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INTERVISTA NEMESI:
Iniziamo con una breve
presentazione del gruppo:
Marco Baruffetti voce e chitarra 22 anni, Federico Tonarelli chitarra 22 anni,
Alessio Previtera basso 24 anni, Michele Landucci batteria 23 anni.
Come vi siete conosciuti?
Come avete deciso di iniziare a suonare.come è nato il gruppo?
Abbiamo iniziato a suonare insieme circa 2 anni e mezzo fa quando abbiamo
trovato il nostro attuale chitarrista Federico. L'idea con cui è nato il gruppo
all'inizio non era molto precisa, diciamo che si è andata via via definendo,
man mano che ci siamo conosciuti meglio come persone e come musicisti.
All'inizio a chi vi siete
ispirati? Quali sono i vostri riferimenti musicali?
I nostri principali riferimenti vengono sicuramente dalla scena rock americana
degli anni '90 in particolare il "grunge" di Seattle i gruppi a cui più
fortemente sentiamo di ispirarci sono i Soundgarden, i Pearl Jam e i Nirvana
anche se rispetto a questi ultimi la nostra musica suona in generale più
pulita, meno punk.
Soprattutto i Soundgarden ci hanno ispirato per quanto riguarda il suono delle
chitarre, il ruolo della batteria, la scelta delle linee melodiche, il fatto di
usare anche tempi diversi dal 4/4 per cercare di far suonare diversamente i
riffs senza per questo voler fare del progressive che non piace a nessuno di
noi.
Tutto deve suonare sempre molto diretto.
Nei vostri pezzi il testo
come viene composto? di cosa parlate? Che tipo di rapporto ci deve essere,
secondo voi, tra il testo e la parte strumentale?
Il testo è sicuramente uno dei momenti più problematici di tutta la
composizione e questo per una serie di ragioni diverse: anzitutto non essendo
Marco (il cantante) a scrivere il testo, questo nasce in un secondo momento
rispetto alla melodia, quindi il primo problema è proprio quello di scrivere su
una "griglia" già definita che se certe volte ti offre una fonte di
ispirazione, altre volte invece si presenta come un vero e proprio vincolo.
E qui veniamo al secondo problema, cioè essendo legati a un modo di concepire
la melodia che è più vicino a modelli inglesi o americani, succede che la
melodia spesso si sposa difficilmente con un testo in italiano, lingua la nostra
che con alcuni tipi di versi ti limita molto.
Anche gli argomenti sono decisi dall'atmosfera del pezzo.
Diciamo che la musica ti offre un triplice vincolo: cosa dire, come dirlo e con
che tempi, cioè se per esempio il ritornello arriva dopo solo una strofa non
avrò molto tempo per introdurre l'argomento e dovrò scegliere delle immagini e
delle parole immediate....insomma scrivere un testo è un casino!!!
Vi frequentate anche fuori
dalle prove.cosa fate insieme?
Ovviamente sì anche se provando di solito due o tre volte la settimana ci
vediamo già quasi tutti i giorni, senza parlare poi dei momenti di lavoro più
intenso, ad esempio quando registriamo i pezzi, allora tra registrazioni,
mixaggio, etc.etc. diciamo che ci vediamo anche troppo...
Tra gli altri gruppi che
vedete in giro. c'è un gruppo che per le cose che dice e per l'immagine
complessiva vi va bene?
Tra i gruppi che ci sono in giro quelli che in Italia secondo noi continuano a
dire qualcosa di interessante sono gli Afterhours, i Marlene Kuntz, mentre
all'estero una delle cose più interessanti che stiamo vedendo sono sicuramente
i Coldplay e in generale il ritorno dei suoni acustici in generale poi
continuano a piacerci gruppi come Radiohead e Blur. Per quanto riguarda il
discorso dell'immagine diciamo che questo non è un aspetto a cui siamo
particolarmente attenti, nel senso che nel momento in cui un artista è
veramente tale e non è solo un fenomeno commerciale studiato a tavolino da
qualche major allora automaticamente ha un' immagine credibile.
Come pensate al concerto?
Con tanta voglia di suonare, cioè mi spiego, essendo una band emergente ancora
alla ricerca di una prima produzione senza un contatto con le agenzie riusciamo
a suonare veramente poco perché di locali nella nostra zona ce ne sono pochi
(soprattutto disposti a far suonare qualcosa d'altro rispetto alle cover bands)
e spedire il materiale ai locali oggi è praticamente inutile perché i locali
si rivolgono quasi sempre alle agenzie.
Quindi diciamo anche sotto questo aspetto ci scontriamo con molte difficoltà
anzi se avete qualche consiglio da darci.....datecelo!!!
La musica cosa deve dire.che
deve rappresentare?
Boh!?! questa è una bella domanda a cui forse nessuno riuscirà mai a trovare
una risposta forse è già più facile dire cosa noi tentiamo di dire con la
nostra musica.
Penso anzitutto che la musica costituisca già un vincolo rispetto a quello che
vuoi dire nel senso che nella nostra musica che ha spesso delle atmosfere
piuttosto cupe sei quasi costretto a prendere in considerazione un certo tipo di
tematiche a cui ricollegarti. Comunque su questo tipo di problema che è
fondamentale (anche perché spesso è proprio il testo a dare un significato
alla canzone, a guidare l'interpretazione del cantante, a porre l'accento su una
parte o su un altra del pezzo) io per primo non mi sento ancora pronto a dire
qualcosa di più proprio perché mi sto chiedendo in prima persona che cosa
"sia giusto" dire in una canzone o meglio la canzone che cosa si
presti meglio a dire, come forma comunicativa, e non ultimo che cosa io sono
capace di dire in una canzone e sempre che io sia capace di dire qualcosa.
Come vi regolate per
affrontare i problemi organizzativi? (spese, promozione)
In questo momento chiaramente abbiamo molte spese e zero entrate e ci regoliamo
dividendo tutto e facendo ovviamente tutto da soli dalle registrazioni alle
copertine alle attività di promozione.
Che tipo di contatti avete
con altri gruppi, con persone inserite nel campo musicale?
E' necessario per voi un collegamento tra i gruppi, perche'?
Per dire la verità non abbiamo molti contatti perché come abbiamo già detto
prima non suoniamo molto in giro per le difficoltà oggettive di cui sopra.
Abbiamo un ottimo rapporto con un gruppo della nostra città: i "Frutti di
Bosco" che è riuscito proprio in questo periodo ad approdare ad una prima
collaborazione con una piccola etichetta indipendente.
Sicuramente consideriamo il rapporto non solo con altri gruppi, ma in generale
con gli "addetti ai lavori" come fondamentale perché se si vuole
riuscire a fare qualcosa diventa essenziale non solo unire le forze, ma anche
riuscire a trovare degli interlocuotori, cioè gente disposta ad ascoltare il
tuo lavoro e a dargli un certo rilievo.
Da questo punto di vista noi siamo sinceramente ancora in alto mare, anche perché
le etichette indipendenti si muovono con pochissimi gruppi e in generale con
budget molto ridotti, quindi viene da sé che se hai pochi soldi da spendere
tenderai a investirli su gente con cui hai un contatto, una conoscenza diretta,
morale della favola se non conosci qualcuno direttamente sarà difficile che tu
riesca a fare qualcosa, almeno questo è quello che abbiamo capito nella nostra
seppur limitata esperienza.
Certo può darsi che un coordinamento di gruppi se lavora bene possa portare
avanti qualche progetto e comunque ritagliare intorno ai gruppi che lo
compongono una visibilità maggiore di quanto possono fare i singoli gruppi,
anche perché per mettere in piedi qualche iniziativa non è mica che occorra
investire dei miliardi, certo tutto sta alla serietà e all'affidabilità, e
perché no, anche alla qualità dei gruppi che vi partecipano.
L'elettronica con le sue
applicazioni musicali, cosa cambia nel modo di fare musica, di pensarla e di
viverla?
Per noi lo sviluppo dell'elettronica ha significato la possibilità di poterci
registrare autonomamente, di non essere più schiavi degli studi di
registrazione che ti chiedono delle cifre esorbitanti per fare dei lavori che
sono poi magari anche scadenti. Abbiamo infatti comprato un multitraccia
digitale e una scheda per il computer (tra il multitraccia e la scheda abbiamo
16 tracce in digitale) ed è con questa attrezzatura che facciamo i nostri demo
avendo speso una cifra che per un gruppo è più che ragionevole.
Inoltre poterci registrare ha significato per noi maturare molto sul piano degli
arrangiamenti.
L'elettronica invece per noi non entra ancora molto nella fase della
composizione che si basa sull'organico classico: 2 chitarre basso e batteria, ma
chissà..........ogni scelta è fatta per essere poi smentita!!
Ok, avete qualche riga per
farvi un po' di pubblicita':
Di pubblicità purtroppo ne possiamo fare poca perché non abbiamo serate da
pubblicizzare possiamo invitarvi a visitare il nostro sito web.tiscalinet.it/nemesi,
saremo felici il nostro demo e quello nuovo che stiamo attualmente registrando a
chi ci contatti.
Se proprio devo fare un po' di pubblicità allora devo parlare di quando siamo
stati ospiti a TMC2 nella rubrica Potere ai Piccoli della
trasmissione Arrivano i Nostri, è stata per noi una bella esperienza e
ci piace ricordarla anche perché la musica emergente avrebbe molto bisogno di
momenti e spazi di questo tipo.
Ciao a tutti e grazie a Sub Rock per la vetrina che offre ai gruppi emergenti speriamo che la collaborazione possa continuare a lungo ed evolvere ulteriormente
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Ideazione, Creazione, Supervisione: Simone Capodicasa Contatti: sub.rock@libero.it, Fax: 1782232041 |