via
Porrino, 5 - 09032 Assemini (CA) - Sardegna - Italia - Tel./Fax:
070.946.057
E-mail: arkamax@tiscali.it - http://web.tiscali.it/spazioarka/
COMUNICATO
PRESENTA
presso: SPAZIO ARKA - Centro Culturale Indipendente
via Tevere, 47 - Assemini centro (CA)
(ingresso con tessera associativa ARKA 2001)
Concerto
per voce e percussioni su temi popolari sardo-campidanesi
e dell«area centro-ovest della Sardegna.
voce
Paolo Sanna
percussioni - berimbau - didjeridoo
ideato da Clara Murtas
coordinamento musicale: Marco Veloce - scena e costumi: Luciano
Bonino
Dove
la Sardegna e' piu' assolata / rimorsi di cicale moleste / Nella
penombra delle case antiche odorose di terra fresca / nell intricato
verde dei giardini interni / riposano ninne nanne e
preghiere / formule magiche / sogni d amore / Sole e
pianura / l occhio abbraccia e misura distanze che il canto
riempie a distesa /
Campidano.
Un paesaggio musicale quello evocato da CLARA MURTAS e PAOLO
SANNA, per disegnare il quale, in maniera spregiudicata i due
musicisti, accostano percussioni di varie etnie alle melodie
vocali e alle formule magiche della antica tradizione Sarda.
Con essenziali segni musicali, cercando nei canti, dentro il suono
della voce parlata e cantata, nei timbri e nei ritmi delle percussioni,
la schiettezza dello spirito popolare, pur utilizzando forme
e stili piu' vicini alla musica contemporanea che alla tradizione
CLARA MURTAS e PAOLO SANNA si avvicinano alla religiosita'
e ai sentimenti umani universali partendo dai residui di ancestrali
riti fino alla coscienza e alla identita' del presente.
S’ARD WEST SOUND
Note
In questo spettacolo senza pretese di fedeltà alla realtà storica o antropologica si fa cenno in forma artistica ad alcuni riti terapeutici della tradizione popolare sarda.
SA MEXIN’E S’UMBRA
S’umbra, s’azzichidu o s’assustru, lo spavento, comporta fra i sardi , specialmente del campidano, una cura tutta particolare detta “sa mexin’e s’umbra” e cioè la medicina dello spavento coi relativi scongiuri o brebus:
Donna
Pispisina, tres umbras boddias,
e
trexentu biddas boddendiddas,
e
ancora trexentu biddas
e
trexentu prazzas,
e
is puddas e is puddastas,
e
i sa femmina a fai su pani,
i
a cunfessai i a cumunigai
in
grazia de Deus.
Donna
Pispisina tre ombre raccolte
e
trecento villaggi raccogliendole,
ed
ancora trecento villaggi,
e
trecento piazze,
e
le galline e le gallinelle
e
la donna a fare il pane,
ed
a confessare ed a comunicare,
in
grazia di Dio.
IL RITUALE DELL’ARGIA
Fra gli animali ed insetti ritenuti assai nocivi in Sardegna , lo scorpione “su scraponi” e la tarantola “s’argia” occupano un posto speciale. Questi insetti sono stati, nella cultura popolare sarda elevati al rango di mito ed hanno originato riti esorcistici simili a quelli presenti in altre parti del meridione d’Italia (v. tarantismo). Ecco come intervengono mito e rito nella tradizione campidanese: L’Argia è un essere soprannaturale, sempre di sesso femminile, che si è impadronito di una persona. Per scacciarla, bisogna ricorrere alla musica e alla danza.
Il rito inizia con un’esplorazione musicale,mediante la quale si provano diverse musiche fino ad individuare quella che fa alzare il posseduto dal suo giaciglio e lo fa danzare: l’Argia bambina “pippia” vuole essere messa in culla e venire cullata al canto di ninne nanne; l’Argia nubile “bagadia” comporta l’inscenarsi di pantomime amorose; quella sposa “coiada” la imitazione del parto; l’Argia vedova “viuda” piange il perduto sposo e vuole che si intoni il lamento funebre “attittu”. In alcune zone la funzione esorcistica è riservata alle sole donne, sempre divise secondo stati civili. Queste sono le formule di rito nel territorio della trexenta:
S’argia,
sa pintada, sa tarantua S’abiolu, s’iscraponi, su mumusu
Deus
ddu maledixiada
Gomai
argia mia, gomai argia mia
No
fazzas mali a sa personi mia,
No
fazzas mali a sa mia personi,
E
appu a cantai muttettus e canzoni
Muttettus
e canzonis de donia genia
Gomai
argia mia, gomai argia mia.
L’Argia,
la dipinta, la tarantola,
Il
maggiolino, lo scorpione, il calabrone
Dio
li maledica
Comare
tarantola mia, comare tarantola mia
Non
far male alla persona mia,
Non
far male alla mia persona
Ti
canterÚ mottetti e canzoni,
Mottetti
e canzoni di ogni genia,
Comare
tarantola mia, comare tarantola mia
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