Campo Imperatore

 

 


La fossa tettonica di sprofondamento che forma l'altopiano di Campo Imperatore è un'estesa prateria d'altitudine, ad una quota media di 1600 metri, costellata di laghetti carsici e battuta dai venti, che durante le violente tormente invernali rendono questo luogo estremamente inospitale.


Ciononostante, con la catena di montagne che lo incoronano e fanno da quinta ai suoi paesaggi sconfinati, solitari, di aspetto "tibetano", Campo Imperatore è di una bellezza esotica, selvaggia, che affascina e conquista, tant'è che è stato ripetutamente scelto come ambientazione di scena da importanti registi cinematografici e in alcuni spot pubblicitari.

 

Il nome attuale sembra sia stato dato in onore dell'Imperatore Federico II di Svevia, che estendeva fin quì i suoi domini. Ma già prima dei romani questi luoghi erano ben conosciuti, dato che erano frequentati dalle antiche popolazioni italiche a scopo di pastorizia che, fino ad epoca recente, è stata l'unica fonte di ricchezza di queste zone.

Proprio le caratteristiche morfologiche del versante meridionale del Gran Sasso, hanno reso possibile fin da epoca preistorica la frequentazione dell'uomo delle quote medio alte della montagna, favorendo l'allevamento, specialmente ovino, piuttosto che l'agricoltura. Già da epoca romana e fino agli inizi del '900, il fenomeno della transumanza tra i pascoli estivi del Gran Sasso e quelli invernali del Tavoliere pugliese, che avveniva attraverso percorsi stabiliti e controllati - i tratturi - è stato il motivo trainante dell'economia e fonte di ricchezza per tutta la regione.


Ancora oggi, le vaste praterie di Campo Imperatore sono utilizzate nel periodo estivo come pascolo per le greggi di ovini e per l'allevamento di bovini e cavalli, sovente allo stato brado.

 

Il Corno Grande
Le gole del Salinello

 

 

 

Campo Imperatore