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Il sistema
fortificato costiero dell'Italia Meridionale è stato
realizzato in diverse fasi. Subito dopo la caduta di
Otranto cominciarono ad essere fortificate le coste
intorno alla città martire e a quella di Castro. Con
l'arrivo degli Spagnoli lo Stato si fece carico del
problema della sicurezza delle coste inviando planimetrie
delle strutture fortificate e "gride" alle
varie Università per l'esecuzione delle opere. Le tipologie
di torri più comuni furono, all'inizio, quelle circolari
e, in seguito, quelle quadrangolari. La torre Miggiano
fu realizzata quando già esistevano le torri di avvistamento
per la protezione del litorale di pertinenza della città
e della contea di Castro. La destinazione della struttura
era finalizzata alla difesa di porto Miggiano, probabilmente
per salvaguardare l'incolumità dei cavatori che coltivavano
le cave di carparo circostanti e inviavano i conci in
tutta l'area della contea per fornire materiale utile
alle costruzioni realizzate in quel periodo. Non conosciamo
con esattezza l'anno di realizzazione della torre, ma
la troviamo riportata nella cartografia del '500. Qualche
notizia più certa ci è offerta dai documenti in relazione
ai militari ivi stanziati: nel 1583 vi era il torriero
caporale Arico Consalvo; nel 1655 il torriero caporale
Cesare Tronci; nel 1696 il torriero caporale Leonardo
Cuorlo; nel 1730 il torriero caporale Giuseppe Nusso;
nel 1777 la torre risulta custodita dagli Invalidi.
Attualmente
il monumento è stato restaurato dal Comune e conserva
ancora le tracce dell'abbandono a rudere cui è stato
sottoposto per oltre un secolo. La struttura si presenta
a basamento tronco-conico realizzata in muratura con
pietre irregolari allineate in corsi orizzontali e rinforzate
da pilastri di spina posti a intervalli cadenzati secondo
una tecnica muraria di ascendenza medievale che in Terra d'Otranto
dura fino alle soglie del XIX secolo. La rastremazione
della fodera esterna è sottolineata, per la zona scarpata,
da un toro marcapiano interrotto dalle aperture delle
caditoie di difesa al di sopra delle quali un secondo
toro costituisce il coronamento di chiusura della torre,
dal quale fanno capiolino le larghe feritoie da cui
i torrieri sparavano contro i pirati che si avvicinavano
al porto con intenzioni ostili. La torre, oggi, rappresenta
l'emblema del territorio e dimostra la
rilevanza paesaggistica e culturale della costa.
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