Il
paese di Castelli a nord del Gran Sasso
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La
catena del Gran Sasso è disposta con andamento pressoché
est-ovest e presenta versanti nettamente differenti fra loro.
Il versante meridionale della montagna è caratterizzato
da forme più dolci e arrotondate, invece quello settentrionale,
roccioso e impervio, incombe precipite sulle colline teramane
con caratteristiche più simili alle montagne alpine.
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Il
Gran Sasso visto da sud
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Ciò
ha fatto sì che il versante aquilano, più agevole,
fosse quello storicamente più frequentato dall'uomo,
anche in quota, per la caccia, l'allevamento e la raccolta
di legna, mentre le caratteristiche del versante nord non
hanno consentito insediamenti e attività umane, se
non limitatamente alla fascia pedemontana. |
Campo
Pericoli e Pizzo Cefalone
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Dal
punto di vista geologico, il gruppo del Gran Sasso è costituito
da rocce calcaree
e dolomie
che, essendo permeabili all'acqua, rendono le quote medio
alte brulle e aride, mentre il fenomeno del carsismo
è presente ovunque in tutte le sue forme tipiche: doline,
inghiottitoi, grotte e gole scavate dalle acque penetrate
in profondità. Parimenti sono ancora ben visibili i segni
delle attività
glaciali di epoca quaternaria
con presenza di circhi glaciali, valli scavate a forma di
U e depositi morenici, a testimonianza del ruolo svolto dagli
antichi ghiacciai nella modellazione del paesaggio. |
Fioriture
estive tra le rocce
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Oltre
all'azione dei ghiacci e delle acque, anche la forte escursione
termica tra il giorno e la notte contribuisce quotidianamente
a dare forma al paesaggio. In particolare il gelo notturno
esplica una forte azione meccanica sulle rocce, spaccandole
e frantumandole, contribuendo così alla formazione
dei vasti ghiaioni e degli sfasciumi di rocce, che rendono
queste montagne aspre e tormentate specialmente alle quote
più elevate. |
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