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by Spazioacqua

 

 

 

 

 

La Teoria

 

Il sole lancia nello spazio, soprattutto quando sulla sua superficie si osservano brillamenti o eruzioni,  getti di particelle elettrizzate che in parte giungono fino all'atmosfera terrestre; le particelle penetrano negli strati atmosferici superiori, soprattutto nella ionosfera, dove la pressione è minima e i gas si trovano in uno stato ionizzato simili a quello esistente in un tubo di Crookes. Il campo magnetico terrestre deflette le particelle verso i propri poli (non molto distanti da quelli geografici) e quindi le particelle raggiungono la superficie terrestre descrivendo linee curve e spiraliformi che si orientano e si addensano intorno ai poli magnetici. Questa teoria elementare delle aurore è dovuta ad Arrenius.

Anzitutto spiega perchè le variazioni del magnetismo terrestre si verificano maggiormente nei periodi di attività solare, quando il numero delle eruzioni dal 

sole aumenta rispetto alla media e il numero delle particelle lanciate nello spazio diventa maggiore; all'arrivo delle particelle sulla Terra gli aghi delle bussole impazziscono e le radiocomunicazioni su onde corte si interrompono. In secondo luogo spiega, con il passaggio delle particelle negli strati atmosferici più alti, la luminiscenza (aurora), fenomeno del tutto analogo a quello osservabile nei tubi di crookes, quando una scarica elettrica rende luminoso il gas rarefatto. Infine il convogliarsi delle particelle verso i poli, a causa della forma del campo magnetico terrestre, spiega l'apparizione più frequente delle aurore nelle zone di latitudine elevata (boreale o australe) e la concomitanza delle apparizioni ai due poli.

La teoria è confermata anche dal fatto che, statisticamente, il numero di aurore polari risulta maggiore ogni 11 anni e mezzo, periodo coincidente col ciclo di attività solare.

Il fisico norvegese Birkeland ha riprodotto schematicamente in laboratorio, intorno al 1919, il fenomeno aurorale, facendo cadere un fascio di raggi catodici (particelle cariche negativamente) su una sfera di acciaio magnetizzata, che rappresentava la Terra. 

 

 

 

 

 

 

Brillamenti (flares): violentissime esplosioni di energia che compaiono di tanto in tanto in prossimità di grandi gruppi di macchie solari e si propagano nel giro di pochi minuti su un'area di milioni di km2 per poi estinguersi completamente. Essi liberano sia enormi quantità di energia sotto forma di radiazioni ultraviolette e roetgen (Raggi X) sia getti di materia gassosa incandescente ed un intenso flusso di particelle atomiche. In alcuni casi si ha emissione di un'ultraradiazione (radiazione cosmica) che si propaga a velocità prossime a quella della luce.  

Ionosfera: parte dell'atmosfera posta al di sopra dei 50-70 km costituita da un grandissimo numero di particelle dotate di cariche elettriche (ioni) prodotte dai raggi X, dalle radiazioni UV e dai raggi cosmici che, avendo bassa influenza sulla diffusione delle radiazioni UV ed alta influenza sulla propagazione delle onde elettromagnetiche, viene suddivisa in strati a seconda della lunghezza d'onda delle onde-radio riflesse.

Tubo di Crookes:  esercitazione di laboratorio che simula il fenomeno aurorale Per salvare la pagina: cliccare sul pulsante destro del mouse e salvare il documento

 

 

 

 

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