Lenin!

Lenin Nikolaj, pseudonimo di Vladimir Il'ic Ul'Janov, nasce a Simbirsk nel 1870 e muore a Mosca nel 1924. Figlio di un ispettore scolastico, nel 1887 vide morire suo fratello condannato a morte per aver partecipato all'attentato contro lo zar. Nel 1893 si trasferisce a Pietroburgo, all'epoca capitale dell'impero russo, nel 1895 viene arrestato per la prima volta, sconta un anno di detenzione e tre di esilio in Siberia. Nel 1900 si trasferisce a Monaco di Baviera e poi in Svizzera, dove fonda, insieme ad altri marxisti, il giornale L'Iskra (La Scintilla). Nel 1903, durante il Congresso londinese del Partito socialdemocratico russo, è uno degli artefici della scissione, dalla quale nascono il Partito bolscevico, capeggiato da Lennin ed il Partito menscevico, capeggiato da Martov. Nel 1905 fa ritorno in Russia ma appena due anni più tardi è costretto nuovamente a lasciare il suo Paese; il Partito bolscevico è messo fuori legge ed i suoi esponenti perseguitati. Nell'aprile del 1917, viaggiando su di un treno blindato, messogli a disposizione dal governo imperiale "teutonico" e che godeva dell'estraterritorialità, lascia la Svizzera per tornare di nuovo in patria. Da subito si mette alla testa del Partito bolscevico ed espone, nelle famose "Tesi di aprile", i punti cardini del programma bolscevico. Nel luglio del 1917, dopo le famose "giornate di luglio", deve nuovamente riparare all'estero, stavolta nella vicinissima Finlandia, a causa del mandato di arresto emesso dal governo provvisorio contro tutti gli esponenti di spicco del Partito, accusati, ingiustamente, di aver ordito la sommossa. Lenin ed il suo Partito sono poi riabilitati dallo stesso Kerenskij durante il tentativo di colpo di Stato del generale Kornilov. Con la presa del potere da parte bolscevica Lenin diventa il Presidente del Consiglio dei commissari del popolo, ossia il Presidente del Consiglio dei ministri. Il 25 maggio del 1922 Lenin è vittima del primo attacco che gli causa la paralisi del lato destro e l'afasia, il secondo attacco lo colpisce il 16 dicembre sempre del 1922, il terzo attacco, che lo allontana definitivamente dalla vita politica, lo colpisce il 10 marzo del 1923, poco dopo aver redatto il suo "Testamento politico".

Tra le sue poere principali troviamo: Lo sviluppo del capitalismo, 1897. Che fare?, 1903. Un passo avanti e due indietro, 1904. Due tattiche della socialdemocrazia nella rivoluzione democratica, 1905. Materialismo ed empiriocriticismo, 1909. L'imperialismo fase estrema del Capitalismo, 1916. Stato e Rivoluzione, 1917. La dittatura del proletariato ed il rinnegato Kautsky, 1919. Estremismo, malattia infantile del comunismo, 1920.