REGALATI
Nei panni di mia moglie
di A. Saviano
copertina libro
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Z: l'ultima poesia (piccolo testamento)

È tutto inutile. Quel che scrivo. Quel che penso?
Solo migliaia di vane e futili parole,
solo fiato che invano ho gettato al vento,
un suono coperto dal vostro frastuono!
Un'ultima dedica mi trovo quindi a fare,
a quanti non vogliono più sentire,
a coloro che ormai sanno solo deludere,
a quanti ogni giorno sapientemente illudono,
ai codardi, ai ladri, ai disonesti e ai vili,
a quelli che non sanno dire grazie,
a coloro che mai han detto scusa,
ai falsi che hanno detto ti voglio bene,
ma in realtà mentivano solamente.
A te, mondo, che ti fai schifo da solo,
ma che non fai niente per cambiare.
A chi vive nella meschinità dell'essere,
evitando il proprio sguardo allo specchio.
A quell'idiota incredibile che sono io,
che, anche oggi, lascia parlare il suo cuore,
quando ormai s'è fatto tempo che lui taccia,
non per un giorno, un'ora, ma per sempre.
Al questo naufragio che ormai dura da troppo,
a questa corrente che è sempre contraria,
a questa terraferma che mai arriverà,
a questo pianeta che lascerò immiserito!
Ho deciso di smettere il mio vano nuotare,
di lasciare che questo corpo affondi,
che il mare delle afflizioni lo inghiotta,
che all'incubo che m'angoscia ogni notte,
si sostituisca un unico sempiterno sognare.
Non c'è speranza nel sole che si leva a oriente,
solo dolore in quello che tramonta a occidente;
allora meglio, d'un sol passo, saltare il confine,
che taglia l'oggi dal domani che arriva e m'aspetta.
Varcare la soglia che indietro non fa tornare.
Lasciare agli altri domande che hanno risposte,
fatte di verità da cui ognuno sa solo fuggire.
A voi è data solo la certezza di un giorno morire...
io invece già so il giorno e l'ora che per me ho scelto.
A...Dio dannato pianeta... se poi un Dio mai c'è...
di Andrea SAVIANO
aka Galahad