Il "Sussurro Delle Streghe" ha riaperto le sue porte il 23 Dicembre 2002. Il nuovo indirizzo è www.stregoneria.cc

 

11-11-01

'Il Sussurro Delle Streghe' chiude. Dopo tre anni, per il momento, ho deciso di interrompere qui l'attività di questo sito.

Al momento non ho la serenità, e la tranquillità, necessarie per poter dare a chi cerca delle informazioni utili, fornire degli spunti, invitare a delle riflessioni. Può sembrare triste, sentir dire la parola 'chiudere', ma nella vita non esiste niente di definitivo, niente che non muti. Esistono, in tutto quel periodo che riesce ad abbracciare la nostra vita, delle 'piccole morti', dei tagli, che , per quanto dolorosi, portano comunque in sè dei germogli di cambiamento e di nuove cose.

A volte andiamo incontro serenamente a questi tagli, a volte ci opponiamo scioccamente, tenendo con noi situazioni morte che assurdamente ci ostiniamo a voler vedere ancora vive. Quando ciò succede, arriva qualcosa di più 'forte' a spazzare via tutto e a costringerti a guardare in tutte quelle cose che per paura non volevi vedere, o eri troppo pigro per poterlo fare. 
C'è un tempo per tutto, esiste anche il tempo di ritirarsi, per conoscersi, fortificarsi, studiarsi. In tre anni, ci sono delle cose che ho dimenticato, e con cui sento forte la necessità e il bisogno di ritornare in contatto.

E' arrivata un'aria che spazza via tutto ciò che è incancrenito, morto, e ho bisogno di fermarmi a riflettere, recuperare ciò che dovrei sapere, ma che ho lasciato coprire da veli di polvere, sottili e impalpabili. 
Se questi veli non li togli, aumentano, e giorno dopo giorno dei nuovi si sono depositati su altri che non erano stati spazzati via quando occorreva farlo. 
Quando questo lavoro di pulizia non lo fai da solo, è quest'aria che arriva e che ti obbliga a vedere in quello che non va come dovrebbe, e che alza e che fa volare via tutto ciò che non è ben ancorato nel terreno. Non è niente di cattivo quest'aria, è la sua natura, e arriva quando deve.

Io so che questo sito era visitato da molti giovani; non avete perso niente, non vi è preclusa nessuna possibilità di realizzare quel cammino di cui siete in cerca. Anche se con vari ripensamenti, non ho mai fornito un percorso alla stregoneria, o sia pure il mio personale percorso. Non sarà determinante la presenza o meno di un sito a mettervi sul sentiero della stregoneria, non lo sarà quella di un 'insegnante' o di un corso caro ma veloce che 'in sette lezioni ' promette di trasformarvi. Non esistono tempi 'standard', ognuno è una persona col suo individuale bagaglio di storia. Se voi siete sul cammino giusto andrete avanti, comunque, e nonostante chiunque. In questo ho sempre dato una grossa importanza allo studio delle tradizioni della propria terra, l'ho sempre incoraggiato.

Conoscersi, è il punto fondamentale da cui partire. Non dimenticare, significa imparare a custodire dentro.

Non vergognatevi di sentirvi legati, o tristi, o incapaci di comprendere. Fa parte di quel periodo di crescita dove non si è più bambini, ma non si è nemmeno adulti. Anche gli adulti, sapete, spesso fanno fatica a comprendere quel che hanno intorno.

Si è ragazzi, semplicemente. Con tanto sangue nelle vene, a tanta voglia di conoscere e sperimentare. Avete tanto tempo, siete delle 'antenne' che attirano subbugli e terremoti, salvo poi cadere in profondi sconforti e tormenti. Alla vostra età ogni emozione è ingigantita, ed è giusto che sia così, vi state apprestando a vivere. Il mondo è ancora bianco e nero, inizia ora ad assumere tutte le sue sfumature, ed è facile ferirvi. Da soli vi fate carico di ideali, e nei vocabolari non esistono parole per raccontare agli altri come vi sentite.... no, o forse una parola c'è, è quella che in nord Europa chiamano "Welschmerz"; il sentire il male del mondo.

Sentirsi al massimo della tristezza è un'esperienza altrettanto importante quanto sentirsi estremamente felici.

Leggete , approfondite, cercate, ma non affidatevi solo a qualcosa di scritto, non mettete la 'sacra scrittura' o il pagano 'verbo' (se mai qualcuno dovesse cercare di farvelo credere) davanti a tutto e davanti a voi stessi. Non esistono dogmi nel nostro credo, nè persone perfette e 'illuminate'. Qualunque strega ve lo potrà confermare; noi crediamo in Dei che non costringono, e che dispensano la loro benevolenza secondo loro discrezione, e senza aver bisogno di alcun tramite, se essi vogliono avere a che fare con voi. Noi crediamo nella persona che sei, nella conoscenza che puoi avere degli Dei passando prima attraverso di te, e nella persona che potrai essere maturando.

Se non ci credi, guarda fuori dalla finestra, chiudi i libri e spegni il pc. E' quello il libro che dovete aprire e leggere, e scrivere voi stessi.

Se trovate altri come voi, con cui condividere le vostre feste e le vostre celebrazioni, siate come uno di quegli strumenti musicali a corda; con ogni corda allenata e ben accordata, ognuna risuonante della propria nota, ma quando il momento fra di voi sale e le affinità si alzano, tutte insieme vibranti di una stessa musica.

Molti di voi sono minorenni; quando ve lo sentirete ripetere da altri come noi, ricordate che con questo non intendiamo dire che siete dei minorati mentali. Siete soggetti a leggi e a facili fraintendimenti, a strumentalizzazioni, per voi e per chi parla con voi. Anche per questo vi incoraggio a indirizzare i vostri sforzi nella ricerca e nello studio individuale e personale di quelle tracce, di religiosità pagana, se è questo che desiderate conoscere, che percorrono il nostro paese e il nostro folclore. Ci sarà sempre tempo per parlarne e discuterne, ma provate a ricercare da soli queste tracce; abbiamo nella nostra Italia biblioteche fornitissime, e regioni che offrono varietà di paesaggi e musicalità di lingua. Siate orgogliosi anche del vostro dialetto, perchè fa parte di voi e della zona da cui venite, non lo ritroverete uguale in nessuna altra parte del mondo. Perchè tutto di noi, viene dal passato ed è rivolto al presente e al futuro. La conoscenza porta dignità, non dimenticatevelo.

Chi può dirvi che la religione non riesca a passare per vari canali, e quindi anche per questo? Le pulsioni, vi sono là dove c'è un puro desiderio di vedere, conoscere, vivere.

Siete persone diverse; per quanto la società vi voglia spesso uguali e prevedibili, voi SIETE diversi. Nessuna vita è uguale a un'altra. Per quanto venga presentata come bella la possibilità di una realtà dove tutti sono 'uguali', noi sappiamo che non è vero, e che non è una prospettiva allettante essere come negli spot tv; belli e patinati... ...la 'felicità' in una valle di bambole.

E consideriamo RISPETTO, guardare a una persona con le sue diversità. Tutti nasciamo con piccole 'gioie' strette in mano, da coltivare e affinare nel tempo. Non tutti lo faranno, non tutti ne avranno la forza, non tutti si renderanno conto di questo.

Non c'è niente di strano in tutto ciò; il mondo ha bisogno anche di queste persone incapaci di vedere, e loro hanno bisogno di chi dica loro se hanno qualcosa in mano oppure no. Diranno di essere felici, perchè si abitueranno all'idea di felicità che gli è stata proposta, al bisogno di possesso di oggetti e status, all'idea che il proprio spirito sarà 'in pace' quando non vivranno più in un mondo 'materiale'.

Voi siete vivi, non avete bisogno di starvene con lo spirito 'in pace' , nè di privarvi di quegli stimoli, sensazioni ed esperienze che solo la presenza del vostro 'corpo' in un mondo 'materiale' vi può dare. Loro, gli altri, non riescono a vederle, quelle 'gioie', che quando sono nati tenevano strette. Non le hanno fatte crescere, non hanno risorse, loro credono solo nella nudità che vedono nella propria mano aperta.

Ogni tanto, quando qualcuno mi chiede il perchè io spinga alla necessità del recupero , al riappropriarsi delle nostre tradizioni, e quindi di quel che siamo, riporto un mio solito esempio di come le intelligenze divine siano così vicine all'uomo e ai suoi percorsi, e lascio che ognuno si faccia una propria idea; io vedo l'azione di queste Intelligenze sin dal concepimento, quando l'embrione assume un aspetto del tutto simile a quello di un pesce , poi a quello di un anfibio, quindi a quello di un rettile, di un uccello e di un mammifero, per poi assumere finalmente le caratteristiche umane.
I medici, per indicare questa 'evoluzione', si esprimono con l'espressione; "l'ontogenesi riassume la filogenesi".

Bhè, ragazzi, per dirla tutta credo che sia uno schifo di definizione.

Trovo che sia così fredda per riassumere la bellezza di un ordine naturale così grande.

Non assuefatevi davanti alle meraviglie che ci può dare la vita, sono coloro che sono morti che non possono goderne. Avete occhi per guardare, sensi per ascoltare e percepire, un corpo da muovere e far risuonare come uno strumento.
Allo stesso modo, se non sarete voi stessi e rincorrerete ciò che vi piacerebbe essere , non avrete realizzato quel destino per cui gli Dei vi hanno visto nascere.

I nostri primi pagani furono poeti che esercitarono l'incontro con gli Dei con gioia e spontaneità di movimento; non lasciate che altri vi convincano di 'colpe' nel provare a godere della gioia, nè che siano necessari grandi corredi rituali e fantastiche coreografie per esercitare un atto che è religioso e appagante, non puramente scenico. Non confondetevi davanti a realtà mostrate in maniera complicata; la realtà 'vera' è semplice, non c'è nessun motivo per cui debba anche essere complicata. Non si capisce, solo ciò che non si è ancora vissuto. Se non sapete fare qualcosa, è perchè quasi sempre non avete nemmeno provato o cominciato a farla.

Se davanti alla Dea vedrete mille nomi di mille tradizioni differenti che vi confondono, ricordatevi il più semplice e abbiate la forza di pronunciarlo quel nome. Di gridarlo, di celebrarlo o semplicemente di richiamarlo dentro di voi, fatelo con una parola semplice e andrà bene lo stesso. E vi commuoverete a quella parola, e comprenderete il peso della magia nelle parole e nei riti, perchè nonostante il passato più o meno triste, più o meno felice che ognuno di noi si porta dietro, tutti rispondiamo alla potenza dei suoni e delle parole; alzate la vostra coppa e chiamatela...

..."Mamma".

Vi devo aver sfinito stavolta con la lettura di questa pagina, ma avevo delle cose da dire e ve le ho dette. Ora ritorno al mio inverno, ad aspettare che l'aria forte faccia il suo corso, e che mi lasci la consapevolezza di raccogliere solo ciò di cui ho bisogno. A voi lascio questi pensieri.