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  La parola autismo, derivata dal greco autòs, che significa sé stesso, venne impiegata per la prima volta in psichiatria da Bleuler per descrivere un dei sintomi della schizofrenia, consistente nel ripiegamento su sé stessi caratteristico da alcune fasi della patologia.
Nel 1943 Leo Kanner utilizzò il termine "autismo infantile precoce" per descrivere un complesso di sontomi (una sindrome) presenti in un gruppo di 11 bambini. Questi sintomi sono riassumibili in tre aspetti: è compromessa l'interazione sociale, è compromessa la comunicazione verbale e non verbale, il comportamento, gli interessi e le attività sono ristretti, ripetitivi e stereotipati. Tali sintomi nella maggior parte dei casi sono riscontrabili fin dal primo anno di vita, come l'attenzione.
Il linguaggio , quando è presente (circa metà dei casi) è ripetitivo (ecolalico), fa uso della terza persona al posto della prima, viene usato in forma non adeguata a comunicare, ad esempio con l'uso di frasi senza significato o fuori del contesto. La carenza dell'immaginazione e dell'imitazione non consentono il normale gioco infantile, che viene sostituito da movimenti steretipati privi di senso.
Tali sintomi, che vengono oggi ripresi nelle classifiche internazionali delle malatie, DSM IV (manuale americano di classificazione dei disturbi mentali, tradotto in italiano dalla Masson ed.) e ICD 10 (classificazione internazionale delle malatie) della Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno un esordo precoce (prima di tre anni di età) e perdurano nel corso della vita intera, pur con le modificazioni che progredire dell'età solitamente comporta. La prognosi è severa per quanto riguarda l'utosufficienza e la comparsa di comportamenti indesiderabili come l'agressività e agitazione.
Alla base della sindrome vi sono diversi deficit organici che la moderna ricerca biochimica va progressivamente individuando. La prevalenza della sindrome riguarda riguarda un caso su 500 nati( Filipek PA et AA. Neurology 22 agosto 2000, pp. 468-79).
Quando le cause sono ignote ma nca la possibilità di una terapia causale e radicale: l'unico intervento di provata efficacia resta quello diella pedagogia speciale personalizzata volta a colmare i deficit mediante una paziente educazione, che deve iniziare precocemente e coinvolgere i famigliari, la scuola e la società adulta in modo coerente e programmato.

 

Sintomi considerati caretteristici dell'autismo
Sindromi associati
I Chiusura autistica
1) Cerca l'isolamento
2) Ignora gli altri
3) Inerazione sociale insufficente
4) Sguardo inadeguato alla situazione
IV Turbe della motricità
11) Attività sensoriale e motoria steretipata
12) Agitazione, turbolenza
13) Mimica, postura, marcia bizzarre.
II Turbe della comunicazione verbale e non verbale
5) Non fa alcun tentativo di comunicare mediante la parola
6) Difficoltà a comunicare mediante i gesti e la mimica
7)Emissioni vocali o verbali stereotipate; ecolalia
V Reazioni affettive inadeguate
14) Autoagressività
15) Eteroagressività
16) Piccoli segni di angoscia
17) Alterazioni dell'umore
III Reazioni bizzarre all'ambiente
8) Mancanza d'iniziativa
9) Strani comportamenti con gli oggetti, in particolare con le bambole
10) Intolleranza nei confronti dei cambiamenti e delle frustrazioni
VI Turbe delle grandi funzioni istintive
18) Turbe dei comportamenti alimentari (qualitative e/o quantitative)
  VII Disturbi dell'attenzione, delle percezioni e delle funzioni intelletuali
19) Difficoltà a fissare l'atenzione su qualcosa, facile distraibilità.
20) Bizzarrie nelle reazioni ai suoni.

 

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Aggiornato il: 05 aprile 2003