Prospetto dei vangeli
di ogni giorno
Nella casella di ogni Domenica viene indicata la pagina del libro "Il Vangelo secondo Matteo e lo Zen", "Il Vangelo secondo Marco e lo Zen" o altri per il corrispettivo commento. Nella casella dei giorni feriali non viene suggerito alcun riferimento; tuttavia, per approfondire, si può consultare il commento al brano nei corrispettivi libri sui vangeli, curati da "La stella del mattino", Edizioni Dehoniane Bologna
N.B. il segno + indica il fine settimana (sabato e domenica) di ritiro guidato da p.Luciano, il
segno * di quello guidato da Jiso (nella casa di Galgagnano), il doppio segno* + indica i ritiri guidati insieme da Luciano e da Jiso
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il salmo 65
Il salmo 65 generalmente porta il titolo: "Inno di ringraziamento". Ma un altro titolo che gli si addice è quello di "Inno della speranza". Ringraziamento perché la speranza non muore mai; e non muore mai perché c’è sempre un pensiero più grande dei nostri che guida tutto. Gli uomini programmano anche le guerre e il terrore; ma c’è sempre un pensiero più grande che cancella gli errori umani e ricrea la speranza.
A te si deve lode, o Dio, in Sion; a te si sciolga il voto in Gerusalemme.
A te, che ascolti la preghiera,
viene ogni mortale.
Pesano su di noi le nostre colpe, ma tu perdoni i nostri peccati.
Beato chi hai scelto e chiamato vicino, abiterà nei tuoi atrii.
Ci sazieremo dei beni della tua casa,
della santità del tuo tempio.
Con i prodigi della tua giustizia, tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza, speranza dei confini della terra e dei mari lontani.
Tu rendi saldi i monti con la tua forza, cinto di potenza.
Tu fai tacere il fragore del mare,
il fragore dei suoi flutti,
tu plachi il tumulto dei popoli.
Gli abitanti degli estremi confini stupiscono davanti ai tuoi prodigi:
di gioia fai gridare la terra,
le soglie dell'oriente e dell'occidente.
Tu visiti la terra e la disseti:
la ricolmi delle sue ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio di acque;
tu fai crescere il frumento per gli uomini. Così prepari la terra:
Ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle,
la bagni con le piogge
e benedici i suoi germogli.
Coroni l'anno con i tuoi benefici, al tuo passaggio stilla l'abbondanza.
Stillano i pascoli del deserto
e le colline si cingono di esultanza.
I prati si coprono di greggi,
le valli si ammantano di grano;
tutto canta e grida di gioia.
Gloria al Padre, al Figlio
e allo Spirito Santo;
come era nel principio, ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen
inno a Cristo
Autore dell’inno è Cinesio di Cirene, vissuto alla fine del quarto secolo. Ricco patrizio, fu eletto vescovo di Cirene, si adoperò per tenere viva nel popolo la speranza in tempi molto confusi, al tramonto dell’impero romano. Humus della sua spiritualità cristiana fu la filosofia neoplatonica. In Gesù egli contemplava l’idea perfetta dell’essere.
Te canto, amatissimo
glorioso beato figlio
della vergine Gerusalemme,
te che dai grandi giardini
del Padre hai scacciato
il laccio insidioso, il frutto proibito
alimento di dolorosa sventura…
Liberàti dai tormenti
i cori delle anime sante
con le schiere immacolate
tu innalzi al Padre…
Mentre ascendevi, Signore,
tremarono le stirpi innumerevoli
dei demoni che stanno nell’aria,
rabbrividì il coro immortale
degli astri immacolati,
sorrise Lucifero,
messaggero del giorno,
ed Espero dorato,
l’astro Afrodite.
Colmato di fuoco fluente
il suo ricurvo splendore,
s’avviava la luna,
pastora di notturni dèi.
Il sole dispiegò
la chioma che da lungi risplende
sotto la tua orma ineffabile
e riconobbe il figlio di Dio,
l’intelletto artefice sommo,
principio del proprio splendore…