ORGOSOLO (NU)


Collocato a 620 metri, ai piedi del bianco, scabro e impervio  Supramonte
che lo sovrasta, grosso centro pastorale tra i più conservativi del nuorese, Orgosolo è il paese simbolo del mondo culturale barbaricino.

Appartenente al giudicato di Torres, prima nella curateria di Sarule, quindi in quella di Ottana; sotto gli Aragonesi divenne feudo dei Carroz e successivamente fu incorporato nel marchesato di Orani, concesso prima ai de Silva pio ai Fadriguez Fernandez, che lo tennero sino al 1839.
L'abitato conserva ripidi e stretti vicoli e da rustiche case in pietra a vista, ravviva l'ambiente un gran numero di recenti murales (circa 150).
Oltre la vecchia parrocchiale di San Pietro, datazione incerta ma ampiamente rimaneggiata nel secolo scorso, nell'ambito sorgono diverse altre chiese: L'oratorio di Santa Croce (XVI secolo), Sant'Antonio abate (XV secolo); Sant'Antonio da Padova (XVI secolo).
In una chiesa di recentissima costruzione, S.S Salvatore, si conservano le spoglie della beata Antonia Messina, nativa del luogo.
Il costume tradizionale che può essere ammirato nelle varie feste che si svolgono nel paese, è uno dei più particolari ed apprezati dell'isola.

Manifestazioni:  29 Giugno festa patronale di San Pietro; il 15 Agosto la festa dell'Assunta.

Escursioni: alla chiesa campestre dei Santi Egidio e Anania, edificata nel punto in cui secondo la tradizione essi sarebbero stati martirizati ad opera di tribu barbaricine; alle sorgenti di Funtana bona; al monte novo San Giovanni, caratteristico torrione calcareo da cui si gode uno straordinario panorama del nuorese e dei monti del Genargentu; al nuraghe Mereu, interamente edificato in candido calcare.     
               

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