PER UN PROGETTO DI RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEL CASTELLO DI SORRIVOLI

Le pagine che seguono vogliono essere una concisa informazione e riflessione sulla storia recente del castello, legato ad un decennio di impegno di vane persone, gruppi, associazioni che hanno contribuito al recupero strutturale di buona parte del piano terra e la creazione di un luogo di n'trovo divenuto nel corso degli anni un presidio importante nel territorio collinare del cesenate.
Al di là della canonica propriamente detta, le cantine del castello, la corte ed il parco che circonda l'edificio, sono tornate in questi anni a riempirsi di persone, di bambine e di bambini attirate dal luogo ed interessate alle proposte più varie che trovavano e tuttora trovano (anche se in modo più ridotto a causa del parziale utilizzo della corte dovuta al noto crollo di una mura) durante tutto il corso dell'anno.

La vocazione alla polivalenza della struttura dovrebbe risultare evidente ma, a tal fine, la si vuole ribadire in questa breve nota introduttiva. La polivalenza è la chiave di lettura della storia recente del castello e dovrebbe rimanere il riferimento costante per il progetto di recupero delle cantine che speriamo possa seguire (in tempi ragionevoli) ai lavori di consolidamento delle mura e alla ricostruzione di quella crollata.

La richiesta ad enti e istituzioni di contribuire al recupero del castello di Sorrivoli non è quindi dettata solamente dalla ragione di salvare (o salvaguardare) un edificio di sicuro interesse storico e architettonico ma, in primo luogo, dall'esigenza di continuare a farlo vivere dalle persone nel rispetto che il luogo ed il contesto richiedono.
Speriamo che questa ferita che all'inizio ci ha lasciato tutti senza parole, incerti sul cosa fare per il futuro e dubbiosi sul come continuare ad usare nel presente gli spazi del castello, possa tramutarsi in un'occasione di miglioramento complessivo dei luoghi architettonici che ci auguriamo possa riflettersi anche in una crescita qualitativa dei progetti culturali e sociali fino ad ora sperimentati.

Ci conforta l'attenzione e la sensibilità fin qui dimostrata da amministratori, rappresentanti istituzionali, da enti e singoli cittadini che si sono impegnati a fondo per capire la situazione e studiare proposte concrete per il finanziamento del progetto di recupero.
Durante l'ultimo Festival dei Grandi Burattinai al Castello di Sorrivoli, abbiamo dedicato alcuni momenti alla riflessione sul che fare del castello e come contribuire al suo risanamento. Tutti sono stati concordi nell'affermare le ragioni dello spazio vivo e vissuto, dell'intreccio insolvibile tra storia passata e storia recente e sulla necessità di un progetto che fosse sempre rispettoso di ambedue le cose.

Vale certamente la pena di chiudere questa breve nota introduttiva proponendo la sintesi "poetica" che, nel giorno conclusivo del festival, Giovanni Catti fece di questo momento di riflessione e che è diventata una sorta di riferimento progettuale condiviso da tutti coloro che questo luogo lo vivono, lo rendono accogliente e da tutte le amiche e gli amici che lo frequentano.