BIVONGI

Bivongi sorge in una vallata a 270 mt. s.l.m., sulla sponda destra del fiume Stilaro, con un territorio di 25.3 kmq.,circondata dal monte Consolino e dai rilievi delle Serre Calabre.

La sua storia ha inizio nell’anno 1000 ed è legata al convento degli Apostoli, frangia del monastero greco dell’Arsafia, che Ruggero il Normanno concesse alla Certosa di Serra S. Bruno.

I ruderi si possono scorgere ancora in alto, su di una collina oltre il fiume.

Recenti lavori di restauro della chiesa matrice hanno riportato alla luce i resti di una primitiva chiesa con un altare del 1300. Di essa risulta che nel 1325 il cappellano pagasse alla Diocesi la decima di un tarì. La chiesa attuale del secolo XVII, completata dopo il terremoto del 1783, è intitolata a San Giovanni Decollato. Nel 1985 è stata elevata a Santuario di Maria SS. Mamma Nostra, Madonna alla quale si attribuiscono diversi miracoli, venerata da tutti i bivongesi, anche da quelli emigrati all’estero.

Rinomati sono i prodotti agricoli, ed il vino che possiede la Denominazione d’origine controllata, è commercializzato dalla Cantina Sociale di Bivongi.

Illustre cittadino di Bivongi è stato Tommaso Martini, pittore del ‘700 discepolo del Solimena, le cui opere arricchiscono il patrimonio iconografico di varie chiese della Calabria e dell’Italia centrale.

Nel territorio, a circa due km. dall’abitato, sulla dorsale tra i fiumi Stilaro e Assi, si trova la Basilica bizantino-normanna di San Giovanni Théristis (XI sec.). Oggi, dopo novecento anni, il Monastero è ridivenuto sede di monaci greco-ortodossi esicasti del monte Athos, allontanatesi da questi luoghi a seguito dello scisma del 1054.

In epoca basiliana il monastero è stato il più importante della Calabria meridionale, con una scuola di emanuensi ed una grande biblioteca che Chalckeopulos, nel 1551, censiva consistente in dieci casse contenenti 820 documenti. Possedeva inoltre molte rendite, giacché in Calabria non vigeva il diritto bizantino di divieto ai monasteri di possedere beni immobili. San Giovanni, vissuto nella prima metà dell’XI secolo, fu detto Thèristis (mietitore) per un miracolo riguardante la mietitura avvenuto in zona Marone, situata verso la marina. Il monastero può essere visitato con la guida dei religiosi che vi dimorano.

Il corso medio-alto dello Stilaro offre uno scenario incomparabile in tutte le stagioni, dalla fioritura di ginestre in primavera ai contrasti di colore nell’autunno. Molti laghetti naturali, contornati da bianchi e levigati scogli granitici, offrono nelle calde ore estive l’occasione di un tuffo rinfrescante in acque limpide.

Area picnic è il Parco Vignali, attraversato da un ruscello ed attrezzato per il gioco, lo sport e la cottura all’aperto. Piacevole è la risalita del fiume fino alla cascata del Marmarico, alta 105 mt. raggiungibile a piedi attraverso un sentiero che si inoltra nel bosco.

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