dove sarebbero trattenuti in attesa di riconoscimento.

Tutto è molto strano, vengono raddoppiate a dismisura le Commissioni : forse ci salverà l’Europa con la direttiva sull’Asilo.

v     Tra 6 mesi avremo un nuovo regolamento che applicherà questo nuovo Testo Unico: chi vivrà, vedra!.

Siamo in realtà i fronte ad un ddl che darà effetti contrari a quelli dichiarati : ci sarà per tutti (italiani e stranieri) più repressione, meno integrazione, più paura, tensione e meno sicurezza.

 

 

 

CONCLUSIONI

 

La sicurezza è una sensazione interiore che viene quando stai bene con te stesso e con gli altri, con i diversi da te.

Ma se in ogni “diverso” mi viene iniettato il sospetto, mi viene detto che c’è un potenziale criminale, allora dovrò diffidare, alzare muri, chiudere la porta, io invece so che lui è un uomo/donna “ immagine del mio dio”.

Dopo 25 ani di lavoro con gli immigrati, sogno invece di guardarli ancora negli occhi, di sorridere e – parlandogli, stando vicino, guadagnandomi la sua fiducia –di potermi fidare, di non blindare la porta di casa, ma di lasciarla aperta senza girare la chiave se devo uscire perché ho guadagnato una sicurezza costruita sul rispetto, sulla stima reciproca, sulla parola data.

 

 

Il Direttore dell’Ufficio Pastorale dei Migranti   sul tema: ALTRI ARTICOLI (link Ufficio per la Pastorale dei Migranti)

Don Fredo OLIVERO

 

Torino, 19 ottobre 2001  

 

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