DIALETTO GARGALLESE E VOCABOLARIO PAESANO

 

     Per dare  un  assaggio del linguaggio dialettale gargallese, propongo la traduzione in prosa di una significativa poesia che si ritiene scritta dal Foscolo giovane.

 

AMMAESTRAMENTI DAI SEPOLCRI

Mortal, se vaghezza ti molesti
d'aver di te cognizione intera
fa che a' sepolcri il guardo tuo s'arresti,
ivi dentro son l'ossa e la leggera
polve de' regi despoti e potenti
e d'una turba un dì famosa e altera
per fortuna di illustri nascimenti,
per ampio censo, per egregie imprese,
per vanto di leggiadri lineamenti.
Eppur nulla dal tempo li difese;
tutti li colse la morte in una guisa
e tutti nella tomba li distese.
Quivi, o mortal, ti rispecchia e ti ravvisa.

Cris'ciên, se ti ghesi par cas la ramaa
da savei ben chi ti sé
scerca un po' da pugià i euc sora i boos,
che là dent al ghe i euss e la puffia
da tênci re grem e padroi da tuc
ed un muc at gent una bota pusé in aut da nuui e bufoi
parché i eran da famiglia at sciori,
parché i eran at jent numinaa, parché i evan fac un qualcos da straordinari,
parché as credevan da ves pusè bei at ieuc.
Epura cum al na dal temp a ghe mia stacc inzun che al ga purtà i pretenzion;
tuc quênci cula da la zênza ià ciapai in una manera
e tuc in la bosa ià slungai.
Chi, povar cris'ciên, spegiat dent e tegn da ment.

 

     Ho cercato inoltre di raccogliere in un breve dizionario alcune tra le parole di uso più comune; prima di proporle ritengo  però  necessaria  una breve premessa, utile per una corretta interpretazione fonetica.

     Siccome molti nomi dialettali piemontesi derivano dal francese, il loro finale di eu oppure oeu vanno detti alla francese; così si dicono anche  a Gargallo: Oeuh, pusibil!, Euh, la pepa! Anche la j va pronunciata alla francese come Jean, cioè  come la sc ma con la g che farebbe come sg di gaia (gazza) oppure bujlè (roveto). Vi sono dei vocaboli che hanno la s dura come l'italiano sete (misè, suocero) ed altri con la s dolce  come miseria (sei dolce, aceto; sei dura, sete). Solo la famigliarità della pronuncia li può distinguere. Per facilitare la lettura  delle vocali lunghe, come quelle francesi con l'accento circonflesso, le scrivo doppie; ad esempio mistaa (immagine sacra). La u dura come quella tedesca la segnerò con due puntini (dieresi). Siccome poi di e ve ne sono di diverse tonalità, la parola con la e particolare di Gargallo come chei (cani) o vilei (villani) l'accenterò  col segno circonflesso, mentre le altre seguono l'uso del comune italiano. Le parole finali in c le lascio col c puro, mentre per il ch ho creduto mettere una k per rendere più facile la lettura ed immediata la comprensione. Cercherò  di accentare tutte le parole per favorirne la corretta pronunzia.

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