Vladimir Stefavick

stefavick Vladimir Stefavick nasce a Budapest nel 1857, sarà uno dei letterati più importanti di tutti i tempi.
Il padre, noto beone, alla vista del figlio si ravvede, smette di bere, ma inizia a drogarsi fumando marijuana.
La madre è una donna eccezionale: è alta 98 cm. e pesa due quintali, ella sarà assolutamente ininfluente nella vita di Vladimir, come in quella di chiunque altro.
Lui è precocissimo, a due anni compone la sua prima poesia:

Pe pe pe
gna gna gna
ue ue ue
ta ta ta

A cinque anni fugge in Italia attratto dalla storia del nostro paese.
Conosce il noto scrittore Panno Lino e partecipa attivamente alla vita culturale scrivendo un saggio dal titolo "Pappa e Bumba" (Edizioni Milupa).
I genitori lo vanno a riprendere e lo sculacciano per nove mesi di seguito.
Fino a sei anni non potrà più sedersi, ne approfitta per scrivere l'opera di maggior rilievo della sua giovinezza: "Io ed il mio girello" (Gerber Editore).
A dieci anni, completati gli studi elementari, peraltro con votazione ottima, Vladimir si considera maturo e si trasferisce di nuovo in Italia, lasciando la sua famiglia all'oscuro di tutto.
Questo nuovo viaggio segna la sua vita, conosce infatti Avvi Zita , la donna che amerà per tutta la vita.
Le chiederà ufficialmente la mano un centinaio di volte e, altrettante volte, lei gli risponderà con un pugno sul mento.
Nuovo rientro forzato in Ungheria, il padre questa volta lo scuoia vivo con la pialla.
A dodici anni anni, nel 1869 scrive "Chi mi accoppa i genitori?" (Plasmon Edition) che sarà considerato nel 1960 il testo chiave dei moti di ribellione al sistema, in Italia e negli Stati Uniti.
La scuola media viene terminata l'anno successivo con una votazione esagerata.
Tanto per cambiare fugge ancora in Italia e giunge a Frascati, città che lo adotterà e, alla quale darà lustro.
I genitori partono con un obice alla ricerca del figlio, ma giunti a Frascati il padre riscopre il suo antico amore, pianta l'erba (ah ah ah) e ricomincia a bere come un cammello con l'arsura.
I genitori si trasferiscono in Italia!
Nel 1875 si diploma al liceo classico Cecco Peppe con ventimila sessantesimi!
Si iscrive all'università di Frascati, frequentando la facoltà di Lettere e Filosofia.
La sua produzione letteraria in questo periodo è impressionante: ottanta romanzi, seimila poesie e circa un milione tra saggi ed articoli per la rubrica culturale del quotidiano "La Spugna".
La cartiera di Frascati, di proprietà dell'ereditiera americana Cooper Tina, in passivo cronico dal cretaceo, risorge a nuova vita rendendo miliardaria in pochi mesi la titolare.
Per ringraziarlo lei, a Natale, gli invia una matita in omaggio.
Già nel 1876 è assistente alla cattedra del celeberrimo professor Babba Leo e, dopo solo due anni si laurea.
Per scrivergli il voto finiscono l'inchiostro di tre calamai.
Quando porta a casa l'attestato della laurea, la madre, pazza di gioia, gli salta al... ginocchio, mentre il padre, ormai col tasso alcolico da record olimpionico, esprime tutta la sua approvazione ruttandogli in faccia e scapigliandolo a vita!
Arrivano centinaia di offerte di lavoro, ma Vladimir momentaneamente le rifiuta per dedicarsi allo studio ed alla ricerca delle antiche civiltà del Lazio.
In un memorabile scavo archeologico del 1883 da lui diretto, vengono alla luce dei boccali datati 1200 A.C. ed appartenenti al popolo degli Alcolittiti ed il meraviglioso "Cavatappus" (foto) risalente al 5000 A.C., un reperto della tribù dei Sborniolonesi, attualmente conservato nel British Museum of Wine di Londra.

Il Cavattappus

Nel 1885 perde il padre, nel senso che questi, dopo aver bevuto un ettolitro di barbera, non trova più la strada di casa e decide di dormire alla stazione.
Sfortunatamente si addormenta in una delle carrozze che l'indomani parte alla volta di Mosca, nel viaggio inaugurale della famosa linea Transfrascatana.
Per mantenere economicamente la famiglia, Vladimir decide di accettare lavoro presso la biblioteca universitaria, un bell'edificio di epoca Rinascimentale strutturato su due piani.
Naturalmente deve fare la gavetta ed inizia la sua carriera facendo le pulizie al piano inferiore, ma il direttore della biblioteca, Scritto Renato, uomo lungimirante ed attento scopre presto le qualità del neo assunto e, nel 1886, lo promuove alle pulizie del piano superiore.
Nei pochi momenti liberi, oppure al termine della giornata lavorativa, Vladimir si dedica alla lettura, ma nota che i volumi della biblioteca non sono ben archiviati e per trovare ognuno di questi agli impiegati necessita molto tempo.
Egli elabora così, nel 1888, un sistema di ricerca, la Scala Stefavick ormai adottata in tutto il mondo, che permetterebbe, mediante l'indicizzazione per argomento, di accorciare drasticamente i tempi.
Propone questa sua innovazione al direttore e questi, entusiasta, in un impeto di esaltazione si licenzia promuovendo Vladimir al suo posto; quando a mente fredda realizzerà pienamente il suo gesto esprimerà il disappunto con parole ed azioni le quali non possono essere riportate in questa sede, basti dire che il parroco di Frascati, don Brevi Ario è costretto a calmarlo con un esorcismo e tre secchiate di acqua santa sul muso.
La carriera di Vladimir è sfolgorante, le maggiori biblioteche d'Europa ricorrono al sistema di catalogazione Stefavick, viene invitato in Austria ed in Inghilterra ove tiene conferenze dotte sul tema: "E' il libro il miglior amico dell'uomo ed inoltre non piscia per terra!".
Negli Stati Uniti, dove andrà nel 1897, raccoglierà consensi unanimi presentano il suo saggio: "Who has done a buko in this book?".
Due anni dopo arriva la nomina a Fichissimo Rettore dell'Università di Frascati ove, inoltre, presiederà alla cattedra di Lettere antiche, vecchiotte e seminuove.
Il 1900 è un anno fondamentale nella vita di Vladimir, egli infatti elabora la Teoria degli scaffali comunicanti, nella quale afferma che se uno scaffale pieno di libri, piegandosi, cade su un altro scaffale, si sbracano senz'altro tutti e due!
Per questo, nel 1901, viene insignito del premio Nobel per la Rilegatura.
Nello stesso anno il suo viso viene effigiato in un francobollo da due lire delle Poste Ciucche di cui potete osservare un rarissimo esemplare.

Francobollo

Diviene lo scrittore più popolare del mondo, le sue molteplici opere vengono tradotte in tutte le lingue conosciute, compreso il bantù, il lappone ed il viterbese.
Egli sperimenta anche nuovi generi letterari, tra cui la Prosa Palindromica con la quale produce: "Oro", "Anilina" ed il capolavoro "Ciccio ama Pina".
La Narrativa Onomatopeica che porta alla luce: "Gulp" e la famosa "Ruuuuuttt... ehm... ops!" ed in ultimo, la Poesia Epatica, con l'immortale "Osteria numero uno".
Nel 1910 fonda, coadiuvato dagli amici Bibbi Tony e Quanto Costantino, entrambi conosciuti all'osteria sotto casa, dove Vladimir passa la quasi totalità del suo tempo libero, l'Accademia del Mosto, intesa al progresso morale, culturale e tecnico delle miscele alcoliche.
Nasce, dall'attività instancabile dell'accademia, il "Barolo on the Rocks", il "Tavernello Boom Boom" ed il "Chianti Libre".
Dal 1915 collabora come editorialista del giornale "La nuova cirrosi" e le sue battaglie sociali fanno epoca, di seguito potete vedere uno stralcio del suo più famoso articolo (1920), nel quale Vladimir, con toni accesissimi, chiede al Re d'Italia, Vittorio Emanuele III, che Frascati diventi una provincia autonoma.

Articolo

Non se ne fa nulla, ma il Re, colpito dall'eloquenza e dalla cultura di Vladimir ed in segno di gratitudine per i servigi resi all'Italia, lo nomina Cavaliere del Grappolo.
Nel 1830 Vladimir anziano e stanco, si ritira a vita privata.
Ricordiamo la sua ultima opera: "Va bene che quando si mangia non si parla, ma quando si muore addirittura non si respira!" (Edizioni Portecenartrolitro).
Crepa a Frascati nel 1936.


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