Il Reiki

Gli argomenti che troverete in questa pagina:

Cos'è il Reiki
La storia
Conclusioni
Esperienze personali

Reiki Il Reiki è un'antica arte medica riscoperta,secondo la tradizione in Giappone nel XIX secolo da un monaco cristiano: Mikao Usui.
Reiki è una parola giapponese, derivata dall'unione delle parole Rei (energia vitale universale) e Ki (energia che scorre in tutto ciò che vive).
L'universo è fonte infinita ed inesauribile di energia pura, da cui si può attingere per reallineare l'energia di un qualsiasi essere vivente (e non solo).
Il Reiki dà questa possibilità, non richiede particolari qualità e necessita solo di un'iniziazione (o per meglio dire armonizzazione), che deve essere eseguita da un maestro Reiki autorizzato.
Ci sono tre livelli di conoscenza che si possono percorrere nel sentiero del Reiki.
Nel primo, accessibile a tutti si acquisisce, mediante "l'apertura" di un particolare canale energetico, la capacità di ricevere e trasmettere l'energia Reiki dal palmo delle mani.
Si studiano, inoltre, le metodologie di base, che consentono di effettuare i trattamenti Reiki a se stessi ed agli altri.
Nel secondo livello, che solitamente viene concesso non prima di tre mesi dal precedente, la conoscenza e la capacità di donare enegia vengono esaltate.
Viene insegnato il metodo per i trattamenti mentali a distanza, senza quindi che il recettore sia fisicamente presente e che eludono qualsiasi lontananza.
Questo si ottiene mediante tecniche e simboli che debbono rimanere segreti e sconosciuti a chi non ha raggiunto questo piano di conoscenza.
Vi invito di conseguenza a non consultare libri ed opuscoli che trattano l'argomento e che mostrano inopportunamente i suddetti simboli.
Col terzo livello, che solitamente viene concesso dopo qualche anno e se la persona dimostra attitudini particolari, si amplificano le virtù già possedute, si diviene maestri e si ha la possibilità di iniziare i neofiti alla pratica del Reiki.
E' superfluo sottolineare l'alta responsabilità che questo passo impone.

La storia

Mikao Usui La storia tradizionale della riscoperta del metodo Reiki ha inizio alla fine del secolo scorso.
Mikao Usui (1865-1926), un pastore cristiano, in quel tempo era rettore della Doshisha University, un piccolo collegio di Kyoto, in Giappone.
La scintilla per intraprendere la sua ricerca venne data ad Usui all'inzio della celebrazone di una funzione domenicale.
I suoi studenti vollero avere da lui la certezza che egli credesse ciecamente alle parole scritte nella Bibbia, quindi gli chiesero di rivelare loro il segreto delle guarigioni operate da Gesù Cristo imponendo le mani sui malati.
Usui, nonostante non potesse soddisfare la richiesta, promise di impegnarsi per trovare la risposta, si dimise da rettore e partì alla volta degli Stati Uniti.
All'università di Chicago, conseguì il dottorato in Teologia, effettuò studi comparati sulle religioni e sulle filosofie del mondo.
Apprese tra l'altro che, nella tradizione buddista, a Buddha stesso era riconosciuta la capacità di guarire gli infermi mediante l'imposizione delle mani.
Dopo sette anni, credette opportuno di tornare in Giappone per cercare nei monasteri buddisti ulteriori tracce.
Non ebbe però molta fortuna in questa sua rierca, in quanto i monaci dei monasteri che visitò si mostrarono poco inclini a seguire Usui nel suo cammino, considerando infatti la mente e la sua guarigione, molto più imporante di quella del corpo fisico.
Finalmente giunse ad un monastero Zen, ove fu accolto con benevolenza.
Qui potè studiare i Sutra, le scritture sacre del buddismo, imparò il cinese per poter leggere alcune trascrizioni scritte in questa lingua e l'antico sanscrito, per essere in grado di capire anche quelle mai tradotte.
E fu tra queste che apparve la chiave della sua ricerca, scritte da un ignoto discepolo, trovò i simboli e la descrizione delle guarigioni operate da Buddha.
Usui non poteva adoperare ancora la sua conoscenza non sapendo come interpretare la scoperta e si consigliò con l'abate suo amico che dirigeva il monastero.
Arrivarono alla conclusione che egli doveva attuare un periodo di meditazione e digiuno della durata di ventuno giorni.
Partì dirigendosi su una delle montagne sacre del Giappone: il Koriyama portando con se, con la funzione di un rudimentale calendario, solo ventuno sassolini, che Usui, uno alla volta, gettava via, al trascorrere di ogni giorno.
Trascorsero venti giorni senza che accdesse nulla, ma la notte del ventunesimo, mentre Usui pregava, apparve una luce che lo colpì sulla fronte e che lo fece cadere in uno stato ipnotico.
Nella visione che ebbe, vide i simboli che aveva trovato nelle scritture in sanscrito e gli fu illustrato il metodo di cura; la ricerca era conclusa ed il Reiki una realtà ritrovata.
Scendendo dal Koriyama Usui si sentiva riposato e niente affatto provato dalla stanchezza e dal digiuno.
Egli ebbe subito modo di sperimentare la nuova tecnica, infatti inciampò in una roccia ferendosi un dito del piede che prese tra le mani guarendolo.
Più tardi si imbattè in una locanda ove incontrò una giovane donna che soffriva di mal di denti, Usui eseguì anche a lei un trattamento Reiki liberandola dal dolore.
La sera, di ritorno al monatero, volle vedere subito l'abate per narrargli tutto ciò che era accaduto, ma quest'ultimo era costretto a letto a causa di una vilenta artrite, così, mentre Usui narrava gli eventi che gli erano occorsi pose le mani sulla schiena dell'anziano abate ed alla fine del racconto il dolore era stato lenito del tutto.
Il Reiki fu donato da Usui soprattutto nei sobborghi di Kyoto, dove risiedeva la gente più povera, affinchè con la ritrovata vigoria queste persone potessero guadagnarsi la vita lavorando e non elemosinando.
Ma molti di questi una volta guariti non furono contenti della nuova situazione e rimpiansero la precedente e meno faticosa condizione di mendicanti.
Usui capì che la guarigione del corpo da sola non basta, bisognava guidare anche la mente e l'anima attraverso questo processo, affinchè la gente potesse apprezzare integralmente il dono ricevuto.
Il Reiki non è quindi solo un metodo di cura e prevenzione naturale, è anche uno stile di vita che ha come cardine una serie di principi spirituali:

Per oggi sii sereno
Per oggi sii felice
Per oggi svolgi il tuo lavoro onestamente
Per oggi onora il tuo prossimo
Per oggi sii riconoscente per i tuoi benefici

Vorrei ricordare che questo racconto circa la riscoperta del Reiki da parte di Mikao Usui non è tratto dal Vangelo, quindi potrebbe essere, in parte o del tutto, falso; però è quello che probabilmente troverete nei libri o che vi verrà narrato da chi pratica Reiki.
Non esiste, comunque, nessuna prova certa che dimostri quanto detto, quindi, a volte, la strenua difesa di questa storia mi fa sorgere il dubbio che si voglia conferire all'esperienza un aspetto, volutamente e non troppo disinteressatamente, esotico.

Cuore

E' importante ricordare che nel trattamento Reiki, il donatore non incorrerà nello spiacevole fenomeno di "assorbimento" tipico di chi pratica pranoterapia, anzi egli si sentirà a sua volta attraversato e corroborato da questa energia.
Non stiamo parlando ovviamente della panacea per tutti i mali, ma di uno strumento in grado di aiutare chiunque lo desideri e non solo sul piano fisico.
La grande proprietà del Reiki consiste nell'agire in modo benefico su più livelli contemporaneamente.
Partendo dall'assunto che la malattia è il risultato di uno squilibrio interno, cioè di una cattiva armonizzazione tra tutte le componenti dell'uomo, ciò induce a pensare che il rimedio debba interagire anche con questi aspetti, meno visibili e tattili, ma non per questo secondari.
Il Reiki opera la sua funzione riparatrice anche sul piano psichico e spirituale, oltre che sul piano fisico, in virtù dell'assoluta purezza e perfezione dell'energia che impiega.
Chi dona Reiki, non va assolutamente assimilato ad un santone, ad un mago, ad un personaggio dagli strani poteri, egli è solo uno strumento, un'antenna in grado di ricevere un particolare segnale, un trasduttore di energia.
L'esempio che io amo portare è il seguente: immaginate un interprete vi che illustra, traducendo da una lingua che non conoscete, una meravigliosa poesia.
L'interprete non ha il merito di averla concepita e scritta, ma il suo studio ed il suo lavoro permettono a tutti di goderne pienamente.
Non è necessario dilungarsi di più sull'argomento, in quanto non ho la pretesa di scrivere un trattato.
Chiunque si senta spinto ed interessato a sperimentare questo sentiero può contare su una vasta bibliografia atta a descrivere tutti gli aspetti del Reiki.
Mi permetto di segnalare due libri che potrebbero essere utili per chi inizia:
Guarire con il Reiki di B.Muller e H.H.Gunter - Edizioni Mediterranee
Semplice, di immediata comprensione, anche se la traduzione è leggermente difettosa, a mio avviso, in alcuni punti.
Reiki di F.Drago - Edizioni Xenia
E' il primo libro che ho letto sull'argomento, scorrevole, particolareggiato e coinvolgente.
Anche la rete Internet offre molteplici spunti di approfondimento: da questa modestissima pagina ad altre, ben più dettagliate, che potrete trovare utilizzando la parola chiave reiki nei motori di ricerca che avete a disposizione nella pagina dei links, in questo stesso sito.

Esperienze personali

Energia Sono entrato in contatto la prima volta con il Reiki nella primavera del 1999.
Ero ospite di un mio carissimo amico: Padre Paolo del Cuore di Gesù, un frate canadese che mi onora della sua amicizia.
Padre Paolo non è più giovanissimo e fisicamente è stato sempre cagionevole, ma quel giorno era quanto mai vispo e la cosa mi sorprese.
Così, scorgendo il mio stupore, iniziò a raccontare di essersi sottoposto ad un trattamento particolare che prevedeva l'imposizione delle mani in diversi punti del corpo e di come questo lo avesse praticamente rivitalizzato.
Ovviamente fu esauriente nelle spiegazioni ed inoltre mi presentò un libro (Reiki di F.Drago - Edizioni Xenia) che trattava l'argomento.
Lo presi in prestito, lo lessi rapidamente e ne fui entusiasta a tal punto che, quando la settimana successiva lo rividi, gli manifestai l'intenzione di frequentare il seminario per accedere al primo livello di conoscenza.
Non sapendo dove rivolgermi per trovare un maestro Reiki atto allo scopo e per paura di imbattermi in ciarlatani o speculatori, lo pregai di presentarmi alle persone da cui aveva ricevuto il Reiki, cosa che successe di lì a poche settimane.
Furono disponibili e cordiali con me e seppi che era in programma, per la fine dell'estate, un seminario di primo livello.
Diedi subito la mia adesione.
I giorni 11 e 12 Settembre 1999 questo primo traguardo si concretizzò, grazie alla maestra Shaloo Tjong, rivelandosi nel contempo anche una ricca esperienza di vita.
Pochi giorni dopo ero a Faenza, nei pressi di Parma, per un lavoro e lì ebbi per la prima volta l'occasione di sperimentare il Reiki, effettuando un trattamento di pronto soccorso.
Rientrando nell'albergo ove risiedevo mi accorsi che l'impiegata aveva una mano fasciata, quando le chiesi cosa fosse successo seppi che si era ustionata con l'acqua calda...
Volontariamente arresto il mio racconto.
Non ho nessun documento atto a comprovare le mie esperienze, quindi non potreste stabilirne la veridicità ed io mi rendo conto dello scetticismo, a volte gistificato, al limite necessario, con cui spesso vengono accolte queste teorie e queste tecniche.
Posso solo dire, mentre mi appresto a conseguire il secondo livello di conoscenza, supportato dalla mia minima esperienza, che per me l'incontro con il Reiki è stato naturale, quasi preordinato, come se lo stessi aspettando da tempo, senza intoppi di nessun genere; in una parola (passatemi il termine) "fisiologico".
Se il vostro spirito o, se preferite, la vostra intuizione, vi induce ad avvicinarvi al Reiki, non dovrete fare molto di più, perchè sarà il Reiki stesso a venirvi incontro ed a facilitarvi il cammino.
Un'ultima considerazione va dedicata d'obbligo alle persone che, senza aver provato, denigrano questa tecnica.
Pur rispettando la vostra opinione mi permetto di rispondere con questo aforisma:
qualcuno chiese a Buddha: «Cos'è la verità?» e lui rispose: «Ciò che funziona!».

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