Gli effetti devastanti della bomba
esplosa nel 1939 in una grande sala a Monaco, preparata, costruita e piazzata
dal falegname Georg Elser (nel riquadro in alto). Hitler, che in questa sala
aveva tenuto un discorso, era uscito 10 minuti prima dell'esplosione. Era in
anticipo perché, a causa del brutto tempo, doveva partire col treno invece che
con l'aereo. Se invece il tempo fosse stato bello ... |
1939: l'attentato di
Georg Elser Per due volte Hitler scappò solo per un pelo a degli
attentati dinamitardi contro di lui. La prima bomba era quella preparata nel
1939 da Georg Elser (vedi la foto e la descrizione
sopra). Il falegname di religione protestante aveva agito da solo, senza nessun
contatto con altri gruppi dell'opposizione, preparando l'attentato per molti
mesi pazientemente e accuratamente. Non aveva nessuna formazione politica
specifica, la sua motivazione era semplicemente un sentimento di giustizia e
morale, onestà e correttezza umana profondamente ferito che lo aveva convinto
che l'assassinio del tiranno era giustificato e necessario per fermare la guerra
che Hitler stava preparando. Subito dopo l'esplosione della bomba Elser fù
arrestato e ucciso nel 1945, pochi giorni prima della fine della guerra. Questo
coraggioso atto solitario di resistenza, che fallì solo per un caso
imprevedibile, rimase per molto tempo sottovalutato e la persona di Elser è
quasi sconosciuta in gran parte della popolazione tedesca. Ma merita lo stesso
rispetto del molto più conosciuto Stauffenberg e dei suoi amici.
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Il 20 aprile del 1944: la rivolta dei
generali Uno dei piani più promettenti e meglio preparati per
eliminare Hitler fu quello di cui fu protagonista il Colonnello
Claus Schenk von Stauffenberg (foto a destra). Il
piano per il colpo di stato era stato preparato nei minimi dettagli. Il 20
aprile del 1944, la bomba piazzata da Stauffenberg esplose nel quartiere
generale di Hitler e uccise cinque persone, ma di nuovo Hitler si era
allontanato un po' prima e fu solo ferito a un braccio. Stauffenberg aveva visto
l'esplosione, pensava che il piano fosse riuscito e mise in moto il colpo di
stato che coinvolgeva moltissime persone. Dopo i primi arresti di capi nazisti,
si diffuse però la notizia che Hitler era solo ferito. Questo fatto paralizzò e
scoraggiò molti dei cospiratori, e tutto fallì. Seguirono migliaia di arresti di
oppositori, i capi della congiura furono condannati a morte e giustiziati,
insieme a altre centinaia di oppositori, coinvolti o no in questa
cospirazione.
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I giovani del Terzo Reich -
tra adattamento e
resistenza Per i nazisti il controllo ideologico dei giovani era
di primaria importanza. La Hitlerjugend ("Gioventù
hitleriana") era l'organizzazione che aveva il compito di controllare e di
formare ideologicamente e anche militarmente i giovani. Tutti gli altri
organizzazioni giovanili erano vietati. Proprio il carattere semi-militare e il
permanente indottrinamento ripugnava molti giovani che cercavano con molti mezzi
di sottrarsi alla sua influenza e di formare dei gruppetti autonomi che, anche
se spesso non avevano un carattere esplicitamente politico, erano ritenuti
pericolosi dai nazisti essendo un'alternativa attraente e libera per molti
giovani.
La tragica storia della resistenza
tedesca
La resistenza contro Hitler è tragica per vari
motivi: è tragica perché ha costato la vita a decine di migliaia di persone. È
tragica perché è sempre rimasta una resistenza di persone o di gruppi isolati
che agivano indipendentemente tra di loro e che non avevano mai una base forte
nella popolazione come per esempio la resistenza in Francia, in Italia o in
Iugoslavia. È tragica perché nonostante ciò mancò più di una volta solo per un
pelo il successo, cioè l'eliminazione di Hitler o un colpo di stato contro di
lui. Ed è tragica perché nonostante l'alto prezzo pagato in vite umane non
riuscì a togliere dal popolo tedesco l'immagine di un popolo ubbidiente che
seguiva "il Führer" in tutto, anche nelle bestialità più atroci. La resistenza di comunisti
e socialisti Mentre altri partiti e strati della popolazione
aspettavano o speravano ancora in un illusorio "miglioramento" della situazione,
socialisti e soprattutto comunisti iniziarono subito dopo il 1933 ad organizzare
la resistenza che, rimanendo isolata, fu troncata da Hitler in pochi anni. Molti
socialisti e comunisti pagarono il loro eroismo con la vita, con torture o con
arresti nei campi di concentramento. Quando, dopo il 1936-37, i democratici
borghesi, i religiosi e, ancora più tardi, anche i militari si "svegliarono" e
capirono che Hitler faceva sul serio quello che aveva detto pubblicamente da
anni, la resistenza della classe operaia era già spezzata.
La resistenza delle
chiese Uno dei capitoli più tristi della resistenza contro
Hitler è il comportamento delle chiese, in particolare della chiesa cattolica
che anche anche le ultime dichiarazioni del Vaticano a proposito non possono far
dimenticare. C'erano dei preti e dei vescovi coraggiosi che criticarono il
regime inumano di Hitler anche in pubblico, o aiutarono gli ebrei, ma rimasero
sempre eccezioni. Personaggi come il teologo protestante Dietrich
Bonhoeffer (assassinato dai nazisti) o il coraggioso vescovo
cattolico Von Galen sono degli esempi purtroppo non
tipici per il comportamento dei cristiani e della chiesa cattolica. Solo una
comunità religiosa ha resistito fermamente fin dall'inizio, i
Testimoni di Geova: su 25.000 appartenenti di questa
piccola comunità furono arrestati 10.000, e più di 1.200 furono
assassinati.
La resistenza di borghesi e
nobili Dopo il 1938 sempre più persone dalla borghesia e
anche dalla nobiltà, che all'inizio erano d'accordo con Hitler, cominciarono a
capire che il nazismo non si fermò di certo con l'eliminazione di comunisti e
socialisti, ma con essi furono spazzati via tutti gli elementi di una convivenza
civile basata sulla certezza del diritto. Ma borghesi e nobili non fanno
rivoluzioni e così la loro resistenza si limitò per lo più a circoli di
discussioni, manifesti e in alcuni casi anche azioni di volantinaggio. Tra i più
attivi erano i fratelli Scholl che misero in piedi un
gruppo di resistenza chiamato La Rosa Bianca. Ma i
nazisti non fecero certo grandi distinzioni, anche chi si limitava a scrivere
manifesti o chi distribuiva volantini finiva in carcere e alla fine, molto
spesso, fu assassinato.
La resistenza dei
militari I militari erano gli ultimi a capire che Hitler non
significava la rinascita, ma la rovina della Germania. La fede che avevano
giurato all'esercito, a Hitler e alla Germania insieme all'odio verso il
comunismo molto diffuso tra di loro, li fece esitare ed aspettare per molto,
troppo tempo. Inoltre, i primi, facili successi durante la Seconda Guerra
Mondiale scoraggiarono molti militari che si sentivano in opposizione a Hitler.
Solo dopo la svolta della guerra alcuni decisero di entrare in azione, ma troppo
tardi e, purtroppo, con poca fortuna.
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