miscellanea

 

 

La DISCUSSIONE

(1 luglio 1997)

(Giancarla Brizzi)

La passione del tango è esplosa ovunque, anche al Prix Italia. Tra le novità della prossima stagione infatti è stato presentato a Ravenna anche "Tango. A passo di...", un film di Vittorio Nevano che vedremo a settembre su Rai tre. Il tango del film di Nevano è naturalmente il tango argentino, quello che da tempo sta riscotendo un successo quasi incredibile visto l'oblio in cui era caduto appena trent'anni fa, quando in Italia si ballava esclusivamente nelle balere insieme al "liscio" (ma quello è  il tango cosiddetto "da sala" che ha tutta un'altra storia).

Infatti uno dei maggiori ingredienti del fascino del tango argentino è proprio la sua storia, che è poi la storia dell'emigrante, quando gli italiani emigravano. Non c'è dunque spettacolo che racconti il tango che non racconti anche la sua origine. Così anche sere fa al Teatro Sistina di Roma è stato rappresentato "Tango Pasiòn" da un cast tutto argentino formato da sei coppie di ballerini e da una straordinaria orchestra di otto elementi, il "Sexteto Mayor", che negli anni Ottanta conquistò i teatri di tutto il mondo con José Libertella e Luis Stazo al bandoneòn, lo strumento tipico del tango. Nato nei locali malfamati di Buenos Aires negli anni 20, all'inizio il tango veniva ballato solo con donne di malaffare; e forse dipende proprio da questo la sua connotazione di grande sensualità che si univa alla vena di nostalgia degli uomini lontani dalla patria.

Lo spettacolo del Sistina con le coreografie di Hector Zaraspe è ambientato in un bar-cabaret di Buenos Aires, il caratteristico "Cafetìn"; all'inizio i costumi e lo stile del ballo sono quelli della prima generazione di tangueros: movimenti rapidi, una successione di "ganci" con le gambe dei ballerini quasi duellanti eppure di grande armonia e tutta una serie velocissima di figure classiche del tango: dal "paseo" al "boleo", dalla "cunita" alla "sentata", dall'"arrastrada" al "casquet" che i bravissimi ballerini hanno eseguito con maestria invidiabile per chi è appassionato di questo ballo.

Nella seconda parte le coreografie si trasformano, il tango esce dalla tradizione fino a diventare vera e propria danza. Le musiche sono quelle struggenti e malinconiche di sempre: Gardel, Morse, Martinez, Libertella, Rodriguez, Discepolo, Scarpino, Piazzolla.

A Roma ancora uno spettacolo di tango domenica scorsa al teatro "Il Vascello" dal titolo "Hora Tango" messo in scena dal Centro del Tango Argentino di via Macerata. Ideato e diretto da Eliana Montanari e Alì Namazi lo spettacolo si snoda attraverso la ricostruzione di atmosfere e ambienti dell'origine del tango per arrivare ad una espressione più innovativa arricchita da influenze di teatro e di danza contemporanea.

"Il risultato raggiunto -spiega Eliana Montanari- è il frutto di un lavoro ricerca svolto dai nostri allievi del Laboratorio di teatro tango; è un lavoro di tipo più espressivo sul corpo, sul contatto con l'altro, ed è fatto anche sulla scia di quello di Astor Piazzolla sulla musica del tango, nel quale è stato un grande innovatore". Come si spiega questo revival del tango?

"Per il suo indiscusso fascino, soprattutto ora che la gante ha avuto modo di conoscerlo di più grazie anche al rinnovato interesse anche da parte del cinema; il film Evita, tanto per citare l'ultimo esempio, ha stimolato la curiosità del pubblico su questo ballo. Per quanto riguarda Roma poi, la presenza ormai da anni del Centro del tango argentino, nel quale oltre ad una scuola, è stato creato uno spazio sullo stile delle tangherie di Buenos Aires, dove tutti possono vedere come si balla, ha formato un pubblico più preparato per apprezzare spettacoli come quello di grande professionalità del Teatro Sistina". Ma cos'è che rende  così particolare il tango rispetto ad altri balli? "Il fatto che si può ballare anche quando si è soli perché il tango  nasce dalla solitudine e dalla nostalgia ed è più propriamente una solitudine a due. Però in qualche modo è una solitudine che ti fa uscire e ti fa unire agli altri. Puoi anche essere triste quando balli il tango "perché il tango è un pensiero triste che si balla"; non devi sorridere se non ne hai voglia, come per altri balli. In definitiva, non indossi nessuna maschera".

 

 

ELLE

(maggio 1997)

Ritmi ispanici, note di habanera cubana, accordi di milonga criolla: il tango argentino. Espressione della nostalgia dell'emigrante, alle origini, nel tempo divenuta la rappresentazione del rapporto tra uomo e donna con le sue complessità.

Un ballo affascinante da imparare nei corsi del Centro del Tango Argentino Astor Piazzolla con la guida dei migliori tangueros bonaerensi. Il mercoledì, per chi è già esperto, lezioni di teatro-tango. E le sere di lunedì e venerdì, il centro è aperto a tutti: ballo e conferenze, conditi con delicatessen e cocktail del Tango Bar. (Centro del Tango Argentino Astor Piazzolla, via Macerata, 9, tel. 06 70301101).

 

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El CLARIN

(27 de enero 1995)

Dos aventureros en la escena italiana

Cinco años: desde que llegaron a Roma, los argentinos Miguel Angel Tarditti y Juan José Trejo ampliaron su espectro profesional.

(Daniel Amiano)

 Más de dos décadas de trabajo en común les dieron la posibilidad de abrirse nuevos caminos. Esto se comprueba cuando Miguel Angel Tarditti y Juan José Trejo cuentan sus experiencias y sus planes en diversos terrenos: del teatro al cine, de la actuación a la dirección.

Tarditti y Tedesco transitan por las tablas desde 1974, época en la que se presentaban como los Tri-T-Tres, que completaba Susana Tedesco, con obras infantiles. Con ese grupo recorrieron buena parte de nuestro país, hasta que un día decidieron probar suerte en otros campos.

Y hace 5 años tuvieron esa oportunidad, cuando ganaron una beca del Piccolo Teatro: "La beca se extendía por dos meses - cuenta Tarditti - y nosotros fuimos con la idea de quedarnos un poco más para poder enterarnos de lo que estaba pasando en Italia y ver qué posibilidades teníamos de hacer algo allí".

[...]"Así llegamos a Cinecittà - cuenta Michelangelo - y nos maravillamos con los estudios. Todavía era una época en la que el cine italiano tenía una producción considerable y empezamos a golpear puertas, hasta que llegamos a las oficinas de Ettore Scola, que estaba en la preproducción de una película y nos ofrecimos para trabajar." [...] "Poco después nos dieron un papel en el film", cuenta Trejo.

Un comienzo alentador para dos artistas argentinos que se lanzaron a la aventura y que prosiguió con otro film. "Rossini Rossini", de Mario Monicelli, aunque no por ello abandonaron la actividad que más conocen: las obras para los chicos. [...]

El  año último, Tarditti realizó el cortometraje "Buenos Aires, Borges, tango", muy bien recibido por la crítica italiana e invitado a participar en el Festival Nacional de Cortometraje de Pescara. En él, el director da una visión de la cuidad desde la poesía.

Y este regreso a nuestra cuidad tiene cono objetivo realizar un nuevo film, aunque esta vez tomando como epicentro el Sur, más precisamente Avellanada, donde también se conjugan Borges y el tango [...].

Pero ahí no termina todo, porque ambos forman parte del Centro del Tango Argentino en Roma, integrado además por alemanes e italianos entusiastas de ese sentimiento que se baila: "allí se enseña el baile y se hacen reuniones para conocer más del tango, y este año queremos armar el espectáculo «Rubias de New York».

 

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GIOIA

(17 gennaio 1997)

Tutti a scuola

Si balla con passione e forse ci si innamora ....

(Mariangela Mianiti)

Un boom di iscrizioni. A Milano c'è la scuola di Enzo Poli, a Bologna "La Milonga", a Napoli la "Scuola Masella", a Roma il "Centro Astor Piazzolla". Quest'ultimo, che prendiamo ad esempio, ha anche un centro di documentazione sul tango. E dal venerdì alla domenica sera si aprono le porte del Tango bar, la grande sala con pavimento di marmo, bancone e specchi alle pareti dove gli allievi e i soci si danno alle danze. Anzi alla danza.

"Per ballare bene il tango", dice Eliana Montanari del Centro "bisogna prima di tutto capirne l'atteggiamento, e poi i passi base. Riesce con facilità chi è curioso, duttile, chi ha voglia di comunicare con il partner. Perché è un gioco di seduzione fra un uomo, che guida, e una donna. I due ballerini si lanciano messaggi usando i pesi dei loro corpi e creano una danza che è anche dialogo. E' successo molto spesso che coppie formatesi qui siano poi diventate coppie nella vita. Quando poi capita che la relazione finisca, i due smettono anche di ballare perché hanno perso la sintonia. Ognuno crea il proprio modo personale di ballare: è difficile vedere due coppie danzare allo stesso modo. Ognuna ha uno stile, perché nel tango argentino si interpreta e si inventa.

Quanti iscritti avete? Circa duemila e vanno dai venti ai sessant'anni. Ma la fascia più numerosa è quella dai 35. ai 45. Sono spesso single e il 90 per cento separato. Per lo più sono professionisti, molti psicologi e psicoanalisti che ci dicono che noi, insegnando questa danza, rubiamo loro il mestiere. Certo, perché il tango argentino spinge a entrare in rapporto con il partner, se non si sta attenti all'altro non si riesce a ballare. E per fare questo bisogna prima entrare in sintonia con se stessi, e rendersi conto dei significati che hanno certi gesti, un certo modo di muoversi o di guardare.

Per esempio? Molta gente cambia aspetto dopo un po' che balla il tango argentino. Le ragazze che arrivano qui con pantaloni e scarponcini cominciano a vestirsi in modo più femminile. E certi uomini d'aspetto assolutamente normale acquistano sicurezza fino a diventare molto corteggiati, sia come uomini che come ballerini.

Come si viene vestiti alla tangueria? Bene, con eleganza e sobrietà. Niente a che fare con il liscio tutto fru-fru e paillettes.

Quanto tempo serve per imparare veramente bene? Gli uomini, per i quali il tango argentino è più difficile, perché devono saper ballare e guidare, se sono portati e si impegnano imparano in una stagione, cioè da ottobre a giugno. Le donne possono ottenere buoni risultati anche in soli tre mesi.

Come mai questa differenza? Ballare il tango argentino è come corteggiare. Un uomo deve essere sicuro di sé e sapere quello che vuole. Il tango argentino glielo può insegnare. Se non si possiedono già queste caratteristiche, ci vuole qualche tempo per acquisirle.

Quindi è anche una danza in un certo senso educativa? Per certi aspetti si. Dipendesse da me, lo inserirei nei programmi scolastici.

Per insegnare l'arte del corteggiamento? Per far scoprire il rapporto fra una parte del maschile e del femminile. Insomma, l'arte della dolcezza decisa.

 

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MONDO SABINO

Città invisibili

(28 settembre 1996)

[...] E tra una animazione e l'altra il percorso si snoda veloce tra speleologi che si incuneano nel sottomolo, viaggiatori che cercano se stessi, scrittori e poeti che meditano, musici e danzatori che si esprimono nei loro linguaggi, funamboli, coristi, attori, tutti tesi ad esprimere quel che ognuno ha dentro e che nel quotidiano di una città rimane perennemente sommerso. Ed in questa fantasmagoria spiccano il Coro della città di Liverpool, sistemato nella terrazza alta aperta di un vecchio bus metropolitano inglese e le ragazze del balletto dirette dal drammaturgo austriaco Andreas Staudinger. Fino all'ora del ritiro, quando la lunga teoria di artisti ripercorre a ritroso la strada per tornare all'ingresso, da dove era partita, per salutare i visitatori e lanciare nel cielo i palloni con la luce della speranza.

Gli artisti che hanno partecipato

Teatro Potlach: Teatro Fara Sabina: Pino Di Buduo Direz. Artistica, Daniela Regnoli, Ivan Tanteri, Nathalie Mentha, Marcela Grassi, Geraint Britton, Gustavo Riondet.

Teatro Tascabile di Bergamo: Teatro Bergamo: Luigia Calcaterra, Giuseppe Chierichetti.

Kabaret 02: Teatro Linz-Austria: Franz Prieler, Roland Fischer.

Marburger Teaterwerkstatt: Teatro Marburg - Germania: Claudia Weiss, Rolf Michenfelder, Sigrid Giese, Bernhard Maier.

Institut fur angewandte teaterwissnschaft: Teatro Giesse - Germ.: Felix Ritter, Birgit Luick, Matti Fischer.

Teatro dell'acquario: Teatro Cosenza: Antonello Antonante, Totò Critelli, Cataldo Perri.

Pan Pan Theatre: Teatro Dublino - Irlanda: Gavin Quinn, Kelly Charles, Patrizia Barbagallo, Rod Chichignard, Mark Mc Caffrey.

Theatre Universitarie Liegeois: Teatro Univ. Liegi - Belgio: Celine Van Rompaye, Christine Renouprez, Emmanuel Donati, Olivier Arnoldy, Pace Romina.

Centro del tango argentino Astor Piazzolla: danza Roma: Eliana Montanari, Ali Namazi, Antonella Raffio, Stefano Dionisi.

Accademia B.A. di Urbino: Scenografia Urbino: Prof. Fabrizio Crisafulli, Stefania Bruno, Alessio Valeri, Marco Giombini, Barbara Montironi, Antonella Conte, Nicola Macolino, Luigi Scoglio.

Ass.ne "La viola": ass.ne Musicale Formia - LT: Alessandro Parente, Antonella Costanzo.

Carinthia Saxophonquartett: gruppo musicale Kalgenfurt - Austria: Gilbert Sabitzer, Walter Lackner, Gerhard Lippauer, Rudolf Kaimbacher.

Cut: teatro universitario Cosenza: Prof. Francesco Gigliotti.

Presenze individuali: Prof. Raimondo Guarino drammaturgo Roma, Prof. Clelia Falletti drammaturgo Roma, Andreas Staudinger drammaturgo Klagenfurt Austria, Prof. Gerardo Guccini drammaturgo Bologna, Fausto Bonfanti artista visivo Trento, Andrea Colaianni artista visivo Formia, Paulo Dourado attore Bahia Brasile, Roberto Birindelli attore Porto Alegre Brasile, Francesco Bloise ballerino Roma, Daniela Evangelista balleina Roma, Gudrun Weldler artista visiva Roma, Daniela Arena mezzo soprano Cosenza, Giovanna Summo ballerina Roma, Roberto Ceccarelli ass. scenografo Fara Sabina, Tommaso Scibilia ass. scenografo Catania.

 

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Voglia di tango

Tango yen

(marzo 1995)

C'è una nuova stagione del tango, ballo antico e affascinante. A Roma è attivissimo il Centro di Tango Argentino "Astor Piazzolla" di Eliana Montanari e Ali Namazi. E' una delle prime scuole nate in Italia e offre l'opportunità di seguire corsi a tutti i livelli: lunedì e martedì per allievi principianti, giovedì per intermedi, mercoledì corsi di teatro-tango e per allievi già esperti. Il Centro (tel. 06/70301101) è aperto anche lunedì e venerdì sera agli amici del tango, ai curiosi, agli incerti, ai timidi.

Tango, the once daring dance that emerged from the seamy underside of Argentinian urban life in the last century, has found a new lease of life on the silver screen and now in Rome, too. One of the first and most active schools is the Astor Piazzolla Argentine Tango Center run by Eliana Montanari and Ali Namazi, which offers courses at all levels: on Mondays and Tuesdays for beginners; on Thurdays, for intermediate students; and on Wednesdays, for courses in Tango Theatre and advanced students. The Center (tel. 06/70301101) is also open on Monday and Friday evenings for the friends of tango, the curious, the dithering and the shy.

 

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TELETURISMO

A scuola di tango

(febbraio 1995)

Il tango nasce in Argentina, a Buenos Aires nella seconda metà dell'ottocento. A quei tempi la città era un immenso contenitore di etnie diverse e una babele di lingue: italiani, francesi, tedeschi, ebrei, spagnoli, africani discendenti dagli schiavi. Tutti emigrati che lasciavano il proprio paese per sfuggire alla miseria, alla fame, alla persecuzione, alla guerra.

I primi tanghi suonati con flauto, violino e chitarra recavano netta l'impronta dei vari ambienti di origine; venivano ballati spesso da soli uomini e le figure volevano rappresentare sfide e lotte fra bravi. In seguito si aggiunse il bandoneon che impresse al tango quella tipica cadenza grave e struggente.

Era peraltro lo stesso genere musica le a racchiudere in sé l'universo dei sentimenti umani, il dramma della nostalgia, la pena dell'abbandono, il disincanto verso una vita dura e ingenerosa.

Questo ballo con la sua musica e le sue canzoni, a causa dell'ambiente promiscuo dal quale proveniva, popolato da gente povera, di malaffare, venne rifiutato dalla buona società di Buenos Aires. Ma quando nel 1920 il tango varcò i confini dell'Argentina e approdò in Europa e negli Stati Uniti divenne assai popolare e ricercato; diventò il Simbolo di un ballo appassionato che parla di sentimenti roventi, a volte torbidi. L'ampia popolarità ne stravolse in parte le caratteristiche trasformandolo spesso in un ballo da sala; solo in questi ultimi anni il Tango Argentino è diventato oggetto di studi e ricerche, attraverso rassegne e spettacoli e di insegnamento ma nel rispetto dello spirito originario.

Di qui il nascere di scuole, corsi, stages, spettacoli con i migliori ballerini argentini.

Una delle prime scuole nate in Italia, a Roma, è quella di Eliana Montanari e Ali Namazi, i quali, prima di dedicarsi all'attività didattica, hanno svolto in Italia e all'estero anni di Studi e ricerche.

Il Centro Tango Argentino Astor Piazzolla (Via Macerata, 9 - Tel. 06/70301101) è aperto tutti i giorni; lunedì e martedì corsi per allievi principianti, giovedì per intermedi, mercoledì corsi di teatro-tango e per allievi già esperti.

Nel corso dell'anno la scuola di Eliana organizza stages e corsi supplementari con ballerini argentini, spettacoli e saggi tenuti dai suoi allievi.

Inoltre il Centro è aperto lunedì e venerdì sera fino a tardi per gli amici del Tango Argentino. C'è ballo libero, disponibili spuntini e drinks presso il Tango-Bar, si organizzano incontri e proiezioni, e si parla, naturalmente, di TANGO.

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GLOBALPRESS

L'atmosfera del tango a Roma

( 17 novembre 1994)

L'associazione culturale "Centro del Tango Argentino" in collaborazione con l'associazione culturale Italia-Argentina promuove una serie di attività volte alla diffusione del tango argentino in Italia. Le iniziative della stagione saranno presentate il 18 novembre presso la sede del Centro, nelle sale del "Tango Bar" di via Macerata a Roma. Il " Centro del Tango Argentino", diretto da Eliana Montanari e Ali Namazi, oltre a voler rappresentare un luogo di aggregazione per quanti conoscono la cultura del tango e lo praticano come ballo, vuole offrire uno spazio multifunzionale nel quale approfondire la conoscenza del paese di origine e dell'humus nel quale si è sviluppato. Tra gli appuntamenti dei prossimi mesi si segnalano oltre ai corsi di milonga e di tango, proiezioni di film e video e spettacoli con musica dal vivo.

 

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PAESE SERA

E la Maggiolina va a ritmo di tango

( 13 marzo1993)

Musica, danza, gastronomia, performance e video. Tutto rigorosamente dedicato al tango argentino. La festa, che comincia intorno alle 21,30, si svolge nelle sale del centro sociale La Maggiolina, in via Bencivenga 1. Durante la serata, verrà presentata la performance "…praticamente arte (e non solo tango)", realizzata su iniziativa della Tango Scuola Sur.

 

Tango e teatro argentino del Novecento da un'immaginaria stazione radiofonica

(15 novembre1992)

Prosegue la prima rassegna di tango argentino a "La Maggiolina" (via Bencivenga 1) che andrà avanti fino al 14 dicembre. La manifestazione prevede anche la proiezione, al Grauco, di film sul tema. Domani, a partire dalle 21,30, serata dedicata al Teatro argentino dopo l'immigrazione. Michelangelo Tarditti, Gigi de Simone e Salo Pasik trasmetteranno, da un'immaginaria stazione radiofonica, testi di "sainete" e grottesco del primo 900.

 

Maggiolina in   ballo, omaggio ad Astor

(25 ottobre1992)

"Tango", prima rassegna sul ballo argentino, prende il via lunedì sera alle 21,30 alla Maggiolina di via Bencivenga 1 con i concerto del trio di Luis Borda, per bandoneon, piano e chitarra.

Lunedì prossimo, 2 novembre, alle 21,30 nuovo appuntamento con Beatriz Bibas (canto e chitarra) e Raul Dousset (flauto) con "Il tango canzone", preceduto alle 20 dal seminario di guida all'ascolto curato da Meri Lao che prosegue anche lunedì.

Il 9 è la volta dell'omaggio ad Astor Piazzolla con "Ritmo di tango" di Rosaria Polizzi, "Fino all'ultimo tango" di Helene Pede e "Chau Astor", Teatro fantastico de Buenos Aires.

Gli appuntamenti proseguono ogni lunedì alla Maggiolina fino al 14 dicembre con il concerto del Quinteto Buenos Aires e l'esibizione di Tarti and Zardis, ballerini di tango berlinesi. In più al cineclub Grauco - via Perugia 34 - vengono proiettati Exil de Gardel sabato 5 dicembre, il 12 tocca a Sur. Ogni sera in funzione il bar ed un punto ristoro con piatti tipici.

 

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MOMENTO-SERA

Il tango argentino a Roma

( 14 novembre 1992)

Prosegue con successo a Roma, nelle sale de La Maggiolina, via Bencivenga 1, la prima rassegna di Tango Argentino che durerà fino al fino al 14 dicembre.

L iniziativa, in tutto 8 serate e 2 seminari, prevede anche la proiezione, al cine-club Grauco, di films e documenti sul tema.

La Serata di lunedì 16 novembre, a partire dalle 21.30, sarà dedicata al Teatro Argentino dopo l'immigrazione.

Gli attori argentini Michelangelo Tarditti, Gigi De Simone e Salo Pasik trasmetteranno, da un'immaginaria stazione radiofonica di inizio secolo, testi di "sainete e grottesco" appartenenti alla letteratura popolare argentina del primo '900. Oltre a una rivisitazione di testi d'epoca un gruppo di attori-ballerini del Teatro Fantastico de Buenos Aires racconterà la storia di emigranti che partirono da Napoli alla volta dell'Argentina e, dopo diverse settimane di viaggio di nave, arrivarono a Buenos Aires dove videro per la prima volta ballare il tango.

 

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