EVENTI del 25 maggio 2001

 

 

 

 

 

 

 

 

T E A T R O  A R K A  (H.C.E.)

via Porrino, 5 - 09032 Assemini (CA) - Sardegna - Italia - Tel./Fax: 070.946.057
E-mail: arkamax@tiscali.it  -  http://web.tiscali.it/spazioarka/

COMUNICATO

InterAzioni 2001

Regione Autonoma della Sardegna - Provincia di Cagliari


PRESENTA

presso: SPAZIO ARKA - Centro Culturale Indipendente
via Tevere, 47 - Assemini centro (CA)
(ingresso con tessera associativa ARKA 2001)


venerdi 25 maggio - ore 21:00

S ARD WEST SOUND

Concerto per voce e percussioni su temi popolari sardo-campidanesi
e dell«area centro-ovest della Sardegna.

Clara Murtas

voce

Paolo Sanna
percussioni - berimbau - didjeridoo

ideato da Clara Murtas

coordinamento musicale: Marco Veloce - scena e costumi: Luciano Bonino

Dove la Sardegna e' piu' assolata / rimorsi di cicale moleste / Nella penombra delle case antiche odorose di terra fresca / nell intricato verde dei giardini interni /  riposano ninne nanne  e  preghiere /  formule magiche / sogni d amore / Sole e pianura /  l occhio abbraccia e misura distanze che il canto riempie a distesa /
Campidano.

Un paesaggio musicale quello evocato da CLARA MURTAS e PAOLO SANNA, per disegnare il quale, in maniera spregiudicata i due musicisti, accostano percussioni  di varie etnie alle melodie vocali e alle formule magiche della antica tradizione Sarda.
Con essenziali segni musicali, cercando nei canti, dentro il suono della voce parlata e cantata, nei timbri e nei ritmi delle percussioni, la schiettezza  dello spirito popolare, pur utilizzando forme e stili piu' vicini alla musica contemporanea che alla tradizione  CLARA MURTAS e PAOLO SANNA  si avvicinano alla religiosita' e ai sentimenti umani universali  partendo dai residui di ancestrali  riti  fino alla coscienza e alla identita' del presente.


 

S’ARD WEST SOUND

Note

In questo spettacolo senza pretese di fedeltà alla realtà storica o antropologica si  fa cenno in forma artistica ad alcuni riti  terapeutici  della tradizione popolare sarda.  

SA MEXIN’E S’UMBRA

S’umbra, s’azzichidu o s’assustru, lo spavento, comporta fra i sardi , specialmente del campidano, una cura tutta particolare  detta  “sa mexin’e s’umbra” e cioè la medicina dello spavento coi relativi scongiuri o brebus:

Donna Pispisina, tres umbras boddias,
e trexentu biddas boddendiddas,
e ancora trexentu biddas
e trexentu prazzas,
e is puddas e is puddastas,
e i sa femmina a fai su pani,
i a cunfessai i a cumunigai
in grazia de Deus.

Donna Pispisina tre ombre raccolte
e trecento villaggi raccogliendole,
ed ancora trecento villaggi,
e trecento piazze,
e le galline e le gallinelle
e la donna a fare il pane,
ed a confessare ed a comunicare,
in grazia di Dio.

 

IL RITUALE DELL’ARGIA

Fra gli animali ed insetti ritenuti assai nocivi in Sardegna , lo scorpione “su scraponi” e la tarantola “s’argia”  occupano un posto speciale. Questi insetti sono stati, nella cultura popolare sarda elevati al rango di mito ed hanno originato riti esorcistici simili a quelli presenti in altre parti del meridione d’Italia (v. tarantismo). Ecco come intervengono mito e rito nella tradizione campidanese: L’Argia è un essere soprannaturale, sempre di sesso femminile, che si è impadronito di una persona. Per scacciarla, bisogna ricorrere alla musica e alla danza.

Il rito inizia con un’esplorazione musicale,mediante la quale si provano diverse musiche fino ad individuare quella che fa alzare il posseduto dal suo giaciglio e lo fa danzare: l’Argia bambina “pippia” vuole essere messa in culla e venire cullata al canto di ninne nanne; l’Argia nubile “bagadia” comporta l’inscenarsi di pantomime amorose; quella sposa  “coiada” la imitazione del parto; l’Argia vedova “viuda” piange il perduto sposo e vuole che  si intoni il lamento funebre “attittu”. In alcune zone la funzione esorcistica è riservata alle sole donne, sempre divise secondo stati civili. Queste sono le formule di rito nel territorio della trexenta:

S’argia, sa pintada, sa tarantua S’abiolu, s’iscraponi, su mumusu
Deus ddu maledixiada
Gomai argia mia, gomai argia mia
No fazzas mali a sa personi mia,
No fazzas mali a sa mia personi,
E appu a cantai muttettus e canzoni
Muttettus e canzonis de donia genia
Gomai argia mia, gomai argia mia.

L’Argia, la dipinta, la tarantola,
Il maggiolino, lo scorpione, il calabrone
Dio li maledica
Comare tarantola mia, comare tarantola mia
Non far male alla persona mia,
Non far male alla mia persona
Ti canterÚ mottetti e canzoni,
Mottetti e canzoni di ogni genia,
Comare tarantola mia, comare tarantola mia

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