ETIMOLOGIA DI GARGALLO Come è nato e da dove venne questo nome è difficile da stabilire. Secondo qualcuno deriverebbe da Caracalla in onore dell'Imperatore romano, ma la supposizione non dovrebbe reggere, specialmente quando sappiamo che molto probabilmente questo figlio di Settimio Severo non varcò neppure il Po. Qualcun altro asserisce che sia derivato dai Galli, perché tale sarebbe stato il suo primo abitatore. Siccome la caracalla era anche una veste in uso fra questi, è probabilissimo che i vecchi abitatori la usassero largamente e che per questo venissero chiamati caracallesi e la loro dimora Caracallo, semplicemente trasformato poi in Gargallo. Il Rusconi vorrebbe che Gargallo fosse stato così chiamato dai Galli-Celti, per la loro abitudine di dare nuovi nomi a località di loro stanza (come Orta, Mesma, Armeno, Strona, ecc.) col primo nome di Monte Gargallo per ricordare il Gargal della loro Borgogna. Qualche altro ancora tenderebbe a trovare una certa affinità con Gallarate, anticamente chiamata Gallorum Area. Vi è chi ritiene che il suo nome provenga addirittura dal gar gar emesso da una specie di rane che qui abbondavano. Qualcuno invece sostiene che possa provenire dall'unione del gar della rana con l'alterigia gallesca dei suoi primi abitatori, tanto superbi in mezzo alle rane. Graziosa anche la storiella secondo la quale era credenza che Gargallo non fosse mai totalmente addormentato perché qualcuno vigilava sempre sull'altrui riposo. Quando le famose rane, a tarda ora, esauste per il continuo gracidar di gioia e d'amore, si addormentavano sulle ultime note del loro concerto, questo veniva ripreso dagli innumerevoli galli dei vicini cascinali e continuato fino alla sveglia degli abitanti. Da questo alternar di rane e di galli avrebbe dovuto uscire il nome di Sangallo o Ranallo, ma gli uomini semplici, che non vanno tanto per il sottile, pensarono di unire l'azione delle une col nome degli altri coniando Gargallo. Il parroco Pirinoli è più audace. Vorrebbe che fosse addirittura il Gargaro di cui parla Virgilio nel libro primo delle Georgiche al verso 103. Il Pirinoli sostiene:
Lasciamo al Pirinoli tutta la responsabilità e segnaliamo questa versione in omaggio al grande poeta ed anche per comodità, perché non è possibile confutarla; non mi convince molto, personalmente, in quanto a mio avviso Virgilio aveva ben altri luoghi più floridi per sbizzarrirsi, senza scegliere il nostro pianoro per sfogare il suo estro poetico. Per contro, siccome i poeti qualche volta sono strani e siccome è assodato che il Maestro dimorò sul suolo novarese, non è improbabile che l'affermazione del Pirinoli abbia solido fondamento, al punto che anche il Fara sostiene che Virgilio, riferendosi alla nostra gente nelle Georgiche, disse: E' un popolo avvezzo ai disagni della povertà. Sicché lo ammirava, ed ammirandolo lo amava tanto da sentirsi in dovere di dedicargli qualche verso per esaltarne la forte tempra. E giacche il nome è antichissimo, chi può negare che esso fosse dato da qualche tribù a noi sconosciuta e che ha fondato una quantità di paesi col prefisso Gar come Garlasco, Garlate, Gargnano, Gargagnano, Garlenda, Garbagna, Garbagnate, ecc. ? Comunque dobbiamo convenire che Gargallo non ebbe mai altra denominazione ed il pronunciare il suo nome con quel tono saltellante sulle prime sillabe ed il suono caldo e confortante sull'ultima ha sempre infuso allegria e disposto l'animo alla pace ed alla simpatia. * Vi è una frazione di Carpi in provincia di Modena ed un Priolo-Gargallo a 11 km da Siracusa. © Tutti i diritti sono proprietà esclusiva e riservata degli eredi dell'Autore
|