giorno&notte

 

12-18 lug. 1995

Tango Olé

(Daniela Casciola)

Il tango non è soltanto un ballo, il tango è un rituale: amore, tradimento, morte, nostalgia e disincanto, riso e amarezza. In Argentina, il tango è anche un genere teatrale, la "tanghedia" come ben saprà chi conosce lo splendido film di Solanas intitolato appunto "Tangos" e dedicato a Carlos Gardel, "el Rey", mitico cantante del tango nei primi annidi questo secolo. Frutto del la fusione di genti diverse incontratesi in quella metà del 1800 nella punta più meridionale del continente americano, dagli schiavi afro-americani,ai ballerini dell'habanera cubano-spagnola che allora conoscevano la milonga criola, dai marinai andalusi che importavano i ritmi delle zarzuelas agli immigrati italiani e francesi, in un ambiente promiscuo e guardato con sospetto dalla classe media, il tango fu il lamento e la consolazione di tutti loro.

Forse, per questi motivi, più di ogni altra danza, il tango riesce a coinvolgere e a trasmettere emozioni tanto dirette.

E, tuttavia, quella potenza drammaturgica, quella carica di sensualità esaltata dal rigore dei gesti, dei movimenti, degli sguardi, si apprendono con la fatica di numerose ore di studio. Se a Buenos Aires le scuole di tango sono un istituzione, anche a Roma è possibile apprenderne la tecnica grazie a Eliana Montanari e Ali Namazi che, nel 1991, hanno fondato il Centro del Tango Argentino: 600 allievi solo nell'ultima stagione! In questa che è la scuola di tango più grande d'Italia, si tengono corsi di tango, teatro-tango, stage mensili di tango e milonga, serate di ballo e altre manifestazioni culturali inerenti.

I passi, la postura, i segnali, l'ascolto del proprio corpo e il contatto con quello del partner, le combinazioni, le figure e, non ultima, l'improvvisazione: quanti segreti da penetrare, piccole esperienze per una passione che conquista dal profondo.

24-30 mag. 1995

Tango Bar

(Denio Pesoli)

E' in via Macerata n. 9, non lontano da San Giovanni e Porta Maggiore, che si può trovare il vero tango argentino, quello nato nei sobborghi di Buenos Aires, attorno alla metà del secolo scorso, e dal quale derivano tutte le variazioni del tango nostrano ed europeo. E che il tango sia una danza e una musica universale lo dimostra il fatto che non si è fermato a Buenos Aires ma si è diffuso rapidamente in tutto il mondò e da alcuni anni a questa parte sta suscitando ovunque un rinnovato interesse.

Roma è protagonista in questo revival del tango, infatti proprio a Roma è sorto il primo locale in Italia interamente dedicato a questo affascinante ballo: il Tango Bar. Aperto da e per una cerchia di appassionati cultori di questo genere di musica e danza, stupisce e commuove gli argentini che entrando vi ritrovano un pezzo della loro Buenos Aires. Sembra un angolo fuori dal mondo nel quale è possibile esprimere con il corpo e con lo sguardo amore, dolore, gioia, rimpianti... - tutto ciò lo permette il tango con tutta la gamma dei sentimenti che contiene e rappresenta. Ma al Tango Bar, seduti ad un tavolo a lume di candela sorseggiando un the con wafers tedeschi o biscotti fatti in casa, o un buon vino accompagnato da un ottimo spuntino, è possibile conversare, comunicare e conoscersi poiché lo consentono il genere, il musica e l'atmosfera cordiale e amichevole creata dai fondatori di questo circolo, Eliana e Ali, ballerini essi stessi, ottimi insegnanti ed esempio di questo "ibridaje" culturale e razziale che è il tango. Infatti lei è italiana, lui di origine persiana ed entrambi hanno avuto contatti intensi e determinati con l'Argentina, da sempre, tanto che oggi Eliana, è Presidente dell'Associazione Italia-Argentina e Ali è più argentino di qualsiasi argentino. E assolutamente autentico è il tango che si balla nel loro locale, lo stile elegante e sobrio, la conoscenza profonda del linguaggio, il rapporto imprecisabile con la musica e lo spazio, niente a che vedere con evoluzioni scomposte e piroette. Per queste ultime, eventualmente, c'è spazio nel laboratorio di teatro-danza tenuto da liana e Ali in collaborazione con altre validissime figure professionali del campo della danza contemporanea e del teatro, nel quale si lavora per il palcoscenico. Nel tango bar, durante la settimana, ha luogo un'intensa attività didattica, con corsi per principianti, intermedi ed avanzati e un laboratorio di teatro-tango destinato a quegli allievi che vogliono elaborare il tango più profondamente ed esprimere attraverso di esso la propria creatività. Presso il tango bar, vero tempio del tango argentino, si possono trovare anche musiche originali, partiture, libri, pubblicazioni, raccolte di articoli, ecc. Gli appuntamenti per ballare al tango bar sono il venerdì dopo le 22 e la domenica dopo le 20. E' un'associazione culturale, quindi chi ha interesse verso le sue attività e vuole avvicinarsi, deve associarsi, ma poiché si tratta del primo anno di vita del locale, la tessera ha un costo promozionale! Tango Bar, via Macerata 9, tel. 70301101.

 

8 feb. 1995

Signore e Signori, TANGO!

(Maria Rosaria Surianiello)

Finalmente anche a Roma, come a Parigi, esiste uno spazio stabile dedicato al tango,  diverso dalle numerose esperienze episodiche di maestri e musicisti perché offre un costante punto di riferimento agli appassionati di questo ballo di coppia, sensuale ed accattivante. E' il Centro del Tango Argentino "Astor Piazzolla", fondato da Eliana Montanari ed Ali Namazi e divenuto in poco tempo, oltre che scuola per l'apprendimento della tecnica tanguera, luogo di incontro e di diffusione della cultura di origine di questo ballo. Quello che Eliana e Ali propongono nelle sale del "Tango Bar", in collaborazione con l'associazione Italia-Argentina, è un'immersione nell'atmosfera densa di emozioni che ha originato questa particolare espressione culturale.

Sviluppatosi verso la fine del secolo scorso, nei quartieri periferici delle città portuali del Rio della Plata, abitato da emigrati spagnoli, italiani, francesi, tedeschi ed ebrei, il tango raccoglie attraverso la musica e il movimento l'incontro-scontro di culture diverse. Esprime la nostalgia, la rabbia, il senso della morte, l'amore, i sentimenti e passioni di una massa di individui emarginati. All'inizio praticato nelle anticamere dei postriboli, il tango è bandito da Buenos Aires per la sua lascivia: prima danza a prevedere lo stretto contatto dei corpi, l'intreccio delle gambe e degli sguardi d'intesa. Ma inutilmente: il ballo dei bassifondi, ormai accolto nei salotti borghesi, conquista anche Hollywood e la vecchia Europa. E le immagini di celluloide di Rodolfo Valentino e Carlos Gardel fanno il giro del mondo accrescendone il mito. Il ritorno di interesse di molti giovani per il tango argentino, dovuto anche alla circolazione di pellicole cinematografiche di successo internazionale, come "Tangos. El exilio de Gardel" e "Sur", entrambi di Solanas, apre a questo ballo, nei primi anni 80, la via del palcoscenico, divenendo spettacolo coreografico spesso attento al recupero delle figure e degli originali passi perduti tra le tante contaminazioni.

In questa direzione vanno le iniziative del centro che, tra corsi, concerti di bandoneon (la tipica fisarmonica del tango) e serate di tango libero, ha attivato un laboratorio di teatro-tango sul tema dell'emigrazione per allievi di tutti i livelli. Qui si studiano - come spiega Eliana - elementi di espressione corporea per andare oltre l'approccio tecnico del ballo ed ottenere una "esperienza vissuta emotivamente". Il gruppo, molto eterogeneo per l'età, compresa fra i 20 e i 50 anni, sta lavorando ad uno spettacolo di grande tensione emotiva - ci anticipa Eliana Montanari - che sarà presentato al pubblico la prossima estate.

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