I Verdi salvano la Stazione Centrale di Milano dai soppalchi selvaggi previsti da Grandi Stazioni.

Il CIPE sconfessa il Ministro Lunardi e accetta le prescrizioni della Sovrintendenza di Milano, che ha bocciato i soppalchi nelle sale decorate al piano terreno ed al piano dei binari.

Diminuisce l'aumento degli spazi commerciali previsto da Grandi Stazioni tenuto accuratamente nascosto.

Sconfitto il tentativo del Ministro Lunardi di rovinare la più bella stazione del mondo con la prima applicazione della Legge Obiettivo.

 

La legge Obiettivo prevede che il Ministero delle Infrastrutture possa decidere di ignorare le prescrizioni delle Amministrazioni che devono dare le autorizzazioni alle opere strategiche. Alla Conferenza dei Servizi del 25 novembre scorso la Sovrintendenza di Milano aveva presentato una serie di prescrizioni che il Ministero delle Infrastrutture aveva respinto.

In particolare si chiedeva di eliminare i soppalchi all'altezza di 3 metri nelle quattro grandi sale al piano dei binari. Si chiedeva inoltre di tenere distanti dalle pareti i soppalchi nei saloni biglietterie al piano terra, decorati sulle pareti da lesene modanate e sui soffitti da sobrie cornici.

Queste prescrizioni erano state respinte in quanto "in conflitto con le primarie necessità di livello funzionale". Inoltre il Ministero aveva scambiato i mezzanini con magazzini, dimostrando di non capire nulla delle prescrizioni della Sovrintendenza.

Il Consigliere comunale di Milano, Maurizio Baruffi (Verdi), ha scritto immediatamente  al CIPE una lettera di protesta.

Oggi il Segretario Generale del CIPE  ci ha comunicato che le prescrizioni di tutte le Sovrintendenze italiane coinvolte nei progetti delle Grandi Stazioni sono state inserite come parte integrante della delibera di approvazione dei progetti definitivi e dovranno essere recepite nei progetti esecutivi.

Grandi Stazioni dovrà eliminare i soppalchi nelle quattro grandi sale e ridurre gli altri come richiesto dai Verdi, dall'opposizione di Centro Sinistra e da Italia Nostra.

Dovrà essere ridotto l'enorme aumento delle superfici commerciali previsto da Grandi Stazioni per aumentare i suoi profitti ma sempre ufficialmente negato. Ancora ieri in Commissione Commercio del Comune di Milano, a una precisa domanda del Consigliere Baruffi, l'arch. Tamino e il Dott. Lombardi di Grandi Stazioni hanno risposto che gli spazi commerciali rimanevano sostanzialmente invariati, confondendo ad arte le biglietterie (definiti servizi primari) con gli spazi commerciali (definiti servizi secondari) e comprendendo negli spazi attuali zone sotterranee utilizzate per il servizio postale e magazzini vari.

Ora i Verdi vigileranno affinché il progetto esecutivo tenga conto di tutte le prescrizioni indicate.

E' nostra intenzione che la Stazione Centrale di Milano torni ad essere il più possibile simile al progetto originale dell'arch. Ulisse Stacchini. Vogliamo che le quattro grandi sale tornino ad ospitare, senza soppalchi, un ristorante di lusso, un ristorante di classe normale, una sala d'attesa di lusso ottenuta riacquistando i mobili originali dalla Fondazione Wolfson di Genova e diventando il più bel Club Eurostar d'Italia,  l'attuale sala d'attesa contenente ancora i sedili dell'epoca e i dipinti alle pareti di Marcello Nizzoli con la rimozione dell'attuale soppalco del Club Eurostar.

Vogliano un restauro integrale come quello che è stato fatto alla stazione Grand Central di New York, che concorre con Milano al titolo di più bella stazione del mondo. Aspettiamo che Grandi Stazioni accolga la nostra sfida.

Il prossimo appuntamento sarà mercoledì 2 aprile prossimo quando all'Ordine degli Architetti in via Solferino 19 alle 21 si terrà un dibattito pubblico sul progetto alla presenza del progettista arch. Tamino  e dei suoi critici.

 Maurizio Baruffi, consigliere comunale dei Verdi e Giancarlo Aprea, consigliere di zona 2 (Stazione Centrale)