NOTIZIE SULLA RISTRUTTURAZIONE
DELLA STAZIONE CENTRALE DI MILANO

aggiornate al 10/1/2011

webmaster e coordinatore delle iniziative: Michele Sacerdoti

 

statistiche dal 17/8/2003

Documenti                           Notizie

Documenti sulla Stazione Centrale

 Delibera del CIPE di approvazione del progetto definitivo e allegati con le prescrizioni sulle opere interne ed esterne di tutte le stazioni e quelle specifiche della Stazione Centrale di Milano

Analisi del Ministero delle Infrastrutture sulle prescrizioni relative alla Stazione Centrale di Milano presentate in Conferenza di Servizi

Ricorso al TAR di Italia Nostra e Michele Sacerdoti

Sentenza del Tar del Lazio che ha respinto il ricorso

Appello per la revisione del progetto di ristrutturazione della Stazione Centrale di Milano

 Progetto Definitivo: lucidi dell'intervento del Prof. De Poli del 19/5/03 all'Ordine degli Architetti di Milano

Progetto definitivo: quadro degli spazi commerciali

 Immagini della stazione appena costruita (1931):

Arch. Ulisse Stacchini: Il fabbricato viaggiatori della nuova Stazione di Milano (Rassegna di Architettura, n. 10-11, 15 ottobre 1931)

 

 Pareri ufficiali sul progetto definitivo inviati alla  Conferenza di Servizi da:

   Soprintendenza di Milano con allegati

 Comune di Milano:

   Regione Lombardia

 

 Pareri ufficiali sul progetto preliminare delle opere esterne:

 

 Pareri ufficiali sul progetto preliminare:

 Soprintendenza di Milano

 Pareri ufficiali sul progetto di restauro

 Soprintendenza di Milano

 Soprintendenza di Milano

  Schema progettuale per la sistemazione viabilistica  delle aree circostanti preparato dal Comune di  Milano

  Descrizione dell'intervento sulle ali laterali di via Sammartini e Ferrante Aporti

  Progetto di restauro del Padiglione Reale

 Pareri delle forze politiche e delle associazioni:

 Progetto definitivo: tavole

 

 Comunicati stampa:
 Progetto definitivo: tavole degli utilizzi degli spazi

 

 Progetto definitivo: tavole della mobilità dei viaggiatori

 

 

 

 Progetto preliminare: tavole  Volantini:

 Programma di Investimento di Grandi Stazioni 2001-2003

 

 Rassegna stampa:
2008-2011
2001-2005
 Vincolo monumentale e legislazione di riferimento:

 Vincolo monumentale (22/3/82)

 Legge Lunardi 443/01

 Decreto Legislativo 190/02 di attuazione della Legge Lunardi 

 
  Mozioni, interrogazioni e lettere di consiglieri comunali e di zona e di membri del parlamento:

Notizie in ordine di mese e anno

Gennaio 2011
Assalto in Centrale per il rientro ma la sala d'aspetto non c'è più (10/1/11)


Novembre 2010
Centrale, quanta nostalgia per il museo delle cere (27/11/10)


Giugno 2010

Il Comitato per i Diritti del Pedone chiede a Grandi Stazioni una sala d'aspetto confortevole, un ufficio informazioni vicino alla biglietteria e nuove fontanelle vicino ai binari (14/6/10)


Maggio 2010

Le gravi disfunzioni della Stazione Centrale: Allarme Milano Speranza Milano riprende un articolo dell'arch. Boeri sul Corriere della Sera del 9 gennaio 2010 (17/5/10)

Milano Centrale, un bel centro commerciale con l'optional dei treni, critica del Giornale (9/5/10)


Gennaio 2010

La ristrutturazione della stazione criticata sul Corriere e su ArcipelagoMilano (21/1/10)

 

Agosto 2009

Il messaggio ricevuto da un utente scontento della nuova stazione (3/8/09)

 

Aprile 2009

Quei milioni sprecati per la gimkana della Centrale: Repubblica denuncia i centoventi milioni buttati per la nuova stazione (21/4/09)

 

Febbraio 2009

Stazione che vai, labirinto che trovi, ChiamaMilano denuncia la lunghezza dei percorsi come abbiamo sempre detto noi  (26/2/09)

 

Dicembre 2008

Stazione centrale rinnovata ma inaccessibile alle biciclette, ignorati i diritti dei passeggeri con bici al seguito (14/12/08)

 

Settembre 2008

Beltrami su Repubblica: La Stazione Centrale dopo la ristrutturazione sarà l'icona dell'ospitalità negata e dell'accoglienza trasformata in affare commerciale (30/9/08)

 

Agosto 2008

Repubblica conferma quanto da noi sempre sostenuto: da dicembre i passeggeri si troveranno a percorrere un tragitto obbligato che collegherà al metropolitana ai binari attraverso i negozi, una sorta di centro commerciale snodato che accompagnerà i viaggiatori fino al treno, paesaggio più simile a un aeroporto che a una stazione di pendolari (20/8/08)

 

Novembre 2007

VAS e FIAB al Sindaco Moratti: Praga come Milano, costruiamo la prima BiciStazione di Milano (8/11/07)

 

Gennaio 2006

Presentazione del libro "La Stazione Centrale di Milano Il Viaggio e l'Immagine" di Massimiliano Finazzer Flory (25/1/06)

 

Ottobre 2005

Nuovo incontro con Grandi Stazioni, il problema dei pendolari (24/11/05)

Il Consiglio Comunale approva all'unanimità la mozione sulla Stazione Centrale (27/10/05)

 

Agosto 2005

Il Corriere dà notizia del nostro appello e della mozione presentata in consiglio comunale (13/8/05)

Pubblicate sul sito di Grandi Stazioni le tavole del progetto (10/8/05)

Iniziano i lavori in Stazione Centrale (8/8/05) (aggiornato il 9/8/05)

 

Luglio 2005

Incontro con Grandi Stazioni per discutere dei contenuti dell'appello (26/7/05)

Presentata una mozione urgente in Consiglio Comunale per sostenere l'appello (10/7/05)

 

Giugno 2005

Il Consiglio di Zona 2 sostiene l'appello di 50 personalità milanesi e 19 associazioni per la revisione del progetto di ristrutturazione (23/6/05)

 

Aprile 2005

Appello a Grandi Stazioni in seguito all'assegnazione dell'appalto delle opere interne della Stazione Centrale di Milano (14/4/05)

 

Gennaio 2005

Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso di Italia Nostra e Michele Sacerdoti (20/1/05)

 

Dicembre 2004

Udienza pubblica del Tar del Lazio sul ricorso di Italia Nostra e Michele Sacerdoti (16/12/04)

 

Novembre 2004

La Soprintendenza approva il progetto di restauro della Stazione (17/11/04)

La soprintendenza di Milano chiede ulteriore documentazione per autorizzare il progetto di restauro della Stazione Centrale (16/11/04) (aggiornato il 21/5/05)

 

Ottobre 2004

Fissata l'udienza pubblica del ricorso al TAR contro la delibera del CIPE per il 16 dicembre 2004 (20/10/04)

Il Giornale dell'Architettura pubblica una lettera aperta di Michele Sacerdoti: da stazione centrale a centro commerciale (10/10/04)

 

Settembre 2004

La Voce di Zona 3 pubblica il mio articolo Stazione centrale: da alcuni residenti di Zona 3 ricorso al TAR contro il progetto di Grandi Stazioni (24/9/04)

Nuovo bando di gara di Grandi Stazioni per le sole opere interne della Stazione Centrale di Milano  e bandi per le opere esterne e le altre stazioni (1/9/04)

 

Luglio 2004

Fuksas: lo shopping non può essere l'unica strada, Dorfles: la struttura è ancora attuale e funzionale, deve restare com'è, serve semplicemente un restauro dell'interno, dal Corriere della Sera (27/7/04)

Philippe Daverio sul Correre della Sera: il restauro è senza logica, la città sta perdendo la sua identità (21/7/04)

 

Maggio 2004

La rivista Ananke pubblica un articolo del Prof. de Poli: Contro il restyling della Stazione Centrale di Ulisse Stacchini e una cronologia degli avvenimento dal 1998 ad oggi (11/5/04)

Un monumento da trattare coi guanti: ambientalisti e sovrintendenza affermano la necessità di un piano conservativo adeguato, articolo sul Giorno di Clara Zilli (10/5/04)

Italo Rota: si deve pensare in grande, ci vuole un ambiente di lusso e fascino, intervista al Corriere (5/5/04)

Gara deserta per il general contractor: nonostante la sentenza del Consiglio di Stato nessuna proposta è pervenuta entro il 28 aprile 2004 (3/5/004)

 

Aprile 2004

Il Consiglio di Stato annulla la sentenza del TAR del Lazio per difetto di legittimazione dell'ANCE (29/4/04)

Il Preside della Facoltà di Architettura del Politecnico di Zurigo Prof. Vittorio Magnago Lampugnani critica il progetto di Grandi Stazioni sulla Repubblica (4/4/04)

 

Marzo 2004

Il TAR del Lazio annulla il bando di gara di Grandi Stazioni (24/3/04)

Immagini della tesi di laurea in architettura degli studenti Chiodi e Zacchè del 1986 sulla Stazione Centrale con disegni dell'arch. Stacchini e fotografie (23/3/04)

 

Febbraio 2004

Terza proroga della scadenza della gara d'appalto al 23 marzo 2004 (28/2/04)

Una fontana-cascata davanti alla Stazione Centrale: un progetto dell'Arch. Sergio Asti (27/2/04)

Gennaio 2004

Il ricorso al TAR della Lombardia contro la delibera del CIPE è stato spostato davanti al TAR del Lazio su richiesta di Grandi Stazioni: non ancora fissata la data dell'udienza (29/1/04)

Grandi Stazioni proroga la scadenza della gara di appalto al 20 febbraio 2004 (28/1/04)

 

Dicembre 2003

Comunicato stampa di Italia Nostra e Michele Sacerdoti sul ricorso al TAR (5/12/03)

 

Novembre 2003

Il Consiglio di Zona 2 approva una mozione di condanna del progetto di Grandi Stazioni (5/11/03)

 

Ottobre 2003

Italia Nostra e Michele Sacerdoti ricorrono al TAR della Lombardia contro la delibera del CIPE che ha approvato il progetto di Grandi Stazioni sulla Stazione Centrale di Milano (28/10/03)

Il modello di soppalco esposto alla testata del binario 21 della Stazione Centrale conferma l'impatto della terrazza che si affaccia sui treni (27/10/03)

 

Settembre 2003

Volantino dei Verdi sul plastico della Stazione Centrale distribuito all'ottagono della Galleria Vittorio Emanuele (15/9/03)

Ecco l'intervento del Prof. Aldo De Poli al convegno del 5 maggio scorso sulla Stazione Centrale presso l'Ordine degli Architetti (1/9/03)

 

Agosto 2003

Grandi Stazioni nega al Laboratorio Ipotesi Cinema di Ermanno Olmi l'autorizzazione a girare un documentario sui mestieri della Stazione Centrale (12/8/03)

 

Luglio 2003

Libero pubblica un articolo di Baruffi fortemente critico sul progetto della Stazione Centrale (11/7/03)

Ecco la relazione presentata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti al CIPE sulle prescrizioni accettate e rifiutate per la Stazione Centrale di Milano (7/7/03)

 

Giugno 2003

La delibera del CIPE è stata registrata il 26 giugno dalla Corte dei Conti e ci si aspetta a breve la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (26/6/03)

Il plastico del progetto della Stazione Centrale è esposto fino al 14 settembre nell'Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele (22/6/03)

Pubblicato il bando di prequalifica da 557 milioni di euro per l'affidamento dei lavori a un contraente generale ( 14/6/03)

Le prescrizioni allegate alla delibera del CIPE per quanto riguarda i soppalchi sono confuse, ma sembra si debba  mantenere la percezione di tutti i dettagli costruttivi e particolari decorativi. Chi controllerà il progetto esecutivo ? (13/6/03)

 

Maggio 2003

II Padiglione Reale sarà perfettamente restaurato, ma che ne sarà del resto ? (31/5/03)

Ecco come saranno i soppalchi (26/5/03)

Pubblichiamo il testo della delibera con cui il CIPE ha approvato il progetto definitivo di Grandi Stazioni (non ancora disponibili gli allegati con le prescrizioni) (19/5/03)

Le immagini presentate dal Prof. Arch. Aldo De Poli, al dibattito organizzato dall'Ordine degli Architetti (19/5/03)

Perini, Presidente di Assolombarda, attacca sul Corriere della Sera gli oppositori del progetto. La risposta di Baruffi (18/5/03)

La commissione urbanistica del Consiglio di Zona 2 inizia l'esame del progetto definitivo (8/5/03) 

Pubblichiamo le tavole di utilizzo degli spazi e le tavole della mobilità dei viaggiatori fornite da Grandi Stazioni al Comune di Milano nel novembre scorso. Le percorrenze raddoppiano (7/5/03)

Mercoledì 7 maggio alle 21 nuovo dibattito sul progetto al Consiglio di Zona 2 in viale Zara 98. Sarà presentata tutta la documentazione consegnata al Comune di Milano (6/5/03)

L'arch. Tamino in difficoltà di fronte alle forti critiche al progetto da parte di relatori e pubblico alla serata organizzata dall'Ordine degli Architetti (5/5/03)

 

Aprile 2003

La prestigiosa rivista di architettura Casabella pubblica due editoriali molto critici sul progetto, definito Supermarket Milano Centrale (29/4/03)

Un'immagine degli arredi della sala d'attesa di prima e seconda classe (28/4/03)

Il Sole 24 Ore pubblica un articolo sull'avvio dei lavori e la spesa per ogni stazione (17/4/03)

Pubblichiamo la descrizione degli interventi sui locali su via Sammartini e Ferrante Aporti tra via Tonale e viale Brianza che può interessare chi è stato sfrattato da Grandi Stazioni (5/4/03)

 

Marzo 2003

Spazi commerciali in Stazione Centrale: ecco quanto aumentano (31/3/03)

L'Ordine degli Architetti della Provincia di Milano organizza lunedì 5 maggio alle 21 in via Solferino 19 un dibattito con il progettista arch. Tamino (23/3/03)

Pubblichiamo la descrizione della Stazione scritta dall'arch. Stacchini nel 1931 per la Rassegna di Architettura (17/3/03)

I Verdi salvano la Stazione Centrale dai soppalchi selvaggi di Grandi Stazioni (14/3/03)

Il CIPE, in seguito alla lettera di Baruffi, approva il progetto definitivo di Grandi Stazioni allegando le prescrizioni della Sovrintendenza come obbligatorie per il progetto esecutivo (14/3/03)

Il Consigliere Baruffi scrive una lettera di protesta al CIPE, al Ministero dei Beni Culturali e alla Regione Lombardia (13/3/03)

I Verdi denunciano le conclusioni dell'istruttoria sul progetto definitivo effettuata dal Ministero delle Infrastrutture: ignorate le prescrizioni della Sovrintendenza e della Regione Lombardia e le osservazioni di Italia Nostra, Verdi e Opposizione di Centro Sinistra (13/3/03)

 

Febbraio 2003

Mistero fitto sulla bussola di vetro che bloccherà l'ingresso principale al salone biglietteria (24/2/03)

Il progetto diminuisce il numero delle scale mobili: 3 rampe mobili in salita e 3 rampe mobili in discesa sostituiscono le attuali 6 scale mobili in salita e 4 scale mobili in discesa (20/2/03)

Come potrebbe essere recuperata la Stazione Centrale: l'esempio della Grand Central Station di New York (16/2/03)

Gli spazi commerciali del progetto sono il doppio di quelli attuali (10/2/03)

L'immagine virtuale della Galleria di testa presentata da Grandi Stazioni alla Sovrintendenza è errata: l'apertura creata delle rampe mobili nel pavimento è molto più larga e l'impatto visivo più forte (7/2/03)

Una simulazione fotografica indica quale sarà l'effetto dei soppalchi sulle sale al piano dei binari e delle balconate sull'arcone del salone dei treni (3/2/03)

"Saranno sperperate enormi quantità di danaro per una irrazionale ed offensiva ristrutturazione della Stazione Centrale", da un articolo dell'arch. Gardella su Repubblica (1/2/03)

 

Gennaio 2003

I Verdi di Milano intensificano le iniziative di opposizione al progetto (30/1/03)

Il Consigliere Regionale dei Verdi Monguzzi chiede alla Giunta Regionale quale sia il suo parere sul progetto (30/1/03)

Leggo dà notizia che le linee guida dell'intervento sono state approvate (28/1/03)

Leggo e il Giorno danno notizia della presentazione di Tamino alla Conferenza (22/1/03)

L'arch. Tamino di Grandi Stazioni presenta il suo progetto alla Mobility Conference Exhibition organizzata da Assolombarda (21/1/03)

Un articolo di Panza sul Corriere della Sera (20/1/03)

 

Dicembre 2002

Un articolo di Beltrami Gadola su Repubblica (17/12/02)

Comunicato stampa dei Verdi di Milano contro il progetto di ristrutturazione (14/12/02) 

L'intervento del consigliere di zona Giancarlo Aprea dei Verdi alla Commissione Urbanistica del Consiglio di Zona 2 (11/12/02)

Grandi Stazioni presenta il progetto definitivo alla Commissione Urbanistica del Consiglio di Zona 2 (11/12/02)

Distribuito in Centrale un volantino di invito alla presentazione in Consiglio di Zona 2 (9/12/02)

Scadono i termini per la presentazione delle osservazioni al progetto definitivo (9/12/02)

Il Coordinamento dei Gruppi Consiliari di Opposizione e  i Verdi inviano al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti le loro osservazioni al progetto definitivo (6/12/02)

Interrogazione dei Senatori Cortiana e Ripamonti dei Verdi (5/12/02)

Italia Nostra invita proprie osservazioni al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (5/12/02) 

La Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali di Milano invia le proprie osservazioni al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (4/12/02)

I Democratici di Sinistra distribuiscono un volantino molto critico sul progetto (4/12/02)

Grandi Stazioni presenta il progetto definitivo alle Commissioni Urbanistica, Traffico e Commercio del Consiglio Comunale di Milano (3/12/02)

 

Novembre 2002

Un articolo dell'arch. Jacopo Gardella su Repubblica (26/11/02)

Si riunisce a Roma la Conferenza di Servizi sulle 13 grandi stazioni (25/11/02)

Comunicato stampa di Baruffi sul Mistero della Stazione Centrale (25/11/02)

La mozione presentata in Consiglio Comunale dai consiglieri Baruffi, Fiano, Antoniazzi, Rizzo (20/11/02)

Il Consigliere dei Verdi di zona 2 Aprea chiede che per la Conferenza di Servizi il Comune raccolga il parere degli organi elettivi, della commissione edilizia e della cittadinanza (19/11/02)

Il Consiglio di Zona 2 chiede copia del progetto e l'invio del proprio Presidente alla Conferenza di Servizi del 25 novembre a Roma (19/11/02) 

L'intervento del Consigliere Baruffi in Consiglio Comunale (18/11/02)

L'Espresso pubblica un'intervista del progettista arch. Tamino (7/11/02)

Il Consigliere Comunale dei Verdi Maurizio Baruffi presenta una interrogazione all'Assessore all'Urbanistica (5/11/02)

 

Ottobre 2002 

Il Ministro dei Trasporti e Infrastrutture Lunardi convoca a Roma una Conferenza di Servizi per i progetti definitivi delle 13 grandi stazioni italiane (31/10/02)

Un articolo dell'arch. Jacopo Gardella sul numero di settembre di AL, l'organo dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Milano (16/10/02)

I Consiglieri di opposizione chiedono la convocazione urgente della Commissione Urbanistica del Consiglio Comunale per conoscere il progetto di ristrutturazione (10/10/02) 

 

Settembre 2002

Grandi Stazioni invia al Comune e alla Sovrintendenza il progetto definitivo di recupero e adeguamento funzionale della Stazione Centrale (5/9/02)  

 

Luglio 2002

Il Consiglio di Zona 2 approva una mozione sul Progetto di Grandi Stazioni (2/7/02)

 

Maggio 2002

Incontro pubblico presso l'Hotel Hilton sul progetto di Grandi Stazioni (7/05/02)

 

Aprile 2002

Un articolo di Beltrami Gadola su Repubblica (30/4/02)

Il Consiglio di Zona 2 esamina il progetto di ristrutturazione della Stazione Centrale (8/04/02)

 

Ottobre 2001

La Sovrintendenza ai Monumenti chiede importanti modifiche al progetto preliminare di Grandi Stazioni (24/10/01)

Un articolo di Marco Parini sul Bollettino di ottobre della Sezione di Milano di Italia Nostra (1/10/01)

 

Settembre 2001

Un articolo di Pierluigi Panza e della Prof. Giuliana Bossaglia sul Corriere della Sera (30/09/01)

 

Agosto 2001

Il progetto preliminare di recupero e adeguamento funzionale della Stazione Centrale  (15/08/01)

 

Novembre 2000

Il programma di investimenti presentato alla stampa da Grandi Stazioni  (17/11/00)

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La ristrutturazione della stazione criticata sul Corriere e su ArcipelagoMilano (21/1/10)

 

Il messaggio ricevuto da un utente scontento della nuova stazione (3/8/09)

Da: Valerio Parmigiani [mailto:valerio.parmigiani@alice.it]
Inviato: lunedì 3 agosto 2009 17.28
A: rubrica.lettere@repubblica.it; segreteria_milano@repubblica.it
Cc: info@grandistazioni.it; relazioniclientela@grandistazioni.it
Oggetto: Milano - i disagi della nuova Stazione Centrale

Che cos'è l'UNICA cosa che desidera un viaggiatore che arriva in treno a Milano (come in qualunque altra città)?
Risposta facile facile: arrivare alla metropolitana nel più breve tempo possibile, possibilmente senza doversi trascinare troppo il bagaglio.
E allora vorrei sapere perché chi ha progettato (e realizzato con i soldi del contribuente) la nuova Stazione Centrale ha fatto in modo di fargli trovare la situazione esattamente opposta.
Il benvenuto, infatti, consiste nel costringerlo a girare da un capo all'altro dell'enorme atrio scendendo lungo lentissime e cervellotiche scale mobili, disposte diagonalmente con l'unico intento di mostrargli tutte le vetrine dei negozi (per altro chiusi), e a trascinarsi la valigia in più di un tratto, dove le scale mobili non ci sono.
Che dire poi dei vecchi e tanto comodi carrelli, che invece ora sono completamente scomparsi? Un Eurostar è molto lungo e portarsi i bagagli dall'ultimo vagone fino alla metropolitana è davvero uno sforzo non indifferente, che qualunque architetto alle prime armi avrebbe saputo evitare al povero viaggiatore.
A quanto pare, gli ascensori sono finalmente entrati in funzione qualche giorno fa, ma temo che saranno riservati ai disabili (altre vittime di questa follia urbanistica).
Chi è il responsabile di questa assurda situazione? Mi piacerebbe chiedergliene conto personalmente.
Valerio Parmigiani
valerio.parmigiani@alice.it
 

Caro Parmigiani,

sul sito www.stazionecentrale.org ho costantemente denunciato le pecche del progetto fin dal suo concepimento.
Tutto è dovuto all'esigenza di far cassa delle Ferrovie, che nel 2000 hanno messo all'asta il 40% delle grandi stazioni italiane al miglior offerente, facendo balenare la possibilità di fare utili affittando a caro prezzo gli spazi commerciali, dato il numero elevato di passeggeri che ci passano davanti (12 milioni all'anno in stazione centrale). La cordata vincitrice ha offerto 400 miliardi di lire.
L'obiettivo  della ristrutturazione è appunto quello di far passare i viaggiatori davanti ai negozi, non di farli arrivare velocemente alla metro, ai tram o ai taxi.
Cordialmente
 
Michele Sacerdoti
www.msacerdoti.it

 

Stazione centrale rinnovata ma inaccessibile alle biciclette, ignorati i diritti dei passeggeri con bici al seguito (14/12/08)

La stazione centrale di Milano, rinnovata dopo tre anni di lavori costati 120 milioni di euro, nonostante le luci, i marmi e gli spazi adibiti a negozi e a ristoranti, è completamente inaccessibile ai viaggiatori con bici al seguito, pendolari o turisti. Saranno così tutte le altre Grandi Stazioni d'Italia? La FIAB non ci sta.

"E' assolutamente inammissibile - dichiara il Presidente della FIAB, Antonio Dalla Venezia - che nonostante tutti i soldi spesi per rifare la più grande stazione ferroviaria italiana, il Gruppo Ferrovie dello Stato abbia perso una buona occasione per rendere la stazione centrale di Milano veramente moderna ed europea, garantendo l'accessibilità delle biciclette all'interno della stazione stessa, fino ai marciapiedi e ai convogli, non solo eliminando ostacoli fisici e organizzativi, ma addirittura realizzando infrastrutture e servizi specifici".

Cosa manca? Nella stazione di Milano manca qualsiasi opera a favore della movimentazione delle biciclette. Nessuna canalina o scivolo lungo le scale fisse, difficile accessibilità specie per le bici da cicloturismo cariche con borse laterali ai tapis roulant, divieto assoluto di utilizzo degli ascensori per salire ai binari e viceversa. Inoltre assenza assoluta di un qualsiasi luogo chiuso e sicuro per il deposito delle biciclette, assenza assoluta di alcun cicloposteggio coperto.

Come si fa a parlare di riduzione del traffico veicolare a favore del trasporto ferroviario, di sicurezza delle strade, di lotta ai cambiamenti climatici se Grandi Stazioni e, più in generale, l'intero Gruppo Ferrovie dello Stato continua a fare di tutto per stroncare il trasporto intermodale bici e treno, quale effettiva modalità di trasporto sostenibile, assolutamente utile nel traffico pendolare e strategico nello sviluppo del cicloturismo che nel resto d'Europa muove ogni anno 10 milioni di persone?

"Inviteremo a nostre spese - conclude il Presidente della FIAB Antonio Dalla Venezia - l'Amministratore delegato del Gruppo FS e Presidente di Grandi Stazioni, Mauro Moretti, ad un prossimo viaggio studio all'estero, che abitualmente organizziamo per accompagnare amministratori pubblici e tecnici a conoscere le buone pratiche in termini di ciclabilità e di intermodalità bici e treno, per visitare le stazioni ferroviarie di Berna, Grenoble, Brema, Amsterdam, Berlino dove le "Velostation" o "Radstation" (luoghi al chiuso - custoditi o automatici - per il deposito, ma anche per la riparazione e il noleggio delle bici), gli scivoli lungo le scale o gli appositi ascensori per l'accesso delle biciclette a ciascun binario, sono la norma".  

Lello Sforza, Ufficio Stampa FIAB onlus (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), Tel. +39 3200313836, Fax +39 0805236674, stampa@fiab-onlus.it

 

VAS e FIAB al Sindaco Moratti: Praga come Milano, costruiamo la prima BiciStazione di Milano (8/11/07)

Grandi Stazioni spa, società controllata da FS Italia, gestisce 16 stazioni ferroviarie, di cui 3 in Repubblica Ceca. A Praga, per il piano di ristrutturazione della stazione ferroviaria, ha proposto alle associazioni la realizzazione di una BiciStazione e delle altre opere utili per favorire l’intermodalità treno + bici.

A Milano Grandi Stazioni spa e Amministrazione comunale hanno ideato e autorizzato i lavori di ristrutturazione strutturale della stazione Centrale. Nulla di significativo, però, è stato progettato per i ciclisti.

Alla vigilia dell’apertura della prima Conferenza nazionale della Bicicletta, l’associazione ambientalista VAS - Verdi Ambiente e Società e FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta chiedono che la giunta Moratti - che ha ereditato il cantiere della stazione Centrale dall’amministrazione Albertini - intervenga per realizzare la “BiciStazione MILANO C.LE”.

La stessa cosa potrà poi essere replicata alla stazione Garibaldi (gestita da Centostazioni spa), dove la recente ristrutturazione è terminata senza prendere in considerazione lo scambio intermodale treno-bici, alla stazione Rogoredo, dove sono in corso le grandi trasformazioni urbanistiche del nuovo quartiere Santa Giulia, in altre importanti stazioni FS (è in corso l’elaborazione di un accordo di programma per la riqualificazione delle aree ferroviarie dimesse) e presso i terminal di interscambio delle linee metropolitane milanesi.

“Circa 100 milioni di euro sono stati impegnati per i lavori alla stazione Centrale. Solo pochi spiccioli sono andati per qualche nuova rastrelliera.” – dichiara Marco Menichetti, responsabile dell’Osservatorio Immissioni di VAS – “Favorire l’intermodalità e sviluppare azioni concrete a favore della mobilità ciclistica a Milano può invece avvenire solamente se si offrono le strutture e i servizi necessari di assistenza tecnica, riparazione e manutenzione, ricovero e noleggio delle biciclette nei luoghi attrattori di mobilità. La stazione Centrale, con i suoi 22 milioni all’anno di viaggiatori e i tantissimi visitatori e operatori economici che la frequentano, è il luogo ideale in cui far nascere la prima grande BiciStazione in Italia.” 

La proposta di VAS e FIAB, contenuta in una lettera inviata oggi al sindaco di Milano Letizia Moratti e all’amministratore delegato di FS Italia Moretti  è quella di investire immediatamente risorse economiche e progettuali per realizzare in piazza Duca d’Aosta, entro un anno, la “BiciStazione MILANO C.LE”. Costo stimabile dell’intervento è di circa 800mila euro, per garantire poi ogni anno circa 30.000 interventi di assistenza e riparazione biciclette, 200.000 alloggiamenti e custodia biciclette, decine di pacchetti-servizi e convenzioni di bike-sharing aziendale.

VAS e FIAB si augurano che il sindaco Moratti – che si sta impegnando per promuovere una nuova immagine di Milano attenta all'ambiente e alla qualità della vita – voglia dare un segnale, anche simbolico, della rinnovata volontà di investire nella mobilità ciclistica a Milano.

 

Presentazione del libro La Stazione Centrale di Milano Il Viaggio e l'Immagine di Massimiliano Finazzer Flory (25/1/06)

Il 25 gennaio all'Urban Center è stato presentato il libro di Finazzer Flory sulla Stazione Centrale.

Hanno parlato l'assessore Verga, l'ing. Migliorini di Grandi Stazioni in rappresentanza dell'A.D. Aliotti e Silvia Paoli, conservatore del Civico Archivio Fotografico del Comune.

Il volume, edito da Skirà, ripercorre attraverso immagini e fotografie storiche la storia della Stazione Centrale, dalla posa della prima pietra, nel 1906, alla scalpitante attività del cantiere negli anni Venti, dall’innalzamento della prima centina al completamento della grande tettoia centrale.

L'ing. Migliorini ha elogiato il progetto di recupero della Stazione Centrale appena avviato come un totale restauro dell'edificio, con l'obiettivo di farlo tornare essenzialmente com'era sulle fotografie, grazie all'eliminazione delle strutture che si sono accumulate negli anni nelle sale.

Michele Sacerdoti è intervenuto dal pubblico riassumendo il contenuto dell'appello di 50 personalità e 19 associazioni, condiviso all'unanimità dal consiglio comunale, che hanno fortemente criticato il progetto per l'eccessiva presenza di soppalchi che impediscono la percezione degli spazi monumentali e per l'allungamento dei percorsi interni, lamentando la mancata risposta alla lettera inviata all'ing Aliotti il 14 novembre 2005 e la sostanziale interruzione della trattativa in corso con Grandi Stazioni per il miglioramento del progetto.

Al termine dell'incontro l'ing. Migliorini si è detto disposto a riprendere i contatti, che speriamo portino a impegni concreti da parte di Grandi Stazioni.

 

Nuovo incontro con Grandi Stazioni, il problema dei pendolari (24/11/05)

Il 24 ottobre si è svolto un secondo incontro tra Sacerdoti e Migliorini in cui Grandi Stazioni ha promesso di eliminare il nuovo soppalco all’altezza di 3 metri nell’attuale sala d’aspetto che avrebbe reso impossibile la visione degli affreschi di Marcello Nizzoli. Tuttavia intende lasciare il soppalco attuale con il Club Eurostar che è all’altezza di 15 metri ed ha una scala di sicurezza in acciaio al centro della sala.

Sugli altri punti ed in particolare sulla richiesta di lasciare le scale mobili in mezzo al salone biglietterie Grandi Stazioni ha posto un netto rifiuto.

Successivamente all’incontro il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità una mozione di sostegno all’appello (vedi notizia seguente).

Nell’inviare copia della mozione a Grandi Stazioni come coordinatore dell’appello, ho ribadito la necessità di eliminare il soppalco del Club Eurostar e di mantenere le scale mobili vicino alle biglietterie con un impegno scritto. (vedi lettera del 14 novembre 2005).

Da una rilevazione da me effettuata il 9 settembre scorso, tra le 17.30 e le 18.30 sono transitati sulle scale mobili verso i treni circa 5.600 passeggeri e altri 2.600 tra le 18.30 e le 19, quasi tutti senza valige al seguito e provenienti dalla metropolitana e quindi da considerare pendolari.

Il totale di 8.200 pendolari verrà pesantemente penalizzato dai nuovi percorsi da e verso i treni con le rampe mobili nel nuovo salone di biglietteria e quindi è necessario mantenere l’attuale percorso.

Grandi Stazioni ha intenzione di eliminare il transito dei passeggeri dall’attuale salone biglietteria e di trasformarla in sala per manifestazioni e mostre varie, con un allestimento che sarà deciso in base ad una gara internazionale di progettazione.

Temo che il progetto vincitore preveda di riempire la sala con balconate e altre strutture, invece di rispettarne l’architettura monumentale.

 

Il Consiglio Comunale approva all'unanimità la mozione sulla Stazione Centrale (27/10/05)

Il Consiglio Comunale di Milano ha approvato all'unanimità (22 consiglieri presenti) la mozione urgente presentata il 14 luglio dai consiglieri Maurizio Baruffi (Verdi), Milly Moratti (Arancia), Laura Molteni (Lega Nord), Andrea Fanzago (Margherita), Paolo Bianco (FI), Aldo Ugliano (DS), Daniele Farina (RC), Giovanni Testori (UDC), Giovanni Colombo (DS) .

Il Consiglio Comunale,

L'assessore alla sicurezza Manca ha dato parere positivo in quanto "questo importantissimo manufatto della città e il sedime che le sta attorno può essere ricondotto ad una dimensione accettabile sotto ogni profilo, sia architettonico che dal punto di vista della vivibilità dell'intorno" e in quanto "tutta l'Amministrazione comunale di Milano è atteggiata secondo un profilo di dialogo costante e collaborazione con la società Grandi Stazioni".

L'approvazione della mozione dà un forte sostegno alla trattativa in corso con Grandi Stazioni sui vari punti dell'appello, che rappresenta ora la richiesta dei rappresentanti ufficiali di Milano.

 

Iniziano i lavori in Stazione Centrale (8/8/05) (aggiornato il 9/8/05)

Grandi Stazione ha consegnato la Stazione all'impresa Rizzani de Eccher per l'avvio dei lavori di ristrutturazione che dureranno tre anni.

L'Amministratore delegato di Grandi Stazioni Aliotti ha sostenuto in un articolo del Corriere che "il progetto ha l'obiettivo di restituire a Milano un'opera di grande valore architettonico e storico".

Noi sosteniamo che è un’operazione di sfruttamento commerciale degli spazi in cui il restauro viene effettuato solo perché costretti dalla Soprintendenza e dalle nostre pressioni dal 2001 in poi, come dimostrato da questo sito.

Per portare a casa il restauro la Soprintendenza ha dovuto rinunciare alla tutela di importanti parti della Stazione, mentre noi chiediamo che anche queste parti siano conservate, in particolare le quattro grandi sale al piano dei binari, di cui una, la sala d'aspetto, ospita sei importanti affreschi di Marcello Nizzoli sulle città d'Italia che il soppalco previsto taglierebbe in due.

Vedremo a settembre se Grandi Stazioni dimostrerà nei fatti che l'obiettivo è quello dichiarato e non un altro.

Il Giorno ha pubblicato il 9 settembre un articolo in cui Michele Sacerdoti esprime forti critiche al progetto e  spera che in un prossimo incontro con Grandi Stazioni questo sia modificato accogliendo le richieste del nostro appello.

 

Incontro con Grandi Stazioni per discutere dei contenuti dell'appello (26/7/05)

L'amministratore delegato di Grandi Stazioni Aleotti ha risposto il 10 maggio con una lettera in cui si respingevano tutte le richieste ma si proponeva un incontro per illustrare le diverse tematiche.

Dato che la lettera sosteneva che la Soprintendenza aveva autorizzato tutto, Michele Sacerdoti ha fatto delle verifiche presso questo ente per acquisire le lettere inviate da Grandi Stazioni in merito ai restauri e le risposte della Soprintendenza (vedi notizie del 16/11/04 e del 17/11/04).

Si è scoperto che la Soprintendenza aveva autorizzato il progetto di restauro ma non i soppalchi.

E' stata inviata una lettera alla Soprintendenza di Milano e alla Direzione Regionale richiedendo che i soppalchi nelle quattro sale al piano dei binari vengano eliminati e in particolare nella sala d'aspetto con i sei dipinti di Nizzoli raffiguranti le città d'Italia.

E' stata inviata anche una lettera alla Regione Lombardia chiedendo il mantenimento della seconda scala mobile nel salone delle biglietteria per favorire l'accesso ai treni a chi non ha valigie senza inutili allungamenti sulle rampe mobili.

Veniva inoltre promossa la presentazione in Consiglio Comunale di una mozione in cui il Consiglio

La mozione, firmata da consiglieri di maggioranza e opposizione, sarà votata in settembre.

Dato l'imminente inizio dei lavori previsto per settembre, abbiamo richiesto un incontro con Grandio Stazioni entro il mese di luglio per avviare una trattativa.

L'incontro si è tenuto il 25 luglio presso gli uffici di Grandi Stazioni: erano presenti Michele Sacerdoti e Jacopo Gardella per i firmatari dell'appello, Giampaolo Migliorini, Giuseppe Esposito e Tiziana Macciò per Grandi Stazioni.

Abbiamo illustrato la storia e le motivazioni della nostra battaglia per la difesa della Stazione Centrale e siamo entrati nei dettagli dei vari punti.

Rimozione delle rampe mobili di accesso alla metropolitana dalla Galleria delle Carrozze “in modo da garantire la conservazione dell’immagine della continuità del vecchio sito stradale” (prescrizione del CIPE) e consentire il mantenimento della fermata dei taxi nella Galleria delle Carrozze, anche in previsione della adozione da parte dei taxi di tecnologie più pulite (elettrica, a gas), garantendo così “il medesimo standard qualitativo degli attuali posteggi taxi in termini di accessibilità e fruibilità” (prescrizione del CIPE). Conseguente eliminazione delle pensiline esterne per i taxi nelle piazze laterali.

E' previsto lo spostamento delle rampe e il restringimento dell'asola attorno in modo da lasciare 8 metri tra le rampe ed il bordo esterno della Galleria delle Carrozze: attualmente sono previsti 6 metri. Questo consentità di far passare taxi non inquinanti nella Galleria. Per il momento però i taxi saranno portati all'esterno sotto pensiline che copriranno completamente sia la zona di arrivo che quella di partenza dalla pioggia.

Eliminazione dei soppalchi nei saloni monumentali al piano dei treni in modo da salvaguardare i dipinti di Marcello Nizzoli nella sala d’aspetto e le decorazioni e specchi delle altre sale, nel rispetto della prescrizione del CIPE relativa alla “percezione di tutti i dettagli costruttivi e particolari decorativi riferiti a tutti gli elementi architettonici interessati dall’intervento”.

Abbiamo proposto di trasformare la sala di aspetto in un museo della stazione, eliminando il soppalco e le scale e ascensori che bucano il pavimento e raccogliendo lì tutte le panche di legno e gli altri arredi originali che si possono recuperare.

Sembra esservi la disponibilità di eliminare il soppalco ma questo dipende dalla possibilità di utilizzo da parte della Libreria Feltrinelli, alla quale è strata assegnata la sala insieme a quelle sottostanti. Forse potrebbe diventare una sala di lettura della libreria.

Per la ex-sala d'aspetto di seconda classe è previsto il restauro degli specchi e delle parti in legno 

Ripristino delle decorazioni della sala ristorante,oggi nascoste sotto il perlinato degli anni cinquanta (prescrizione del CIPE relativa agli interventi di conservazione e restauro).

Grandi Stazioni sostiene che sotto il perlinato non c'è nessuna decorazione. Abbiamo chiesto di destinare la sala ad un ristorante di lusso ma sembra che non via sia richiesta di mercato.

Mantenimento degli atri di accesso ai saloni monumentali che conservano decorazioni d’epoca (prescrizione del CIPE relativa agli interventi di conservazione e restauro).

Sarà conservato l'atrio di ingresso alla ex-sala d'aspetto di seconda classe, che è l'unico che si è conservato perfettamente.

Contenimento dei soppalchi affacciati sui treni nell’ambito delle gallerie laterali, lasciando totalmente sgombero il prospetto della galleria centrale nel rispetto delle prescrizioni della Soprintendenza del 29/3/2002 ed eliminazione della aperture realizzate nelle pareti laterali sopra i bovindi.

Non sembra esservi disponibilità per le modifiche richieste.

Mantenimento del transito dei passeggeri e delle scale mobili nell’attuale salone biglietterie nel rispetto della prescrizione del CIPE (su richiesta della Regione Lombardia) sul mantenimento dell’attuale organizzazione degli accessi e dei percorsi in direzione sud-nord.

Grandi Stazioni insiste che non vi è bisogno di accedere ai treni con le attuali scale mobili, essendo sostituite dalle nuove rampe mobili. Abbiamo ribadito che un'alta percentuale dei passeggeri non ha la valigia (i pendolari e chi si muove in giornata) e ha già il biglietto, per cui la strada più veloce è quella della attuali scale mobili. Non vi è disponibilità su questo punto. La sala biglietterie verrà trasformata in uno spazio per eventi espositivi con la possibilità di lanciare un concorso internazionale per il suo utilizzo. E' preoccupante l'idea di Gabriele Mazzotta dell'omonima galleria e casa editrice di costruire al centro una grande struttura di vetro alta fino al soffitto che rovinerebbe la monumentalità della sala.

Secondo noi la sala deve rimanere sgombra da strutture interne, una volta rimosse la attuali strutture commerciali, ed essere attraversata dai passeggeri che usano le scale e le scale mobili.

Riapertura delle porte-finestre alle due estremità della galleria di testa per consentire l’affaccio originario sulle piazze laterali e l’entrata della luce nel rispetto della delibera del CIPE sulla conservazione e restauro.

E' prevista dal progetto e ci si potrà affacciare sulle piazze laterali  4 Novembre e Luigi di Savoia.

Mantenimento degli arredi originali nella sala d’aspetto e recupero degli arredi delle altre sale nel rispetto della lettera della Soprintendenza del 21/7/2004.

Abbiamo chiesto di concentrarli nella attuale sala d'aspetto, ma questo dipenderà dalla sua destinazione.

Ora i rappresentanti di Grandi Stazioni si consulteranno con la loro direzione e fisseranno un nuovo incontro per settembre. In quella sede si capirà quali sono le reali intenzioni di Grandi Stazioni.

 

Presentata una mozione urgente in Consiglio Comunale per sostenere l'appello (10/7/05)

Accogliendo l'invito del Consiglio di Zona 2 i consiglieri Baruffi e Moratti del gruppo Verdi-Arancia, altri consiglieri di opposizione e la consigliera Molteni della Lega hanno presentato una mozione urgente in cui il Consiglio

La mozione sarà votata in settembre.

 

Il Consiglio di Zona 2 sostiene l'appello di 50 personalità milanesi e 19 associazioni per la revisione del progetto di ristrutturazione della Stazione Centrale (23/6/05)

Il Consiglio di Zona 2 ha approvato il 23/6/05 con 11 voti favorevoli e 4 astenuti una mozione presentata dal consigliere dei Verdi Aprea che :

La mozione è stata inviata al Sindaco di Milano, all’Assessore al Traffico, all’Assessore allo Sviluppo del Territorio, al Presidente del Consiglio Comunale, ai Gruppi Consiliari di Palazzo Marino.

Ora la palla passa al Consiglio Comunale, che spero si esprima prima dell'inizio dei lavori a fine luglio.

 

Appello a Grandi Stazioni in seguito all'assegnazione dell'appalto delle opere interne della Stazione Centrale di Milano (14/4/05)

Grandi Stazioni ha assegnato alla ATI Rizzani de Eccher, Busi Impianti e Elyo Italia l'appalto per la ristrutturazione dell'interno della Stazione Centrale di Milano con uno sconto del 15% sulla base d'asta di 104,4 milioni di euro.

Michele Sacerdoti ha inviato a Grandi Stazioni, i suoi azionisti, la società appaltatrice e la stampa milanese un Appello per la revisione del progetto di ristrutturazione della Stazione Centrale di Milano firmato da 50 personalità, tra architetti, urbanisti, docenti universitari, storici dell'arte ed altri professionisti, e da 19 Associazioni e Comitati milanesi.

Chi volesse aggiungere la propria firma all'appello può contattare Michele Sacerdoti.

L'appello riporta in dettaglio le varie modifiche richieste, sulla base delle prescrizioni che il CIPE ha prescritto sul progetto esecutivo.

La notizia dell'appalto e dell'appello è stata pubblicata con grande rilievo da Repubblica, che ha anche intervistato l'arch. Mozzoni, uno dei firmatari. Il Corriere della Sera e Libero (con riquadro) hanno anch'essi riportato la notizia e l'appello, Libero ha intervistato Maurice Daverio, uno dei firmatari. Il Sole 24 Ore ha riportato i dettagli dell'appalto.

I lavori dovrebbero iniziare a fine maggio con il restauro della volta della Galleria delle Carrozze. Sarà l'occasione per spostare la fermata dei taxi all'esterno, operazione a cui l'appello si oppone.

L'appello richiede che Grandi Stazione apra un tavolo di trattativa con i firmatari per apportare al progetto le modifiche richieste.

Rimane aperta la possibilità di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza sfavorevole del TAR del Lazio nel caso in cui non si riuscisse ad ottenere le modifiche richieste attraverso una trattativa.

Copia dell'appello è stato inviato al Soprintendente ai Beni Architettonici e per il Paesaggio della Lombardia.

 

Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso di Italia Nostra e Michele Sacerdoti, la battaglia prosegue (20/1/05)

Purtroppo abbiamo perso il ricorso al TAR del Lazio contro la ristrutturazione della Stazione Centrale di Milano. La sentenza è stata pubblicata l'8 gennaio 2005.

Dopo l'udienza a Roma del 16 dicembre scorso, in cui il nostro avvocato Fabio Nicosia aveva difeso il ricorso contro la memoria difensiva di Grandi Stazioni, il 21 dicembre il Tar del Lazio ha emesso il dispositivo della sentenza in cui in parte dichiara inammissibile il ricorso e lo respinge per la restante parte.

I ricorrenti Italia Nostra e Michele Sacerdoti sono stati inoltre condannati in parti uguali al pagamento a favore di Grandi Stazioni delle spese del giudizio, complessivamente liquidate in € 2.000 oltre IVA e CPA (€ 440).

Nella memoria difensiva Grandi Stazioni ha sostenuto che "non ignora che la stazione di Milano è una tra le più belle del mondo ma contesta formalmente che gli interventi di riqualificazione interna da attuare possano alterare negativamente il valore architettonico dell'opera, anzi si lusinga di ritenere che possano ripristinarlo ed incrementarlo" e ha concluso:

"Nessuno vuole danneggiare irrimediabilmente la memoria storica e culturale della città" (al contrario!); ma non può neanche essere paralizzata ingiustamente e pretestuosamente qualunque iniziativa tesa comunque a riqualificare ed a rendere meglio fruibili alla collettività gli spazi della città, in applicazione puntuale di procedure poste a garanzia della partecipazione di tutti gli interessi coinvolti".

Chi ha seguito il dibattito sulle riviste specializzate, all'Ordine degli Architetti e su questo sito  sul progetto di Grandi Stazioni può rendersi conto quanto il progetto peggiori sia l'architettura dello Stacchini sia la fruibilità della stazione da parte degli utenti.

Prima di ricorrere al Consiglio di Stato abbiamo deciso di cercare un contatto con Grandi Stazioni per verificare quali modifiche saranno apportate al progetto definitivo per rispettare le prescrizioni del CIPE e se queste corrispondono alle nostre richieste.

E' stata avviata una raccolta di adesioni ad un appello pubblico da rivolgere a Grandi Stazioni con il dettaglio delle nostre richieste.

La vittoria legale di Grandi Stazioni, che certo non ha bisogno dei nostri 2440 euro, non può portare allo stravolgimento di un così importante simbolo della città di Milano per mere finalità commerciali.

 

Udienza pubblica del Tar del Lazio sul ricorso di Italia Nostra e Michele Sacerdoti (16/12/04)

Si è tenuta al Tar del Lazio a Roma l'udienza pubblica del ricorso contro la delibera del Cipe del 14 marzo 2003 e i bandi conseguenti.

L'avvocato Nicosia ha difeso davanti ai giudici le motivazioni del ricorso, a cui si è opposto Grandi Stazioni con una memoria presentata il 7 dicembre. Il Cipe e il Comune di Milano non si sono costituiti. Aspettiamo fiduciosi la sentenza.

 

La Soprintendenza approva il progetto di restauro della Stazione (17/11/04)

In seguito a documentazione aggiuntiva consegnata da Grandi Stazioni il 15/9/04 la Soprintendena ha espresso parere favorevole al progetto di restauro con le seguenti condizioni:

"- i lavori siano affidati a maestranze specializzate nel settore del restauro,

- prima dell'inizio dei lavori si esegua un sopralluogo congiunto con l'impresa esecutrice e siano campionate tutte le lavorazioni previste in progetto.

Per quanto concerne, inoltre, il collocamento delle rampe nella Galleria delle Carrozze, si fa ancora presente quanto segue:

Si rimarca, in primo luogo, l'osservazione già fatta da questo ufficio in merito alla eccessiva invasività di tali strutture, ma si evidenzzia anche la sagomatura delle forature a quota pavimentazione, che appare eccessiva rispetto alla funzione richiesta come indispensabile.

Si ritiene pertanto che l'immagine architettonica esuberi comunque dall'aspetto funzionale presentato come prioritario.

In tal senso si chiede che venga valutata la possibilità di studiare in fase esecutiva diverse soluzioni alternative che tengano conto, sia come posizione che dimensione, della funzione storica della Galleria delle carrozze, ideata come spazio percorribile e libero nelle visuali."

 Nulla viene detto sui soppalchi, ma per questi rimangono valide le prescrizioni della delibera del CIPE riguardanti la percezione di tutti i dettagli costruttivi e particolari decorativi riferiti a tutti gli elementi architettonici interessati dall'intervento.

 

La soprintendenza di Milano chiede ulteriore documentazione per autorizzare il progetto di restauro della Stazione Centrale (16/11/04) (aggionato il 21/5/05)

Grandi Stazioni ha trasmesso il 27 luglio 2004 alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il paesaggio di Milano il progetto esecutivo di conservazione e restauro degli elementi architettonici e decorativi del Fabbricato Viaggiatori della stazione Centrale di Milano, in cui sono state approfondite le metodologie relative a tali interventi.

Infatti al delibera CIPE di approvazione del progetto definitivo dava le seguenti prescrizioni nell'Allegato 2.6.2:

- approfondire la metodologia relativa agli interventi di conservazione e di restauro, con particolare riferimento alla caratterizzazione delle superfici in vista sotto il profilo cromatico e di eventuali protettivi, nonché alla percezione di tutti i dettagli costruttivi e particolari decorativi riferiti a tutti gli elementi architettonici interessati dall’intervento.

La documentazione fornita è risultata così generica che la Soprintendenza ha richiesto  il 6 agosto 2004 ulteriore documentazione prima di rilasciare la propria autorizzazione: 

Ha anche notato la mancanza di un chiaro riferimento alla realizzazione di campionature preliminari delle varie lavorazioni da eseguirsi sotto il controllo della Soprintendenza.

Ha infine ribadito la richiesta di studiare lo spostamento delle rampe di accesso alla metropolitana che interromperebbero la galleria delle carrozze, come contenuto nelle prescrizioni del CIPE.

Dall'esame del progetto esecutivo fornito da Grandi Stazioni e probabilmente allegato alla gara in corso si rileva che:

Il restauro si rivela sempre di più come fumo degli occhi per giustificare un intervento che vuole raddoppiare gli spazi commerciali; il vero restauro è limitato alle volte ed al salone presidenziale, come sempre dichiarato da Grandi Stazioni. Per il resto si vuole fare il minimo per accontentare la Soprintendenza e forse neanche. Nei locali che verranno soppalcati ed adibiti a spazi commerciali non si vuole fare alcun restauro.

 

Fissata l'udienza pubblica del ricorso al TAR contro la delibera del CIPE per il 16 dicembre 2004 (20/10/04)

Dopo ripetute sollecitazioni il TAR del Lazio ha fissato l'udienza pubblica per la discussione nel merito del ricorso di Italia Nostra e Michele Sacerdoti contro la delibera del CIPE che ha approvato il progetto definitivo di ristrutturazione delle opere interne della Stazione Centrale di Milano e il progetto preliminare delle opere esterne per il 16 dicembre 2004.

Speriamo di ottenere la sentenza prima che venga assegnata la gara indetta a fine agosto scorso.

 

La Voce di Zona 3 pubblica il mio articolo Stazione centrale: da alcuni residenti di Zona 3 ricorso al TAR contro il progetto di Grandi Stazioni (24/9/04)

Il giornale indipendente e gratuito della Zona 3 di Milano pubblica un mio articolo sul ricorso al TAR.

 

Nuovo bando di gara di Grandi Stazioni per le sole opere interne della Stazione Centrale di Milano e bandi per le opere esterne e le altre stazioni (1/9/04)

Grandi Stazioni ci riprova. Come aveva preannunciato dopo il fallimento della gara precedente estesa alle 13 grandi stazioni ha pubblicato un nuovo bando limitato alle opere interne della Stazione Centrale di Milano.

Il bando è stato pubblicato sul sito di Grandi Stazioni.

L'importo è di 104 milioni di euro e comprende 90 milioni per i  lavori, 3 milioni per i piani di sicurezza, 1,4 milioni per la progettazione esecutiva, 9,8 milioni per la conduzione e manutenzione della stazione per la durata di 4 anni.

Vedremo se ci saranno imprese che riterranno sufficienti questi importi.

Rimane come spada di Damocle sui concorrenti il ricorso al Tar del Lazio di Italia Nostra e Michele Sacerdoti per l'annullamento della delibera del CIPE che ha approvato il progetto definitivo e per il quale non è stata ancora fissata l'udienza di merito. Un eventuale accoglimento del ricorso farebbe decadere il bando.

Sono stati pubblicati anche un nuovi bandi per le opere interne delle stazioni di Torino e Napoli ed un bando per tutto il resto, cioè le opere interne delle altre stazioni e le opere esterne di Milano e delle altre stazioni.

A Milano è previsto un parcheggio sotterraneo sotto piazza Luigi di Savoia, le nuove tettoie dei taxi  in questa piazza e in piazza Quattro Novembre, la chiusura della scala del metrò in piazza Duca d'Aosta, la nuova viabilità intorno alla Stazione. Anche questa parte decadrebbe in caso di accoglimento del ricorso al TAR del Lazio.

 

Gara deserta per il general contractor: nonostante la sentenza del Consiglio di Stato nessuna proposta è pervenuta entro il 28 aprile 2004 (3/5/04)

Il Sole 24 ore ha pubblicato il 29/4/04 il seguente articolo:

 

Gara deserta per il general contractor , Grandi stazioni nessuna offerta

 

Finale a sorpresa per la gara da 557 milioni di euro promossa da Grandi stazioni. Dopo lo stop and go imposto dai giudici amministrativi di primo e secondo grado, la procedura di selezione di un general contractor unico in grado di portare a termine i lavori di restyling dei 13 principali scali ferroviari italiani e` andata deserta. Il termine ultimo per la presentazione delle proposte economiche e` scaduto ieri, ma nessuno si e` fatto avanti. Anzi. Le tre cordate prequalificate, guidate rispettivamente da Impregilo, Ccc e Pizzarotti hanno declinato l`invito di Grandi stazioni, giudicando l`importo di 557 milioni posto a base d`asta non remunerativo rispetto ai servizi e ai lavori richiesti dal bando, che includeva 60,8 milioni per la manutenzione degli immobili (per quattro anni) e 13,4 milioni a titolo di corrispettivo per la progettazione degli interventi. Il bando, pubblicato lo scorso giugno, era stato annullato da una sentenza del Tar Lazio che - su ricorso presentato dall`Associazione nazionale dei costruttori edili - aveva condannato la decisione di affidare a un unico general contractor i lavori di adeguamento di scali ferroviari (tra cui quelli di Milano, Firenze, Bologna, Roma, Napoli, Bari e Palermo) distribuiti su tutto il territorio nazionale. La scelta secondo i giudici amministrativi (e secondo la tesi dell`Ance) sarebbe stata suscettibile di restringere la potenziale concorrenza attraverso l`innalzamento ``artificioso`` del valore dei lavori. Investito della questione, il Consiglio di Stato ha invece deciso di riaprire la gara promossa da Grandi stazioni, la Spa controllata al 60% da Fs e partecipata al 40% da Eurostazioni (Benetton, Pirelli, Vianini e la francese Sncf). I giudici di Palazzo Spada, senza entrare nel merito della questione, hanno infatti valutato in difetto di legittimazione passiva il ricorso presentato dai costruttori davanti al Tar Lazio.

 

Mauro Salerno

 

Il Consiglio di Stato annulla la sentenza del TAR del Lazio per difetto di legittimazione dell'ANCE (29/4/04)

Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 2281 del 21/4/2004, ha accolto il ricorso di Grandi Stazioni per l'annullamento della sentenza del TAR del Lazio che aveva annullato il bando di gara per le 13 grandi stazioni italiane.

Grandi Stazioni può ora completare il bando di gara.

Il Consiglio di Stato ha negato all'ANCE la legittimità ad impugnare il bando in quanto fa valere l'interesse di una parte dei suoi associati e non della generalità dei costruttori edili.

Rimaniamo in attesa della fissazione dell'udienza del ricorso al TAR del Lazio di Italia Nostra, nuovamente sollecitata con istanza di prelievo. 

 

Il TAR del Lazio annulla il bando di gara di Grandi Stazioni (24/3/04)

Il TAR del Lazio ha accolto con sentenza del 11/3/04 un ricorso dell’ANCE (num. R.G. 8232/2003 del 7/8/2003) per l’annullamento del bando di gara di Grandi Stazioni per la ristrutturazione delle 13 grandi stazioni italiane. E’ stato giudicato inammissibile il ricorso ad un general contractor in alternativa a 13 appalti, uno per ogni stazione. Era uscito tempo fa un articolo sul Sole 24 Ore in cui l’ANCE si lamentava dell’appalto unico, che favoriva le grandi imprese a scapito delle piccole. Grandi Stazioni ha comunicato sul suo sito il 17 marzo che intende ricorrere al Consiglio di Stato ed ha prorogato la scadenza del bando al 28 aprile prossimo. Se anche il Consiglio di Stato darà torto a Grandi Stazioni, dovranno essere fatti 13 bandi diversi.

Intanto non è stata ancora fissata l' udienza del ricorso di Italia Nostra e Michele Sacerdoti che rimane valido in quanto chiede l'annullamento della delibera del CIPE e, solo di conseguenza, del bando di gara.

Italia Oggi e Edilizia e Territorio hanno pubblicato due articoli con la posizione dell'ANCE. L'Istituto Grandi Infrastrutture ha difeso il bando di Grandi Stazioni.

Repubblica ha pubblicato il 28 marzo un articolo sulla vicenda, parlando anche del ricorso di Italia Nostra e Michele Sacerdoti, erroneamente scambiato con Maurizio Baruffi. Sono state riassunte le motivazioni del ricorso, estratte dal nostro comunicato stampa.

A Grandi Stazioni potrebbe convenire fare 13 bandi, perché, se dovesse perdere il ricorso su Milano Centrale, potrebbe comunque avviare i lavori nelle altre stazioni. 

 

Terza proroga della scadenza della gara d'appalto al 23 marzo 2004 (28/2/04)

Si allungano i tempi per conoscere chi vincerà la gara d'appalto da 557 milioni di euro per la ristrutturazione delle 13 Grandi Stazioni.

Dopo una prima proroga al 20/2/04 ed una seconda al 1/3/04  arriva una terza proroga al 23 marzo 2004.

Nel frattempo non è stata ancora fissata l'udienza del ricorso al TAR di Italia Nostra e di Michele Sacerdoti, in violazione della Legge Obiettivo che richiede che l'udienza di merito avvenga entro 45 giorni dalla presentazione del ricorso.

Rimane incerta la natura di Grandi Stazioni, controllata al 60% da Ferrovie e al 40% da Eurostazioni (Benetton, Pirelli, Caltagitone e Sncf).

La VI Sezione del Consiglio di Stato ha emesso un'ordinanza affermando che è tenuta da applicare la normativa sugli appalti e non può agire come un privato.

Esattamente il contrario di quanto aveva detto due mesi fa la V Sezione del Consiglio di Stato che aveva sostenuto che si trattava di un soggetto privato che poteva sottrarsi alle Legge Merloni. Il verdetto finale sarà rimesso all'Adunanza plenaria, organo supremo del Consiglio di Stato.

Nel frattempo si aspetta una sentenza della Cassazione, a cui è ricorsa l'Acer, associazione dei costruttori romani, dopo la sconfitta per il verdetto della V Sezione. Si potrebbe arrivare a due verdetti contrastanti.

Quali effetti avrà la decisione finale sulla gara di appalto in corso ?

 

Una fontana-cascata davanti alla Stazione Centrale: un progetto dell'Arch. Sergio Asti (27/2/04)

L'arch. Sergio Asti, assistente di Giò Ponti, ci ha inviato un progetto di fontana-cascata da collocare in Piazza Duca d'Aosta davanti alla Stazione Centrale.

E' un'idea interessante che sottoponiamo alla città e che potrebbe essere utilizzata anche in altre piazze.

Pubblichiamo le immagini del progetto: 

fontana con grattacielo Pirelli, fontana di fronte, fontana dal retro, fontana dall'alto, pianta, foto A del modello, foto B del modello

 

Il ricorso al TAR della Lombardia contro la delibera del CIPE è stato spostato davanti al TAR del Lazio su richiesta di Grandi Stazioni: non ancora fissata la data dell'udienza (29/1/04)

Grandi Stazioni ha ritenuto che il TAR della Lombardia non fosse competente essendo la delibera del CIPE adottata a Roma. Abbiamo accettato lo spostamento a Roma perché in caso contrario avremmo dovuto opporci davanti al Consiglio di Stato con esito incerto e allungamento dei tempi di giudizio.

Siamo in attesa della fissazione della data dell'udienza.

 

Grandi Stazioni proroga la scadenza della gara di appalto al 20 febbraio 2004 (28/1/04)

Il 20 febbraio 2004 si saprà quale impresa o raggruppamento di imprese ha vinto la gara per la realizzazione dei progetti di Grandi Stazioni nelle 13 grandi stazioni italiane. Si spera che per quella data ci sia stata già l'udienza sul ricorso contro la delibera del CIPE.

Altrimenti chi vince si troverà in una situazione di grande incertezza in quanto in caso di annullamento della delibera in tutto o in parte l'appalto probabilmente decadrà. In caso contrario è sicuro un ricorso davanti al Consiglio di Stato con ulteriori attese.

Cosa farà il vincitore della gara ?

 

Comunicato stampa di Italia Nostra e Michele Sacerdoti sul ricorso al TAR (5/12/03)

Italia Nostra e Michele Sacerdoti spiegano in un comunicato stampa le motivazioni del loro ricorso al TAR contro la delibera del CIPE che ha approvato il progetto di Grandi Stazioni sulla Stazione Centrale di Milano.

La trasformazione della Stazione Centrale in un centro commerciale di 26.000 mq rispetto agli attuali 13.000 mq è stata considerata dal Governo un'opera strategica.  Ciò ha consentito attraverso la “Conferenza di Servizi” di scavalcare molte autorizzazioni e pareri che normalmente vengono richieste. La presentazione del progetto per stralci ha fatto sì che il Comune non abbia sottoposto il progetto né alla Commissione Edilizia né al Consiglio di Zona 2 ed abbia ignorato le norme del Piano Regolatore che impediscono l'apertura di grandi magazzini in stazione.

Inoltre il CIPE con la legge obiettivo ha ignorato le principali prescrizioni indicate dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Milano in quanto la stazione è vincolata come bene monumentale.

Chiediamo che il progetto riparta, con una nuova progettazione rispettosa dell'architettura monumentale dell'arch. Stacchini, con il mantenimento visibile delle sale con le loro decorazioni e gli affreschi di Nizzoli e Lavagnini, i loro arredi originali, il mantenimento dei percorsi attuali dei passeggeri e dei taxi nella Galleria delle Carrozze, la rimozione delle strutture commerciali in plexiglass riutilizzando gli spazi inutilizzati nei sotterranei.  Facciamo riferimento alla stazione di New York Grand Central Station, che è stata recentemente perfettamente restaurata.

Su richiesta di Grandi Stazioni e per accelerare i tempi del giudizio abbiamo accettato di discutere il ricorso davanti al TAR del Lazio invece che al TAR della Lombardia. 

 

Il Consiglio di Zona 2 approva una mozione di condanna del progetto di Grandi Stazioni (5/11/03)

Nella seduta del 4 novembre il Consiglio di Zona 2 ha approvato con 14 voti favorevoli e 10 astenuti la seguente mozione presentata dal Consigliere dei Verdi Aprea, che era stata precedentemente discussa in Commissione Urbanistica dopo una dettagliata presentazione da parte di Michele Sacerdoti del Gruppo di Lavoro Concessioni Edilizie di tutti gli aspetti del progetto in due successive sedute.

Il Consiglio di Zona 2,

vista la delibera del 14 marzo 2003 con cui il CIPE ha approvato i progetti definitivi delle opere interne e i progetti preliminari delle opere complementari delle13 grandi stazioni italiane, tra cui spicca la Stazione Centrale di Milano, considerata una delle più belle stazioni del mondo, 

La delibera sostiene le stesse argomentazioni del ricorso al TAR contro il progetto. E' la prima volta che il Consiglio di Zona 2 si esprime in modo chiaro sul progetto e contraddice la posizione del Presidente della Commissione Urbanistica Giulio Gandolfi di Forza Italia, che ha sempre difeso le tesi di Grandi Stazioni.

 

Italia Nostra e Michele Sacerdoti ricorrono al TAR della Lombardia contro la delibera del CIPE che ha approvato il progetto di Grandi Stazioni sulla Stazione Centrale di Milano (28/10/03)

E' stato depositato al TAR della Lombardia un ricorso di Italia Nostra e Michele Sacerdoti contro la delibera del CIPE del 14 marzo scorso che ha approvato i progetti di Grandi Stazioni per le 13 grandi stazioni italiane. Il ricorso riguarda soltanto la Stazione Centrale di Milano. Viene anche impugnato il bando di gara d'appalto indetto da Grandi Stazioni per l'affidamento dei relativi lavori.

In base alla Legge Lunardi il TAR ha 45 giorni di tempo per fissare l'udienza di merito.

Il ricorso, steso dagli avvocati Marcello Adriano Mazzola e Fabio Massimo Nicosia, contesta al CIPE carenza di potere, erronea indicazione del soggetto aggiudicatore, difetto di motivazione, contradditorietà nella suddivisione tra opere interne e complementari, illogicità, irragionevolezza, carenza di istruttoria, violazione del Piano Regolatore del Comune di Milano.

Il ricorso è corredato da 22 allegati che illustrano nel dettaglio tutto l'iter di approvazione del progetto.

Alcune argomentazioni valgono in generale sull'applicazione della Legge Obiettivo e il loro eventuale accoglimento potrà avere importanti effetti su futuri ricorsi per altre opere strategiche. Si tratta infatti del primo ricorso presentato su questo argomento.

Con questo ricorso inizia quindi una battaglia legale il cui ambito è ben più ampio della sola Stazione Centrale di Milano ma investe tutta la problematica della opere strategiche e di come il Governo Berlusconi stia tentando di aggirare i vincoli ambientali e monumentali per realizzarle rapidamente.

E' inevitabile la reazione delle Associazioni Ambientaliste e di tutti coloro che hanno a cuore la conservazione delle opere architettoniche che sono il vanto dell'Italia. In particolare il tentativo di trasformare la Stazione Centrale di Milano, una delle più belle del mondo, in un grande centro commerciale multipiano in spregio all'architettura monumentale dell'edificio ed alla comodità di accesso ai treni allungando tutti i percorsi, nascondendo la biglietteria, spostando i taxi all'aperto, riducendo le sale d'aspetto deve essere a tutti i costi bloccato.

E' aperta una raccolta di fondi per finanziare le spese legali, chi vuole contribuire può contattare Michele Sacerdoti.

Vi terremo informati sull'andamento della causa.

 

Il modello di soppalco esposto alla testata del binario 21 della Stazione Centrale conferma l'impatto della terrazza che si affaccia sui treni (27/10/03)

Oltre al plastico del progetto di ristrutturazione della Stazione Centrale è esposto un dettaglio su grande scala della terrazza che si affaccia sui treni, proprio nella parte dell'arcone centrale a cui la Sovrintendenza di Milano si è opposta nelle sue prescrizioni.

Mentre nel plastico la balconata era totalmente di plastica trasparente, nel dettaglio i pilastri sono in acciaio, il pavimento è fatto da un reticolo di travi di acciaio con sovrapposto un grigliato di acciaio e una lastra di vetro semi-traparente, il parapetto in vetro è sostenuto da montanti in acciaio, il prospetto del balcone è in marmo. Il plastico si dimostra un abile tentativo per dimostrare che il progetto non ha alcun impatto sull'architettura dell'edificio ed è assolutamente trasparente ed evanescente: la realtà è ovviamente molto diversa dato il carico di persone, arredi e strutture commerciali che la balconata dovrà sostenere.

La balconata ha una struttura identica a quella realizzata alla Stazione Termini di Roma, secondo l'impostazione di Grandi Stazioni che vuole uniformare tutte le 13 stazioni ad un unico modello, ignorandone gli stili e le particolarità architettoniche. Così si risparmia sull'appalto ma si danneggiano 13 stazioni monumentali in un colpo solo.

Potete vedere le foto del modello di balconata (           6 ). 

 

Volantino dei Verdi sul plastico della Stazione Centrale distribuito all'ottagono della Galleria Vittorio Emanuele (15/9/03)

In occasione dell'esposizione del plastico del progetto della Stazione Centrale nell'ottagono della Galleria i Verdi hanno distribuito un volantino che spiega i motivi del No al progetto e confuta il contenuto del depliant di Grandi Stazioni a disposizione del pubblico.

Il volantino è stato distribuito regolarmente tra il 15 luglio ed il 21 settembre, durata della mostra dei progetti di Milano in Galleria.

Nonostante il grande sforzo pubblicitario di Grandi Stazioni con i suoi depliant a colori in italiano ed inglese cresce l'opposizione al progetto da parte di italiani e stranieri.

Riportiamo alcune fotografie del plastico:

 

Grandi Stazioni nega al Laboratorio Ipotesi Cinema di Ermanno Olmi l'autorizzazione a girare un documentario sui mestieri della Stazione Centrale (12/8/03)

Ermanno Olmi voleva girare in agosto un documentario sui mestieri in Stazione Centrale: voleva riprendere nella settimana prima di ferragosto le grandi partenze, nella settimana di ferragosto il periodo di tranquillità, a fine agosto i grandi rientri.

Il documentario doveva riprendere sia i luoghi di passaggio del pubblico sia gli uffici interni ed il personale al lavoro.

Tutto inutile: Grandi Stazioni ha inspiegabilmente negato l'autorizzazione. Ci viene un sospetto: il documentario sarebbe stato un prezioso ricordo di come la stazione era, prima del cosiddetto "recupero ed adeguamento funzionale" di Grandi Stazioni. Meglio che non ci siano fotografie e filmati della situazione attuale, avranno pensato. In barba a quanto Grandi Stazioni dice di fare a favore della cultura !

Chiediamo a Grandi Stazioni di tornare sulla sua decisione ed autorizzare le riprese in settembre, prima che inizino gli spostamenti delle attività commerciali in previsione dell'inizio dei lavori previsti a inizio anno prossimo, dopo l'assegnazione dell'appalto al general contractor.

 

Ecco la relazione presentata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti al CIPE sulle prescrizioni accettate e rifiutate per la Stazione Centrale di Milano (7/7/03)

In base alla legge obiettivo il Ministero delle Infrastrutture ha deciso quali delle prescrizioni presentate alla Conferenza di Servizi dai vari enti dovessero essere accettate dal CIPE e quali rifiutate. E' stato presentato al CIPE, insieme alle prescrizioni accettate, un'analisi degli aspetti tecnici e amministrativi dei progetti delle varie stazioni. Ecco la parte relativa alla Stazione di Milano.

Risalta il rifiuto di :

in quanto sono in conflitto "con le primarie necessità di livello funzionale al cui soddisfacimento è rivolto l'intervento in esame" e non vi sono risorse sufficienti per ulteriori restauri.

Nulla è detto sulla limitazione delle balconate affacciate sui treni agli arconi laterali, richiesta dalla Sovrintendenza di Milano.

Non sono state neanche esaminate le osservazioni inviate da Italia Nostra, dai Verdi e dal Coordinamento di Centro Sinistra del Comune di Milano.

Nessuna verifica è stata fatta dell'allungamento del percorso per raggiungere i taxi, richiesta dal Comune di Milano.

Le posizioni di Grandi Stazioni sono state accettate acriticamente, senza accorgersi che le primarie necessità di livello funzionale che l'intervento vuole soddisfare sono l'allungamento dei percorsi ed il raddoppio degli spazi commerciali per realizzare un perfetto autogrill.

Basta vedere cosa sta succedendo con la tanto reclamizzata Stazione Termini, che si sta riempiendo sempre di più di spazi commerciali che nascondono le pareti.

Il restauro che Grandi Stazioni reclamizza sarà limitato alle volte e al Salone Presidenziale, che viene affittato per eventi particolari.

 

La delibera del CIPE è stata registrata il 26 giugno dalla Corte dei Conti e ci si aspetta a breve la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (26/6/03)

La Corte dei Conti non ha trovato nulla da eccepire nella delibera del CIPE del 14/3 ed ha proceduto alla registrazione.

 

Il plastico del progetto della Stazione Centrale è esposto fino al 14 settembre nell'Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele (22/6/03)

Grandi Stazioni è tra gli sponsor dell'iniziativa "La Citta e l'Ottagono" in Galleria Vittorio Emanuele. Accanto al plastico della Scala spicca il plastico della Stazione Centrale in scala 1:100, realizzato con plastiche bianche e trasparenti.

Dietro il plastico viene proiettato un filmato sul progetto, in cui è possibile vedere l'accesso alla nuova biglietteria ed una serie di negozi, tra cui spicca quello di Benetton, uno degli azionisti privati di Grandi Stazioni.

E' in distribuzione un depliant in italiano e inglese (facciate 1, 2, 3, 4, 5 , 6) che reclamizza il progetto. 

Il 23 giugno sono state distribuite 10.000 copie gratuite del Giorno, dove nelle quattro pagine centrali vi era uno spazio pubblicitario pagato da Grandi Stazioni, accuratamente impaginato come se fossero pagine di cronaca, senza alcuna evidenza del fatto che si trattasse di una pubblicità a pagamento. Due giornalisti, Piero Lotito e Santo Pirrotta, si alternavano con varie sigle ad elogiare il progetto, con testi che sembravano preparati dall'Ufficio Stampa di Grandi Stazioni.

Il plastico mostra il progetto in modo tendenzioso, non si vedono i soppalchi delle quattro grandi sale al primo piano contestati da tutti, gli spazi commerciali e le terrazze alle due estremità della Galleria di Testa, mentre le balconate sui treni sono realizzate in plastica trasparente, rendendoli quasi invisibili.

Compare a rendere più evidenti le rampe mobili nella Galleria di Testa, che secondo Grandi Stazioni dovevano essere di nessun impatto visivo, una parete di vetro alta circa 2 metri sul lato verso la biglietteria che sostiene una fascia di segnaletica azzurra.

Il depliant sostiene che la Stazione Centrale è "un monumento architettonico di impatto e valore da restaurare e conservare" e si dilunga sul restauro del Padiglione Reale e delle volte. Nulla viene detto sul restauro delle quattro grandi sale che vengono soppalcate, sui dipinti di Nizzoli che spariscono dietro soppalchi, scale ed ascensori, sulle sale laterali al piano terreno che vengono soppalcate anch'esse. Nulla viene detto dell'allungamento dei percorsi e dell'attesa dei taxi all'aperto.

E' chiaro il grande sforzo e spesa di Grandi Stazioni per convincere i Milanesi del valore del progetto, ma i problemi del progetto rimangono tali e quali, e possono essere corretti forse solo con rilevanti modifiche in sede di progetto esecutivo.

L'accostamento poi con il plastico della Scala con i sopralzi dell'arch. Botta contestati da Italia Nostra e  Legambiente non è di buon auspicio !

 

Pubblicato il bando di prequalifica di 557 milioni di euro per l'affidamento dei lavori a un contraente generale (14/6/03)

Il 10 giugno Grandi Stazioni ha emesso il bando di prequalifica per l'affidamento a contraente generale delle attività di progettazione definitive e/o esecutive, direzione lavori e realizzazione di interventi di adeguamento funzionale degli edifici di stazione ferroviaria di Milano C.le, Torino P.N., Genova P.Principe e Genova Brignole, Bologna C.le, Firenze S.M.N., Verona P.N., Venezia S.Lucia, Venezia Mestre, Roma Termini, Napoli C.le e P. Garibaldi, Palermo C.le, Bari e delle infrastrutture complementari a detti edifici. L’intervento è in unico lotto. L’affidamento ricomprende altresì i servizi di conduzione e manutenzione dei medesimi edifici di stazione.

Entro il 30 luglio le imprese e i raggruppamenti aventi le capacità economiche, finanziarie e tecniche richieste potranno presentare i documenti necessari per partecipare successivamente al bando di gara vero e proprio, secondo una procedura ristretta. La durata dei lavori sarà di 36 mesi, a cui seguirà un periodo di 4 anni di conduzione e manutenzione.

Il 30% dei lavori di progettazione e realizzazione dovrà essere prefinanziato. Il 40% potrà essere subappaltato.

Entro fine settembre saranno definite le imprese invitate a partecipare alla gara.

Si tratta dell'importo più alto per un bando di gara unico da molti anni.

 

Le prescrizioni allegate alla delibera del CIPE per quanto riguardo i soppalchi sono confuse, ma sembra si debba mantenere la percezione di tutti i dettagli costruttivi e particolari decorativi. Chi controllerà il progetto esecutivo ? (13/6/03)

Sono state finalmente pubblicati sul sito del CIPE gli allegati per le opere interne e le opere esterne di tutte le stazioni alla delibera del 14 marzo scorso che aveva approvato i progetti definitivi. Abbiamo estratto gli allegati relativi alla Stazione Centrale di Milano.

Ci era stato comunicato per email dal Direttore Generale del CIPE che il CIPE aveva espressamente previsto che "tutte le prescrizioni formulate dalle Sovrintendenze in sede di Conferenza dei Servizi siano inserite come parte integrante della delibera approvativa, anche al fine di verificarne il sostanziale accoglimento nella fase esecutiva".

Nell'allegato 2 le prescrizioni della Sovrintendenza di Milano sono state così riassunte dal Ministero dei Trasporti:

- valutare la possibilità di prevedere, relativamente alle rampe mobili nella "Galleria delle Carrozze", di collocare le stesse rampe in modo da garantire la conservazione dell'immagine della continuità del vecchio sito stradale, elemento caratterizzante la "Galleria delle Carrozze";

- approfondire la metodologia relativa agli interventi di conservazione e di restauro, con particolare riferimento alla caratterizzazione delle superfici in vista sotto il profilo cromatico e di eventuali protettivi, nonché alla percezione di tutti i dettagli costruttivi e particolari decorativi riferiti a tutti gli elementi architettonici interessati dall'intervento: tuttavia l'attuazione delle opere ulteriori rispetto a quelle contemplate nel primo lotto potranno essere oggetto - stante le attuali circoscritte risorse disponibili - di successive valutazioni solo in sede di eventuale ampliamento del programma.

La Sovrintendenza aveva scritto nelle sue prescrizioni:

- Mezzanini (quota 3,70):

le strutture proposte tendono ad occludere la spazialità originale di grandi ambienti spesso decorati sulle pareti da vistose lesene modanate e da soffitti con sobrie cornici a tutt’oggi ancora conservate. In tal senso, alle previste demolizioni di molte superfetazioni realizzate in passato, dovrebbe succedere un riordino complessivo ponendo in opera strutture tenute il più possibile distanti dai muri e dagli apparati architettonici, al fine di facilitare la lettura della spazialità originale. 

- Mezzanini (quota 11,63):

Appare chiaro tutt’oggi che gli ambienti interessati erano tipologicamente impostati secondo una ampia spazialità, la cui percezione potrebbe essere parzialmente inibita dalla presenza delle strutture orizzontali.

In tal senso, al fine di conservare alcuni di questi ambienti nella loro spazialità architettonica originale, si invita a valutare la possibilità di non porre tali strutture negli ambienti con fregi e decorazioni sulle pareti e verificarne l’eventuale esistenza, ora celata da tinteggiature, dopo opportune indagini stratigrafiche.

Inoltre, si ritiene opportuno comunicare fin d’ora che nel corso della proposta esecutiva dovrà essere rivolta particolare attenzione progettuale, anche previa realizzazione di simulazioni fotografiche, di campionature e modelli, relativamente a: Infissi,strutture metalliche in vista (soppalchi, mezzanini ecc.), rivestimenti, controsoffitti, serramenti, pavimentazioni. 

In tal senso si ritiene che rivestimenti, controparti, controsoffitti potranno essere posti in opera, ma sempre permettendo ampia fruizione delle strutture originali, a prescindere dal cambiamento di destinazione d’uso degli spazi interessati. 

Si ricorda infine, come già più volte sollecitato nella corrispondenza intercorsa, che il vincolo di tutela monumentale impone che l’edificio sia oggetto di interventi di conservazione e restauro; In tal senso si fa presente quanto segue, anche in considerazione di quanto comunicato con note n.26186 e 26191 del 19/11/02 della Soc.Grandi Stazioni. 

Il progetto di consolidamento della volta della Galleria appare in linea di massima predisposto con le opportune attenzioni per l’individuazione di corrette metodologie di consolidamento e restauro, indirizzati alla conservazione sia dell’aspetto statico, sia di quello materico che decorativo.

Dovrà tuttavia essere approfondita la caratterizzazione della finitura delle superfici in vista sotto il profilo cromatico e di eventuali protettivi. 

L’intenzione di procedere sulla via del restauro complessivo appare documentata sia dalla nota n.26191 citata, sia dall’attento studio in corso di completamento per la Galleria Reale.

Vista l’importanza e la particolare e complessa articolazione dell’opera, ricca delle più diverse finiture e decorazioni matericamente eterogenee (cementi artistici, mosaici, decorazioni metalliche, lapidee, musive, a stucco ecc.) si ritiene che il progetto generale di restauro delle superfici ed anche delle strutture metalliche originali non possa essere disgiunto completamente dal progetto generale in questione.

Infatti, anche se l’opera di restauro dovrà avere caratteristiche peculiari, si ritiene che debba essere avviata con la massima urgenza, sia per definire il giusto confronto con le nuove sovrastrutture e per la corretta qualificazione degli interventi sotto il profilo delle diverse interconnessioni che sorgono dalle nuove strutture metalliche, all’impiantistica e alla cantierizzazione.

Il Ministero dei Trasporti ha riassunto in poche righe una pagina di prescrizioni, probabilmente con l'intento di favorire Grandi Stazioni.

Chi controllerà che il progetto esecutivo sia in accordo con le prescrizioni ? 

In base alla delibera del Cipe sarà CIPE stesso, con il supporto tecnico del Ministero dei Trasporti. 

Mentre per alcune stazioni è prescritto che il progetto esecutivo sia presentato alla Sovrintendenza, per Milano no. 

Il Ministero dei Trasporti, che non ha alcuna cultura della conservazione, agevolerà in tutti i modi Grandi Stazioni, come ha fatto finora tentando di respingere le prescrizioni delle Sovrintendenze.

Non vi sono reali garanzie che i soppalchi siano eliminati e le scale mobili spostate dalla Galleria delle Carrozze.

Le altre prescrizioni riguardano:

- la dimensione delle pensiline dei taxi per coprire sia i passeggeri che l'accesso ai taxi,

- la distanza tra i posteggi dei taxi e il piano binari, che non deve essere superiore a quella attuale ( cosa farà Grandi Stazioni visto che il percorso è notevolmente più lungo ?),

- il mantenimento dell'attuale organizzazione degli accessi e dei percorsi in direzione nord-sud, ove non risulti contrastare con le esigenze di carattere gestionale e di controllo di Grandi Stazioni (questo implica riaprire il salone biglietterie al passaggio dei passeggeri che da Piazza Luigi D'Aosta salgono verso i binari),

- un nuovo collegamento pedonale dal tunnel di via Aporti per collegare alla stazione la fermata dei filobus 90 e 91.

 

II Padiglione Reale sarà perfettamente restaurato, ma che ne sarà del resto ? (31/5/03)

Grandi Stazioni ha organizzato insieme al Collegio degli Ingegneri Ferroviari italiani e al Collegio Ingegneri e Architetti di Milano una presentazione del progetto nel Padiglione Reale della Stazione il 21 maggio scorso alle 17.  Hanno parlato l'arch. Tamino, la restauratrice Paola Villa, l'ing. Venturini. 

La presentazione è stata incentrata sul restauro del Padiglione Reale e su quello delle volte della Galleria delle Carrozze, Atrio Biglietteria e Galleria di Testa.

Leggo ha pubblicato il giorno seguente un articolo sull'evento di Marcello Vallese. Un approfondimento sul restauro del Padiglione Reale è riportato su un documento di Grandi Stazioni.

Sicuramente questo restauro sarà fatto a regola d'arte ma nulla si dice del restauro delle altre parti del fabbricato viaggiatori.

Il Padiglione Reale interessa a Grandi Stazioni in quanto è affittato a caro prezzo per eventi di prestigio e non è a disposizione del pubblico.

Il resto del fabbricato è destinato allo sfruttamento commerciale intensivo, come negozi di sport ed abbigliamento, e quindi servono i soppalchi.

Noi vorremmo invece che anche le quattro grandi sale al piano dei binari fossero restaurate con la stessa attenzione del Padiglione Reale e fossero ripristinate le decorazioni sulle pareti. Di questo non si parla, anzi quello che rimane come i mobili dell'epoca, i dipinti di Nizzoli e Lavagnini non vengono nemmeno citati nel progetto, tutto preso a sfruttare tutti gli spazi disponibili.

La giustificazione ufficiale è che vanno recuperati gli spazi persi con la rimozione delle strutture in plexiglass di Italia 90; ma gli spazi commerciali raddoppiano, e quindi questa giustificazione non vale nulla.

La Sovrintendenza ha chiesto un documento generale sul restauro complessivo nelle prescrizioni accettate dal CIPE, ma Grandi Stazioni non l'ha ancora consegnato. Solo con questo documento e nella rinuncia ai soppalchi si capiranno le vere intenzioni di Grandi Stazioni.

Grandi Stazioni tenta di accreditarsi come attenta al restauro e alla conservazione della Stazione Centrale tra il pubblico ed i professionisti.

Dice l'articolo di Leggo: "Posto che i veri stravolgimenti nel concetto di stazione avverranno in zone oggi chiuse, recuperando spazi attualmente in disuso, il focus è stato posto sulla parte più visibile, sulle strutture monumentali volute dall'arch. Ulisse Stacchini ottant'anni or sono".

Dice la presentazione del convegno: "In accordo con la Soprintendenza ai Beni Architettonici e paesaggistici di Milano è già stato avviato il restauro della prestigiosa Palazzina Reale e presto inizierà il ripristino e consolidamento delle volte monumentali che coprono gli atri e le gallerie, cui seguirà un programma generale di restauro. Il progetto trasformerà Milano Centrale in una struttura viva e attiva in grado di aprirsi alla città e dialogare con il pubblico. Una rivoluzione che, tuttavia, non può assolutamente prescindere dalla forte valenza storica e architettonica che il complesso riveste per il pubblico: Milano Centrale è prima di tutto un patrimonio artistico, i cui pregi verranno tutelati e, in molti casi, esaltati e riportati all’antico splendore."

E tuttavia il comportamento seguito fin ad ora da Grandi Stazioni ed il progetto presentato contraddicono queste dichiarazioni.

Il progetto preliminare prevedeva il soppalcamento di tutti i volumi possibili; solo grazie alla Sovrintendenza e alle pressioni della società civile alcuni di questi soppalchi sono stati eliminati. Il restauro del Padiglione Reale, una piccola parte della Stazione, peraltro in discreto stato di manutenzione, sembra volere buttare fumo negli occhi per nascondere il resto dell'operazione.

Non è un caso che alla presentazione non erano stati invitati come relatori né la Sovrintendenza né l'Ordine degli Architetti, colpevoli di non essere favorevoli al progetto di Grandi Stazioni.

 

Ecco come saranno i soppalchi (26/5/03)

Grandi Stazioni ha fornito l'anno scorso alla Soprintendenza due fotografie dei soppalchi che verranno collocati nella Stazione Centrale, una da sopra ed una da sotto. Ha inoltre fornito una sezione del progetto in cui si possono vedere i soppalchi al piano ammezzato (quota +3,72) e al primo piano nelle grandi sale (quota + 11,10) con ascensori e scale addossate alle pareti. Non sono mai stati invece forniti i "rendering" richiesti con comunicazione del 29/3/02, per verificare l'inserimento nei singoli spazi. 

L'ha fatto il Prof. De Poli al dibattito dell'Ordine degli Architetti ed i commenti in sala sono stati assai negativi (vedi presentazione). 

 

Perini, Presidente di Assolombarda, attacca sul Corriere della Sera gli oppositori del progetto. La risposta di Baruffi (18/5/03)

Michele Perini, Presidente di Assolombarda, ha scritto un articolo sul Corriere della Sera del 7/5/03 difendendo il progetto dell'arch. Tamino e criticando "le polemiche politiche e professionali pretestuose e paralizzanti " e i "diritti di veto corporativi" in nome della "politica del fare" e della "cultura del nuovo".

Maurizio Baruffi, consigliere comunale dei Verdi, nell'impossibilità di pubblicare un proprio intervento sul Corriere, risponde su questo sito.

 

La commissione urbanistica del Consiglio di Zona 2 inizia l'esame del progetto definitivo (8/5/03) 

La commissione urbanistica ha iniziato il 7/5 alle 21 l'esame della documentazione ottenuta in copia dal Settore Concessioni Edilizie del Comune di Milano e pubblicata su questo sito e l'analisi dello stato del progetto, dopo la delibera del CIPE  del 14/3 con prescrizioni.

L'analisi proseguirà in data da definirsi, con conseguente dibattito e preparazione di una mozione per il Consiglio di Zona.

Sono state riportate le critiche rivolte al progetto nel dibattito presso l'Ordine degli Architetti del 5/5.

 

Pubblichiamo le tavole di utilizzo degli spazi e le tavole della mobilità dei viaggiatori fornite da Grandi Stazioni al Comune di Milano nel novembre scorso. Le percorrenze raddoppiano (7/5/03)

Per completare la documentazione del sito pubblichiamo ulteriore documentazione fornita da Grandi Stazioni ed i risultati delle nostre verifiche:

Dalla verifica delle percorrenze, effettuate in base allo schema di Grandi Stazioni, risulta che hanno fatto numerosi errori ed hanno confrontato i tempi attuali con i passeggeri fermi sulle scale mobili con i futuri tempi con i passeggeri che camminano sulle rampe mobili. Ma comunque il percorso da fare a piedi raddoppia anche quando le rampe funzionano. E cosa succederà quando le rampe mobili si fermano ?

 

Questi sono gli schemi dei vari percorsi attuali e quelli nuovi, pensati per far passare i viaggiatori davanti alle vetrine dei negozi:

Da notare che in discesa di deve percorrere una parte del piano ammezzato a piedi per passare dalla prima rampa alla seconda, come nei grandi magazzini.

 

Mercoledì 7 maggio alle 21 nuovo dibattito sul progetto al Consiglio di Zona 2 in viale Zara 98. Sarà presentata tutta la documentazione consegnata al Comune di Milano (6/5/03)

La Commissione Urbanistica del Consiglio di Zona 2, aperta al pubblico, esaminerà tutta la documentazione ottenuta dal Consigliere Aprea presso il Settore Concessioni Edilizie del Comune di Milano.

Saranno discusse le tavole del progetto, le carte tematiche con il futuro utilizzo degli spazi, i nuovi percorsi dei passeggeri, la sistemazione esterna, i pareri forniti in Conferenza di Servizi, la delibera del CIPE.

Sarà riportato il contenuto del dibattito svoltosi all'Ordine degli Architetti e le critiche dell'arch. De Poli e della Prof. Bossaglia.

Si discuterà quale può essere il ruolo del Consiglio di Zona 2 nelle modifiche che Grandi Stazioni dovrà effettuare in fase di progettazione esecutiva sulla base delle prescrizioni del CIPE e delle critiche che il progetto ha ricevuto da varie fonti.

 

L'arch. Tamino in difficoltà di fronte alle forti critiche al progetto da parte di relatori e pubblico alla serata organizzata dall'Ordine degli Architetti (5/5/03)

Molto vivace il dibattito svoltosi sul progetto di Grandi Stazioni presso l'Ordine degli Architetti della Provincia di Milano.

Il coordinatore era l'arch. Valerio Mosco, i relatori l'arch. Tamino di Grandi Stazioni, la Prof. Bossaglia di Italia Nostra, l'arch. De Francesco, Sovrintendente Regionale ai beni Architettonici e per il Paesaggio, l'arch. De Poli, docente alle Università di Parma e Genova.

I Verdi hanno distribuito un volantino al pubblico presente, ribadendo la loro opposizione al progetto.

Ha aperto il dibattito l'arch. Daniela Volpi, Presidente dell'Ordine degli Architetti di Milano, con alcune critiche al progetto.

La prof. Bossaglia ha particolarmente criticato lo spostamento dei taxi sotto tettoie esterne, allungando i percorsi tra i treni ed i taxi, ed i soppalchi nelle quattro grandi sale al piano dei binari. Ha inoltre contestato che i viaggiatori si mettano a fare acquisti in stazione, data la fretta di prendere il treno o di andare in città.

L'arch. Tamino ha presentato il progetto con diapositive. Ha sostenuto che le stazioni saranno le piazze del futuro a causa dell'aumento della mobilità delle persone e quindi si devono arricchire di funzioni commerciali.

L'arch. De Poli ha illustrato le sue critiche al progetto sia dal punto di vista monumentale che funzionale, come pure la procedura utilizzata per approvarlo, che grazie alla Legge Obiettivo scavalca tutti i pareri obbligatori. Pubblicheremo prossimamente un sunto del suo intervento e le immagini proiettate, in parte già presenti su questo sito. Il suo intervento ha riscosso approvazioni ed applausi.

L'arch. De Francesco ha difeso l'operato della Sovrintendenza e ha garantito che la Sovrintendenza di Milano verificherà la rispondenza del progetto esecutivo con le sue prescrizioni , che sono state allegate alla delibera del CIPE.

Sono seguiti numerosi interventi del pubblico, tra cui la nipote dell'arch. Stacchini, il Prof. Dezzi Bardeschi dell'Università di Milano, Aprea del Consiglio di Zona 2, Perini di Assolombarda, che è stato l'unico a difendere il progetto e la legge obiettivo.

Alla fine l'arch. Tamino ha replicato con qualche difficoltà alle critiche che sono state rivolte al suo progetto, difendendo le scelte effettuate e le modalità di approvazione, ma lasciando insoddisfatto il pubblico.

 

La prestigiosa rivista di architettura Casabella pubblica due editoriali molto critici sul progetto, definito Supermarket Milano Centrale (29/4/03)

Il numero di aprile di Casabella attacca duramente il progetto dell'arch. Tamino con due editoriali del direttore Francesco dal Co e dell'arch. Marco Biraghi. 

Citiamo una frase dell'articolo di Biraghi:

"Anche solo concepire il baratto di grandiosi saloni, di dimensioni certo smisurate ma proporzionate, rivestiti di marmi preziosi e riccamente decorati, con un dedalo di corridoi controsoffittati alti 3,50 m e con «spettacolari terrazze» che tagliano in due (o in tre? o in quattro?) le grandi arcate di accesso ai treni, significa infatti ben altro che compiere una vantaggiosa (?) operazione commerciale: equivale ad avere in spregio non soltanto una delle architetture milanesi più significative del suo periodo (e addirittura, la più bella stazione in assoluto, secondo Aldo Rossi) ma l’architettura in quanto tale. Significa produrre una pessima architettura."

ed una dall'articolo di Dal Co:

"La Stazione Centrale di Milano è una cosa seria, non solo per chi intende ora ‘valorizzarla”. Per metterci le mani, ci vorrebbe un progetto altrettanto serio, ammesso e non concesso che sia necessario metterci le mani e non sia più augurabile garantire il ricondizionamento dei servizi, un’attenta sorveglianza, un accurato ripristino, insomma: una buona manutenzione (così, ad esempio, hanno fatto nella Grand Central Station di New York: qui nessuno ha neppure pensato di soppalcare la hall o di modificare i percorsi; anzi, si è provveduto a valorizzare tutto ciò che di storico l’edificio offre, comprendendo che anche questo è un valore da mettere a frutto in un Paese che ben conosce —ahimè, Pennsylvania Station docet— che cosa è il mercato)."

Speriamo che questi editoriali facciano meditare chi ha approvato il progetto definitivo al CIPE.

 

Un'immagine degli arredi della sala d'attesa di prima e seconda classe (28/4/03)

La Fondazione Regionale C. Colombo di Genova ci ha gentilmente inviato il catalogo della mostra  La visione del prisma. La Collezione Wolfson che si tenne a Parma tre anni fa. 

Esso contiene il disegno di Stacchini con la disposizione dei mobili della sala d'attesa di I e II classe e la fotografia di uno scrittoio e due poltrone. Nella collezione di Genova è conservato anche il grande tavolo centrale che misura cm 85 x 445 x 151. Nella Mitchell Wolfson Jr. Collection di Miami si trovano cinque poltrone, sette panche e  un tavolo. Altri mobili sono stati venduti a privati negli anni ottanta. Nella fotografia del 1931 si vede l'arredo della sala.

La soppalcatura della sala a tre metri di altezza prevista dall'arch. Tamino dimostra lo scarso interesse di Grandi Stazioni ad un vero restauro della Stazione Centrale di Milano. Il restauro si concentra sul salone presidenziale, peraltro già restaurato di recente, mentre il resto della stazione viene sacrificato agli spazi commerciali.

 

Il Sole 24 Ore pubblica un articolo sull'avvio dei lavori e la spesa per ogni stazione (17/4/03)

Il Sole 24 Ore ha pubblicato il 16 marzo un articolo sulla delibera del Cipe del 14 marzo e la selezione del general contractor.

Salta all'occhio la frase: il vantaggio di avere un general contractor unico è di poter avere interventi uniformi con la segnaletica, scale mobili, mezzanini realizzati secondo gli stessi standard,

Ciò significa che i soppalchi di vetro e acciaio della Stazione Centrale saranno uguali a quelli di tutte le altre grandi stazioni, ignorando le particolarità architettoniche dalla stazione di Milano.

Un'altra perplessità deriva dalla tabella dei costi. 

I costi della ristrutturazione di Milano Centrale sono passati dai 79 milioni di euro delle previsioni del 2001 a 107 milioni di euro. Questi saranno tutti a carico di Grandi Stazioni, mentre nel dicembre 2001 il Cipe aveva previsto che 43 milioni di euro fossero a carico dei fondi della legge Obiettivo. 

In compenso per le opere esterne c'è una previsione di 39 milioni di euro, di cui l'8% a carico di Grandi Stazioni e il 92% a carico dei fondi statali della legge Obiettivo.

Ma quali sono le opere esterne: l'opera principale è una grande parcheggio sotterraneo dal 1.000 posti e 4 piani interrati sotto piazza Luigi di Savoia. Il resto sono le tettoie dei taxi e un po' di sistemazioni di superficie per marciapiedi e viabilità. 39 milioni di euro sono giustificati per queste opere ? O finiranno ad essere utilizzati per le opere interne?

 

Spazi commerciali in Stazione Centrale: ecco quanto aumentano (31/3/03)

Abbiamo avuto finalmente dal Comune di Milano le tavole di dettaglio dei nuovi spazi commerciali e siamo in grado di spiegare come fa Grandi Stazioni a sostenere che non aumenteranno, anzi diminuiranno. Questi sono i dati forniti da Grandi Stazioni al Comune:

Piano Tipo

attuale

nuovo

differenza

         
Interrato servizi primari e secondari 10.010 7.705 -2.305
  area FS 825 0 -825
  aree comuni 1.450 6.293 4.843
  locali tecnici 0 2.895 2.895
Terra servizi primari e secondari 6.146 5.764 -382
  area FS 2.987 2.000 -987
  aree comuni 9.725 11.358 1.633
  locali tecnici 0 228 228
Ammezzato servizi primari e secondari 4.496 4.509 13
  area FS 464 1.685 1.221
  aree comuni 104 2.626 2.522
  locali tecnici 51 398 347
Ferro servizi primari e secondari 5.349 5.107 -242
  area FS 2.000 452 -1.548
  aree comuni 5.812 8.876 3.064
  locali tecnici 50 346 296
Primo servizi primari e secondari 1.069 3.218 2.149
  area FS 111 0 -111
  aree comuni 0 134 134
  locali tecnici 78 0 -78

 

Totali  

attuale

nuovo

differenza

         
Servizi primari e secondari   27.070 26.303 -767
Area FS   6.387 4.137 -2.250
Aree Comuni   17.091 29.287 12.196
Locali tecnici   179 3.867 3.688
         
Totale   50.727 63.594 12.867

Cosa si intende per servizi primari e secondari ?

Secondo la definizione data da Grandi Stazioni in un suo documento (Relazione tecnica accessibilità e fruibilità disabili del 3/3/02)  le aree destinate ai servizi primari ai viaggiatori comprendono tutte le attività di supporto all'esercizio ferroviario e di stazione quali biglietterie, uffici informazione, servizi igienici, uffici Polfer e Grandi Stazioni.

Le aree destinate ai servizi secondari ai viaggiatori comprendono tutte le attività che prevedono rivendita di merci o ristorazione. Le più significative sono le seguenti:

Ora però nell'Area FS sono compresi tutti i servizi primari, e quindi i servizi primari e secondari coincidono nella tabella con gli spazi commerciali.

Ma dove sono 10.000 mq di spazi commerciali nel piano interrato? Grandi Stazioni include il parcheggio sotterraneo di Piazza Duca d'Aosta, il diurno ed il cinema chiusi da anni e numerosi altri spazi inutilizzati.

Nei 6.146 mq al piano terra sono inclusi archivi di stazione, magazzini biglietti, spazi inutilizzati.

Nei 5.349 mq al piano del ferro (binari) sono compresi i 600 mq del ristorante chiuso da anni.

Nei 1.069 mq al primo piano sono compresi il club Eurostar ed alcuni uffici, non vi sono spazi commerciali.

Quindi il vero raffronto della superficie commerciale è il seguente: 

Piano Superficie attuale mq Superficie di progetto mq Incremento progetto
Interrato 6.520 7.705 80%
Terra 1.450 5.764 297%
Ammezzato 1.225 4.509 268%
Binari 4.691 5.107 68%
Primo 0 3.218
Totale 13.886 26.303 89%

Pubblicheremo a breve le tavole del progetto con le varie destinazioni a colori.

 

L'Ordine degli Architetti della Provincia di Milano organizza lunedì 5 maggio alle 21 in via Solferino 19 un dibattito con il progettista arch. Tamino (23/3/03)

Il dibattito sul progetto di Grandi Stazioni, inizialmente previsto per mercoledì 3 aprile, è stato spostato al 5 maggio per impegni dell'arch. Tamino.

I relatori saranno l'arch. Tamino, la Sovrintendente Regionale arch. De Francesco, l'arch. De Poli e la professoressa Bossaglia di Italia Nostra. Coordinerà l'arch. Valerio Mosco (vedi locandina).

Sarà un momento interessante per fare il punto sul progetto dopo l'approvazione del CIPE con rilevanti prescrizioni, che costringeranno il contraente generale a numerose variazioni in sede di stesura del progetto esecutivo e a possibili varianti in corso d'opera.

Si vedrà quanto Grandi Stazioni sia disponibile ad un vero recupero della Stazione Centrale in alternativa al pesante sfruttamento commerciale previsto ed accuratamente nascosto finora. L'arch. Tamino  ha dichiarato alla Commissione Commercio del Comune il 13/3/03 che la superficie per i servizi primari e secondari ai viaggiatori rimane pari a quella attuale di 20.000 mq.

In realtà, sulla base dei nostri calcoli sulle tavole del progetto, la superficie commerciale, definita da Grandi Stazioni come superficie per i servizi secondari, passa da 9.000 a 18.000 mq, tenendo conto nella superficie attuale degli spazi chiusi da anni come il diurno, il cinema ed il ristorante, che occupano circa 4.000 mq.

Quindi in realtà si passa da 5.000 a 18.000 mq di spazi commerciali, più del triplo degli spazi attuali. A fronte di questo aumento, il progetto che, si pone anche l'obiettivo di un adeguamento funzionale della stazione, peggiora tutte le funzionalità della stazione:

- allunga i percorsi di accesso ai treni dal metro e dai posteggi taxi,

- peggiora le condizioni di attesa dei taxi, portando i posteggi all'aperto,

- rende più scomodo l'accesso alla biglietteria, costringendo i viaggiatori ad un lungo percorso in mezzo ai negozi,

- non aumenta gli sportelli della biglietteria e quindi non riduce le code per l'acquisto dei biglietti,

- concentra i flussi dei passeggeri in partenza ed in arrivo in un unico luogo davanti alla nuova biglietteria con varie strettoie,

- prevede dei soppalchi all'altezza di 3 metri che rovinano tutte le grandi sale monumentali,

- buca irrimediabilmente il pavimento della grande Galleria di testa dei treni per fare passare sei rampe mobili al posto delle attuali scale mobili che sono in numero maggiore e più veloci,

- crea delle balconate sui treni di difficile accesso e di scarsa utilità.

In conclusione, a  fronte di una spesa di 80 milioni di euro di cui la quota dei privati è inferiore al 20%, non vi è nessun significativo miglioramento del servizio, ma solo un tentativo di far fruttare l'investimento al massimo con affitti elevati degli spazi commerciali.

Milano e la Lombardia si ritroveranno con la più bella stazione del mondo rovinata e meno funzionale, ma in compenso con un nuovo grande centro commerciale, in concorrenza con altri. Ne vale la pena? Il progetto può essere ancora migliorato o è meglio azzerare il progetto e partire da capo?

Questi saranno probabilmente i temi del dibattito del 5 maggio prossimo.

 

I Verdi salvano la Stazione Centrale dai soppalchi selvaggi di Grandi Stazioni (14/3/03)

I Verdi emettono un comunicato stampa che festeggia il salvataggio della Stazione Centrale dai soppalchi selvaggi di Grandi Stazioni.

 

Il CIPE, in seguito alla lettera di Baruffi, approva il progetto definitivo di Grandi Stazioni allegando le prescrizioni della Sovrintendenza come obbligatorie per il progetto esecutivo (14/3/03)

Il CIPE approva comunque il progetto definitivo ma decide di rendere obbligatorie le prescrizioni della Sovrintendenza. 

Ecco la risposta ricevuta dal direttore generale del CIPE .

Egregio Consigliere,

con riferimento alle osservazioni da lei formulate sugli interventi relativi all'adeguamento funzionale della stazione di Milano, le comunico che il CIPE, nell'approvare in data odierna i progetti delle 13 "grandi stazioni" nell'ambito del programma opere strategiche, ha espressamente previsto che tutte le prescrizioni formulate dalle Sovraintendenze in sede di Conferenza dei Servizi siano inserite come parte integrante della delibera approvativa, anche al fine di verificarne il sostanziale accoglimento nella fase esecutiva. Inoltre, per quanto riguarda la stazione di Milano, la regione Lombardia effettuerà un costante monitoraggio sull'avanzamento progettuale. 

Cordiali saluti.

                                   Patrizia Bitetti

 

Il Consigliere Baruffi scrive una lettera di protesta al CIPE, al Ministero dei Beni Culturali e alla Regione Lombardia (13/3/03)

Il Consigliere Baruffi scrive una dura lettera al CIPE, al sottosegretario ai Beni Culturali e al Presidente della Regione Lombardia chiedendo che l'intervento sulla Stazione Centrale sia stralciato dalla Legge Obiettivo, visto che il progetto rovinerà la più bella stazione del mondo.

 

I Verdi denunciano le conclusioni dell'istruttoria sul progetto definitivo effettuata dal Ministero delle Infrastrutture: ignorate le prescrizioni della Sovrintendenza e della Regione Lombardia e le osservazioni di Italia Nostra, Verdi e Opposizione di Centro Sinistra (13/3/03)

I Verdi denunciano in un comunicato stampa le conclusioni dell'istruttoria del Ministero delle Infrastrutture.

 

Mistero fitto sulla bussola di vetro che bloccherà l'ingresso principale al salone biglietteria (24/2/03)

Il progetto definitivo riporta su tutte le tavole in pianta una bussola di vetro che impedisce l'utilizzo della porta centrale dell'attuale salone biglietteria e che ostruisce in parte le porte laterali. La bussola non è tuttavia riportata sulle sezioni ed in una tavola è presente la dicitura:"non oggetto dell'intervento".

Non è indicata in nessuna tavola l'altezza della bussola, se arriverà al soffitto altissimo della Galleria delle Carrozze o no. Secondo la Soprintendenza la bussola non fa parte del progetto. E' chiaro che la sua presenza creerà un impatto fortissimo che dovrà essere autorizzato dalla Soprintendenza stessa.

Inoltre non consentendo il libero ingresso alla sala fa pensare che questa sia chiusa al pubblico e riservata ad eventi privati di Grandi Stazioni.

Nella presentazione all'Assolombarda del 21/1/2003 l'arch. Tamino ha detto che è un'ipotesi di uso espositivo che però non fa parte del progetto. Perché allora è stato inserita ? Farà parte del progetto in fase di appalto ? E' un modo per scavalcare la Soprintendenza ?

Nelle osservazioni inviate al Ministero Italia Nostra, i Verdi e il Centro Sinistra hanno chiesto la sua eliminazione.

Riportiamo due fotografie dell'attuale ingresso della biglietteria (foto 1 e foto 2).

 

Il progetto diminuisce il numero delle scale mobili: 3 rampe mobili in salita e 3 rampe mobili in discesa sostituiscono le attuali 6 scale mobili in salita e 4 scale mobili in discesa (20/2/03)

Il progetto, invece di agevolare l'accesso ai treni per i passeggeri che non vogliono salire o scendere a piedi, lo peggiora.

Attualmente vi sono 2 scale mobili di salita nel salone biglietterie, una scala mobile in ognuno dei due scaloni laterali e una scala mobile in ognuno degli accessi dalle due piazze laterali: totale 6 scale mobili. 

Vengono sostituite da 3 rampe mobili nel nuovo salone biglietterie.

Non si possono contare le 2 scale mobili che restano nell'attuale salone biglietterie perché arrivano solo al piano ammezzato, la rampa superiore viene eliminata.

Per la discesa vi sono una scala mobile in ognuno dei due scaloni laterali e una scala mobile in ognuno degli accessi dalle due piazze laterali: totale 4 scale mobili. 

Vengono sostituite da 3 rampe mobili nel nuovo salone biglietterie.

Questo vuol dire per Grandi Stazioni migliorare l'accesso ai treni !

 

Come potrebbe essere recuperata la Stazione Centrale: l'esempio della Grand Central Station di New York (16/2/03)

La Repubblica ha pubblicato il 5 febbraio 2003 un interessante articolo sul recupero della Grand Central Station di New York. Scrive Mario Calabresi:

"La stazione diventa sporca e trascurata. Rischia la demolizione. Sopravvive per miracolo, grazie al sacrificio della sorella e concorrente, Pennsylvania Station. Di due anni più grande — inaugurata nel 1911 — aveva una facciata neoclassica con un gigantesco colonnato di marmo toscano e un interno in vetro e acciaio, slanciato e leggerissimo. Nel 1962 fu deciso di sostituirla per fare posto ad un nuovo e più moderno complesso che contenesse treni, uffici e il Madison Square Garden, destinato a diventare il tempio del basket Nba. 

Nonostante tre anni di lotte di architetti, storici e studenti, nel 1965 Pennsylvania viene demolita. Lo shock è grande e spinge a creare una commissione per la tutela degli edifici storici che salva la Grand Central, vincolata come bene artistico. Una battaglia che vede in prima Jacqueline Kennedy. Ma neanche la vedova di un presidente può nulla di fronte alla crisi di metà Anni Settanta. Gli ingressi si riempiono di homeless, i viaggiatori devono scavalcarli. Il ristorante più famoso, l’Oyster Bar, perde clienti, di sera è deserto, sta per fallire. Per sopravvivere Grand Central Station ha bisogno di cambiare identità.

Nel 1990 l’Amtrak, la più grande compagnia a lungo raggio, sposta tutto il suo traffico su Penn Station. E’ la fine del grande terminal americano. La fine di un’Era. Allora cambia pelle, riesce a trasformarsi, diventa la casa dei pendolari, di quei 150mila «commuters» che arrivano ogni mattina a New York dai sobborghi, dal Connecticut, dalle casette a due piani in campagna. Poi Grand Central si ricorda di essere nata come un salotto e torna alle origini: quattro anni di restauri radicali riportano la volta e i marmi, riparati e puliti, a splendere. Tre anni fa vince il premio per il monumento meglio conservato e restaurato d’America. Spuntano 23 tra caffè e ristoranti, cucina italiana, ebraica kosher, cinese, giapponese, giamaicana. Nel market, banchi di frutta, pesce, spezie, formaggi, prosciutti tedeschi, lumache francesi. Negozi di ceramiche, cartoleria, dischi, libri, fiori e orologi. Ci sono ancora i vecchi lucidatori di scarpe a tre dollari e si riparano racchette da tennis. La pulizia è ovunque impressionante, come nel progetto iniziale, figlio di una nascente cultura igienista che fece progettare cent’anni fa «spogliatoi», «saloni di bellezza» e  vasche da bagno». Sulla balconata Jordan apre il suo ristorante di bistecche. Arrivano le star, che lasciano il loro autografo, un po’ macabro, sulle ossa delle costate. Ma dai tavoli il panorama è splendido, la volta stellata, il fiume di folla e una luce calda che accende il marmo. Al resto ci pensano la cura Giuliani della tolleranza zero, un decennio di boom economico e il miracolo di Wall Street. "

Noi crediamo che anche la Stazione Centrale di Milano meriti un restauro integrale che la riporti all'originale splendore, senza soppalchi, balconate e buchi nei pavimenti, ma ripristinando le grandi sale e ambienti secondo le fotografie dell'epoca, mantenendo i mobili sopravvissuti nella sala d'aspetto, collocando i negozi al piano sotterraneo, non utilizzato dal tempo della chiusura del Diurno e del Cinema.

Riportiamo due fotografie di Grand Central Station (foto 1 e foto 2).

 

Gli spazi commerciali del progetto sono il doppio di quelli attuali (10/2/03)

Abbiamo calcolato gli spazi occupati dai servizi secondari al viaggiatore, cioè gli spazi commerciali, rispetto a quelli attuali.

I metri quadri sembrano essere minori di quelli dichiarati da Grandi Stazioni al Comune di Milano ma sono comunque il doppio di quelli attuali, considerando tra gli attuali anche gli spazi chiusi da anni come il diurno e il cinema nel piano interrato ed il ristorante ai piano dei treni.

Piano Superficie attuale mq Superficie di progetto mq Superficie dichiarata mq Incremento progetto
Interrato 3.350 3.750 4.666 12%
Terra 1.450 4.100 5.548 185%
Ammezzato 1.225 3.240 4.210 164%
Binari 3.040 4.220 4.982 39%
Primo
2.770 2.800
Totale 9.065 18.080 22.206 100%

In compenso si riducono a un quarto della superficie sia la sala di attesa viaggiatori (da 600 a 130 mq) che il club Eurostar (da 440 a 120 mq). Evidentemente chi aspetta deve fare acquisti nei negozi o fermarsi nei bar.

 

L'immagine virtuale della Galleria di testa presentata da Grandi Stazioni alla Sovrintendenza è errata: l'apertura creata dalle rampe mobili nel pavimento è molto più larga e l'impatto visivo più forte (7/2/03)

Il confronto tra l'immagine virtuale di Grandi Stazioni e le tavole del progetto indica che lo sfondamento del pavimento è più largo di 1,20 m per lato. In rosso è indicato il pezzo di pavimento che sarà sfondato, in nero il profilo della balaustra in vetro, che nell'immagine virtuale è appena accennato per diminuire l'impatto visivo, ma che nella realtà sarà molto più visibile.

Grazie a questa immagine errata  la Sovrintendenza ha dato l'approvazione al progetto preliminare senza rendersi conto delle vere dimensioni dello sfondamento della Galleria di testa, che crea una ferita indelebile all'architettura dell'edificio.

 

Una simulazione fotografica indica quale sarà l'effetto dei soppalchi sulle sale al piano dei binari e delle balconate sull'arcone del salone dei treni (3/2/03)

Sulla base delle foto del 1931 abbiamo simulato l'effetto dei soppalchi e delle balconate.

I soppalchi con la controsoffittatura hanno uno spessore di circa 1 metro: il soffitto è all'altezza di 3 metri mentre il pavimento è all'altezza di 4 metri.

Se Grandi Stazioni volesse fare un vero restauro ripristinerebbe le sale nella loro monumentalità: con i soppalchi invece entrando nelle sale si vedrà solo un soffitto all'altezza di 3 metri. Addio agli ingressi, alle grande finestre vetrate, agli specchi, alle lampade in alto, alle carte delle città d'Italia dipinte dal pittore futurista Marcello Nizzoli, di cui riportiamo una biografia. Due di esse, Assisi e Napoli, spariranno dietro le scale e l'ascensore che portano al soppalco, Padova e Pisa saranno tagliate in due. Si salveranno solo Bologna e Trieste che sono nella parte di sala non soppalcata vicino alla Galleria delle Carrozze.

 

Leggo dà notizia che le linee guida dell'intervento sono state approvate (28/1/03)

Il giornale Leggo distribuito gratuitamente in Stazione pubblica un breve articolo in cui vengono date per approvate le linee guida dell'intervento. I lavori dovrebbero iniziare nella seconda metà del 2003  e finire a fine 2005.  

Non dice da chi e quando sono state approvate e se il progetto è stato accettato integralmente o in parte. Chi approva dovrebbe essere in questa fase il Ministro Lunardi, ciò vorrebbe dire che le osservazioni sono state respinte. Sarà vero o è un bluff ?

Per rispondere alle osservazioni dell'Assessore ai Trasporti di Milano prof. Goggi Grandi Stazioni deve calcolare con precisione il tempo di percorrenza attuale e futuro dei passeggeri tra i taxi ed i treni. Nella Conferenza del 21/1 in Assolombarda Tamino ha dichiarato che il programma che simula i percorsi ed i tempi è ancora in fase di messa a punto. 

Vediamo quali saranno i risultati dei calcoli e se i passeggeri dovranno correre come lepri nei corridoi e sulle rampe mobili per mettere meno tempo di ora. La simulazione prevedrà la forma fisica dei passeggeri e la pesantezza dei bagagli ? 

I 2 minuti e trenta secondi necessari attualmente dal metrò ai binari centrali sulle scale mobili, di cui 1 minuto su queste ultime, saranno battuti dai nostri corridori di Grandi Stazioni ? Rimaniamo in attesa dei risultati della gara.

 

L'arch. Tamino di Grandi Stazioni presenta il suo progetto alla Mobility Conference Exhibition organizzata da Assolombarda (21/1/03)

Grandi Stazioni ha presentato il suo progetto il 21 gennaio 2003 nella Sala Chiaravalle di Assolombarda in via Pontano a Milano.

Erano presenti una cinquantina di persone, tra cui Aprea, consigliere dei verdi in zona 2.

L'arch. Tamino si è soffermato soprattutto sul miglioramento della sicurezza ed ha detto che il progetto non è assolutamente invasivo dell'architettura monumentale della stazione. Lo ha interrotto Aprea contestando che il pavimento della Galleria delle Carrozze viene forato in modo irrimediabile dalle 6 nuove rampe mobili che salgono dal piano terreno, con rimozione dei mosaici.

Alla fine della presentazione di Tamino, Aprea ha elencato i punti in cui il progetto dovrebbe a suo parere essere modificato, già illustrati nel suo intervento in zona 2.

Nel rispondere alle domande del pubblico l'arch. Tamino ha ammesso di non avere ancora fatto nessuna simulazione dei nuovi tempi di percorrenza della stazione da parte di chi parte ed arriva e quindi di non potere smentire le stime fatte dai Verdi di un raddoppio dei tempi per arrivare ai treni con le rampe mobili rispetto alle attuali scale mobili.

"Stiamo studiando adesso un modello matematico che distribuisce sulla stazione i vari flussi e quindi ci fa vedere negli orari che cosa succede in maniera dinamica, è un modello che abbiamo già acquistato e stiamo cercando di mettere a punto per fare questo tipo di verifica non solo per l’oggi ma anche per il domani", ha dichiarato.

Per quanto riguarda la bussola di vetro all'ingresso del salone biglietterie e l'utilizzo del salone Tamino ha detto:

"La bussola è un’ipotesi di uso espositivo che però non fa parte del progetto. Quegli spazi che noi recuperiamo eliminando i taxi dalla Galleria delle Carrozze, eliminando le attuali biglietterie, restano disponibili degli spazi di straordinaria qualità monumentale. Che cosa ne facciamo ? Ovviamente, qualcuno dice: li riempirete di negozi e negozietti. No, facciamo quello che è nel nostro programma, che è stato fatto anche a Termini: questi grandi spazi sono degli spazi in cui i nostri responsabili di eventi e comunicazioni danno la possibilità di ingresso a degli eventi di carattere cittadino. Sono stati fatti degli incontri pubblici, sono state fatte delle operazioni di teatro, il Gobbo di Notre Dame è stato rappresentato dentro i grandi atri di Termini, e qui potrebbe esserci qualcosa del genere, dicevo che la stazione è una vetrina della città, e ,non so, c’è il salone del mobile e potrebbero esserci degli elementi espositivi che temporaneamente ci parlano di quello che sta succedendo nella città in diverse zone, e così per degli eventi culturali di altra natura, per la moda eccetera, sono spazi da gestire in cui non ci saranno impianti fissi perché l’architettura è quella, la ripuliamo non per riempirla di altre cose fisse che la rovinano, ci potranno essere delle installazioni temporanee, dei pannelli espositivi, che non fanno parte del progetto perché sono ancora tutte da configurare in base alle esigenze che saranno man mano evidenziate."

Sembra di capire che il salone biglietteria sarà privatizzato ed affittato come il Salone Presidenziale al piano dei treni per eventi particolari o mostre o sfilate di moda. Ecco perché viene bloccata dalla bussola di vetro l'entrata principale della stazione e lasciate solo due porte laterali. La scala mobile e gli scaloni monumentali non saranno utilizzati dai passeggeri in transito ma solo per manifestazioni organizzate da Grandi Stazioni. 

Il giornale Leggo del 22/1, distribuito gratuitamente in Stazione e di proprietà del Gruppo Caltagirone che è uno degli azionisti privati di Grandi Stazioni, ha pubblicato un articolo molto elogiativo del progetto in una pagina a cura della società.

Strana la frase : "riqualificazione dei terminal dei taxi e dei trasporti pubblici, grazie a riposizionamenti più funzionali e nuovi parcheggi auto" quando l'attuale accesso ai taxi nella Galleria delle Carrozze, totalmente protetta dalle intemperie, è sicuramente più funzionale che una tettoia all'aperto in mezzo a piazza Luigi di Savoia, notoriamente mal frequentata.

Vengono molto elogiate le "due terrazze panoramiche affacciate sui treni che ospiteranno i servizi per i viaggiatori attualmente collocati lungo il marciapiede di testa". Questo sembra voler dire che i viaggiatori, per andare al bar o acquistare un giornale, dovranno salire per una scala elicoidale o prendere l'ascensore dal piano dei binari e saranno esposti al freddo d'inverno per osservare i treni dall'alto. Sarà questa la sala d'attesa dei treni ?

Viene anche molto elogiato il recupero architettonico che nulla toglierà con l'uso di acciaio e cristallo all'architettura e ai cromatismi storici.

Cosa dire dei soppalchi nelle grandi sale al primo piano e nelle biglietterie laterali al piano terreno, criticati dalla Soprintendenza, che toglieranno la visuale delle pareti laterali ed in particolare delle piante delle città d'Italia (Assisi, Padova, Pisa, Napoli, Bologna, Trieste) nella sala d'aspetto, dipinte dal celebre pittore futurista ed architetto Marcello Nizzoli ? 

Cosa dire dello sfondamento del pavimento della Galleria di Testa e della rimozione delle aquile con la scritta S.P.Q.R. ?

Il Giorno ha anch'esso pubblicato il 22/1 un articolo molto elogiativo, con un'intervista all'amministratore delegato di Grandi Stazioni Aliotti e all'architetto Tamino. 

Incomprensibile la frase di Tamino: "Qualcuno ha obiettato che, con i marciapiedi mobili, i percorsi sono allungati. Certo, la rampa della scala mobile abbrevia, ma con le nuove scelte si ottimizzeranno i tempi".

Come si fa ad ottimizzare i tempi con un percorso più lungo del doppio non si sa, forse i passeggeri correranno sui marciapiedi mobili !

Purtroppo il Giorno non ha dedicato neanche una riga alle numerose critiche al progetto, pur pubblicate nel numero del 26 novembre scorso.

 

Comunicato stampa dei Verdi di Milano contro il progetto di ristrutturazione (14/12/02) 

I Verdi di Milano hanno emesso un comunicato stampa dal titolo: "Progetto discutibile, procedure inadatte, chi tutela i diritti dei viaggiatori in arrivo e in partenza da Milano ? La stazione scomoda e insicura non la vuole nessuno". 

 

Grandi Stazioni presenta il progetto definitivo alla Commissione Urbanistica del Consiglio di Zona 2 (11/12/02)

Mercoledì 11 dicembre l’ing. Lombardi e l’arch. Migliorino hanno presentato il progetto alla Commissione Urbanistica del Consiglio di Zona 2.

Hanno detto tra l’altro che lo Stato non contribuirà agli 80 milioni di euro del progetto ma solo alla sistemazione della zona circostante per una cifra inferiore ai 44 milioni di euro promessi l’anno scorso.

Ciò vuol dire che l’inserimento delle grandi stazioni tra le infrastrutture strategiche della Legge Lunardi è solo un sistema per accelerare i tempi delle approvazioni da parte delle Soprintendenze e dei Comuni dei progetti di Grandi Stazioni, togliendo loro il potere di richiedere modifiche.

La superficie per i servizi primari e secondari dovrebbe secondo loro diminuire di 3.000 mq e quindi non vi dovrebbe essere un aumento degli spazi commerciali. In realtà nelle superfici attuali vengono probabilmente compresi spazi non utilizzati a fini commerciali come il diurno, chiuso da anni, e il deposito dei carrelli postali sotto la Galleria delle Carrozze.

I percorsi si allungano ma le nuove rampe mobili assicurano secondo loro una diminuzione del tempo necessario: come può essere, visto che le rampe mobili hanno una velocità inferiore alle scale mobili attuali ? Forse Grandi Stazioni prevede che i passeggeri corrano facendo lo slalom tra i passeggeri più lenti ?

Hanno anche sostenuto che il 95% degli operatori commerciali ha rinnovato i contratti di affitto.

Aprea dei Verdi è intervenuto con un lungo intervento in cui ha attaccato con forza il progetto ed il metodo seguito finora di tenerlo nascosto per non subire critiche. Ha detto che sul progetto non c’è consenso a Milano e che se non c’è consenso i progetti si bloccano, come quello della Scala.

Ha sostenuto che la Conferenza di Servizi non va considerata chiusa visto che Grandi Stazioni ha presentato il progetto dopo la scadenza dei termini per le osservazioni e che si aspetta che l’arch. Tamino modifichi radicalmente il progetto seguendo le osservazioni pervenute. Altrimenti si andrà allo scontro.

Anche gli altri consiglieri che sono intervenuti sono stati molto critici sul progetto.

E’ intervenuta anche Adriana Usiglio Stacchini, nipote dell’arch. Ulisse Stacchini, progettista della Stazione Centrale. Si è lamentata che a Milano non ci preoccupa della conservazione e valorizzazione del nostro patrimonio artistico e monumentale e che si sono ignorate le esigenze dei pendolari, allungando i percorsi.

Di fronte alle radicali critiche al progetto Grandi Stazioni ha sostenuto che una delle sue priorità è il restauro della stazione, per il quale verranno spesi 12 milioni di euro. Qualcuno ha esclamato:”E’ mai possibile che spendano 80 milioni di euro solo per fare beneficenza ?!”

Paolo Uguccioni, Presidente del Comitato Venezia-Buenos Aires, ha criticato la creazione di un centro commerciale nella stazione che attirerà un grande afflusso di auto private in strade già affollate.

Grandi Stazioni ha negato che venga creato un centro commerciale e ha sostenuto invece che gli spazi commerciali diminuiscono. Ciò è in contrasto con quanto dichiarato recentemente all’Espresso dall’arch. Tamino: “a Milano si sperimenterà la convergenza tra stazione come centro di trasporto e stazione come shopping mall. Il modello è sempre Roma con il suo Forum Termini sotterraneo, i 17 bar e ristoranti, il centinaio di esercizi commerciali.”

Ora si aspetta che l’arch. Tamino si renda disponibile a modificare il progetto nell’interesse di Milano e degli utenti delle ferrovie.

 

Scadono i termini per la presentazione delle osservazioni al progetto definitivo (9/12/02)

Si riunisce nuovamente a Roma la Conferenza di Servizi che viene chiusa sulla base delle osservazioni presentate dal Comune e Sovrintendenza. Ora il Ministro Lunardi ha 90 giorni di tempo per decidere quali osservazioni accettare e quali respingere prima di mandare la delibera al CIPE.

 

Il Coordinamento dei Gruppi Consiliari di Opposizione e i Verdi inviano al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti le loro osservazioni al progetto definitivo (6/12/02)

Dato che il 9 dicembre scadevano i termini per presentare osservazioni in Conferenza di Servizi ed il Comune ha inviato le proprie senza sottoporle al parere del Consiglio Comunale il Coordinamento dei Gruppi Consiliari di Opposizione ed i Verdi hanno inviato al Ministero le proprie osservazioni

Il Ministero non può ignorarle in quanto, anche se non espresse ufficialmente dal Comune di Milano, rappresentano il parere dei rappresentanti di una parte significativa dei cittadini milanesi.

Nelle lettere si osserva che i pareri del Comune di Milano non sono completi in quanto mancano quelli del Consiglio Comunale e del Consiglio di Zona 2.

Si contesta che si tratti di restauro o risanamento conservativo in quanto sembra che ci sia un aumento della superficie lorda di pavimento di circa 10.000 mq con i vari soppalchi e piani ammezzati mentre è stato segnalato che l’attuale piano regolatore non consente l’apertura di negozi di qualsiasi tipo in stazione, mentre le nuove norme adottate dal Sindaco Commissario hanno ricevuto numerose critiche e difficilmente potranno essere approvate.

Per quanto riguarda i percorsi dai taxi ai binari è stato calcolato che per il posteggio di Piazza Luigi di Savoia si passa per gli arrivi da 85 m a 180 m e per le partenze da 125 m a 235 m.

Questo perché le attuali scale mobili sono sostituite da rampe mobili a bassa pendenza su due rampe lunghe 35 m ed il nuovo percorso è molto tortuoso.

Le osservazioni al progetto chiedono l’eliminazione dello spazio espositivo con pareti di vetro all’ingresso dell’attuale salone biglietteria, il mantenimento dei taxi nella Galleria delle Carrozze, il mantenimento della biglietteria nell’attuale posizione, il mantenimento delle attuali scale mobili tra il piano terra e il piano dei treni, l’eliminazione delle rampe mobili che bucano il pavimento della Galleria di Testa in modo irreversibile, l’eliminazione dei soppalchi nelle biglietterie al piano terreno e nelle quattro grandi sale al primo piano che alterano negativamente la spazialità degli ambienti, l’eliminazione delle balconate affacciate sul salone dei treni, la creazione di un collegamento tra le piazze laterali all’altezza delle attuali biglietterie.

 

Italia Nostra invita proprie osservazioni al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (5/12/02) 

Dato che la cittadinanza non è stata consultata sul progetto di ristrutturazione da parte del Comune di Milano nella preparazione delle sue osservazioni, la sezione di Italia Nostra di Milano ha inviato le proprie osservazioni direttamente al Ministero entro i termini del 9 dicembre.

Le osservazioni coincidono sostanzialmente con quelle del Centro Sinistra e Verdi.

 

La Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali di Milano invia le proprie osservazioni al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (4/12/02)

La Soprintendenza per i Beni Architettonici, convocata regolarmente alla Conferenza dei Servizi, ha chiesto di spostare l’uscita delle rampe mobili dal metro che bucano la sede stradale e di eliminare i soppalchi nel salone delle biglietteria e nelle grandi sale al primo piano che hanno fregi e decorazioni sulle pareti. 

Ha chiesto inoltre che Grandi Stazioni presenti un progetto di consolidamento e restauro complessivo dei rivestimenti e delle strutture. 

Le osservazioni dovranno essere prese in considerazione dal Ministero entro i prossimi tre mesi prima di presentare il progetto definitivo al CIPE per l'approvazione.

 

Grandi Stazioni presenta il progetto definitivo alle Commissioni Urbanistica, Traffico e Commercio del Consiglio Comunale di Milano (3/12/02)

Martedì 3 dicembre l’arch. Tamino di Grandi Stazioni ha presentato alle Commissioni Urbanistica, Traffico e Commercio del Consiglio Comunale di Milano il progetto definitivo di recupero della Stazione Centrale di Milano.

Gli assessori Goggi e Verga hanno illustrato le osservazioni della Giunta Comunale alla Conferenza di Servizi convocata dal Ministero dei Trasporti a Roma per le 13 grandi stazioni italiane il 25 novembre e chiusa il 9 dicembre.

Goggi ha chiesto che i nuovi posteggi dei taxi nelle Piazze Luigi di Savoia e Quattro Novembre, conseguenti alla pedonalizzazione della Galleria delle Carrozze, siano “dotati di pensiline aventi adeguate dimensioni, in modo da coprire completamente non solo gli spazi destinati all’attesa degli utenti ma anche gli spazi di sosta dei taxi dove si svolgono le operazioni di salita e discesa dei passeggeri. La nuova localizzazione dei posteggi taxi, inoltre, dovrà garantire percorsi di collegamento con le biglietterie e il piano binari non superiore a quello attuale”.

Ha inoltre chiesto un collegamento per i pedoni che connetta direttamente il piano binari della Stazione al tunnel di via Ferrante Aporti dove è situata una fermata delle filobus 90 e 91.

Il Settore Pianificazione Urbana e Attuazione Piano Regolatore ha ritenuto che l’intervento è di Restauro/Risanamento Conservativo e che rispetta le norme tecniche del piano regolatore. Ha tuttavia richiesto che gli spazi commerciali abbiano sufficienti spazi di parcheggio pertinenziale per gli addetti ed i clienti tramite la costruzione di un parcheggio apposito in via Tonale.

Il parcheggio di Piazza Luigi di Savoia dovrà essere invece riservato ai passeggeri ed ai residenti.

Le osservazioni del Settore sono state precedute da un'istruttoria in cui i tecnici comunali dell'Ufficio Piccole Opere sono stati invece piuttosto critici sul progetto citando l'intervento di Gardella su AL ed hanno suggerito che fosse esaminato dalla Commissione Edilizia.

I consiglieri di opposizione hanno criticato il progetto per la pedonalizzazione della Galleria delle Carrozze, la scomodità dei nuovi parcheggi dei taxi, l’allungamento dei percorsi, gli sfratti ai commercianti in affitto sotto gli arconi della massicciata dei treni, ma non hanno potuto presentare e votare delle osservazioni da inviare alla commissione di servizi in quanto non erano all’ordine del giorno.

 

Un articolo dell'arch. Jacopo Gardella sulla Repubblica (26/11/02)

L'arch. Gardella ha pubblicato un articolo sulla Repubblica di Milano del 26 novembre 2002. E' una versione ridotta dell'articolo fornito.

 

Si riunisce a Roma la Conferenza di Servizi sulle 13 grandi stazioni (25/11/02)

In rappresentanza di Milano partecipano alla Conferenza a Roma l'Assessore al Traffico Goggi e l'arch. Bianchi Jannetti, Direttore dell'Ufficio Piccole Opere dell'Edilizia Privata che ha esaminato il progetto.

 

Il Ministro dei Trasporti e Infrastrutture Lunardi convoca a Roma una Conferenza di Servizi per i progetti definitivi delle 13 grandi stazioni italiane (31/10/02)

Il Ministro Lunardi ha inviato ai Comuni e alle Sovrintendenze delle città italiane che ospitano le 13 grandi stazioni ferroviarie una lettera in cui si convoca per il 25 novembre a Roma una Conferenza di Servizi per esaminare i progetti definitivi presentati da Grandi Stazioni.

Il limite massimo per le osservazioni è fissato al 9 dicembre, 90 giorni dopo l'invio dei progetti agli enti.

Si fa riferimento al Decreto Legislativo 190/02 in cui è regolamentata l'approvazione dei progetti relativi alle Grandi Opere previsti nella Legge Obiettivo. L'adeguamento delle stazioni è stato previsto nella delibera del CIPE del 21 dicembre 2001.

 

Grandi Stazioni invia al Comune e alla Sovrintendenza il progetto definitivo di recupero e adeguamento funzionale della Stazione Centrale (5/9/02)  

Il progetto definitivo è stato presentato a Comune e Sovrintendenza, che hanno 90 giorni per esprimere le proprie osservazioni. Il progetto, in scala 1:100, è corredato da un progetto per gli impianti tecnologici.

Rispetto al progetto preliminare, sono stati eliminati i soppalchi e la chiusura con vetrate della Galleria delle Carrozze e le balconate nel Salone Biglietteria.  

Il resto del progetto è sostanzialmente invariato, salvo il maggiore dettaglio.

Il Comune sottopone il progetto all'esame dell'Ufficio Piccole Opere, come si trattasse della ristrutturazione di un appartamento, e non lo invia né in Commissione Edilizia né al Consiglio di Zona 2. Il settore Urbanistica non viene per nulla coinvolto, neanche per la compatibilità con il Piano Regolatore Generale.

In Sovrintendenza il progetto viene esaminato dal funzionario responsabile per Milano, arch. Corrieri, che ha già esaminato il progetto preliminare.

 

Il Consiglio di Zona 2 approva una mozione sul Progetto di Grandi Stazioni (2/7/02)

Il Consiglio di Zona 2 ha approvato con 24 voti a favore e un astenuto una mozione sul progetto di ristrutturazione della Stazione Centrale presentata da tutta l'opposizione ed emendata dalla maggioranza.

La mozione chiede che i settori competenti coinvolgano pienamente il Consiglio di Zona 2 nella valutazione del progetto e dei suoi futuri sviluppi sull'area dei Magazzini Raccordati ed un incontro urgente con i progettisti di Grandi Stazioni presso la Commissione Territorio del Consiglio di Zona 2 per valutare il progetto e le modifiche apportate in seguito alle osservazioni della Sovrintendenza.

La mozione presentata dall'opposizione in seguito all'esame del progetto dell'agosto 2001 in Commissione Territorio entrava nel merito del progetto criticandone numerosi aspetti mentre la maggioranza di FI e AN voleva aspettare il progetto definitivo. Tuttavia, se il progetto verrà presentato con una D.I.A., il Consiglio di Zona non potrà dare il suo parere socio-ambientale.

Dopo un ampio dibattito, visto l'impatto del progetto sulla zona intorno alla Stazione Centrale e sull'utilizzo della Stazione da parte dei passeggeri e degli abitanti, è stato deciso di sospendere ogni giudizio e di chiedere a Grandi Stazioni un'illustrazione del progetto prima della sua presentazione formale al Comune di Milano. In seguito a questa presentazione il Consiglio di Zona potrà precisare il suo parere sul progetto e chiedere eventuali modifiche.

Si spera che Grandi Stazioni accetti l'invito e mandi i suoi progettisti in Commissione Territorio, visto che neanche il Consiglio Comunale e solo alcuni assessori sono informati sul progetto.

 

Incontro pubblico presso l'Hotel Hilton sul progetto di Grandi Stazioni (7/05/02)

Martedì 7 maggio alle ore 21 presso l'Hotel Hilton International in via Galvani 12, Milano si è tenuto un incontro pubblico sul tema: "Progetto di Grandi Stazioni per la Ristrutturazione della Stazione Centrale di Milano" promosso dal Coordinamento Comitati Milanesi e da Italia Nostra, Sezione di Milano.

Sono intervenuti:

L. Beltrami Gadola, imprenditore

R. Bossaglia, Consigliere della Sezione di Milano di Italia Nostra

A. De Poli, Docente della Facoltà di Architettura di Genova

M. Ferrari, Associazione Utenti Trasporto Pubblico

A. Grimoldi, Docente della Facoltà di Architettura di Milano

R. Marrucci, architetto

C. Montalbetti, Presidente del Coordinamento Comitati Milanesi

M. Parini, Presidente della Sezione di Milano di Italia Nostra

D. Zambon, Presidente Gruppo Terziario Turistico Assolombarda

Grandi Stazioni, società proprietaria di tutte le grandi stazioni ferroviarie italiane, ha presentato nel mese di agosto del 2001 alla Sovrintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici della Lombardia un progetto preliminare di recupero ed adeguamento funzionale della Stazione Centrale di Milano, che ha poi subito alcune varianti sulla base delle osservazioni della Soprintendenza ed è tuttora all'esame di questa. Contemporaneamente il Comune di Milano ha preparato uno schema progettuale per la sistemazione delle aree circostanti che tiene conto della chiusura alle auto della Galleria delle Carrozze.

Le linee guida del progetto sono state presentate da Grandi Stazioni in una Conferenza Stampa del 17 novembre 2000 mentre i dettagli del progetto sono presenti sul sito internet di Grandi Stazioni.

Tuttavia i Milanesi e gli utenti delle Ferrovie non ne sono a conoscenza dato che il tema è stato scarsamente trattato sulla stampa cittadina.

Il dibattito si è proposto di presentare e valutare il progetto sulla base delle informazioni in possesso dei partecipanti, in modo da portarlo all'attenzione del pubblico e della stampa in seguito alle rilevanti modifiche alla distribuzione interna della Stazione, ai percorsi dei passeggeri e alle piazze circostanti.

Al termine dell'incontro Italia Nostra ed il Coordinamento Comitati Milanesi hanno emesso un comunicato stampa dal titolo: "Nasce l'alleanza civica per tutelare e qualificare la Stazione Centrale e il suo distretto".

Nel corso dell'incontro è stato illustrato il progetto preliminare.

 

Il Consiglio di Zona 2 esamina il progetto di ristrutturazione della Stazione Centrale (8/04/02)

Il 14 marzo scorso la Commissione Territorio del Consiglio di Zona 2 ha esaminato il progetto preliminare di ristrutturazione della Stazione Centrale ottenuto in copia dalla Sovrintendenza nella sua versione dell'agosto dello scorso anno e la sistemazione della viabilità della piazza elaborata recentemente dal Settore Traffico del Comune.

Nel progetto di viabilità sono previste due zone per accompagnare ed accogliere le persone in stazione davanti alla Galleria delle Carrozze dove attualmente vi sono le zone di attesa dei taxi mentre le nuove zone di attesa dei taxi sono nelle piazze Luigi di Savoia e Quattro Novembre, vicino alle nuove tettoie esterne.

I presenti si sono espressi contro i soppalchi interni, la chiusura della galleria delle carrozze, la creazione delle nuove tettoie esterne per i taxi, l'allungamento del percorso dei passeggeri, le nuove scale mobili in mezzo alla galleria di testa.

In particolare è stato osservato che le nuove scale mobili lasciano uno spazio di soli 6 metri per parte per chi percorre la galleria di testa che sembra insufficiente per le grande quantità di passeggeri nelle ore di punta.

E' stato riferito che sono ripresi i contatti tra i progettisti e la Sovrintendenza:   i progettisti sembrano avere rinunciato ai soppalchi nella Galleria delle Carrozze mentre è ancora in discussione la chiusura della Galleria con vetrate; i Vigili del Fuoco hanno chiesto che sia garantita un'apertura di 4 metri di altezza ma la chiusura parziale creerebbe un effetto di "gonnellino" non accettabile dal punto di vista estetico.

La Sovrintendenza insiste quindi per un'apertura totale. In discussione sono anche le terrazze nel Salone Biglietteria di cui è stata chiesta una sostanziale riduzione, in modo che non tocchino le pareti. I soppalchi nelle quattro sale al piano dei binari dovranno essere molto distanziati dalle pareti ed a una quota superiore a quella prevista di 3,5 metri in modo da valorizzare le decorazioni sulle pareti. Sono state invece approvate le terrazze che si affacciano sui treni.

La Sovrintendenza ai Monumenti chiede importanti modifiche al progetto preliminare di Grandi Stazioni (24/10/01)

La Sovrintendenza ai beni architettonici e ambientali di Milano ha chiesto rilevanti modifiche al progetto preliminare di ristrutturazione della Stazione Centrale di Milano, presentato nell'agosto di quest'anno e firmato dagli Architetti Tamino e Migliorino della società Grandi Stazioni. Un riassunto del parere è stato inviato al Consiglio di Zona 2 che esaminerà prossimamente il progetto, ottenuto in copia dalla Sovrintendenza,  nella sua Commissione Urbanistica.

Si può leggere il parere completo del 24 ottobre 2001 su questo sito.

La Sovrintendenza ha chiesto l'eliminazione dei soppalchi nella Galleria delle Carrozze, che dovrà rimanere percorribile per intero ed apprezzabile sin tutta la sua altezza, senza ingombri visivi. Ciò significa che la galleria non potrà essere trasformata in struttura commerciale, con due livelli di soppalchi, scale mobili e vetrate nelle aperture attuali.

Inoltre sono stati respinti la creazione di due soppalchi nel salone biglietteria, due terrazze affacciate sui binari e quattro soppalchi nelle quattro grandi sale al piano dei binari.

E' stata invece approvata la creazione di scale mobili che arrivano al centro della galleria di testa, allineate con le attuali scale che salgono da Piazza Quattro Novembre e Piazza Luigi di Savoia.

Ora si attende che Grandi Stazioni presenti un nuovo progetto preliminare o il progetto esecutivo secondo le indicazioni della Soprintendenza.

Il progetto aveva già suscitato una forte opposizione di Italia Nostra e di numerosi docenti della Facoltà di Architettura di Milano. Una lettera con numerose firme è stata inviata alla Sovrintendenza contro il progetto.

La scomodità di accesso ai treni

Oltre agli aspetti architettonici, il progetto porta ad una maggiore scomodità di accesso ai treni da parte di chi non ha valige come i pendolari e chi usa il treno per spostamenti di un solo giorno.

Vengono eliminate nel progetto tutte le scale mobili che portano direttamente dal piano terreno al piano dei binari: in salita dalle entrate laterali di Piazza Quattro Novembre e Piazza Luigi di Savoia, in salita e discesa dalle entrate laterali della Galleria delle Carrozze, in salita dalla balconata sopra le biglietterie.

Vengono sostituite da scale mobili a bassa pendenza che portano dal nuovo salone Biglietteria (posto al piano terreno sotto la Galleria di testa) alla Galleria di testa passando per un piano intermedio, l'ammezzato. Sono due rampe della lunghezza ognuna di 35 metri.

Queste nuove scale mobili faciliteranno la salita e discesa a chi trasporta le valige con i carrelli o a mano rispetto alle attuali scale mobili troppo ripide ma renderanno la salita e discesa molto più lunga ai pendolari senza valige e a chi viaggia con borse e valige piccole. Questi passeggeri, se vogliono raggiungere rapidamente i treni, dovranno usare le scale normali.

Anche l'accesso dalla metro diventa più lungo. Le due scale mobili che salgono dal sotterraneo al piano terra davanti alla stazione vengono eliminate e sostituite da due coppie di scale mobili perpendicolari alla stazione che arrivano in mezzo alla Galleria delle Carrozze dove ora c'è l'arrivo dei taxi. Il percorso si allunga notevolmente rispetto all'attuale. Per chi ha fretta o è in ritardo non è un problema da poco.

Ho provato a calcolare la lunghezza del percorso dal sotterraneo ai binari centrali dei treni usando le scale mobili; attualmente è di 157 metri, dopo la ristrutturazione sarà di 285 metri, quasi il doppio.

Per chi entra invece in stazione dalla Piazza Duca d'Aosta arrivando da via Vittor Pisani/Vitruvio il percorso si allunga da 115 metri a 195, un aumento del 70%. Può ancora utilizzare la prima scala mobile che viene mantenuta nell'attuale salone Biglietterie ma la seconda non ci sarà più. Deve andare sotto la Galleria di testa e prendere la scala mobile a bassa pendenza.

Si capisce a questo punto perché le vecchie scale mobili del salone Biglietterie sono state da poco sostituite da due rampe di scale mobili: quella più in alto sarà eliminata !

Anche l'ingresso dei passeggeri da Piazza Quattro Novembre viene allungato: invece di prendere la scala mobile diretta che arriva al piano dei binari si deve prendere due scale mobili a bassa pendenza lunghe 35 metri ciascuna. L'allungamento è di circa 60 metri, da 115 metri si passa a 175 con un aumento del 52%.

Ed ora parliamo dei taxi. L'arrivo e partenza viene spostato sotto due tettoie esterne: una costeggia il lato della stazione verso Piazza Quattro Novembre, l'altra taglia in due Piazza Luigi di Savoia verso via Andrea Doria. Invece di fare la coda in un ambiente protetto dalle intemperie come la Galleria delle Carrozze, si deve aspettare all'esterno, anche se sotto una tettoia: sarà sicuramente più freddo e ventoso l'inverno e più caldo l'estate.

I progettisti si vantano di migliorare le condizioni dei passeggeri: a me sembra che vogliano solo farli passare per un centro commerciale all'arrivo e alla partenza come negli aeroporti, ma non vogliano affatto favorire chi ha fretta e passa per la stazione solo per prendere il treno. Ed è la grande maggioranza dei 120 milioni di passeggeri che transitano ogni anno per la stazione.

Il progetto preliminare di recupero e adeguamento funzionale della Stazione Centrale  (15/08/01)

Le demolizioni e ricostruzioni previste sono illustrate nelle pagine seguenti sulla base del progetto presentato:

La relazione tecnica allegata al progetto illustra la storia della stazione ed il programma dell'intervento.

Le principali tavole del progetto sono le seguenti:

Dal sito di Grandi Stazioni ho estratto alcune tavole a colori del progetto con i percorsi in rosso:

Il contrasto con il vincolo architettonico

Il progetto presentato in agosto 2001 è clamorosamente in contrasto con il vincolo architettonico posto nel 1982 sulla Stazione Centrale e con la monumentalità dell'edificio.

L'aspetto più vistoso è la chiusura della Galleria delle Carrozze con grandi vetrate e la costruzione al suo interno di due soppalchi sovrapposti, uno al piano ammezzato e l'altro al piano dei treni, su gran parte della sua superficie a destra e sinistra dell'ingresso alla sala delle biglietterie. Le strutture saranno raggiungibili dal piano terreno e dalle quattro grandi sale del piano dei treni.

I soppalchi alterano completamente la percezione dello spazio e le sue proporzioni, nascondendo la visuale delle colonne all'uscita verso Piazza Luigi di Savoia e Piazza Quattro Novembre e delle aperture e decorazioni sui lati.

Non possono essere accettati interventi di questo tipo in una Galleria progettata per essere un contenitore vuoto ed il biglietto da visita della stazione e andrebbero semmai rimossi i cartelloni pubblicitari posti tra le colonne stesse.

Il secondo aspetto è lo snaturamento del salone delle biglietterie che verrebbero eliminate per essere spostate al piano terreno sotto la Galleria di testa dei treni. Viene demolita l'attuale balconata, creato un varco al centro ai lati della scala mobile per accedere alla nuova biglietteria e creata una nuova balconata sui due lati.

L'ampliamento dei mezzanini nel salone delle biglietterie è in conflitto con la monumentalità del "Tempio Biglietteria" ispirato alle terme romane, con gli scaloni di accesso ai treni e con i 4 grandi lampioni in stile Déco, che sono attualmente isolati in mezzo alla sala e che rappresentano uno degli elementi più pregevoli di tutta la Stazione Centrale. L'estensione dei mezzanini verso i due lati della sala taglierebbe in due parti le pareti laterali, eliminando la percezione unitaria dello spazio e del repertorio decorativo a bassorilievo, opera di Ambrogio Bazzoni.

Il terzo aspetto è la demolizione di buona parte del pavimento della galleria di testa dei treni per le nuove scala mobili che collegano il piano stradale con il piano dei treni. Questo inserimento provocherebbe la distruzione del pregevole pavimento a mosaico della galleria e ne altererebbe lo schema distributivo.

Il quarto aspetto è la creazione di quattro mezzanini nelle quattro grandi sale al piano dei treni, utilizzate attualmente dal ristorante self service, da Telecom ed altri negozi, da una sala di attesa e dal club Eurostar, dal deposito Bagagli.

I quattro saloni andrebbero ripristinati nella loro volumetria originaria, mantenuta attualmente solo dal Deposito Bagagli, peraltro in pessimo stato di manutenzione. Il salone ristorante è stato rivestito in legno, la sala Telecom è occupata da strutture in plexiglas, la sala di attesa è stata divisa in due piani per far posto al Club Eurostar ed è occupata al centro da una scala di accesso al Club. La visuale complessiva della sala, con le sue lampade e piante delle città d'Italia è annullata dal solaio intermedio che permette di vedere le due parti solo separatamente ed è un esempio di quello che succederebbe alle altre sale. Le grandi sale saranno poi modificate per accedere al nuovo soppalco nella Galleria delle Carrozze e dalle scale di accesso ai nuovi mezzanini.

Il quinto aspetto è la creazione di una balconata che si affaccia sui treni, all'altezza di 3,5 metri, che taglierebbe in due gli archi laterali che dovrebbero consentire la visuale di due panorami in maiolica delle città italiane nella galleria di testa. La visuale è attualmente bloccata dai tabelloni dei treni in arrivo e partenza che andrebbero collocati in un punto più adatto.

Il progetto, con la giustificazione del riordino dell'attuale situazione caotica, persegue scopi di pesante sfruttamento commerciale del grande flusso di passeggeri in transito, trasformando la stazione in una specie di aeroporto dove i passeggeri sono costretti ad attraversare lunghe zone di negozi per arrivare all'imbarco.

Questi spazi andrebbero recuperati negli ampi sotterranei della stazione senza alterare la monumentalità dell'edificio, voluto per dare una significativa immagine della città.

Vi sono nella stazione centrale ampi locali nei sotterranei dove collocare attività commerciali, ad esempio l'Albergo Diurno e lo spazio per il carico e scarico merci sotto i binari dei treni.

La parte monumentale della Stazione dovrebbe essere il più possibile mantenuta intatta e ripristinata, anziché essere sconvolta con interventi apparentemente leggeri e trasparenti, ma in realtà estremamente pesanti, in quanto occupati da strutture commerciali.

Crediamo che i problemi di sicurezza della stazione e della sua fruibilità da parte dei passeggeri debbano essere risolti nel rispetto dell'estetica della stazione, che rappresenta uno dei principali monumenti della città ed il suo biglietto da visita.

Milano è orgogliosa della sua stazione e non può accettare un progetto preparato in gran segreto all'interno degli uffici tecnici della Società Grandi Stazioni, senza un confronto con il Comune di Milano ed i cittadini.

 

Il programma di investimenti presentato alla stampa da Grandi Stazioni  (17/11/00)

Il 17 novembre scorso la Società Grandi Stazioni ha presentato alla stampa milanese il suo Programma d'investimento 2001-2003 per quanto riguarda la ristrutturazione interna della Stazione Centrale di Milano e delle altre stazioni italiane.

In seguito all'evento sono usciti sui giornali alcuni articoli. Uno schema comparso su Repubblica e le notizie pubblicate hanno creato molta preoccupazione tra coloro che ritengono questa stazione una delle più belle del mondo ed un edificio molto significativo per la città.

Dallo schema sembra che la Galleria delle Carrozze, percorsa attualmente dai taxi ed auto, venga soppalcata ed utilizzata a scopi commerciali mentre i taxi vengono spostati nel sotterraneo in Piazza Otto Novembre e Piazza Luigi di Savoia.

Inoltre viene creato un mezzanino lungo la Galleria di testa dei treni che si affaccia sui binari all'altezza di tre metri e quaranta e taglia in due l'arco centrale e i quattro archi laterali per ospitare ristoranti e spazi di attesa. Le quattro grandi sale al piano dei binari vengono soppalcate per creare nuovi spazi commerciali.

Attualmente ospitano il deposito bagagli, la sala di attesa e il club Eurostar, gli spazi di Telecom Italia e un ristorante self service attualmente chiuso.

La biglietteria viene spostata sotto la galleria di testa e viene rivista la percorrenza dei viaggiatori in arrivo con nuove scale mobili e tapis roulants dal piano sotterraneo al piano dei binari.

Dato che la stazione è protetta da un vincolo monumentale del 1982  la Sovrintendenza della Lombardia dovrà approvare il progetto, Italia Nostra è intervenuta presso la Sovrintendente Di Francesco, su invito della Prof. Bossaglia, grande studiosa del Liberty Italiano, raccomandando una attente verifica del progetto che sembra violare la monumentalità dell'edificio. Non è accettabile la soppalcatura della Galleria delle Carrozze in tre piani ed i mezzanini lungo la Galleria di testa e nelle quattro sale al piano dei binari.

La Società Grandi Stazioni è per il 60% delle Ferrovie dello Stato e per il 40% di Milano Centrale, Benetton, Caltagirone e Ferrovie Francesi.

Le Ferrovie gli hanno affidato tutte le grandi stazioni italiane per un valore stimato di mille miliardi di lire. La Società vuole sfruttare commercialmente le stazioni ricavando un elevato profitto dall'affitto degli spazi commerciali, sulla base dei numerosi passeggeri che le utilizzano. A Milano il flusso è di 120 milioni di passeggeri all'anno. E' previsto di quotare la società in borsa.

Il primo progetto realizzato è quello della Stazione Termini di Roma.Ulteriori notizie possono essere lette sul sito della società.

Puoi consultare il programma d'investimento così suddiviso:

 

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