Locri / Eletto il comitato di gestione del piano dell'Alto Jonio
La strategia del Pit
Protagoniste le piccole realtà territoriali

Enzo Romeo

 

LOCRI – Riunione operativa lunedì sera a Locri, dei 42 sindaci della Locride per l'elezione del Comitato di gestione del Pit, il Piano integrativo territoriale dell'Alto Ionio reggino. Presidente è stato nominato il sindaco di Africo, professor Giuseppe Maviglia. E infatti, Africo risulta essere uno dei centri rappresentati nell'organo che avrà il compito di decidere e, appunto, gestire le fasi che caratterizzeranno il Piano integrativo. Gli altri Comuni sono Careri, Ferruzzano, Gerace, Siderno, Marina di Gioiosa, Caulonia e Stilo. I rimanenti rappresentano l'area Nord del comprensorio. Locri è stata, invece, indicata come sede del comitato di gestione. Il primo dato che emerge da questa elezione è l'indicazione dei paesi. Si constata, infatti, che i piccoli centri sono in fortissima prevalenza: addirittura nell'area che per comodità descrittiva abbiamo denominato Locride meridionale, i quattro paesi scelti dai primi cittadini non raggiungono, per numero di abitanti, cifre altissime. Tra Africo, Gerace, Careri e Ferruzzano non si superano di molto i diecimila abitanti. Cosa diversa va detta per l'area Nord, dove la sola presenza di Siderno ha un'incidenza considerevole sul numero di abitanti complessivamente raggiunto. Una scelta precisa evidentemente, che ha come obiettivo la "responsabilizzazione" delle piccole realtà territoriali, e quindi la loro visibilità nel contesto di un dibattito che si preannuncia intenso e produttivo. In effetti con il varo del Pit ci si aspetta l'esaltazione delle risorse e delle potenzialità di questi centri. L'impegno delle amministrazioni sarà, dunque, diretto a valorizzare i contenuti di un programma di sviluppo concepito con la chiara finalità di garantire massima attenzione ai percorsi di progresso economico, quindi al miglioramento del territorio dal punto di vista strutturale. L'elezione di Maviglia vuole essere anche una sorta di incoraggiamento a proseguire su una strada che è stata percorsa per un breve tratto nel passato, ma che ora ritorna a essere punto essenziale di un progetto ambizioso, ma serio. Maviglia nella sua veste di presidente del comitato di gestione avrà il suo bel da fare, non c'è dubbio, ma saggezza e pragmatismo, qualità che il mondo politico della zona gli riconosce, potranno essere solide basi di partenza di un lavoro che si preannuncia impegnativo. Scegliere Maviglia può anche significare, in ragione delle considerazioni appena espresse, un messaggio preciso a coloro che saranno nel prossimo futuro gli interlocutori istituzionali. Il sindaco di un paese, che ha problemi sociali seri, può diventare il punto di riferimento di un processo di sviluppo che il Pit dovrebbe saper innescare. La scelta di Maviglia come presidente è un riconoscimento indubbio alle qualità della persona, ma anche l'indicazione precisa di una volontà politica: inserire le piccole e complesse realtà sociali in contesti operativi in cui l'impegno e l'entusiasmo siano elementi principali.

 

Gazzetta del Sud 10/10/2001