Glossario dei
termini più comunemente usati in Sismologia
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Adiabatico: Un
processo nel quale un corpo si espande o contrae senza dare o ricevere calore.
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Aftershock: Vedi
replica.
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Ampiezza (d'onda): La massima altezza raggiunta dalla cresta o da un cavo di un
onda.
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Area sismogenetica: zona dove l'attività sismica si manifesta con maggiore frequenza.
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Arco insulare: Catena di
isole al di sopra di una zona in subduzione
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Arrivo: La comparsa di
energia sismica su una registrazione.
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Asismico: Non associato con
un terremoto. Anche utilizzato per indicare un territorio in cui 'non si sono'
verificati terremoti. In quest'ultima accezione il concetto è relativo in
quanto in alcune aree, prima di un terremoto, le tensioni (stress) nella roccia
vengono accumulate per periodi ben più grandi di quelli per cui si dispone di
osservazioni/dati.
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Astenosfera: Strato del
mantello al di sotto della litosfera che arriva ad una profondità di circa 700
km. Si comporta di un materiale viscoso.
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Bacino: Depressione ove
si depositano i sedimenti.
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Bacino di retroarco: (backarc basin) Bacino dietro l'arco vulcanico in una
zona in subduzione.
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Bacino di avanarco: (forearc basin) Bacino sedimentario dalla parte della
fossa di un arco vulcanico di una zona di subduzione.
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Bradisismo: Lentissimo
abbassamento od innalzamento del suolo.
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Calore Latente o Calore di Fusione: La quantità
di calore che deve essere fornita ad un'unita' di un dato materiale affinche',
al punto di fusione, passi da solido a liquido; al contrario la (stessa)
quantità di calore viene rilasciata nel passaggio da liquido a solido.
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Cinture sismiche: Una zona allungata lungo la quale avvengono terremoti. Ad
esempio la circumpacifica, la mediterranea. Circa il 50% dei terremoti mondiali
avviene lungo la cintura circumpacifica.
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Coesione: Forza che tiene
unite le molecole componenti la materia.
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Conduzione: Trasferimento
di calore per collisione molecolare;
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Convezione:
Trasferimento di calore per il movimento fisico di molecole da una zona
all'altra.
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Crosta terrestre: involucro più esterno della parte solida della terra compreso
tra la superficie libera e il Mantello. Si distingue in crosta continentale
(più spessa, può superare i 50 km, e più "leggera") e crosta oceanica
(più sottile, circa 10 km, e più pesante).
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Dati macrosismici: insieme di informazioni raccolte sul territorio interessato da
un terremoto al fine di catalogare le diverse località in funzione
dell'intensità osservata.
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Declinazione: Angolo
orizzontale tra nord geografico e nord magnetico.
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Deformazione:
Cambiamento di forma di una porzione di roccia sottoposta a sforzo.
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Densità: Rapporto tra peso
e volume di un corpo.
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Deriva dei continenti: Ipotesi formulata da A. Wegener nel 1915 secondo la quale gli
attuali continenti si sarebbero originati dalla fratturazione di un unico
continente primordiale (Pangea).
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Dilatanza: Aumento
del volume delle rocce dovuto a fenomeni di microfratturazione.
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Discontinuità sismiche: superfici o strati sottili posti all interno della Terra
attraverso i quali si verificano nette variazioni di velocità delle onde
sismiche. Zona di brusca variazione delle proprietà elastiche delle rocce.
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Discontinuità di Mohorovicic (o Moho): E' la zona che separa la crosta terrestre dal mantello
sottostante. Prende il nome dal sismologo croato Andrija Mohorovicic che per
primo ne suggerì l'esistenza.
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Discontinuità di Gutemberg: Zona, posta a circa 2900 km di profondità, che separa il
mantello dal nucleo esterno .
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Dorsali oceaniche: Fasce montuose presenti sul fondo degli oceani, larghe da 1000
a 2000 km e con vette di anche 3000 m; costituiscono un sistema continuo, lungo
fino a 50.000 km, che collega tra loro i diversi oceani.
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Elasticità: Proprietà
delle rocce di ritornare nella posizione primitiva quando, sottoposti a sforzi
inferiori allo sforzo critico, viene rimosso lo sforzo.
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Energia sismica: Energia liberata da un terremoto. Si misura in erg (grammo x
cm2)/sec2.
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Epicentro: Punto
sulla superficie terrestre direttamente al di sopra del punto in cui ha origine
il terremoto (vedi ipocentro o fuoco).
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Faglia: frattura o zona
di fratture della crosta terrestre lungo la quale può verificarsi un terremoto.
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Faglia attiva: Faglia con
evidenze di slittamenti avvenuti nel corso degli ultimi 10.000 anni, per cui si
presume che sia capace di generare un terremoto.
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Fase: L'inizio di uno
spostamento (o oscillazione su un sismogramma) che indica l'arrivo di un tipo
differente di onda sismica.
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Focus o fuoco o origine: Vedi ipocentro.
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Foreshock: Vedi
precursore.
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Fosse oceaniche: Infossamenti del fondo oceanico con profondità di 10 km e più, con
una larghezza di qualche decina di km e lunghe da centinaia a migliaia di km.
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Frequenza: Numero di
oscillazioni per unità di tempo. Si misura in Hertz (HZ) che equivale ad 1
ciclo per secondo.
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Fronte d'onda: Superficie
immaginaria o linea che unisce i punti per i quali le onde provenienti da una
sorgente sono in fase (vale a dire o tutte in un massimo o tutte in un minimo).
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Geodinamica: Scienza
che studia le trasformazioni della superficie della terra in relazione alle
forze che vi agiscono.
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Geofisica: Scienza
che indaga sui caratteri fisici della terra.
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Intensità: Valore
numerico ordinale che sintetizza gli effetti di un terremoto risentiti in una
data località. Viene assegnato confrontando uno scenario di effetti reali con
quelli definiti nelle diverse scale d'intensità comunemente usate. L'intensità
in un punto è funzione non solo della Magnitudo del terremoto ma anche della
distanza ipocentrale, delle condizioni geologiche locali e della tipologia
degli edifici. Misura quindi gli effetti di un terremoto su cose e persone.
Fornisce una stima dello scuotimento del suolo ricavata dai fenomeni e dai
danni subiti dalle strutture costruite dall uomo, dalle eventuali modificazioni
dell ambiente naturale e dalle testimonianze dirette (sensazioni percepite dall
uomo).
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Ipocentro (o fuoco): Luogo (assimilato ad un punto) della terra in cui ha inizio la
rottura delle rocce che dà origine ad un terremoto. E' posto a profondità
variabile da pochi ad alcune centinaia di chilometri (max circa 700 km).
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Isosisma o isosista: Linea di contorno delle aree in cui un terremoto ha avuto la
stessa intensità.
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K (bulk modulus): Modulo di elasticità cubica o modulo di compressibilità.
Esprime il rapporto tra la pressione agente su un campione e la relativa
diminuzione di volume.
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Liquefazione: Totale
perdita di consistenza di un terreno (generalmente sabbioso) risultante da un
incremento della pressione dei pori (pressione neutra) e della riduzione dello
stress. Il fenomeno può essere osservato anche in occasione di scosse violente.
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Limiti delle Zolle: Luogo di incontro di due o più Zolle litosferiche.
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Litosfera: Involucro esterno del globo
terrestre fornmato di rocce solide che comprende la crosta e la parte superiore
del mantello. Ha un comportamento "rigido". La litosfera continentale
ha uno spessore di circa 100 km, quella oceanica di 50-70 km.
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Lunghezza d'onda: Distanza tra i punti che si trovano nella stessa fase. Nelle
onde sismiche può variare tra le centinaia di metri e le centinaia di
chilometri.
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Macrosismica: Disciplina
che studia i terremoti in relazione agli effetti sull'ambiente ad essi
associati.
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Magnitudo: Misura
"relativa" dell'energia meccanica liberata sotto forma di onde
sismiche durante un terremoto (vedi capitolo Magnitudo)
Viene calcolata a partire dall'ampiezza o dalla durata del sismogramma. La
magnitudo è un valore logaritmico che venne definito originariamente da Richter
nel 1935. Un incremento di una unità di magnitudo (ad es. da 4.6 a 5.6)
corrisponde ad un incremento dell'ampiezza sul sismogramma di 10 volte ed a
circa un aumento di 30 volte dell'energia rilasciata. Non esiste né un limite
inferiore, né un limite superiore del valore calcolato. Tranne che in casi
particolari, i terremoti di magnitudo inferiore a 2.5 non sono avvertiti dalla
popolazione.
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Mantello: Parte della terra
solida, compresa tra la crosta e il nucleo, che si estende fino a circa 2.900
chilometri di profondità.
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Maremoto (o tsunami): Una od una serie di onde marine giganti causate da terremoti o
da altri fenomeni che avvengono sui fondali oceanici.
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Margine attivo: Un margine continentale caratterizzato da attività vulcanica e
terremoti (ad es. faglie trasformi o zone di subduzione).
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Microsisma: Un
movimento più o meno continuo della Terra non determinato da un terremoto e rilevato
dai sismografi. I microsismi hanno periodi che variano da 1 a 9 secondi e sono
causati da sorgenti naturali (es. pressione delle onde del mare sul fondo
marino, vento) ed artificiali (es. traffico od attivita' industriale, corsi
d'acqua, etc. ).
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Microzonazione sismica: Suddivisione in dettaglio di una porzione di territorio (in
genere un'area urbanizzata) in base alla differente risposta sismica del
terreno.
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Momento sismico: Misura della forza di un terremoto. Si esprime in dine x cm.
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Nucleo terrestre: La parte più interna della Terra. Il nucleo interno è solido e
ha un raggio di circa 1300 km (il raggio terrestre è di circa 6371 km). Il
nucleo esterno è fluido ed è spesso circa 2300 km. Fu scoperto nel 1906 da R.
D. Oldham. La distinzione tra nucleo esterno fluido e nucleo interno solido fu
provata dalla sismologa danese I. Lehemann nel 1936. Le onde S non si propagano
attraverso il nucleo esterno.
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Onde elastiche o sismiche: Un'onda che si propaga attraverso deformazioni elastiche ovvero
attraverso cambiamenti di forma o di volume che scompaiono una volta che le
forze che li hanno generati vengono rimosse. Le onde sismiche sono onde
elastiche. Tra queste le più importanti sono: onde P (primae) o onde
longitudinali; onde S (secundae) o onde di taglio; onde L (longae) o onde
superficiali.
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Onde sismiche:
Rappresentano il modello fisico di propagazione dell energia elastica liberata
da un terremoto e si dividono in onde P (primae), onde S (secundae) ed onde L
(longae) o onde superficiali. Il termine elastico rappresenta il fatto che i
cambiamenti di forma o di volume scompaiono una volta che le forze che li hanno
generati vengono rimosse.
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Onde di volume: (body waves) Onde sismiche che si propagano nei solidi.
Ad esempio, le onde P e le onde S che si propagano nell'interno della terra
sono onde di volume.
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Onde P: sono onde
longitudinali in quanto vibrano parallelamente alla direzione di propagazione
dell'onda, implicando variazioni di volume nel mezzo.
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Onde S: sono onde
trasversali o di taglio in quanto vibrano perpendicolarmente alla direzione di
propagazione dell'onda con conseguenti variazioni di forma nel mezzo; non si
propagano nei mezzi liquidi.
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Onde di superficie: onde sismiche che si propagano lungo la superficie terrestre e
le discontinuita' tra diversi mezzi, con velocità inferiore a quella delle onde
S. Sono principalmente di due tipi: le onde di Rayleigh e le onde di Love.
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Orogenesi: Processo
di formazione delle montagne.
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Oscillazioni libere: Vibrazioni dell'intera Terra dopo un major earthquake (terremoto
con magnitudo superiore a 7.0)
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Paleomagnetismo: Le tracce magnetiche naturali che rivelano l'intensità e la
direzione del campo magnetico terrestre nel passato. Si dice paleomagnetismo
anche lo studio di tali tracce.
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Paleosismologia: Lo studio dei terremoti preistorici o avvenuti/regioni prive di
fonti storiche.
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Pangea: Nome della massa
continentale originaria, dalla cui frammentazione, iniziata circa 200 milioni
di anni fa, hanno avuto origine gli attuali continenti.
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Pericolosità sismica (hazard): Probabilità che un'area sia interessata da terremoti capaci di
produrre danni. La pericolosità è un parametro relazionato solamente al
fenomeno fisico; le carte di pericolosità in genere mostrano aree con uguale
probabilità di accadimento di un terremoto di effetti superiori ad un
prefissato livello di severità in un certo intervallo di tempo.
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Periodo: Il tempo tra due
creste successive di un'onda.
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Periodo di ritorno: Intervallo medio di tempo intercorrente tra un terremoto e un
altro di pari magnitudo o intensità ed origine nella stessa area sismogenetica.
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Periodo sismico o sequenza sismica: serie di terremoti localizzati nella stessa area, in un
definito intervallo temporale, che seguono o contengono un evento di magnitudo
maggiore detto scossa principale (vedi).
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Piano di Benjoff: Termine per indicare la superficie inclinata lungo la quale si
distribuiscono gli ipocentri in una zona di subduzione.
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Placca: Vedi zolla.
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Precursore o scossa preliminare: Evento (in genere di non elevata magnitudo) che precede, da
alcuni secondi ad alcune settimane, una scossa principale e che avviene in
prossimità della zona di rottura della scossa principale.
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Prevenzione sismica: complesso di azioni che la comunità intraprende per mitigare i
danni di futuri terremoti, prima fra tutte l'adozione di misure per la
costruzione di edifici antisismici.
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Previsione:
definizione del luogo, del tempo e dell intensità di un terremoto con anticipo
e precisione sufficienti per disporre misure precauzionali per la popolazione.
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Primo arrivo: Il primo
segnale, tra quelli registrati, che può essere attribuito all'onda sismica che
si propaga dalla sorgente.
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Raggio sismico: linea immaginaria lungo la quale si propaga l'energia
trasportata dalle onde sismiche.
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Rapporto segnale-disturbo: Il confronto fra l'ampiezza del segnale sismico e l'ampiezza
del disturbo causato sia dagli strumenti sismici che da cause non sismiche.
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Repliche: scosse secondarie
che seguono la scossa principale in una sequenza sismica; il loro numero è in
genere proporzionale alla grandezza della principale e sono caratterizzate da
un energia minore. Nel gergo dei media, esse vengono comunemente chiamate
scosse di assestamento, risultando concentrate in un ristretto volume crostale
circostante l'ipocentro dell evento principale.
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Rete sismica: Un insieme
di stazioni sismiche in una certa area geografica, collegate tra loro e/o con
una centrale di ricezione dei dati.
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Rigidità: Rapporto tra
sforzo di taglio e deformazione.
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Rimbalzo elastico: Modello di origine dei terremoti fondato sull'ipotesi che una
faglia rimanga bloccata finché l'energia accumulata non superi una soglia
critica, facendo scattare improvvisamente in direzioni opposte i due lati della
faglia .
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Rischio sismico: Valore del danno atteso da un terremoto che interesserà in
futuro una determinata area. Il valore dipende dalla pericolosità, dalla
vulnerabilità e dall' esposizione (ossia dall'importanza e valore del
territorio antropizzato). Per capire la differenza tra rischio e pericolosità
si consideri che un'area a pericolosità sismica elevata ma disabitata potrà
risultare a rischio non elevato, mentre aree a bassa pericolosità ma densamente
popolate e perdipiù con costruzioni di cattiva qualità potranno risultare ad
alto rischio
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Scala di intensità: Scala per la valutazione degli effetti dei terremoti su
persone, cose e costruzioni in una data zona. La scala d'intensità più
comunemente usata in Italia è la Scala Mercalli Cancani Sieberg (MCS).
Recentemente è stata definita anche una scala macrosismica europea (EMS).
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Scala Richter: Termine
improprio; da non usare. Vedi magnitudo. Viene comunque comunemente utilizzata
come sinonimo di magnitudo.
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Scarpata di faglia: dirupo o ripido pendio prodotto dallo spostamento della
superficie del suolo, eventualmente in seguito ad un terremoto.
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Scossa principale: la scossa più forte nell'ambito di un periodo sismico.
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Sciame sismico: serie di scosse localizzate nella stessa area tra le quali non
se ne riscontra una di entità nettamente superiore rispetto alle altre.
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Scorrimento asismico: Dislocazione di una faglia senza la generazione di terremoti.
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Scossa di assestamento: Termine improprio; da non usare. Vedi replica.
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Sessa: Oscillazione libera
della superficie dell'acqua in un bacino chiuso che viene causata da
cambiamenti atmosferici locali, correnti di marea o terremoti.
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Sisma o sismo: Vedi
terremoto.
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Sismicità: In
generale è la definizione delle caratteristiche sismiche di un territorio, ma
non ha una univoca definizione dei valori che la definiscono (ad esempio la
sismicità potrebbe risultare diversa se definita a partire dal valore
d'intensità massima sperimentata oppure dalla frequenza di occorrenza di eventi
d'intensità superiori ad un prefissato valore).
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Sismico: Di o avente a che
fare con un terremoto.
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Sismogenesi: Studio
delle cause e delle zone origine dei terremoti
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Sismografo: Strumento
scrivente che riproduce il tracciato grafico del terremoto.
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Sismogramma:
registrazione dei movimenti del terreno generati dal terremoto realizzata
tramite il sismometro (su carta, digitale, etc.).
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Sismologia: scienza
che studia i terremoti, le sorgenti sismiche e la propagazione delle onde
attraverso la Terra.
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Sismologo: Chi studia
scientificamente i terremoti. Professione generalmente mal pagata ed, ancor
di piu', poco considerata.
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Sismometria: Gli
aspetti strumentali della sismologia.
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Sismometro: strumento
che registra, in funzione del tempo, le oscillazioni del terreno causate dai
terremoti, cioè i movimenti della superficie terrestre dovuti alla propagazione
delle onde sismiche. In genere si indica con sismometro lo strumento moderno di
tipo elettromagnetico.
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Stazione sismometrica: sito che ospita un insieme di strumenti atti a rilevare i
movimenti del terreno (sensori o sismometri).
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Studio macrosismico: Studio di un terremoto sulla base degli effetti prodotti su
persone, cose ed edifici.
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Studio sismico: Studio di un terremoto sulla base dei dati strumentali.
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Subduzione: Il
processo nel quale una placca litosferica entra in collisione con un'altra
placca ed è forzata a immergersi nel mantello sottostante.
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Temperatura (o punto) di Curie: Temperatura al di sopra della quale un minerale non puo' essere
magnetizzato permanentemente.
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Tempo di arrivo: Tempo di registrazione di una particolare fase sismica rilevata
da una stazione.
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Terremoto: vibrazione
della terra causata dal passaggio di onde sismiche irradiate da una sorgente di
energia elastica.
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Telesisma: Un
terremoto che avviene a più di 2.000 km di distanza dalla stazione di
registrazione.
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Tempo di percorso: Il tempo necessario ad un treno di onde per percorrere il
tragitto sorgente-stazione.
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Tempo di ritorno: Il tempo che intercorre tra terremoti in un'area sismicamente
attiva.
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Tettonica: Studio dei
processi che portano alla formazione ed alla evoluzione dei fenomeni dinamici
presenti sulla superficie terrestre.
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Tettonica a Zolle (o a placche): Teoria che spiega la dinamica terrestre superficiale a partire dai
movimenti delle zolle e dalle loro interazioni.
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Tsunami: Vedi maremoto
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Vulnerabilità: Capacità
dei manufatti di resistere al terremoto.
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Zolle o placche litosferiche: Parte in cui è divisa la litosfera terrestre, sono in movimento
relativo tra loro.
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Zona di Rottura: Area della Terra che si frattura durante un terremoto. Per
terremoti grandi può estendersi per centinaia di km in lunghezza e decine di
chilometri in larghezza.
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Zona di subduzione: Una regione lungo la quale una zolla si immerge sotto un'altra
(si parla anche di piano di subduzione, o piano di Benioff) e penetra nel
mantello.
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Zona Focale: Vedi Zona
di Rottura.
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Zona sismica: Area
soggetta a terremoti.
Rivisto e modificato
dalle seguenti fonti:
Osservatorio
Geofisico Sperimentale di Macerata:
"Glossario dei termini comunemente usati in sismologia"
Istituto
Nazionale di Geofisica: "Conoscere il Terremoto"
USGS: "Glossary of Some Common
Terms in Seismology"
C.M.R. Fowler: "The Solid Earth: An
Introduction to Global Geophysics"
Estratto dal sito internet del Dipartimento per lo studio
del Territorio e delle sue Risorse Sezione Geofisica Università di Genova