Sassoferrato

Sorge presso le rovine dell’antica città umbro-romana di Sentinum, di cui si possono ancora ammirare le importanti vestigia, mura di cinta, strade selciate, pavimenti a mosaico, colonne di granito e molti altri reperti presso il Museo Archeologico locale, il Museo Archeologico di Ancona e quello di Monaco di Baviera.
Nel 295 a.C. nel suo territorio ebbe luogo la celebre battaglia che vide la vittoria dei Romani contro la lega dei Gallo-Sanniti; vi morì il console romano Decio Mure. 
Nel 41 a.C. la città fu data alle fiamme dalle legioni di Ottaviano
; ricostruita, viene ricordata tra i Municipi, quindi distrutta in seguito da Desiderio nel 773.
S
u di una altura poco distante, fu fondato il Castello, ricordato agli inizi nel sec. XI. Appartenne agli Este dal 1208, quindi ai Malatesta (1349-1391) ed infine alla famiglia locale degli Atti. Nel 1460, anno in cui fu ucciso il tiranno Luigi degli Atti, Sassoferrato tornò ad essere libero Comune alle dipendenze della Chiesa.
 

Uomini illustri

Bartolo da Sassoferrato (“Lucerna juris”- 1313-1359), il card. Alessandro Oliva (1407-1463), l’umanista Niccolò Perotti (1430-1480), il cap. Antonio Perotti (detto da Alessandro Farnese il “Paladino d’Italia” – 1535-1582), Pietro Paolo Agabiti (pittore e architetto – 1470-1540), il letterato e uomo politico Pandolfo Collenuccio (1444-1504), Giovan Battista Salvi (“il Sassoferrato” – 1609-1685), il poeta Baldassarre Olimpo degli Alessandri (1480?-1540?), Lorenzo Parigini (vescovo di Urbania e di Sant’Angelo in Vado - 1779-1848), il letterato Guido Vitaletti (1866-1936), Alberico Pagnani (storico, 1881 - 1979), Giuseppe Franciolini (vescovo di Cortona, 1891-1989), Emilio Pettinelli (compositore, 1896 - 1980), padre Antonio Lisandrini (1909-1985).


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