Campi di concentramento: Auschwitz - Polonia

CAMPO DI AUSCHWITZ

Questo campo doveva inoltre rendere possibile la effettiva, efficiente e sollecita attuazione della «soluzione finale» del problema ebraico, cioè lo sterminio degli ebrei europei.

 
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La costruzione del campo di concentramento:
I tedeschi visti i piani e sentiti i pareri degli esperti decisero di costruire un campo della capacità di almeno 100.000 persone, al quale fu dato il nome, in tedesco, di Auschwitz. Nello stesso tempo fu anche deciso di costruirvi uno stabilimento per la produzione di gomma sintetica della IG Farben, che avrebbe assorbito i primi contingenti di deportati. Da Sachsenhausen 30 «triangoli verdi», accuratamente scelti, furono trasferiti sul posto, per assumervi le funzioni di Kapò e presiedere ai lavori di sistemazione e alla costruzione delle officine, dei depositi e delle altre installazioni. Intanto si stendevano le recinzioni di filo spinato, si costruivano altre baracche, cucine, magazzini, caserme per i corpi di guardia, strade e raccordi ferroviari. Migliaia di prigionieri russi e polacchi cominciarono ad affluire ad Auschwitz, per contribuire ai lavori, per lavorare a loro volta nelle aziende agricole e nelle fabbriche che sorgevano come funghi intorno al campo. Si trattava di imprese a bassi costi di produzione, dato che la manodopera era quella pressoché gratuita fornita dal Lager. Poi c'erano i vantaggiosi contratti di appalto, dai quali l'Amministrazione delle SS ritagliava generosamente la propria fetta di guadagno. Il campo principale, in breve, non fu più sufficiente. Accanto ad Auschwitz I sorsero prima Birkenau, cioè Auschwitz II poi Monowitz, ossia Auschwitz III. Ma, oltre a questi Lager, si moltiplicavano, man mano aumentavano le esigenze della produzione, i comandi esterni, permanenti o temporanei. Un immenso territorio, rigorosamente isolato dal resto del mondo, brulicava di deportati, uomini e donne, provenienti da tutti i paesi invasi ed occupati dai nazisti. Auschwitz era una vera e propria zona industriale, in pieno fervore di attività.La manodopera non mancava, continuamente sostituita da nuovi arrivi dato che la disciplina, la denutrizione, il clima, la fatica contribuivano alla falcidia dei deportati. Per coloro che, arrivando al campo, erano considerati abili al lavoro, le prospettive di sopravvivenza non superavano i tre mesi.

Le selezioni.
Le selezioni per la camera a gas erano fatte all’arrivo ad Auschwitz, ed in seguito periodicamente per eliminare i "mussulmani" man mano che s’indebolivano. I dottori di Auschwitz erano strettamente coinvolti nel processo di selezione. Molte testimonianze raccontano come il dott. Mengele attendesse i trasporti alla rampa, vestito impeccabilmente, fischiettando tra sé mentre segnalava con un gesto della mano la destra (vita) o la sinistra (morte). I bambini, le madri, gli anziani e tutti coloro che erano troppo deboli per lavorare erano mandati in gas ad Auschwitz.
Le selezioni al campo erano fatte durante gli appelli. I prigionieri erano obbligati a stare in piedi al freddo nudi, spesso per ore ed ore, mentre i medici e le SS li esaminavano per decidere che sarebbe vissuto e chi sarebbe morto. Gli internati sapevano di dover correre sul posto e mostrare ogni residua energia, per evitare di essere mandati a morte.

Le camere a gas.
Queste hanno funzionato ininterrottamente, ad Auschwitz ed a Birkenau, ingoiando convogli interi di ebrei, provenienti dalla Germania, dalla Polonia, dalla Francia, dall'Ungheria, dal Belgio, dall'Olanda, dalla Grecia, dall'Italia. Treni e treni di uomini, donne e bambini, stipati in carri bestiame, scaricati sulle rampe dei Lager ed avviati alle finte docce dalle cui tubature, invece dell'acqua, usciva il gas letale, il famigerato Zyklon B, un conglomerato di cristalli di silicio saturati con acido cianidrico, prodotto dalle consociate di quella stessa IG Farben che impiegava il maggior numero di prigionieri nello stesso campo di Auschwitz.
Perché Auschwitz era stato progettato, costruito, organizzato per questo: da un lato sfruttare la manodopera che le SS vendevano a condizioni di favore alle industrie installate nei dintorni, dall'altro procedere allo sterminio soprattutto degli ebrei, ma anche degli zingari, a ritmi accelerati.
Nel disimpegno della camera a gas, i cadaveri erano privati degli occhiali e delle protesi, ed i capelli delle donne tagliati. Dopo di che i corpi erano caricati sul montacarichi e portati al pianterreno. Alcuni cadaveri venivano trascinati direttamente verso i forni. Altri venivano portati nel magazzino dei cadaveri di fronte al montacarichi, che serviva anche come luogo per le esecuzioni capitali mediante la fucilazione. Subito prima dell’incenerazione, i prigionieri del Sonderkommando rimuovevano i gioielli, che gettavano in apposite cassette numerate; denti con otturazioni di metallo, corone e ponti d’oro o fatti con altri metalli preziosi venivano estratti dalle bocche delle vittime gassate e depositati in una cassa marcata "Zahnstation" (stazione dentale)...
Ci volevano circa due ore per svuotare la camera a gas. Inizialmente i cadaveri erano portati ai forni su speciali carrelli montati su rotaia, come si faceva nel campo grande. I carrelli servivano anche per caricare i corpi nelle storte dei forni. Questa soluzione, però, non durò a lungo. Su iniziativa del kapò August Bruck, s’introdussero speciali barelle per cadaveri, che si potevano infilare nelle storte. Per facilitare il carico, le barelle venivano lubrificate con acqua saponata. I metodi di carico dei corpi variavano: ogni squadra di servizio ai forni aveva la sua tecnica. Ad esempio, la squadra di Tauber metteva due cadaveri nella storta per due volte, poi aggiungeva il maggior numero di corpi di bambini al secondo carico.
Nel frattempo specialisti delle SS studiavano gli effetti delle infezioni, degli aborti, dei trapianti di organi, del comportamento al limite delle possibilità di sopravvivenza in condizioni atmosferiche impossibili, usando come cavie uomini, donne, bambini attinti dai convogli, prima di mandarli nelle camere a gas. Quando il crematorio non riusciva a smaltire la razione giornaliera di cadaveri, questi venivano bruciati in grandi cataste nei dintorni del Lager, appestando l'aria di un lezzo nauseante. Per quantità e qualità, Auschwitz è stato il Lager dove l'inventario dei crimini, degli orrori e della morte ha assunto dimensioni apocalittiche. Stando alle ammissioni di Rudolf Höss che fu comandante di quel Lager dal 1940 al 1942, solo in quel periodo furono assassinati nelle camere a gas non meno di 4.200.000 individui d'ogni età e condizione. Ma l'ecatombe continuò a ritmo sostenuto e cessò solo con la fine del campo. Alle SS il Lager rendeva anche quando gli schiavi erano morti. C'erano le loro spoglie da dividere. Treni interi di indumenti sottratti ai deportati, camion carichi di casse di gioielli e denaro furono spediti da Auschwitz a Berlino, al quartier generale delle SS: anche questi erano i proventi della «soluzione finale».

Ci volevano circa venti minuti per cremare tre cadaveri in una storta. Comunque, nello sforzo di ridurre il numero dei carichi, i prigionieri cremavano da quattro a cinque corpi alla volta, ed allungavano il tempo di cremazione a circa venticinque o trenta minuti. Quando il tempo era scaduto, si metteva nella storta il carico seguente, indipendentemente dal grado di incenerimento del carico precedente. Le ossa non completamente incenerite cadevano attraverso la griglia nella vasca della cenere, erano schiacciate con pestelli di legno insieme alle ceneri, poi gettate in altri pozzi vicino al crematorio. Dopo di che erano rimosse dai pozzi e gettate nella Vistola o negli stagni vicini. A volte erano utilizzate per preparare terriccio; altre volte venivano usate direttamente per fertilizzare i terreni delle fattorie del campo.Anatomia, pagg. 164-170

Krema IV
Il crematorio, nello sfondo le camere a gas.

 Una lettera del 28 Giugno 1943 dalla Direzione Centrale delle Costruzioni al Gruppo C indica che la capacità giornaliera era stimata a 340 corpi per il crematorio I; 1440 corpi ciascuno per i crematori II e III; e 768 ciascuno per i crematori IV e V. Quindi i cinque crematori potevano incenerire 4765 cadaveri al giorno...

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