RECENSIONI DI MODELLI DEL SIGNOR CECI - amedeoceci@interfree.it

 

USS NAUTILUS REVELL-MONOGRAM Scala 1/305

Questa unità rappresenta una pietra miliare nella tecnologia subacquea, in quanto è stato il primo sottomarino a propulsione nucleare al mondo ad entrare in servizio.
Purtroppo l’unico modello in plastica che sia mai stato realizzato fino ad oggi di questo importante battello è la REVELL MONOGRAM.
La realizzazione del modello risale proprio ai primi anni 50, in quanto era stato commissionato appositamente dalla US NAVY per farne un gadget agli ospiti VIP per la cerimonia del varo dell’originale. Il modello, presenta tutti i difetti del caso, ovvero dettagli molto superficiali, ovviamente il tutto era rigidamente classificato, e periscopi sovradimensionati fuori scala.
Nonostante questi difetti, il modello costituisce comunque una base di partenza per eventuali modifiche e migliorie.

Il produttore
Parliamo brevemente di REVELL, prima di passare in dettagli alla realizzazione del modello.
Questa ditta anomala presenta due diverse realtà, ovvero la REVELL Germany, che dovrebbe occuparsi della realizzazione e distribuzione dei modelli per il continente europeo, e la REVELL MONOGRAM USA, che gode di un catalogo decisamente molto più fornito, soprattutto per modelli particolari quali riedizioni di particolare importanza storica risalenti agli anni 50 ed un vastissimo catalogo di auto USA. Purtroppo moltissimi di questi modelli non sono distribuiti in Italia, solo occasionalmente e fortunatamente si può trovare qualche scatola in qualche fornito negozio di modellismo in Svizzera, è il caso ad esempio del sottomarino “Ottobre Rosso” realizzato e distribuito in occasione del film. Questo modello sarà oggetto di un prossimo articolo. 
Contrariamente a molte altre case, che hanno standardizzato la riduzione in scala dei modelli navali; le più diffuse sono ora 1/700, 1/350, 1/400 ed in passato anche 1/600, REVELL invece utilizza tutt’ora come parametro per la riduzione in scala le dimensioni della scatola!
E’ quindi comunissimo affiancare modelli navali REVELL dalle scale più disparate come: 1/305, 1/144, 1/232, 1/176, 1/800, ecc.
Comunque, a parte il pasticcio, il loro catalogo contiene comunque modelli interessanti, anche se non particolarmente brillanti in fatto di qualità di dettagli, perlomeno i modelli precedenti la produzione degli anni 80. 
Attenzione che come produzione si intende l’epoca della realizzazione dello stampo originale, periodicamente “riesumato e riutilizzato”, imbustando modelli vecchi di 50 anni in scatole lucenti presentate come “novità 2007”.

Il modello
Attualmente il modello risulta fuori produzione da moltissimi anni, quindi non reperibile tramite i normali negozi di modellismo. Di tanto in tanto è possibile rintracciarne una confezione nei periodici mercatini di modellismo/giocattoli, ma spesso il prezzo è oggetto di vera “pirateria”.
Più facile ed economico invece utilizzare internate ed i motori di ricerca per trovare disponibilità e prezzi ragionevoli presso negozi di modellismo USA, che dispongono ancora di qualche scatola.
Il modello, per la sua semplicità e mancanza di dettagli, non è entusiasmante, ma permette all’appassionato di avere comunque tra le mani il “gioiellino” dell’ammiraglio Rickover.
Tenendo conto che i disegni, estremamente semplificati e censurati, sono stati forniti alla REVELL dalla US NAVY stessa, prima del completamento del battello originale, nella scatola sono contenuti anche due pezzi, che uniti costituiscono il cilindro dentro il quale doveva essere riposto il missile che nelle intenzioni originali avrebbe costituito l’armamento offensivo del battello.
Il contenitore stagno, di notevoli dimensioni, sarebbe stato posto immediatamente a poppa della falsatorre. Questo permette di realizzare un modello ulteriormente interessante e raro, come sarebbe stato completato nelle intenzioni della US NAVY. Il progetto venne in seguito abbandonato 
con l’entrata in servizio di mezzi appositamente realizzati quali gli HALIBUT, che hanno costituito il deterrente di transizione fino all’impiego dei pozzi di lancio verticale.
Per migliorare il modello, si consiglia di assottigliare i timoni di profondità di prora, ed il diametro dei periscopi. L’aggiunta di una antenna in filo metallico crea un effetto estetico decisamente migliore rispetto a quella originale in plastica, delicata e sovradimensionata.
Anche le eliche non sono esenti da difetti, purtroppo la tecnologia degli anni 50 non permetteva di realizzare stampi per plastica sotto una certa dimensione. Si consiglia quindi vivamente di sostituirle con altre pentapala, attinte magari dalla scatola degli avanzi, prezioso scrigno di modellista, magari scartati da un modello realizzato in waterline (alla linea di galleggiamento asportando la chiglia).
Altri dettagli che possono essere realizzati partendo da stucco per plastica od altri pezzi avanzati, permettono di realizzare il modello identificandolo in un preciso contesto storico. Infatti ogni unità viene periodicamente sottoposta ad aggiornamenti e modifiche che ne modificano in parte l’aspetto.
Il modello originale ad esempio è privo del boccaporto compatibile alla connessione con mezzi di soccorso subacqueo, e nel corso degli anni antenne e protuberanze di idrofoni ed apparecchiature sono state aggiunte, rimosse, spostate. L’aggiunta di queste modifiche possono solo migliorare il modello.
La colorazione presenta spesso un problema per ogni modellista, soprattutto sui sommergibili, la ditta se la cava sbrigativamente assegnando il nero alla parte superiore ed il rosso allo scafo inferiore. Purtroppo molto spesso non è cosi.
Nel caso del Nautilus, si sono viste immagini a colori con il nero sopra ed il grigio sotto, altre con i colori esattamente invertiti, altre con il battello interamente in grigio carbone. Cosa fare?
Conviene decisamente prendere come riferimento UNA foto e la data in cui è stata scattata.
Tutte le colorazioni sono esatte, infatti spesso le unità vengono riverniciate in sede di manutenzione in bacino ed aggiornate ai nuovi standard in uso o contesti operativi. Inoltre, fatore non trascurabile, spesso le tonalità di colore sono falsate da luce, qualità di stampa e definizione da parte del fotografo, non fidatevi mai quindi di utilizzare una tonalità precisa, se non espressamente indicata sul foglio di istruzioni con il riferimento FS Federal Standard.
Le decals, hanno una base trasparente troppo spessa, inoltre essendo state realizzate molti anni fa, soffrono del naturale invecchiamento di colla e colori. Utilizzandole vi trovereste in pochi mesi con numeri raggrinziti ed ingialliti. Si consiglia quindi la loro sostituzione con nuove decals o trasferibili. Oggi molti produttori mettono a disposizione centinaia di fogli di numeri e lettere, facilmente adattabili ad ogni modello.

Giudizio finale
Il giudizio è positivamente influenzato dall’importanza del modello reale, non certo dal modello in plastica, che comunque come già detto costituisce indubbiamente una base di partenza.
Il modello, che definirei sufficiente, verrebbe ulteriormente penalizzato dall’orribile piedistallo fornito nella scatola. Completando il modello così come è, rischiereste di vederlo trasformato in giocattolo nelle mani del primo nipotino o cuginetto venisse a farvi visita.
Io ho scelto di montarlo su una base in legno per rendere maggiore importanza al modello.
Ulteriori dettagli potrebbero essere l’aggiunta di una targhetta o la riproduzione del crest dell’unità od altro, senza esagerare troppo.

Amedeo Ceci


USS SKIPJACK REVELL-MONOGRAM Scala 1/232

La REVELL, integra la sua collezione di sommergibili con l’USS SKIPJACK, altro importante battello nella storia della tecnologia subacquea.
L’importanza storica di questa unità, è che per la prima volta si è utilizzato lo scafo a goccia, con ottime caratteristiche di idrodinamicità per la navigazione in immersione, con la propulsione nucleare, realizzando quindi il primo sottomarino dell’era moderna. Per molti anni infatti i battelli della classe SKIPJACK sono stati i più veloci battelli al mondo.
Questa loro dote però ne ha provocato l’impiego per una lunghissima vita operativa, aumentandone i costi di gestione rispetto ad unità successive dotate di reattori di nuova generazione. I tagli al bilancio per contenere la loro costosa manutenzione è stata causa di gravi avarie, che hanno afflitto la classe durante gli ultimi anni di servizio. Forse proprio la scarsa manutenzione è stata causa della perdita dello Scorpion, modello che ho voluto realizzare per rendere omaggio allo sfortunato equipaggio, scomparso con il battello al largo delle Azzorre il 22/05/68. 

Il modello
Pur essendo un modello datato, questa volta è facilmente reperibile, in quanto oggetto di una ennesima recente “riesumazione” da parte del produttore.
Anche qui siamo vittima di un “pasticciaccio” per far entrare il modello nella sua scatola, infatti la scala di riduzione è 1/232.
Il modello risulta gradevole e più dettagliato rispetto a quelli di produzione precedente (è comunque un modello risalente agli anni 60), e come curiosità presenta un portello circolare nella parte superiore della poppa che può non essere incollato, permettendo ai curiosi di accedere finalmente al vano del reattore nucleare!
Il modello, che si compone di pochi pezzi, risulta di facile e veloce montaggio, l’unica cura da porre è nella perfetta stuccatura delle parti tra loro, per rendere invisibili le linee di assemblaggio, ricordiamoci che ci troviamo in presenza di un capolavoro di idrodinamicità, quindi lo scafo deve presentare una levigatezza e regolarità assoluta.
Per arricchire il modello, decisamente spartano, si consiglia la sostituzione dei periscopi e magari l’aggiunta di qualche antenna. Il piedistallo è altrettanto spartano ma gradevole. La sua sostituzione comunque con una base in legno non sfigurerebbe affatto. 
Per ottenere una perfetta linea di demarcazione tra i colori dello scafo, da anni ho adottato la tecnica della mascheratura utilizzando del nastro isolante in gomma per elettricisti.
Questo prodotto infatti, presenta notevoli qualità di flessibilità ed adesione, per aderire perfettamente alle sfuggenti forme curve e sferoidali tipiche dei modelli navali. 
Per una perfetta adesione della vernice, comunque, è bene usare qualche accortezza.
Prima cosa passere l’intero modello con carta vetrata finissima, possibilmente bagnata, in modo da rendere la superficie della plastica opaca e leggermente porosa. Una volta ottenuta questa finitura sgrassare il modello con detersivo liquido per piatti, che ha un ottimo potere sgrassante rimovendo ogni traccia di impurità e contaminazione, anche solo dal sudore delle mani stesse.
In questo modo la vernice aderirà meglio alla plastica ,evitando di staccarsi o strapparsi successivamente durante le fasi di rimozione del nastro adesivo. 

Amedeo Ceci

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