Il termine "Olocausto" si riferisce al periodo dal 30 Gennaio 1933, quando Hitler divenne Cancelliere della Germania, all'8 Maggio 1945, la fine della guerra in Europa, in questo periodo furono milioni le persone soppresse dalla follia razziale nei confronti non solo degli ebrei .
Il termine Olocausto è inesatto, in quanto indica un sacrificio volontario; ma è "
Shoah" il termine più corretto per indicare la "soluzione finale", lo sterminio degli ebrei.
La maggior parte delle persone soppresse passarono per i campi di sterminio, che erano campi di concentramento con attrezzature speciali progettate per uccidere in forma sistematica.
Ebreo era: chiunque, con tre o due nonni ebrei, appartenesse alla Comunità Ebraica al 15 Settembre 1935, o vi si fosse iscritto successivamente; chiunque fosse sposato con un ebreo o un'ebrea al 15 settembre 1935 o successivamente a questa data; chiunque discendesse da un matrimonio o da una relazione extraconiugale con un ebreo al o dopo il 15 settembre 1935. Vi erano poi coloro che non venivano classificati come ebrei, ma che avevano una parte di sangue ebreo e venivano classificati come Mischlinge (ibridi). Gli ufficiali nazisti presero in considerazione la possibilità di sterilizzare i Mischlinge, ma ciò non fu sempre attuato. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i Mischlinge di primo grado rinchiusi nei campi di concentramento, furono tradotti nei campi di sterminio. Ma il Terzo Reich considerava nemici non solo gli ebrei, ma anche, zingari, oppositori politici, oppositori del nazismo, Testimoni di Geova, criminali abituali, e "anti-sociali" In sostanza ogni individuo che poteva essere considerato una minaccia per il nazismo correva il rischio di essere perseguitato, ma gli ebrei erano l'unico gruppo destinato ad un totale e sistematico annientamento.

Per sottrarsi alla sentenza di morte imposta dai Nazisti, gli ebrei potevano solamente abbandonare l'Europa occupata dai tedeschi. Secondo il piano Nazista, ogni singolo ebreo doveva essere ucciso. Nel caso di altri "criminali" o nemici del Terzo Reich, le loro famiglie non venivano coinvolte. Di conseguenza, se una persona veniva eliminata o inviata in un campo di concentramento, non necessariamente tutti i membri della sua famiglia subivano la stessa sorte. Gli ebrei, al contrario, venivano perseguitati in virtù della loro origine familiare indelebile.

Deportazioni su carri merce

La spiegazione dell'odio implacabile dei nazisti contro gli ebrei nasceva dalla loro distorta visione del mondo che considerava la storia come una lotta razziale. Essi consideravano gli ebrei una razza che aveva lo scopo di dominare il mondo e, quindi, rappresentava un ostacolo per il dominio ariano. Secondo la loro opinione, la storia consisteva, quindi in uno scontro che sarebbe culminato con il trionfo della razza ariana, quella superiore: di conseguenza, essi consideravano un loro preciso obbligo morale eliminare gli ebrei, dai quali si sentivano minacciati. Inoltre, ai loro occhi, l'origine razziale degli ebrei li identificava come i delinquenti abituali, irrimediabilmente corrotti e considerati inferiori, la cui riabilitazione era ritenuta impossibile. Non ci sono dubbi che ci furono altri fattori che contribuirono all'odio nazista contro gli ebrei e alla creazione di un'immagine distorta del popolo ebraico. Uno di questi fattori era la centenaria tradizione dell'antisemitismo cristiano, che propagandava uno stereotipo negativo degli ebrei ritenuti gli "assassini di Cristo", inviati del diavolo e praticanti di arti magiche; la Svastica, conosciuta in Tibet come "Principio di Fuoco e Creazione", fu adottata come il simbolo della Razza Ariana collegandolo a una nozione di presunta superiorità razziale. Altri fattori furono l'antisemitismo politico e razziale della seconda metà del XIX secolo e la prima parte del XX secolo, che considerava gli ebrei come una minaccia per la stabilità sociale ed economica
La combinazione di questi fattori scatenò la persecuzione, certamente nota a tutti i tedeschi e lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti che fu in qualche modo celato dagli stessi esecutori.

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La giornata della memoria in ricordo dell'Olocausto
Il 27 gennaio 1945 è la data in cui furono abbattuti i cancelli di Auschwitz. Il
27 gennaio è diventato il “Giorno della Memoria”, dedicato al ricordo della tragedia della Shoah e delle persecuzioni subite dagli ebrei e dai deportati militari e politici nei campi nazisti.


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