Ho creato un'impresa mentre gli altri facevano la spesa
Dai discount alimentari alla chimica, dagli alberghi di lusso all'Acireale Calcio: Nino Pulvirenti ha iniziato la sua attività quando aveva 22 anni, inaugurando la "Standa" di Belpasso. Da allora, non si e più fermato. 

di Agostino Laudani (intervista pubblicata su La Fenicia, maggio 2001)

In principio era la Standa. Fate un salto indietro nel tempo, e pensate al momento in cui il noto supermercato apriva le porte anche a Belpasso, nei locali di via dodicesima traversa. Eravamo nel 1984, e proprio in quell'anno iniziava l'avventura imprenditoriale di Nino Pulvirenti. Quello di Belpasso era uno dei tre punti vendita (gli altri due si trovavano a Mascalucia e ad Aci S.Antonio) con i quali l'imprenditore belpassese, che all'epoca era un giovane di appena ventidue anni, scriveva la prima pagina di un racconto destinato a diventare, giorno dopo giorno, una storia vincente. Oggi, Pulvirenti si occupa di distribuzione alimentare e di chimica industriale, gestisce alberghi, è un personaggio nel mondo calcistico. Una scalata al successo che, sentendo la viva voce del protagonista, abbiamo voluto ricostruire in questa conversazione. Cercando di strappare, tra l'altro, qualche consiglio su come fare impresa a Belpasso. 

Signor Pulvirenti, come ha fatto a diventare imprenditore a 22 anni?
Con coraggio, incoscienza e ottimismo. Per riuscire a organizzare qualcosa, ci vogliono passione e professionalità, e bisogna essere fiduciosi, creativi, senza mai fermarsi. Io posso dire di aver iniziato a livello personale, con i tre punti vendita alimentari del gruppo Standa. Da lì è partito tutto. 

E poi? 
Vi ricordate di "Punto Convenienza"? Era un gruppo che possedeva 30 supermercati in Sicilia. Nel '91 ne sono diventato socio, affiliando i miei tre punti vendita e diventandone poi amministratore. Successivamente, abbiamo rivenduto tutto alla Standa, e da lì ho iniziato con la Meridi. 

Ovvero con quell'azienda che si trova all'uscita sud di Belpasso …
Esatto. La "Meridi" è nata nel '93, e si occupa di distribuzione alimentare: oggi gestisce cento discount col marchio "Forte", che si trovano da Roma in giù. Ci sono due grossi centri di distribuzione, uno a Roma e uno a Belpasso. Inoltre, la società gestisce anche due importanti alberghi a Taormina: "Mazzarò Sea Palace" e "Atlantis Bay", gli unici in Sicilia appartenenti alla categoria "cinque stelle lusso". 

Altre attività? 
Oltre alla Meridi c'è la Sedes: è un'industria chimica con sede a Gela, che realizza prodotti per la pulizia della casa. Le due società hanno un volume d'affari di duecento miliardi all'anno, e offrono lavoro a un migliaio di dipendenti, diretti e indiretti, di cui un centinaio belpassesi. 

Continuiamo a chiederci quale sia il segreto per ottenere tutto questo. 
Credo sia stato saper scegliere uomini più bravi di me, con qualità migliori delle mie nei ruoli specifici. E poi: conoscenza del settore in cui si opera, umiltà e voglia di lavorare, perché nessuno regala niente, se non si ha spirito di sacrificio. Inoltre, non deve mancare la fiducia nei progetti che si hanno: io sono stato il primo ad introdurre in Sicilia i discount alimentari: inizialmente tutti pensavano fossi un pazzo, poi dopo aver visto i buoni risultati hanno dovuto credermi. 

Apriamo una parentesi calcistica… come va con l'Acireale?
Dopo la burrasca dei mesi precedenti, il clima si è rasserenato. Rimango presidente della società, puntando per ora alla salvezza della squadra. Per il resto, a numeri ottenuti si andrà avanti, cercando però di cambiare completamente strategia.

Il momento più bello e quello meno felice, in questi anni?
Sono una persona razionale, e pertanto non individuo momenti belli e brutti nella mia carriera. Vedo piuttosto un susseguirsi di episodi, e la realizzazione di un progetto iniziato quasi diciotto anni fa, e che oggi sta continuando. Io nel 1984 ho deciso di fare l'imprenditore: nel bene e nel male, tutto è servito a fare esperienza. Vado avanti per la mia strada, non mi fermo, ho in cantiere altri progetti che porterò avanti, ma sia chiaro che non mi sento una persona di successo, uno che ha raggiunto chissà quali traguardi.

A quali altri progetti si riferiva?
Stiamo studiando, e sicuramente lanceremo molto presto, una catena di fast food in tutta Italia. Si tratta di una nostra idea, e sarà lo strumento con cui copriremo tutto il territorio nazionale. Siamo partiti da Belpasso, poi siamo usciti dalla provincia di Catania, poi dalla Sicilia, e così via. Confermo quel detto siciliano secondo cui "il gradino più alto è la soglia di casa propria". 

Secondo lei Belpasso è terreno fertile per fare impresa?
Penso di sì, e credo che soprattutto i giovani dovrebbero muoversi in questo senso: oggi ci sono molte possibilità e agevolazioni con le quali anche a Belpasso si possono fare molte cose. Per chi ha buona volontà, il territorio di Belpasso si presta a tantissime iniziative. 

Per esempio?
Si potrebbero trovare gli spazi e i modi per fare, innanzitutto, turismo. I dati sono chiari: c'è un incremento del 30% sulle visite di turisti in Sicilia, ed è quindi proprio questo il filone da sfruttare con professionalità e voglia di fare le cose per bene. 

Ecco, lei come si muoverebbe?
Creando delle strutture pubbliche adatte a sviluppare turismo. In questo dovrebbero muoversi gli amministratori comunali, coinvolgendo anche i finanziatori privati. Credo sia giunto il momento di unire, finalmente, il pubblico ed il privato in un unico binario. Imprenditori e politici devono lavorare insieme, uscendo dalla logica del sospetto e della malignità. Ci sono infrastrutture importanti che il Comune non può fare da solo, ma che potrebbero essere realizzate sfruttando l'imprenditorialità dei privati. 

Belpasso potrebbe farcela?
Questo è un paese che ha grande vitalità, e lo dimostrano le tante iniziative che fioriscono ad un certo livello. Abbiamo esempi qualificati di impegno e operosità: la Banca di Credito Cooperativo Etneo, che nasce dalle ceneri della Banca Popolare di Belpasso, è un grande segnale che giunge dalla comunità belpassese. E ancora: l'albergo e l'ostello su cui sta lavorando Turi Piana, la stessa Cois '94, l'azienda dolciaria Seminara, Ortofresco… senza contare naturalmente l'industria Condorelli. 

Insomma, lei è ottimista
Belpasso è un paese vivo. A volte guardiamo quello che fanno gli altri, senza accorgerci delle nostre grandi risorse. Anche qui, anche dalle nostre parti, si possono fare le cose per bene. Io penso che non siamo diversi dagli altri. Dobbiamo anzi essere orgogliosi di essere siciliani e, prima ancora, belpassesi.