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La storia di Mauthausen è strettamente collegata
all'Anschluss, quando l'Austria si unì alla Germania. Da quel
momento la sua storia si legò all’intero sviluppo dei campi di concentramento, che
divennero da subito elemento fondante del sistema nazista basato sul terrore. Essa si
può dividere in quattro momenti principali. Prima fase. Questo periodo durò
approssimativamente dall’8 agosto 1938 — data di arrivo dei primi prigionieri,
criminali tedeschi e austriaci, col triangolo verde, da Dachau. — fino alla
tarda estate del 1939. Costoro saranno poi chiamati "i soci fondatori" del lager
e saranno riconoscibili dal numero di matricola, dall’uno al trecento. |
Il 7 aprile 1938, ventiquattro giorni dopo l’annessione, il maggiore Ahrens
scrive
all’assessore al patrimonio immobiliare del comune di Vienna che a Mauthausen
deve essere
edificato un lager con la capienza di tre-cinquemila detenuti e che pertanto
le due cave di
pietra Wiener Graben e Bettlelberg appartenenti alla città di Vienna devono
essere messe immediatamente a disposizione dell'ispettorato. H.Himmler, capo
della polizia tedesca, vara un'impresa commerciale di propietà delle SS, la
DEST, Società tedesca di costruzioni di terra e pietre, fin dall'aprile 1938,
per meglio sfruttare i profitti derivanti dal programma edilizio del Reich,
controllato dall'architetto A. Speer, ispettore generale delle costruzioni. Fino al maggio del
1939 la popolazione del campo era composta largamente da criminali Nel 1941 e nel
1942 i prigionieri sovietici vennero rinchiusi qui per sette mesi. Inoltre la
baracca numero
20, separata dalle altre da un muro di pietra e da filo spinato, venne
usata come
blocco di isolamento per i prigionieri di guerra sovietici. |
Vedi:
altre
foto su Mauthausen
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Seconda fase. Tra lo scoppio della guerra, nella
tarda estate del
1939, e il giugno del 1943, Mauthausen ebbe una rapida
espansione divenendo un centro funzionante a pieno ritmo per la tortura e lo sterminio delle
minoranze politiche e razziali. Nel 1940, 11 mila nuovi
deportati arrivarono a Mauthausen. Il 9 marzo il primo
contingente di 448 polacchi arrivò insieme a un trasporto di mille forzati trasferiti a
Buchenwald. In Agosto 1940 arrivarono 392 spagnoli, profughi della guerra civile spagnola e
precedentemente internati in Francia; entro il 1942 avrebbero raggiunto il totale di
7.800 nella sola Mauthausen. Fino ai primi mesi
del 1944 gli ebrei giunti a Mauthausen erano stati, in genere, quelli
arrestati
dalla Gestapo, con l’accusa di reati politici e mandati lì per essere
uccisi. Per tutto il 1942
e fino alla prima metà del 1943, Mauthausen rimase, quasi esclusivamente, un centro
dove gli internati venivano impiegati nelle imprese possedute e amministrate
dalle SS.
Terza fase. Le SS non intendevano cedere facilmente il
diritto esclusivo di distruggere a proprio piacimento gli internati in loro
potere o di utilizzarli nelle loro imprese. Nonostante il richiamo a
intensificare l’uso dei prigionieri per l’industria bellica, fu solo dalla metà
del 1943 e sotto pressione esterna che Mauthausen cedette una parte dei
prigionieri, su cui fino ad allora aveva abusato senza umanità, per contribuire
allo sforzo bellicoIntorno alla
primavera del 1943, ad ogni modo, la crescita del fabbisogno di manodopera condusse a una
crescente domanda di un più "razionale" uso dei prigionieri di Mauthausen.
A cominciare dal giugno del 1943, Mauthausen si estese oltre il proprio nucleo
principale, costituito dai campi di Mauthausen e Gusen, fino a comprendere, alla fine, una
vasta rete di circa 49 campi satellite situati lungo tutta la lunghezza e l’ampiezza del
territorio austriaco prebellico. Ulteriori masse di prigionieri ebrei giunsero a Mauthausen nella primavera del
1944, provenienti da Auschwitz. |
Quarta fase. La fase finale del campo durò
dall’autunno del 1944 fino alla liberazione, nel maggio del 1945. I corpi non
poterono più essere
contenuti nei forni esistenti tanto da essere scaricati in fosse comuni
situate in due diversi luoghi: uno a nord del campo, a Marbach bei
der Linde, altri vennero poi sepolti nei pressi delle città
situate lungo il percorso. Il periodo fu
caratterizzato da numerose azioni omicide e da violenze compiute
frequentemente sotto lo sguardo di ampi settori della popolazione
civile, in molti casi con la loro attiva complicità. Gli ebrei
raggiunsero Mauthausen, nuovamente in gran numero, nell’inverno del 1944-45 provenienti dai
campi che via via venivano liberati a Est. Tra il 1938 e il
1945, i cittadini di Mauthausen vissero fianco a fianco a uno dei più
noti campi di
concentramento nella storia del Terzo Reich... Tratto da All'ombra della morte di G.J.Horwitz
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