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INTERVISTA BALMAR:

Come vi siete conosciuti?
Come avete deciso di iniziare a suonare…..come è nato il gruppo?
Il gruppo è composto da tre elementi: Francesco chitarra e voce, Maurizio alla batteria e Giovanni al basso. Tutti e tre siamo dello stesso paese, Castel Goffredo in provincia di Mantova, e siamo cresciuti musicalmente all'incirca nello stesso periodo. Francesco ed  io, Giovanni, siamo amici di vecchia data ed abbiamo mosso insieme i primi passi nel mondo della musica.
Gi eventi ci hanno portato poi a dividerci, almeno fino all'ottobre dello scorso anno, quando, su idea di Francesco abbiamo deciso di ricomporre il gruppo inserendo Maurizio, un batterista che aveva conosciuto in quel momento. Il gruppo nasce per realizzare un'idea solista di Francesco, che in quel momento cercava altri due musicisti per registrare alcuni pezzi. Il lavoro svolto piace a tutti e così si decide di sviluppare il progetto e di formare un vero e proprio gruppo in pianta stabile.

All'inizio a chi vi siete ispirati?
Quali sono i vostri riferimenti musicali?
Diciamo che fondamentalmente tutta la buona musica è spunto per realizzare nuove idee, sicuramente ognuno di noi ha preferenze diverse che influenzano il modo di suonare: si va dai Faith no more, uno dei gruppi preferiti da Maurizio, al grande Hendrix, ai Nirvana passando attraverso gruppi più underground tipo gli Huschar du, oppure i Gastr de sol o i Death in vegas. Comunque ascoltiamo sicuramente moltissima musica fatta di gruppi e generi molto differenti fra loro.

Suonare è un modo per uscire fuori, uscire dall'anonimato, o che altro?
Suonare è per noi un modo di essere: ci piace farlo!!!!!

Nei vostri pezzi il testo come viene composto? Di cosa parlate? Che tipo di rapporto ci deve essere , secondo voi, tra il testo e la parte strumentale?
I nostri pezzi non nascono secondo uno schema rigido: alle volte nasce prima il testo, che si ispira ad eventi comuni, da momenti particolari o stati d'animo, come probabilmente accade alla maggior parte dei gruppi; alle volte si improvvisa un giro di accordi e poi gli viene aggiunto il cantato.
Sicuramente il rapporto fra parte strumentale e testo non è troppo ricercato, viene lasciato alla spontaneità, perché comunque crediamo sia la cosa migliore.

Vi frequentate fuori dalle prove…..cosa fate insieme?
Da quando siamo diventati un gruppo stabile il nostro rapporto va ben oltre la sala prove, condividiamo molte ore insieme e frequentiamo una stessa compagnia.
Insieme facciamo le cose più disparate: giochiamo a rugby specialmente contro le nostre "amiche" (ci piace placcarle), e non disdegniamo qualche partita alla play station (storiche sono le sfide a Tekken III).

Tra gli altri gruppi che vedete in giro… c'è un gruppo che per le cose che dice e per l'immagine complessiva vi va bene?
I Linea 77

Come pensate al concerto?
Il concerto lo viviamo: arriviamo fino a poche minuti prima di salire sul palco nella piena tranquillità e con il solito buon umore, poi si arriva al momento di suonare e le cose cambiano.

La musica cosa deve dire……che deve rappresentare?
La musica, come altre forme d'arte, non fa altro che esprimere quello che  pensi e rappresentare chi sei in quel momento.

Come vi regolate per affrontare i problemi organizzativi? (spese promozione culturale)
Principalmente cerchiamo di suddividere tutti i problemi organizzativi, anche se è innegabile che Francesco sia quello che alla fine si sbatte di più. Per quanto riguarda le spese abbiamo raggiunto un certo grado di autonomia, e riusciamo a finanziarci con quanto guadagniamo dai concerti e dai CD.

Che tipo di contatti avete con altri gruppi, con persone inserite nel campo musicale?
E' necessario per voi un collegamento tra i gruppi, perché?
Specialmente fra noi "gruppi emergenti" riteniamo che il rapporto debba essere molto stretto, in quanto, come tutti sappiamo, in Italia è molto difficile uscire dall'anonimato, sia per questa nostra esterofilia che ci porta sempre a guardare e scegliere oltre confine, sia per la mancanza di un'organizzazione volta ad incentivare e promuovere la nascita di nuovi gruppi.
Ecco perché riteniamo importante che fra chi vuole fare musica nasca uno stretto legame di collaborazione volto alla promozione e divulgazione della musica stessa.

L'elettronica con le sue applicazioni musicali , cosa cambia nel modo di fare musica, di pensarla e di viverla?
E' innegabile che l'elettronica, come in tutti i campi dove è impiegata, ha portato innovazioni radicali, ha cambiato modi di pensare e vivere la musica che sembravano ormai consolidati.
Dal nostro punto di vista, per quanto riguarda il modo di fare musica, sinceramente non ne siamo stati toccati molto: noi  ci potremmo definire come un gruppo "ampli e chitarra". Infatti chiunque abbia ascoltato il nostro CD  non gli può essere sfuggito la semplicità e l'immediatezza dei nostri suoni. Nessun effetto strano o ricercato: una chitarra che pompa, la batteria che picchia e il basso che incalza. Questo è il nostro modo di fare musica.

I Balmar sono una formazione di recente composizione: nato come progetto ora sono diventati una piccola realtà locale della zona di Mantova - Brescia. Chiunque fosse interessato a conoscerci, sapere dove suoniamo oppure avere informazioni può consultare la nostra home page in Internet all'indirizzo: www.infinito.it/utenti/balmar, oppure può scriverci all'indirizzo balmar@virgilio.it
Abbiamo anche inciso un CD con nove tracce, intitolato "Timido Fracasso (Part. 3)", che costa L 10.000, alcuni pezzi sono disponibili in formato mp3 sul nostro sito.
A questo punto non ci resta che ringraziare la redazione di Sub Rock per aver dato vita a questo spazio e per avercene dedicato un pezzo, allo "zoccolo duro" dei Balmar (che continuino su questa strada) e a tutti i nostri amici.
Ciao e buona musica a tutti.

 


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