La II° GUERRA MONDIALE

Cronologia in breve della Seconda Guerra Mondiale:

Lo scoppio della IIª guerra mondiale fu dovuto fondamentalmente alla crescente aggressività tedesca in politica estera. Infatti Hitler, una volta giunto al potere manifestò l'intenzione di conquistare il Lebensraum, lo "spazio vitale" per il popolo tedesco (come aveva scritto nel Mein Kampf), ovvero l'espansione soprattutto ad est del terzo Reich o dove nella popolazione di uno stato vi fosse stata un minoranza tedesca. Il primo obiettivo fu ovviamente l'Austria, dove governava il cancelliere Kurt von Schuschinigg, salito al potere dopo l'assassinio di Engelbert Dolfuss da parte dei nazisti. Schuschinigg era intenzionato a mantenere l'indipendenza, ma si trovò sempre più in difficoltà soprattutto quando anche l'Italia (l'unica che in occasione dell'omicidio di Dolfuss si era mossa in favore dello stato Austriaco) smise di appoggiarlo, nel 1936 fu costretto da Hitler a firmare un accordo che aumentava l'influenza tedesca nella politica austriaca, all'inizio del '38 fu obbligato ad accettare come ministro degli interni un nazista, Arthur Seyss-Inquart, Schuschinigg preoccupato di un Anschluss (annessione alla Germania) imminente decise di indire un plebiscito per ribadire l'indipendenza il 13 marzo, Hitler colto di sorpresa passò ad un rabbiosa azione di forza, fece mobilitare il corpo d' armata della Baviera, Seyss-Inquart chiese la revoca del plebiscito cosa che ottenne, ma la democrazia Austriaca aveva le ore contate, l'11 marzo il maresciallo Göring chiese al presidente della Repubblica Miklas le dimissioni di Schuschinigg e la sua sostituzioni col ministro degli interni, cosa che ottenne la notte stessa. Così il nuovo cancelliere invitò ad entrare in Austria le truppe naziste, successivamente, dopo aver fatto arrestare ben 79.000 possibili oppositori, Hitler entrò applaudito dalla folla a Vienna. Il prossimo obiettivo della politica tedesca furono i Sudeti (parte della Cecoslovacchia a maggioranza tedesca), il piano del Führer consisteva nel far richiedere dal partito nazista locale (guidato da Henlein) richieste al governo cecoslovacco via via crescenti, così da provocare una crisi nella quale non avrebbe esitato ad usare anche la forza. Il 20 maggio del '38 la Cecoslovacchia mobilitò alcuni reparti militari erroneamente convinti che la Germania stesse ammassando truppe oltre il confine, ne nacque una crisi che fece temere per una guerra imminente. L'Inghilterra affermò di non essere intenzionata a parteciparvi, provò ancora una volta la via diplomatica, sia Henlain che Hitler affermarono che la crisi sarebbe finita se al reich fossero stati annessi tutti quei territori a maggioranza tedesca, cosa che trovo d'accordo e democrazie occidentali, ma il governo cecoslovacco era ora guidato dal capo dell'esercito che avvio la mobilitazione generale, così fecero anche la Francia e l'Inghilterra. Chamberlain provò un ultima carta diplomatica ovvero una conferenza a cinque (Inghilterra, Francia, Cecoslovacca, Italia, Germania), il Führer accettò se fosse stata esclusa la Cecoslovacchia. Così fu. Nella conferenza di Monaco in pratica vennero accettate tutte le richieste di annessione, così facendo la Cecoslovacchia perse anche tutte le fortificazioni al confine della Germania, dopo la conferenza anche Ungheria e Polonia chiesero e ottennero parte del territorio cecoslovacco; poco tempo dopo la Germania annesse quello che rimaneva dello stato ceco. Chamberlain e Mussolini comunque vennero accolti in patria come i salvatori della pace. L'annessione della Cecoslovacchia ai territori del terzo Reich convinse le democrazie occidentali che la politica dell'appeasement non avrebbe fermato la Germania, quindi l'Inghilterra, la Francia e la Polonia (che era l'obiettivo più probabile della Germania), stipularono un patto di assistenza militare.
Questa escalation tra Germania e anglo-francesi tolse ogni speranza di mediazione all'Italia che fino ad allora si era adoperata per evitare lo scoppio di un conflitto. Inoltre Mussolini, con l'invasione dell'Albania (aprile 1939), che fece per cercare di contrapporsi all'espansionismo tedesco nell'area balcanica, perse definitivamente la fiducia delle democrazie occidentali.

1939
· aggressione tedesca alla Polonia
· scoppio della guerra
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>Nel '39 Italia e Germania stipularono il Patto d'acciaio, il quale prevedeva che se una delle due nazioni fosse entrata in guerra anche in veste d'aggressore, l'altra sarebbe dovuta entrare nel conflitto al suo fianco. Nel frattempo la Germania riuscì a stipulare un trattato di non aggressione con l'URSS, poco dopo il conflitto scoppiò, a causa dell'aggressione nazista alla Polonia il 1° settembre.
In Europa, soltanto l'Inghilterra e la Francia dichiararono guerra alla Germania (3 settembre). La "non belligeranza" proclamata dall'Italia (1° settembre) rivelò soprattutto un ritardo di preparazione militare. Gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina dichiararono la propria neutralità.
Il conflitto fu immediatamente caratterizzato dalla nuova concezione strategica tedesca del Blitzkrieg (guerra lampo), sostenuta da Hitler, che prevedeva l'uso di carri armati e autoblindo raggruppati in reparti speciali "meccanizzati" che in caso di successo potevano avanzare di molti chilometri aggirando l'esercito nemico tagliando così le linee di rifornimento.
L'attacco fu portato da due gruppi di armate, una nord comandata da Von Boch e l'altra sud comandata da Von Rundstedt. I due gruppi una volta sfondate le fragili linee difensive polacche si sarebbero ricongiunti nei pressi di Varsavia, con un movimento a tenaglia, ciò avvenne con un velocità che lasciò sbalordito il mondo intero Infatti nonostante il numero di soldati quasi si equivalesse (1.500.000 soldati tedeschi contro 1.300.000 polacchi), fu la qualità delle truppe a fare differenza, oltre all'abilità dei generali tedeschi, in particolare Von Rundstedt, e Von Manstein (quest'ultimo forse fu il miglior stratega della seconda guerra mondiale). I mezzi corazzati e gli aerei tedeschi a metà settembre assediavano la capitale e in altre due settimane liquidarono le rimanenti forze polacche. Il governo di Mosca fece invadere la Polonia orientale, attenendosi ad una clausola segreta del trattato di non aggressione, così dopo venti anni la repubblica Polacca fu cancellata dalla cartina geografica, senza aver ricevuto un aiuto concreto dalle potenze occidentali.
L'attacco al nord
L'URSS non si fermò e a novembre attaccò la Finlandia, per assicurarsi uno sbocco sul mare del Nord, il pretesto fu dato dal rifiuto di quest'ultima al rettificare alcune parti del confine, ma nonostante la schiacciante superiorità numerica dell'armata rossa, l'esercito finnico oppose un incredibile resistenza fino alla resa del marzo del 40, comunque anche se la Finlandia perse dei terrori riuscì a conservare l'indipendenza, l'unione sovietica lasciò sul campo 200.000 soldati 1.600 carri armati e oltre 600 aerei, quella che il generale Zuckov definì "la prova definitiva" si rivelò un fallimento quasi totale e mise in mostra tutte le carenze dell'armata rossa, dall'inefficienza degli armamenti alle truppe poco addestrate, tuttavia, al contrario dell'Italia i russi cominciarono a capire quello che dovevano fare per risolvere problemi così importanti.

1940
· sconfitta della Francia
· entrata in guerra dell'Italia
· battaglia d'Inghilterra

>Dopo i colloqui del Brennero con Hitler (18 marzo 1940), Mussolini decise l'intervento dell'Italia a fianco della Germania. Compì il passo solo allora, dopo i successi tedeschi su Polonia e Francia. Il duce pensava che la guerra sarebbe durata assai poco, non poteva perdere tempo, disse a un Badoglio preoccupato per una scarsa preparazione militare:"Vi assicuro che a settembre sarà tutto finito. Ho bisogno soltanto di qualche migliaio di morti da potermi sedere da ex-belligerante al tavolo delle trattative". In Inghilterra Churchill sostituì Chamberlain alla direzione del governo (10 maggio) e la regina Guglielmina d'Olanda si rifugiava a Londra (13 maggio), dove ripararono pure gran parte dei ministri belgi.
L'attacco al Nord
La Germania attaccò Danimarca e Norvegia il 9 aprile, anticipando così ogni possibile mossa anglo-francese nel nord Europa, così facendo difese i suoi rifornimenti di metalli provenenti dalla Svezia, minacciati dalla posa di mine da parte inglese. In un giorno la Danimarca venne conquistata, poco dopo caddero i principali porti norvegesi, ciò impedì agli alleati di contrattaccare efficacemente. Di fatti il corpo di spedizione alleato (guidato dal tenente generale Claude Auchinleck) non riuscì ad opporsi come Francia e Inghilterra avrebbero voluto, e quando la Germania attaccò i Paesi Bassi le truppe vennero ritirate. L'unico successo ottenuto dagli alleati fu l'affondamento di dieci cacciatorpediniere tedesche e dell'altro naviglio, questo fu uno dei fattori che non permisero l'avvio dell'operazione "Sealion", ovvero l'invasione dell'Inghilterra.
Adesso Hitler poteva occuparsi della Francia.
Il fronte occidentale
L'offensiva generale tedesca sul fronte occidentale iniziò il 10 maggio del '40. Le forze tedesche furono suddivise in due gruppi di armate (A comandato da Von Bock e B comandato da Von Rundstedt), il primo gruppo doveva attaccare l'Olanda e il Belgio, il secondo doveva passare la foreste delle Ardenne ritenute dai francesi invalicabili per delle forze corazzate. Il Belgio fu attaccato dalla 6ª armata di Reichenau, il cui principale impedimento per il suo cammino era rappresentato dal Forte di Eben Emael, i tedeschi decisero di usare le truppe aviotrasportate, fu per loro il battesimo del fuoco. Il forte era progettato per resistere ad attacchi convenzionali ma non a dei paracadutisti atterrati sopra il tetto, ne bastarono 85 per neutralizzare la guarnigione belga, formata da 1.200 soldati che stava resistendo ai continui attacchi degli stuka (bombardieri in picchiata); questo attacco si rivelò decisivo per le difese belghe, che vennero presto travolte dalle forze corazzate tedesche. Contemporaneamente venne invasa l'Olanda, lo sfondamento avvenne verso l'Aia e Rotterdam e sulle frontiere 150 Km ad est, il duplice colpo mandò in crisi le difese, il 14 maggio capitolò. Il Belgio resistette ancora per qualche settimana, i francesi e inglesi inviarono le loro forze in aiuto dell'alleato credendo che quello fosse l'attacco principale, ma quando i tedeschi sbucarono fuori dalle Ardenne si accorsero dello loro gravissimo errore, infatti le loro forze più moderne ed efficienti potevano essere tagliate fuori dall'improvvisa avanzata nemica, e così fu, il merito del crollo si dovette dare ad un comandante, Guderian, il creatore delle forze corazzate tedesche essenziali per la guerra lampo, enorme fu la sua abilità anche nel guidarle dal Belgio all'atlantico. I contrattacchi alleati vennero facilmente contenuti, quando ormai i carri armati arrivarono sulla Manica il corpo di spedizione inglese inizio la "miracolosa" evacuazione di Dunkerque, che avvenne in pratica per volontà di Hitler, ovvero ordinò di fermare le divisioni corazzate che erano ormai a 15 Km dal porto. Non si riuscì mai a dare una spiegazione plausibile all'accaduto, forse il führer pensò che con la sconfitta della Francia, l'Inghilterra sarebbe stata propensa ad un accordo oppure credette alle assicurazioni di Göring che promise bombardamenti incontenibili, ma gli inglesi riuscirono a mettersi in salvo così da poter difendere la costa inglese.
Dopo la battaglia e l'evacuazione di Dunkerque il Belgio si arrese (28 maggio). Sul nuovo fronte francese si fronteggiavano 49 divisioni alleate contro le 10 divisioni corazzate e 110 divisioni di fanteria tedesche, il quale fu completamente scompaginato sulla Somme e poi sull'Aisne, e per questo motivo anche la Francia fu costretta a cedere le armi firmando l'armistizio con la Germania (22 giugno), Hitler lo fece firmare nella stessa località dove la Germania alla fine della grande guerra depose le armi, e con l'Italia. La Francia venne divisa in due entità distinte, una sotto il diretto controllo nazista, l'altra (i territori centro meridionali) venne governata da un governo filo-nazista guidata da Philippe Petain (la repubblica di Vichy), finì così la terza repubblica francese, nata da un'altra disfatta bellica (la sconfitta di Napoleone III a Sedan).
L'Italia dichiarò guerra alla Francia il 10 giugno, ma l'intervento militare italiano si era risolto con scarsissimi risultati in campo strategico consistenti nell'occupazione di alcune zone lungo il confine italo-francese, ciò fece già intuire che l'esercito italiano non era assolutamente pronto ad un guerra in grande stile, e questo lo pagherà ad un prezzo altissimo. Il generale De Gaulle (che si era rifugiato in Inghilterra) lanciò un proclama dichiarando il rifiuto dei Francesi liberi ad abbandonare la lotta.
Dopo il crollo francese Hitler sperò in un accordo con l'Inghilterra ma Churchill disse a chiare lettere che non aveva intenzione di arrendersi. Allora si vide costretto a incominciare i preparativi per l'invasione dell'isola, ma per fare ciò la Germania doveva avere il dominio dell'aria. Cominciò così la battaglia d'Inghilterra, una violenta offensiva aerea. L'attacco principale fu realizzato dalle luftflotte (squadre aeree) 2 e 3 (comandate rispettivamente da Kesserling e Sperrle), ma la Luftwaffe incontrò una tenace e accanita resistenza da parte della RAF (resistenza dovuta al fatto che gli inglesi disponevano di un sistema radar assai efficiente, e che i caccia tedeschi avevano un autonomia limitata) comandata lord Beaverbrook, dopo aver perso più di 1.700 aerei, dovette desistere dagli attacchi aerei in massa tuttavia l'operazione diede una dimostrazione delle potenzialità distruttive dei bombardamenti a tappeto, con uso massiccio di bombe incendiarie. Recentemente si è pensato che se l'offensiva fosse continuata, l'Inghilterra avrebbe ceduto, ma Hitler pensava già alla Russia. Inoltre Berlino non riuscì a convincere il generalissimo Franco ad accettare la richiesta di far passare le truppe tedesche sul territorio spagnolo per poter attaccare Gibilterra dall'entroterra.
Il fronte africano
Mussolini iniziò l'offensiva in Africa, poteva contare su una superiorità numerica schiacciante (500.000 contro 50.000 inglesi). L'offensiva in nord-africa cominciò quando 6 divisioni si misero in moto dalla Libia, ma percorsero solo 80Km verso ovest, si fermarono a Sidi Barrani, inspiegabilmente rimasero ferme sprecando tempo prezioso, infatti una volta arrivati i rinforzi agli inglesi, iniziò la controffensiva e, nonostante la loro inferiorità numerica travolsero il Regio Esercito, sopratutto grazie ai carri armati Matilda, praticamente invulnerabili per le armi italiane. Dopo le battaglie di Sidi Barrani e Beda Fomm gli italiani si videro costretti ad accettare l'aiuto tedesco, ma persero tutte le colonie nell'Africa orientale (Etiopia, Somalia, Eritrea) a causa delle efficaci azioni inglesi e della effettiva difficoltà nel difendere colonie così lontane.
Il fronte orientale
Mussolini decise anche di rispondere alla penetrazione tedesca in Romania. Iniziò la campagna contro la Grecia (28 ottobre). Ma le forze italiane, provenienti dall'Albania, si trovarono presto in gravi difficoltà sia per l'accanita resistenza delle truppe elleniche che per la "cronica" impreparazione, l'esercito greco passò alla controffensiva riuscendo a ricacciare il nemico in Albania che rischiò anche di essere "ricacciato in mare", queste battaglie diedero un durissimo colpo all'immagine combattiva del regime. Nel frattempo in America Roosevelt fu rieletto alla presidenza degli Stati Uniti (4 novembre), ciò gli permise di preparare il suo paese a una politica estera più attiva, e non solo in Europa, perché la potenza giapponese cominciava a farsi inquietante.

1941
· attacco tedesco alla Russia
· entrata in guerra di Stati Uniti e Giappone

Il riavvicinamento anglo-americano fu attuato in diverse tappe: legge affitti e prestiti promulgata negli Stati Uniti (marzo); incontro Roosevelt-Churchill al largo di Terranova e formulazione della Carta atlantica (14 agosto), in cui furono definite le basi della pace futura.

Fronte orientale
In primavera ormai non restava che il fronte africano, allora Hitler accentrò ogni attività nella preparazione del piano d'attacco contro l'URSS. L'operazione Barbarossa era inizialmente prevista per la primavera, ma Hitler voleva aver sotto controllo i Balcani, la Grecia in particolare che stava resistendo e quasi sconfiggendo l'invasione italiana, mentre erano anche in arrivo degli aiuti inglesi. Gli iniziali approcci diplomatici ovviamente fallirono, così la Germania preparò l'offensiva, contemporaneamente riuscì a convincere il governo Jugoslavo a passare dalla parte dell'asse, ma pochi giorni dopo scoppiò un colpo di stato. La ribellione era capeggiata dal generale Simovic, comandante dell'aviazione, aiutato da agenti inglesi , Hitler andò su tutte le furie e decise di invadere sia la Grecia che la Jugoslavia. I due stati vennero travolti dai carri armati tedeschi, ma questa diversione nei balcani fece rimandare l'operazione Barbarossa, ritardo che poi si rivelerà fatale. L'attacco alla Russia iniziò il 22 giugno su un fronte largo più di 1600 chilometri dal mar Baltico al mar Nero. Le forze dell'asse potevano contare di 3 milioni di soldati appoggiati da 600.000 mezzi, quasi 4.000 carri armati, e più di 3.000 aerei, che comprendevano anche un armata italiana (CSIR, Corpo di Spedizione Italiano in Russia), i russi furono colti di sorpresa, nonostante i 5.000.000 di soldati dell'esercito regolare e oltre ad altri 10.000.000 della riserva. Non riuscirono vista l'inesperienza di molti ufficiali dell'armata rossa (buona parte degli uomini che avevano partecipato alla grande guerra furono vittime delle purghe staliniane), a fermare un offensiva tanto ben organizzata.
L'attacco fu portato da tre gruppi di armate, il gruppo nord era comandato da Leeb, doveva raggiungere Leningrado, il gruppo centrale comandato da Bock doveva avanzare il più vicino possibile a Mosca, le armate sud comandate da Rundstedt doveva prendere Kiev. Poco prima dell'inizio dell'offensiva nacque una discussione tra i generali sul modo di utilizzare le forze corazzate. Bock, Rundstedt e gli altri alti generali erano a favore della classica battaglia di accerchiamento secondo la strategia di Clauswitz, temevano a far avanzare troppo i carri, viceversa Guderian e gli esperti dei carri erano a favore a decise puntate sugli obiettivi senza aspettare la fanteria; il Fuhrer fu a favore della tradizione, e forse questo fu il suo primo errore nella campagna di Russia. Il peso maggiore dell'offensiva fu portato dalle armate di Bock, la prima difficoltà fu la resistenza accanita della piazzaforte di Brest-Litvosk, tenne duro per oltre una settimana nonostante i martellamenti dell'aviazione e dell'artiglieria, i tedeschi capirono ora, grazie a questo ed altri episodi, che la campagna non sarebbe stata una "passeggiata", un altro problema improvvisamente piombò sulle armate tedesche, la pioggia, l'acqua trasformava la campagna in acquitrino che immobilizzava i mezzi su ruote, questo impedimento rese meno efficaci le gigantesche manovre di accerchiamento anche se poi i soldati russi catturati furono numerosissimi (battaglie di Bialystock e Minsk 300.000 prigionieri sovietici, battaglia di Smolesk, 5 agosto 300.000 ), la strada per Mosca era ancora lontana, 300 Km, troppi per le truppe ormai esauste, inoltre le forze russe erano in continuo aumento (a causa delle nuove chiamate alle armi) così arrivò l'ordine di fermare l'avanzata, ma la sosta durò troppo, due mesi, Hitler ossessionato dal petrolio del Caucaso pensò di spostare i due gruppi corazzati, uno in aiuto di Rundstedt che aveva difficoltà in Ucraina e l'altro in aiuto di Leeb, questo ritardo nell'avanzata si dimostrerà poi fatale per la conquista di Mosca. Per molto storici questo fu uno di quegli errori che determinò la ripresa dei russi e la successiva sconfitta nazista. Il gruppo armate sud doveva fronteggiare un numero di divisioni assai superiori alle proprie (i russi schieravano 45 divisioni di fanteria, 5 di cavalleria) inoltre i tedeschi schieravano 600 carri armati (dei quali molti provenienti dalla campagna balcanica e non erano ancora stati revisionati) contro i 5.000, ma gli eventi non rispettarono quello che i numeri potevano far pensare, in fatti il maresciallo Budënnyj era ormai vecchio e nonostante il passato glorioso non sapeva gestire un guerra moderna. Il piano tedesco fu quello di sfondare sul Bug sfruttando la punta che i confini formavano; il compito venne svolto dalle sesta armata di Riechenau da lì sarebbero partiti i carri armati di Kleist in direzione est, Rundstedt aveva il timore che le 25 divisioni russe che erano al confine coi Carpazi riuscissero a ostacolare l'offensiva invece inspiegabilmente si ritirarono. I progressi, però, non furono così fulminei come avrebbe fatto intuire l'inizio, allora Guderian (e con lui molti altri) fece notare che sarebbe stato meglio concentrare le forze su Mosca, ma il Füher era di diversa opinione e agì come sopra descritto. A fine settembre ricominciò l'avanzata di Bock (gruppo armate centro), scoppiò la battaglia Vjazma, vinsero i tedeschi e fecero 600.000 prigionieri, sembrava la volta buona, non fu così, infatti, di nuovo il tempo bloccò l'avanzata, con l'inizio delle piogge il terreno si trasformò, ancora una volta, in fanghiglia che immobilizzò tutti in mezzi non cingolati, il 15 novembre ci una pausa del maltempo e lo stato maggiore dell'esercito tedesco chiese alle proprie truppe un ultimo sforzo, che però non fu coronato dalla conquista di Mosca, il 2 dicembre entrarono alcuni distaccamenti nella città quando scattò la controffensiva russa diretta da Zuckov in persona. Hitler diede l'ordine di resistere ad oltranza, questa volta ebbe ragione, probabilmente senza quest'ordine si sarebbe generato il caos tra le file tedesche. Brauschitch capo dell'esercito, scosso dagli avvenimenti chiese e ottenne le dimissioni una settimana dopo toccò a Bock e Leeb che con le gruppo armate nord stava assediando Leningrado, cercò invano di convincere Hitler a ritirasi da quel settore si allontanò dal commando. Rundstedt nel frattempo era riuscito ad avvicinarsi ai campi petroliferi del Caucaso, ma una volta giunto in Crimea e nel bacino del Donec subì la controffensiva che le sue esauste truppe non riuscirono a contenere, anche lui chiese di ritirarsi ma non gli fu concesso, allora si dimise. Hitler che si era autonominato capo dell'esercitosi libero a Natale anche di Guderian, in meno di un mese tutti i generali che gli diedero la vittoria sulla Francia non erano più in servizio e di qui in avanti la situazione tedesca si fece sempre meno sicura considerando inoltre la guerra si stava trasformando da guerra lampo in guerra di usura. I russi riuscirono anche a trasportare le proprie fabbriche (letteralmente smontate pezzo per pezzo) oltre gli urali, questa idee fu fondamentale per il prosieguo della guerra, infatti, Stalin riuscì così a compensare le gravissime perdite accusate nei primi mesi di guerra che ammontavano a circa 20.000 carri armati, 15.000 aerei.
Fronte africano
Entra in scena Rommel. A fine marzo passa all'offensiva, scacciò gli inglesi da al-Agheila che non ebbero tregua tanto che persero gran parte dei carri non in combattimento ma per problemi tecnici che sarebbero stati riparati se ci fosse stato più tempo. In 15 giorni gli inglesi arretrarono addirittura 650 Km, ma decisero di difendere ad oltranza Tobruk, piccolo porto fortificato dagli italiani, che divverà un problema irrisolvibile per la forze dell'asse. Rommel decise di provare sfondare le difese della cittadina l'undici aprile ma il battaglione corazzato non fece che 3Km poi si dovette ritirare sotto il fuoco dell'artiglieria, il 16 provarono gli italiani che fallirono miseramente. I capi di stato maggiore tedeschi e Italiani decisero per una sosta dell'attacco. Halder (generale d'armata) inviò il generale von Paulus per redarguire Rommel ma quando arrivò si disse favorevole per un altro attacco a Tobruk. Gli scontri iniziarono il 30 aprile, partirono all'assalto del perimetro difensivo due ondate di carri amati , la prima si dovette fermare a causa di campo minato che mise fuori combattimento 17 dei 40 carri, la seconda si fermò dopo 5 Km sotto il fuoco di artiglieria e il contrattacco di 20 carri armati inglesi. Il giorno dopo Rommel si rese conto di non aver forze corazzate per continuare l'attacco, la notte seguente Morshead tentò un contrattacco ma non vi riuscì. Le due forze non avevano la capacità di sopraffarsi, nacque così l'assedio di Tobruk, che durò tutto l'anno. Gli inglesi provarono a spezzare in due occasioni l'accerchiamento, la prima volta a maggio con l'operazione Brevity, la seconda volta in estate, con l'operazione Battleaxe, e tutte due fallirono, analizziamo i fatti: Wavell decise di attaccare approfittando del fallito tentativo tedesco a Tobruk, i carri si diressero verso i punti della costa meno presidiati contemporaneamente doveva partire all'attacco la guarnigione assediata. Le forze corazzate inglesi comandate da Gott attaccarono e conquistarono il passo Halfaya (anche se perdettero 7 dei 29 matilda) poi fu la volta di Bir Waid e Musaid ma una volta giunti alla ridotta Capuzzo l'effetto sorpresa era svanito ed inoltre erano arrivati i tedeschi, quello che successe fu davvero originale, le forze dell'asse pensarono di non poter reggere l'urto dell'attacco e si ritirarono, fecero lo stesso gli inglesi che non erano riusciti in una manovra laterale! Rommel si accorse dell'errore, bloccò la ritirata immediatamente, si mise all'inseguimento dei nemici, riconquistò Halfaya, fondamentale per la difesa, inoltre predispose delle batterie di cannoni antiaerei da 88 che sarebbero state utilizzate contro i carri, in quanto riuscivano a perforare anche le spesse corazze frontali dei matilda. In estate gli inglesi vollero rifarsi. Dopo aver fatto affluire abbondanti rinforzi attraverso il mediterraneo il capo delle forze inglesi in Africa, Wavell, si ritrovò in netta superiorità numerica, stava per iniziare l'operazione Battleaxe, secondo Churchill Rommel sarebbe stato sconfitto e l'Africa settentrionale sarebbe caduta nelle loro mani. Il generale in capo inglese più lucidamente pensava di scacciare i nazi-fascisti ad ovest i Tobruk. Venne attaccato il passo Halfaya ma i 13 matilda che precedevano il resto delle forze vennero investiti da una pioggia di fuoco dalla quale solo uno si salvò, contemporaneamente venne attaccata la ridotta Capuzzo, che non aveva difese anticarro così efficienti, cadde in poco tempo in mano agli inglesi; però, un'altra delle loro colonne corazzate era finita in un'altra trappola anticarro di Rommel, così in un giorno gli inglesi persero meta dei carri armati. La mattina seguente furono i tedeschi a passare all'offensiva ma furono fermati a Capuzzo, però riuscirono ad impedire agli inglesi di passare all'offensiva. Il giorno seguente Rommel penso di tagliare le linee di ritirata agli inglesi con un ampio movimento a falce, i comandanti inglesi se ne accorsero appena in tempo, ordinarono appena in tempo la ritirata e solo grazie all'eroica resistenza dei carri inglesi a Halayala il grosso della fanteria poté essere salvato. Così fallì anche l'operazione Battleaxe. Churchill ne fece una questione personale, e nonostante il governo inglese avesse da tempo deciso difendere prima l'estremo oriente dell'Africa, organizzò un imponente offensiva, chiamata operazione Crusader, che venne comandata da Auchinleck, dato che Wavell fu esonerato a causa dei precedenti fallimenti. Vennero formate quattro brigate corazzate, più un'altra fu trasportata a Tobruk, Rommel, invece, non ricevette praticamente nulla, all'inizio dell'offensiva le forze dell'asse erano la metà dei nemici, l'unico miglioramento della loro dotazione furono i nuovi cannoni anticarro da 50 mm. L'attacco inizio il 18 novembre, 2 reggimenti corazzati dopo aver percorso diversi chilometri nel deserto si diressero al campo di aviazione nemico di Sidi Rezegh, ma il resto delle forze avanzava più lentamente e una la brigata leggera che si era posta all'inseguimento di una divisione corazzata italiana si ritrovò davanti a Bir el Gobi, ben difesa dai cannoni, perse 40 carri armati; gli inglesi facevano operare le loro brigate corazzate a troppa distanza l'uno dall'altro, Rommel contrattaccò a Sidi Rezegh questo distolse la maggior parte delle forze dall'avanzata inglese verso Tobruk, solo la brigata leggera finì da sola sotto il fuoco delle postazione nemico, e subì ingenti perdite. La 21ª divisione corazzata tedesca travolse un reggimento inglese,che fu quasi annientato, un altro attaccò la 15ª con buoni risultati ma quando i tedeschi ritornarono furono fatti letteralmente a pezzi, sopratutto con l'ausilio di numerosi cannoni anticarro. Il 23 le forze inglesi a Sidi Rezegh, vennero sbaragliate ma i tedeschi persero troppi mezzi corazzati per il prosieguo della campagna (il problema che più assillava Rommel, più che gli inglesi, erano gli scarsi rifornimenti), a questo punto il generale tedesco si lanciò in un'operazione di vasta portata strategica, ovvero tagliare le linee di ritirata e di rifornimento ai nemici, piano che fallì per delle incomprensioni tra i comandanti tedeschi e avarie a mezzi radio,anche se riuscì ad avanzare per più 100km ad est. All'afrikan korps non restò che ritornare a Tobruk, dove il 26 le forze assediate sfondarono grazie all'arrivo di nuovi carri, le fragili linee difensive, ciò avvenne congiuntamente all'attacco della divisione neozelandese, arrivata da poco, gli inglesi schieravano in campo un numero di carri armati sette volte maggiore di quello dei tedeschi, ma questi riuscirono a fuggire perché di notte i nemici avevano l'abitudine di ritirarsi per riposarsi. Una volta giunti a Tobruk i tedeschi assaltarono i neozelandesi che si videro costretti alla ritirata, in loro soccorso arrivò la IV brigata corazzata ma, nonostante la superiorità numerica schiacciante, perse la battaglia, allora il comando inglese decise di inviare la seconda divisione africana a dar manforte alla settima divisione corazzata, Rommel quando lo venne a sapere decise di ritirarsi ad ovest della cittadina fortificata (fine dell'assedio). Bir el Gobi, fu il bersaglio successivo di Auchinleck, ma le sue forze furono respinte dai difensori finalmente gli italiani diedero una buona prova, poi arrivarono i tedeschi a combattere coi corazzati la 4ª divisione indiana che fu travolta. Si resero conto che, nonostante le vittorie, la superiorità numerica inglese non diminuiva anzi aumentava, decisero quindi di ritirarsi ai confini della Tripolitania. Nell'Africa Orientale italiana, fin dal gennaio, le forze italiane furono sottoposte ad attacchi inglesi. L'anno terminò con la caduta degli ultimi capisaldi italiani nell'Africa Orientale.
Estremo oriente
Il Giappone, dopo aver conquistato l'Indocina francese (per cercare di isolare la Cina con la quale era i guerra dal 1932) ricevettero un ultimatum da Roosevelt che chiedeva il ritiro delle truppe dalla colonia francese, così non fu, quindi America e Inghilterra iniziarono l'embargo di materie prime essenziali al paese del Sol Levante, divenne presto evidente che la guerra era inevitabile. L'attacco giapponese contro gli Stati Uniti fu sferrato improvvisamente a Pearl Harbor. Alle 7.55 del 7 dicembre, 189 bombardieri attaccarono l'isola affondarono o danneggiarono gravemente 8 corazzate, 3 incrociatori e molti aerei a terra, provocando l'entrata in guerra degli Stati Uniti, in un momento in cui il potenziale militare, quasi inesistente nel 1940, era ancora lontano da un soddisfacente grado di efficienza, con questo attacco i giapponesi ebbero il controllo di quasi tutto il pacifico, contemporaneamente sbarcarono nelle Filippine e nella penisola delle Malacca, l'otto dicembre Hong Kong fu attaccata, l'esile e mal difesa guarnigione inglese cadde a Natale (la base aveva tutte le difese rivolte verso il mare per scongiurare un eventuale invasione anfibia, ma l'invasione venne da terra, i giapponesi attaccarono così quasi di sorpresa e alle spalle) .

1942
· alleanza anglo-sovietica
· massima estensione territoriale dell'asse
· prima importante sconfitta tedesca (Stalingrado)
· sconfitte giapponesi nel Mar dei Coralli e nelle isole Midway

>Churchill, che aveva nuovamente incontrato Roosevelt a Washington nel dicembre 1941, ricevette Molotov a Londra il 21 maggio 1942, e cinque giorni dopo fu conclusa l'alleanza anglo-sovietica. In agosto Churchill si recò in visita a Mosca da Stalin. Nel campo opposto, mentre Germania e Italia seguirono il Giappone nel conflitto contro gli Stati Uniti, i Nipponici si astennero dal dichiarare guerra all'URSS, e conclusero invece con quest'ultima un accordo riguardante le frontiere della Manciuria e della Mongolia.
La situazione delle popolazioni ebree e slave si aggravò in tutta l'Europa, a causa del concepimento da parte dello stesso Hitler della "soluzione finale" messa in pratica dalle SS, ciò consisteva nel genocidio di tutti quei popoli considerati inferiori alla razza ariana, in particolare i nazisti si accanirono appunto contro gli ebrei, di questo massacro Primo Levi ce ne da una lucida testimonianza con i suoi due libri "Se questo è un uomo" dove descrive la "vita" nel campo di concentramento e "La tregua" che narra lo sbandamento dei deportati che cercavano il ritorno a casa nell'immediato dopoguerra.
I Giapponesi conquistarono con una serie di operazioni aeronavali le Filippine, la Malesia (gennaio) e Singapore (febbraio) che divennero basi d'attacco per la conquista dell'Indonesia effettuata fra gennaio e marzo e facilitata dall'annientamento delle forze navali alleate (battaglia del mar di Giava). Ma la reazione degli Alleati si dimostrò efficace; la loro controffensiva nel Mar dei Coralli (maggio) e nelle isole Midway (giugno) a Guadalcanal (agosto) segnò la fine dell'avanzata giapponese. La Germania dedicò ogni sforzo alla guerra sottomarina nell'Atlantico dove 3 milioni di t di navi alleate furono affondate nel periodo gennaio-luglio e 800.000 in novembre. A fine ottobre si arrestò anche l'avanzata sul fronte dell'africa settentrionale dove le truppe dell'asse persero la decisiva battaglia di El Alamein. L'8 novembre gli Alleati sbarcarono in Marocco e in Algeria. Dopo una breve fase di resistenza fittizia, le truppe francesi di Vichy dell'Africa settentrionale ripresero la lotta schierandosi a fianco degli Alleati e marciarono verso la Tunisia (13 novembre), gli eserciti tedeschi italiani presi tra due fuochi dovettero arrendersi. La reazione di Hitler fu immediata: l'11 novembre la Wehrmacht invase la zona meridionale della Francia, già sotto il controllo del governo di Vichy, mentre forze italiane occuparono Nizza e la Corsica; il 27 novembre il cosiddetto esercito francese d'armistizio fu sciolto e la flotta francese di Tolone si autoaffondò per non cadere nelle mani dei tedeschi. Sul fronte orientale l'offensiva iniziata dai Tedeschi in maggio, prima in Crimea (8 maggio) poi verso il Caucaso e il Volta (28 luglio), si spinse fino a Sebastopoli e all'estuario del Don raggiungendo il monte Elbrus (agosto) e Stalingrado (settembre) che i Tedeschi attaccarono immediatamente.
Il 19 novembre la prima controffensiva vittoriosa dei Russi su Stalingrado, proseguita vigorosamente in dicembre, provocò un ripiegamento generale della Wehrmacht e dell'ARMIR (Armata Italiana in Russia composta da 230.000 uomini, che fu protagonista di una delle più disastrose ritirate mai registrate dall'esercito italiano, furono 70.000 i morti o dispersi) dal Caucaso e dall'estuario del Don, da notare che la responsabilità di questa sconfitta è da attribuire in buona parte allo stesso Hitler, che con un insensata ostinazione rifiutò la richiesta delle truppe stanziate in città di arretrare.

1943
· caduta di Mussolini e del fascismo
· creazione della Repubblica Sociale Italiana
· la resistenza
· sbarco alleato in Italia

>Da parte degli Alleati furono tenute conferenze a Mosca tra i ministri degli esteri, infine al Cairo, dove si tennero due importanti riunioni tra Churchill e Roosevelt e alla prima delle quali partecipò Chiang Kai-shek (novembre), e a Teheran dove i due statisti anglo-americani si incontrarono con Stalin (28 novembre - 1 dicembre). Per quanto riguarda le forze dell'Asse e i loro alleati, i colloqui di Hitler con i capi di governo dei paesi satelliti - con il romeno Antonescu (gennaio e aprile), con il reggente d'Ungheria Horthy (aprile), con re Boris di Bulgaria (marzo e agosto), con lo stesso Mussolini (aprile) - non valsero a superare le crescenti difficoltà incontrate nella condotta della guerra. In Italia si verificarono avvenimenti decisivi: caduta di Mussolini (24-25 luglio), ripresa del potere da parte del re Vittorio Emanuele III, costituzione di un governo diretto dal maresciallo Badoglio, richiesta agli Alleati dell'armistizio, firmato a Cassibile il 3 settembre e reso pubblico l'8.
Nel frattempo Mussolini, arrestato il 25 luglio del '43 a Roma, venne trasferito prima all'isola di Ponza, poi alla Maddalena e infine a Campo Imperatore sul Gran Sasso, dove il 12 settembre fu liberato con un'ardita azione dal colonnello tedesco Skorzeny e trasferito in Germania. Poco dopo Mussolini, sotto la protezione dei Tedeschi, costituiva nell'Italia settentrionale, a Salò, un nuovo governo fascista che assunse il nome di Repubblica Sociale Italiana. Il governo Badoglio, dopo aver firmato il 29 settembre a Malta un nuovo armistizio ("armistizio lungo"), dichiarò guerra alla Germania il 13 ottobre e un mese dopo venne ricosciuto dagli Alleati come cobelligerante. A Casablanca (gennaio) gli Alleati annunziarono la loro decisione di esigere la resa senza condizioni dei loro avversari. Sul fronte sovietico l'Armata rossa colse nuove vittorie innanzi tutto a Stalingrado (arresasi il 31 gennaio) dove circondò e annientò la 6ª armata di von Paulus. Dopo due mesi di stasi nelle operazioni, il 10 luglio gli Alleati sbarcarono in Sicilia, respingendo le forze italo-tedesche dall'isola dopo oltre un mese di combattimenti, poi in Calabria, mentre l'Italia si arrendeva senza condizioni (8 settembre).
La mattina del giorno seguente gli Anglo-Americani operarono uno sbarco a Salerno. Dopo l'improvviso annuncio dell'armistizio le forze italiane nel territorio metropolitano e nei Balcani, rimaste senza direttive precise, si sbandarono: parte furono disarmate dai Tedeschi (furono 600.000 i soldati italiani imprigionati e trasportati in Germani nei campi di internamento), parte si diedero alla macchia unendosi alle forze partigiane, alcune rimasero fedeli a Mussolini e al loro ex alleato, ma non mancarono episodi di resistenza attiva conclusisi in modo tragico. Ai primi di ottobre gli Alleati entrarono a Napoli ma la loro avanzata verso il Nord venne bloccata sul Garigliano e il Sangro, ovvero la linea Gustav, un imponente sistema difensivo tedesco che resistette a 4 assalti chi videro tra l'altro l'inutile distruzione del monastero di Montecassino.
In Francia il CFLN si trasformò il 3 giugno in Governo provvisorio. Dopo lo sbarco in Normandia De Gaulle entrò il 26 agosto in Parigi liberata, mentre il suo governo veniva riconosciuto da URSS, Gran Bretagna, dominions e Stati Uniti (22-23 ottobre). La Germania perse nel corso dell'estate il controllo dei territori occidentali che essa occupava, mentre le continue sconfitte subite dalla Wehrmacht provocarono la rottura dei legami con i paesi satelliti. La Romania firmò l'armistizio il 12 settembre; la Finlandia, il 19. La Bulgaria capitolò subito dopo che il suo territorio era stato attaccato dall'Armata rossa (5-6 settembre). Romania e Bulgaria si schierarono contro il Reich. Nell'Italia divisa, il 10 gennaio a Verona alcuni gerarchi fascisti furono condannati a morte; inoltre per limitare l'azione dei partigiani vennero effettuate massicce azioni di rastrellamento in varie zone dell'Italia settentrionale e furono compiute numerose rappresaglie (Fosse Ardeatine, 24 marzo (Vedi); Marzabotto, fine settembre). Al Sud, il principe Umberto di Savoia assunse la luogotenenza del regno (5 giugno) e poco dopo Bonomi prese il posto di Badoglio alla guida del governo. Negli Stati Uniti, Roosevelt fu eletto presidente per la quarta volta il 7 novembre, con Truman come vicepresidente. Il successo delle azioni alleate aveva spinto Stalin, Roosevelt e Churchill a mettere a punto a Teheran (dicembre 1943) nuovi piani militari e a coordinare le offensive sovietiche e le operazioni da effettuare in Europa occidentale. Alla fine dell'anno i Russi dovettero rallentare la loro avanzata per l'accanita resistenza opposta dai Tedeschi a Budapest (dicembre).

1944
· secondo grande sbarco alleato in italia
· operazione overlord (signore onnipotente)
· ultima controffensiva tedesca sulle Ardenne
· distruzione del gruppo delle armate centrali tedesche da parte dell'armata rossa

>In Italia gli Alleati, che avevano operato uno sbarco in forze ad Anzio (22 gennaio), dovettero condurre una lunga e accanita battaglia per occupare il settore di Cassino e ottenere così la rottura del fronte (maggio). La loro avanzata proseguì poi verso Roma, raggiunta tra il 4 e il 5 giugno del 44, Livorno e Firenze, ma i Tedeschi costituirono una nuova linea di difesa più a nord, la cosiddetta linea gotica, a ridosso della quale le operazioni ebbero un periodo di stasi durante l'inverno, anche perchè il fronte italiano era diventato secondario a causa dello sbraco in Normandia, addirittura il generale inglese Alexander invitava i partigiani a sospendere le azioni di guerra su vasta scala. Sul fronte orientale con l'operazione Bragation i sovietici riuscirono a annientare le ultime armate tedesche e a aprirsi la strada verso Berlino, alla fine di luglio si trovavano già vicino alla Prussia occidentale nei sobborghi di Varsavia e nei Carpazi, nella Polonia liberata formarono un governo formato da solo comunisti opposto a quello che si era rifugiato a Londra nel '39, si iniziavano a creare così contrasti tra le forze avverse all'asse, inoltre l'avversione dei Russi verso i polocchi legati al governo in esilio si palesò durante l'insurrezione di Varsavia (1 agosto- 2 settembre) dove morirono ben 40.000 ribelli. La città venne abbandonata alle 4 divisioni tedesche inviate da Hitler, nonostante l'armata rossa fosse ormai arrivata nei sobborghi. In Francia le forze di Von Rundstedt vennero disposte lungo il Vallo Atlantico per arginare l'imminente sbarco che venne effettuato il 6 giugno in Normandia (preparato con un serie impressionante di bombardamenti e numerosi lanci di paracadutisti), al quale da guerra, 4200 mezzi da sbarco, e 12000 aerei ,dopo due mesi di furiosi combattimenti gli alleati sfondarono le linee difensive del terzo Reich. Le truppe anglo-americane parteciparono ben 12000 navi proseguirono nella loro avanzata raggiungendo Aquisgrana (21 ottobre) e nel novembre lanciarono una nuova offensiva su tutto il fronte senza però ottenere i risultati sperati comunque già a settembre la maggior parte della Francia era libera. Il 16 dicembre Von Rundstedt lanciò l'ultima controffensiva della Wehrmacht nelle Ardenne, che venne affiancata da attacchi tra la Saar e il Reno. Gli Americani furono costretti a ripiegare di fronte alla pressione delle unità corazzate tedesche e l'intero fronte alleato rischiò di essere travolto, riuscendo tuttavia a resistere, grazie soprattutto alla difesa di Bastogne.

1945
· sconfitta tedesca
· fucilazione di Mussolini
· suicidio di Hitler
· insurrezione partigiana,
· bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki
· resa del Giappone
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I grandi incontri internazionali svoltisi a Jalta (4-12 febbraio) e a Postdam (17 luglio - 2 agosto) tra i vincitori sovietici, americani e inglesi, furono dedicati all'organizzazione dell'Europa, e in particolare al futuro della Germania dopo la fine del conflitto. La conferenza di San Francisco, apertasi il 25 aprile, ebbe come oggetto l'organizzazione politica del mondo dopo la guerra: gli Alleati separarono nettamente la creazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (adozione della Carta, 26 giugno) dall'elaborazione dei trattati di pace. Mentre Stalin, De Gaulle e Chang Kai-shek rimasero al potere, Roosevelt, morto il 12 aprile, fu sostituito da Truman e Byrnes succedette a Stettinius al dipartimento di Stato americano.
Il territorio tedesco fu sottoposto a durissimi bombardamenti a tappeto, che non avevano il solo compito di danneggiare la produzione bellica ma anche di fiaccare la resistenza del popolo tedesco, furono sganciate milioni di tonnelate di bombe, furono compiuti i più devastanti attachi aere come a Francoforte, a Dresda morirono 135.000 civili, la città fu rasa al suolo, nonostante ciò Hitler nella sua follia non si arrese, sperava infatti nelle "armi segrete" che non furono però prodotte in quantità sufficienti per cambiare il corso alla guerra. Mussolini, catturato dai partigiani mentre cercava di raggiungere la Svizzera, venne fucilato il 28 aprile e due giorni dopo Hitler si suicidò a Berlino, designando come suo successore l'ammiraglio Dönitz. In Estremo Oriente, i Giapponesi si impadronirono completamente dell'Indocina con un atto di forza contro i Francesi (9 marzo), ma subirono la denuncia dell'accordo di neutralità firmato con la Russia, che dichiarò loro guerra (8 agosto). La capitolazione del governo di Tokyo provocò lo smembramento delle conquiste giapponesi. In Indonesia, veniva organizzato un governo nazionale. In Indocina, Cinesi e Britannici si divisero il controllo del territorio, in applicazione degli accordi di Quebec e di Postdam. Analoga situazione si verificò in Corea con truppe sovietiche a nord e truppe americane a sud del 38° parrallelo. La fine delle ostilità non fu seguita a breve distanza dai trattati di pace; quelli che vennero stipulati furono datati in periodi molto successivi: trattati di Parigi del 10 febbraio 1947 per Italia, Romania, Bulgaria, Ungheria e Finlandia; trattato di San Francisco dell'8 settembre 1951 per il Giappone (a cui non partecipò l'URSS); trattato di Stato del 15 maggio 1955 per l'Austria. Gli Alleati superarono il Reno in più punti (marzo), proseguendo rapidamente la loro avanzata verso il cuore della Germania, che, sottoposta a durissimi bombardamenti aerei, era ormai ridotta all'estremo. Mentre i Francesi si impadronirono di Stoccarda, gli Americani invasero la Baviera e raggiunsero Monaco (29 aprile). In Italia, dopo la stasi invernale, il generale Clark e il maresciallo Alexander lanciarono un'offensiva generale su tutto il fronte che portò le truppe alleate a raggiungere i principali centri dell'Italia settentrionale dove il 25 aprile il generale Cadorna, comandante militare del CLNAI, aveva ordinato l'insurrezione generale delle forze partigiane, che a partire dalla fine del 1943 avevano impegnato sempre più seriamente i Tedeschi e i fascisti, alla resistenza e sue operazioni si ispirarano molti poeti e scrittori come Fenoglio che scrisse "Il partigiano Jhonny, e Franco Fortini con "canto degli ultimi partigiani". La resa delle forze tedesche avvenne per gradi: a Caserta (29 aprile) per le truppe in Italia e Austria; a Luneburgo (4 maggio) per quelle in Vestfalia, Danimarca e Olanda; infine la resa incondizionata nelle mani dei comandanti in capo alleati firmata il 7 maggio a Reims da Jodl e confermata l'8 maggio a Berlino. Le bombe atomiche lanciate su Hiroshima (6 agosto, che provocò la morte di 80.000 persone, 35.000 feriti, 13.000 dispersi) e Nagasaki (9 agosto 40.000 morti) costrinsero il Giappone a cedere. Le ostilità vennero sospese il 16 agosto del 1945.

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