DOCUMENTO TRATTO DALL'ARCHIVIO VIA DELLA REGIONE LOMBARDIA




V.I.A. Nazionale:
scheda di sintesi per l'informazione al pubblico

Progetto relativo a impianto di inertizzazione delle ceneri di caldaia e dei residui del trattamento fumi inserito nel ciclo di trattamento RSU dell'impianto di termoutilizzazione in Comune di Trezzo d'Adda (MI).

Proponente: PRIMA Srl

Anagrafica del progetto


Nome proponente
PRIMA Srl

via G.E.Falck, 63
20099 Sesto S. Giovanni (MI)


Estensori dello studio
Studio Associato SISTEMA - Via L. della Robbia, 8 - 20145 Milano

Riferimenti normativi
Art.1.1.i - d.p.c.m. 10 agosto 1988, n.377

Categoria di opera
Impianti di trattamento chimico e chimico-fisico

Province
Milano

Comuni
Trezzo sull'Adda

Parchi
Parco dell'Adda Nord

Breve descrizione dell'intervento
Il progetto in esame si riferisce alla realizzazione di un impianto finalizzato all'inertizzazione delle ceneri di caldaia e dei residui di trattamento fumi, a completamento del ciclo di trattamento RSU. Il trattamento di inertizzazione consente di immobilizzare gli inquinanti ottenendo un materiale condizionato che, sottoposto al test di cessione all'acido acetico, presenta un eluato caratterizzato da concentrazioni comprese entro i limiti normativi.

Data deposito SIA al protocollo generale
06/03/2000

Data pubblicazione
03/03/2000

Quotidiani
"La Repubblica" "Il Giorno" (06.03.2000)


Considerazioni conclusive

CONSIDERAZIONI FINALI

A seguito dell'esame della documentazione prodotta dal Proponente, sentiti anche gli Enti locali nella riunione di concertazione dei pareri, si esprimono le considerazioni di seguito articolate.

QUADRO PROGRAMMATICO

Lo studio descrive adeguatamente il progetto dell'unità di inertizzazione ceneri collocandola nel contesto dell'impianto di termodistruzione, del quale vengono richiamate la genesi e la funzione nel quadro degli interventi per il superamento dell'emergenza rifiuti in particolare nella Provincia di Milano.
Si può sostanzialmente concordare con il proponente nel rilevare la coerenza del progetto dell'unità di trattamento ceneri - la cui funzione è strettamente correlata all'esistenza ed al funzionamento dell'impianto, di cui completa il ciclo di trattamento - con tale quadro.
Analogamente, appare sostanzialmente giustificata la sottolineatura che lo studio dà alla coerenza del progetto con la normativa nazionale in materia di smaltimento rifiuti (d.lgs 22/1997), in particolare alle prescrizioni di massima riduzione degli stessi, potenziamento della prevenzione e delle attività di riutilizzo, riciclaggio e recupero.
L'autorizzazione all'impianto (Ordinanza Commissariale del 23.12.96) ha, tra l'altro, costituito variante allo strumento urbanistico generale. Dal punto di vista urbanistico perciò la localizzazione dell'unità di inertizzazione non solleva problemi.
Si evidenzia tuttavia la necessità che il PRG del Comune di Trezzo sull'Adda recepisca la nuova previsione, attraverso l'adeguamento delle tavole di azzonamento e un'apposita normativa, al fine di rapportarsi, per le eventuali trasformazioni urbanistiche, alla nuova situazione venutasi ad instaurare.

QUADRO PROGETTUALE
Relativamente al trattamento delle ceneri, lo studio si diffonde nella illustrazione dei processi di inertizzazione, nelle motivazioni della scelta del trattamento adottato, nella descrizione dell'impianto.
Dal punto di vista progettuale, l'impianto appare idoneo a svolgere le funzioni assegnate, ed anche in riferimento alle emissioni in atmosfera la tecnologia proposta per l'unità di inertizzazione appare strutturalmente rispondente alle condizioni fissate dalla normativa vigente. Si osserva tuttavia quanto segue.
Un primo rilievo che può emergere - come si è avuto modo di considerare in un caso analogo - riguarda la non definizione di dettaglio degli additivi da utilizzare; di conseguenza, le caratteristiche fisiche del prodotto inertizzato indicate nello studio e i dati relativi al rilascio in test di eluizione - peraltro chiaramente e ordinatamente esposti - costituiscono una indicazione previsionale generale. La scelta di tali sostanze, d'altra parte, deve essere rimandata e calibrata all'entrata in funzione dell'inceneritore, operando una ulteriore verifica circa il loro eventuale grado di pericolosità per l'ambiente.
Un secondo rilievo riguarda gli stoccaggi in ingresso e uscita, la gestione delle emergenze e delle fermate dell'unità.
La capacità di stoccaggio delle ceneri (4,5 giorni) consente una riduzione fino a 2,5 giorni, per far fronte a fermate prolungate in corrispondenza della ripresa dell'attività settimanale dell'unità. E' necessario prevedere e garantire per i casi di emergenza la rapida riparazione e la ripresa dell'attività, ovvero la possibilità di conferire le ceneri in uscita dal termodistruttore ad impianti adatti, per evitare stoccaggi incontrollati in loco.
Riguardo alla maturazione e il successivo trasferimento del prodotto dall'unità alla discarica, i dati riportati nello studio circa l'andamento temporale del rilascio, con un riferimento significativo intorno ai 7 giorni dal trattamento , fanno comunque ritenere necessario uno stoccaggio temporaneo dell'inertizzato, per un tempo di maturazione da definirsi sulla base di ulteriori approfondite analisi sul materiale inertizzato "reale".
Tale stoccaggio assume anche funzione di polmone nel caso in cui - per diversi motivi - risulti temporaneamente impossibile il trasporto in discarica.
Dato il contesto in cui si colloca l'opera (il complesso impianto - unità), si ritiene che il necessario dettaglio progettuale che dia soluzione ai rilievi sollevati, possa e debba essere definito nella successiva fase autorizzativa, con il dimensionamento degli stoccaggi e con la prescrizione, tra l'altro, delle operazioni atte a determinare le caratteristiche effettive delle ceneri da trattare e disciplinare la scelta del processo.
A questo proposito, si ritiene in linea di massima di avanzare la seguente proposta circa la fase di sperimentazione in laboratorio per la messa a punto delle condizioni ottimali di trattamento e il relativo programma di campionamenti ed analisi per la certificazione del rifiuto inertizzato:
- nel primo mese di attività dell'unità di inertizzazione (1° fase) sia effettuata almeno una indagine settimanale, sottoponendo ad analisi il rifiuto in ingresso e ed il corrispondente inertizzato;
- la frequenza mensile nei successivi sei mesi (2° fase)
- semestrale nel seguito (3° fase).
Il passaggio dalla 1° alla 2° fase va subordinato alla rispondenza ai limiti di legge.
Le analisi, oltre alla determinazione dei metalli pesanti, dovranno verificare la eventuale presenza di diossine.
Risulta inoltre opportuno che:
- i campioni siano conservati e i dati ottenuti registrati e trasmessi mensilmente alle autorità competenti al controllo;
- le procedure di controllo dei materiali in ingresso e in uscita siano specificate e concordate con le autorità competenti, in particolare per quanto concerne la verifica di conformità dell'inertizzato ai fini del conferimento in discarica.

QUADRO AMBIENTALE
Lo studio ha affrontato tutte le componenti ambientali - tra quelle individuate dal d.p.c.m. 27.12.1988 - significativamente interessate dalle opere in progetto.
Richiamato ancora che l'unità di trattamento ceneri costituisce una fase - relativamente circoscritta in termini spaziali - del trattamento rifiuti operato nel costruendo impianto di Trezzo sull'Adda, si deve ritenere che la scelta del sito sia stata a suo tempo opportunamente valutata nell'ambito di quella istruttoria, anche in riferimento allo studio di compatibilità ambientale previsto dalla legge regionale 21/1993 e succ. mod.. Opportunamente, lo studio richiami in alcuni passaggi (es. rumore) il progetto dell'impianto, valutando quindi la sovrapposizione degli effetti delle azioni del termodistruttore e dell'unità stessa.

a* Atmosfera
Sulla base delle dimensioni e della capacità dell'unità, non risultano significativamente influenzati i parametri di qualità dell'aria rispetto alla situazione derivante dall'impianto di termodistruzione.
E' tuttavia opportuno esprimere esplicitamente la condizione che i sistemi di filtrazione siano dimensionati in modo tale da garantire in emissione dai sili il limite per le polveri di 10 mg/Nm3.
Andrà inoltre posta particolare attenzione al controllo delle emissioni di ammoniaca e composti organici volatili.

b* Ambiente idrico
Non viene fatto riferimento al recente d.lgs. 152/1999; tuttavia questo limite dello studio non incide sulla valutazione complessiva, tenendo anche conto che - ovviamente - le prescrizioni della nuova norma andranno puntualmente rispettate.
Lo studio descrive in modo adeguato il ciclo delle acque nell'impianto e nell'unità, e il quadro progettuale appare sostanzialmente rispondente alle esigenze di tutela.
La copertura degli elementi dell'unità e il sistema di raccolta e smaltimento delle acque usate risultano strutturalmente idonei ad evitare che dall'unità stessa escano acque contaminate.
In ogni caso, è da sottolineare la particolare attenzione che va posta nel controllo delle caratteristiche dei reflui dal lavaggio delle aree di lavoro e da percolamento nelle vasche di maturazione, prima di optare per lo scarico nella pubblica fognatura.

c* Suolo e sottosuolo
L'area intorno al costruendo impianto ha registrato un forte incremento di attività industriali, perdendo così quasi totalmente gli elementi di connotazione agricola.
La descrizione dei caratteri morfologici ed idrogeologici dell'area appare ordinata e adeguatamente supportata da indagini e fonti dei dati.
E' ragionevolmente da ritenere che una serie di indagini e studi geotecnici (quali prove penetrometriche statiche CPT, analisi granulometriche e prove di permeabilità; sondaggi meccanici a carotaggio continuo e SEV) siano già state effettuate per la valutazione del progetto del termodistruttore, e ritenute valide per l'unità in esame che ne costituisce un'appendice.
La compatibilità dell'impatto dell'unità sulla componente nel suo complesso richiede la puntuale applicazione delle misure di prevenzione del rischio (polveri da manipolazione delle ceneri; governo del ciclo delle acque; massima attenzione all'isolamento e alla impermeabilizzazione delle strutture ecc.) già previste nel quadro progettuale e che potranno, eventualmente, essere ulteriormente affinate in sede di autorizzazione.

d* Vegetazione, flora e fauna; ecosistemi
L'impatto su queste componenti appare legato al complesso dell'impianto più che allo specifico oggetto dello s.i.a.. Si può pertanto condividere la conclusione avanzata dallo studio stesso, circa il fatto che l'unità di inertizzazione, sia durante il funzionamento all'interno dell'impianto, sia per le attività esterne necessarie al suo funzionamento (ingresso materiali, invio in discarica del prodotto inertizzato), non produce ulteriori effetti significativi su vegetazione, flora, fauna ed ecosistemi.

f* Salute pubblica
Richiamando quanto in premessa di questo paragrafo, circa la valutazione della sovrapposizione degli effetti delle azioni dell'unità e del termodistruttore, si può ritenere valida la considerazione per cui l'inertizzazione - non intervenendo in modo apprezzabile sulle due "uscite" rappresentate dalle emissioni del termodistruttore in atmosfera e dagli scarichi idrici, e agendo nel senso di una diminuzione della tendenza al rilascio di metalli tossici da parte delle ceneri prodotte - consente di intervenire in modo significativo sulla pericolosità del successivo smaltimento in discarica. Di conseguenza l'intervento può essere considerato ad impatto non significativo sulla componente.

g* Rumore e vibrazioni
Si ritiene accettabile, per questa componente la conclusione dello studio circa la non significatività dell'incremento di rumore al confine dovuto all'inserimento dell'unità di inertizzazione, rispetto ai livelli dovuti all'impianto.
E' comunque necessario, in fase di esercizio, monitorare costantemente i livelli di rumore all'intorno dell'insediamento.

i* Paesaggio
Si è già evidenziato come l'unità di trattamento ceneri - parte dell'impianto di trattamento dei rifiuti - si collochi in una zona industriale, all'interno di un comprensorio che ha sostanzialmente perso ogni connotazione agricola, pur trovandosi a breve distanza dai limiti del Parco regionale dell'Adda Nord.
L'unità di trattamento ceneri, date le caratteristiche intrinseche (in particolare l'altezza massima di 22 m) e l'inserimento in un complesso di dimensioni assai più rilevanti, non comporta una significativa modifica dell'impatto visivo - rispetto a quanto già determinato dal termodistruttore e dal camino alto 100 m - e, di conseguenza, del rapporto con l'immediato contesto ambientale paesistico.


CONCLUSIONI
La finalità del progetto è fondamentalmente quella di ridurre la pericolosità di una parte significativa dei rifiuti solidi dell'impianto di termodistruzione, e contestualmente (con un accettabile aumento in peso del rifiuto stesso) di eliminare la movimentazione verso altri impianti di trattamento, nonché la necessità di "volumi" in discariche per rifiuti tossico nocivi.
Alla luce di quanto riportato ed analizzato, si ritiene pertanto di esprimere il parere che il progetto dell'unità di inertizzazione è ambientalmente compatibile, a condizione che il progetto stesso sia completato dalla verifica e dall'affinamento - da effettuarsi in sede di autorizzazione alla costruzione e all'esercizio dell'unità - delle strutture di stoccaggio e di maturazione delle ceneri inertizzate, e sia data attuazione a quant'altro indicato nei precedenti par. 2.6.2 (quadro progettuale) e 2.6.3 (quadro ambientale).


Data conferenza di concertazione finale
12/10/2000

Data delibera approvazione parere regionale
31/10/2000

Estremi delibera approvazione parere regionale
VII/1917

Parere sintetico
positivo con prescrizioni

Testo parere deliberato
VISTO il d.p.c.m. 10 agosto 1988, n.377, avente ad oggetto: "Regolamentazione delle pronunce di compatibilità ambientale di cui all'art. 6, legge 8 luglio 1986, n. 349, recante: "Istituzione del Ministero dell'Ambiente e norme in materia di danno ambientale";

CONSIDERATO che il comma 4 della l. 349/1986, richiamato dal comma 2 dell'art. 6 del d.p.c.m. citato, prevede che il Ministro dell'ambiente "sentita la Regione interessata", di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali, si pronunci sulla compatibilità ambientale;

VISTA la propria deliberazione 20 giugno 1989, n. IV/43984, avente ad oggetto: "Attuazione del 2° e 3° comma dell'art. 5 del d.p.c.m. 10 agosto 1988, n.377" resa esecutiva dal Commissario di Governo nella seduta dell' 11 luglio 1989 nr. spec. 4473/7734;

PRESO ATTO che il Dirigente dell'Unità organizzativa Sviluppo sostenibile del territorio riferisce che:
§ in data 06.03.2000 è stato presentato da PRIMA S.r.l., con sede in Sesto San Giovanni, lo studio d'impatto ambientale relativo al progetto della "Unità di inertizzazione ceneri e residui trattamento fumi dell'impianto di termoutilizzazione di rifiuti solidi urbani di Trezzo sull'Adda" ;
§ che pertanto è stata avviata la procedura per l'espressione del parere al Ministro dell'ambiente in relazione alla richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale;
§ che l'avvenuto deposito del progetto è stato pubblicato ai sensi e per gli effetti dell'art. 5 del d.p.c.m. 10 agosto 1988, n.377, sui quotidiani "la Repubblica" del 03.03.2000 "il Giorno" del 06.03.2000;
§ che non è pervenuta in merito allo studio alcuna osservazione ai sensi dell'art. 6 comma 9 della l. 349/1986;
§ che gli Enti locali interessati - Provincia di Mlano, Comune di Trezzo sull'Adda e Parco Regionale Adda Nord - sono stati sentiti nella conferenza di concertazione dei pareri svoltasi il 12.10.2000;

RILEVATO che il progetto in esame è strettamente funzionale al trattamento di residui derivanti dal costruendo impianto di termoutilizzazione dei rifiuti solidi urbani di Trezzo sull'Adda, approvato con l'ordinanza del Presidente della Regione Lombardia - Commissario delegato per l'emergenza rifiuti nella Provincia di Milano n. 57 del 23.12.1996;

PRESO ATTO che la relazione istruttoria allegato sub "A" al presente atto deliberativo, del quale costituisce parte integrante e sostanziale, rassegna in particolare le seguenti conclusioni:
Ø relativamente al quadro programmatico, si rileva la coerenza del progetto - che completa il ciclo di trattamento dell'impianto di termoutilizzazione - sia con il quadro degli interventi definiti per il superamento dell'emergenza rifiuti nella Provincia di Milano, sia rispetto alla normativa nazionale in materia di smaltimento rifiuti (d.lgs 22/1997), in particolare alle prescrizioni di massima riduzione degli stessi, potenziamento della prevenzione e delle attività di riutilizzo, riciclaggio e recupero;
Ø circa il quadro progettuale, l'impianto appare idoneo a svolgere le funzioni assegnate, cioè l'inertizzazione di rifiuti tossico nocivi (i residui della combustione) ai fini del loro conferimento in discarica di 2° categoria tipo B; alcuni rilievi relativi allo stoccaggio delle ceneri, alla maturazione del prodotto inertizzato, alla disciplina di dettaglio del processo adottato possono trovare il necessario riscontro progettuale in sede autorizzativa successiva alla pronuncia di compatibilità ambientale;
Ø nel merito del quadro ambientale, lo studio ha affrontato tutte le componenti - tra quelle individuate dal d.p.c.m. 27.12.1988 - significativamente interessate dalle opere in progetto, tenendo conto che l'unità di trattamento ceneri costituisce una fase - relativamente circoscritta in termini spaziali - del trattamento rifiuti operato nel costruendo impianto di termoutilizzazione di r.s.u.; opportunamente, lo studio valuta per i fattori più significativi la sovrapposizione degli effetti delle azioni del termoutilizzatore e dell'unità stessa;
la finalità del progetto è fondamentalmente quella di ridurre la pericolosità di una parte significativa dei rifiuti solidi dell'impianto di combustione, e contestualmente (con un accettabile aumento in peso del rifiuto stesso) di eliminare la movimentazione verso altri impianti di trattamento, nonché la necessità di "volumi" in discariche per rifiuti tossico nocivi;
si ritiene pertanto che il progetto dell'unità di inertizzazione sia ambientalmente compatibile, a condizione esso sia completato dalla verifica e dall'affinamento - da effettuarsi in sede di autorizzazione alla costruzione e all'esercizio dell'unità stessa - di quegli elementi dei quadri progettuale e ambientale che sono indicati nelle conclusioni (cap. 2.6) della relazione istruttoria;

DATO ATTO che la presente deliberazione non è soggetta a controllo ai sensi dell'art. 17 comma 32 della legge 15 maggio 1975 n. 127;

AD UNANIMITA' di voti, resi nei modi e termini di legge;


DELIBERA
1) Di approvare, quale parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, la relazione istruttoria - allegato "A" - relativa all'esame dello studio di impatto ambientale del progetto della "unità di inertizzazione ceneri e residui di combustione dell'impianto di termoutilizzazione di r.s.u. di Trezzo sull'Adda".
2) Di esprimere pertanto al Ministro dell'ambiente, ai sensi del quarto comma dell'art. 6 della l. 349/1986, il parere che la realizzazione del progetto di tale unità di inertizzazione sia ambientalmente compatibile a condizione che il progetto stesso sia completato
- dalla verifica e dall'affinamento - da effettuarsi in sede di autorizzazione alla costruzione e all'esercizio - delle strutture di stoccaggio e di maturazione delle ceneri inertizzate;
- dalla definizione della fase di sperimentazione per la messa a punto delle condizioni ottimali di trattamento, con il relativo programma di campionamenti ed analisi per la certificazione del rifiuto inertizzato;
- e sia data attuazione a quant'altro indicato nei parr. 2.6.2 (quadro progettuale) e 2.6.3 (quadro ambientale) della richiamata relazione istruttoria.


IL SEGRETARIO




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