Q uesto
volume è stato concepito a conclusione delle solenni manifestazioni
indette per celebrare degnamente il
“150°
Anniversario dell’Unità d’Italia”,
avvenuta in un
periodo storico, la seconda metà dell‘Ottocento, in cui in Sardegna
andava maturando più compiutamente la ricerca delle proprie radici e
compiendo una sorta di lenta ma profonda rivisitazione della sua storia;
parallelamente si andava riscoprendo e valorizzando anche la sua antica
lingua.
In quel periodo vide la luce, visse e
operò il Canonico Giovanni Spano che, da buon italiano e da autentico
figlio dell’Isola, si dedicò, con grande tenacia e vera
passione, allo studio delle
antiche origini della
“Sardità”,
riscoprendone i valori
più autentici e cercando di difenderne,
valorizzarne e divulgarne le peculiarità.
Cercò, in vari modi, di ridare dignità ed
eleganza alla lingua sarda che adoperò, e insegnò ad adoperare, anche
nella composizione delle epigrafi funerarie di cui
nel
Campo
Santo Vecchio di Ploaghe
esiste, ben conservato, il
complesso più interessante
dell’intera Isola.
Le pagine che seguono ripercorrono la
storia della vita e delle opere di questo
“grande”
sardo
dell’Ottocento, anche alla luce di alcuni interessanti spunti tratti
dalla sua opera autobiografica
“Iniziazione ai miei studi”.
Questo libro, senza entrare nello
specifico degli studi, delle ricerche scientifiche e delle opere
pubblicate dal Canonico, che meritano ben altra considerazione, studio
ed esposizione, si propone di offrire un sussidio schematico, agile e
sintetico, soprattutto ai giovani per i quali il Canonico ebbe sempre un
occhio di riguardo; è rivolto, inoltre, in modo tutto speciale, ai sardi
lontani dalla loro terra.
L’esempio costituito dal Canonico
Giovanni Spano può essere di sprone a
“innaffiare”
opportunamente
le antiche e robuste radici della
“Sardità”
affinché
tornino a fiorire rigogliose.
Quod erat in votis .
Deus bollat!
L’Autore
|