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INTERVISTA ZERO-H:

01. Iniziamo con una breve presentazione del gruppo.

R. Siamo gli Zero:h da Torino: Stefania (v), Andrea (bs), Chiara (ch) e Ale (bt). Siamo in attivo dal Luglio 1999 e nel Settembre dello stesso anno abbiamo registrato il Promo '99; con l'arrivo del 2000 abbiamo iniziato la composizione di "New Dead World" che si è avvalsa della produzione artistica di Geordie Walker dei Killing Joke. Nel 2001 abbiamo infine registrato l'intero full-lenght tra i mesi di Luglio e Agosto vedendo l'arrivo della Fray Records e della sua immediata proposta di contratto.....questa è la storia degli Zero:h in reale sintesi!

02. Come mai questo nome?

R. Zero:h deriva dalla sigla OH, ovvero due significati contemporaneamente: uno dei gruppi sanguigni più rari al mondo (che Chiara possiede) e OverHead, che ci rappresenta in maniera perfetta...

03. Come vi siete conosciuti? Come avete deciso di iniziare a suonare, come è nato il gruppo?

R. Siamo tutti amici da molti anni, la nostra compagnia ha radici molto profonde e ci si vedeva tutti i giorni nonostante i propri impegni in bands differenti....una sera di Luglio mentre ce ne stavamo seduti in macchina a bere acqua ghiacciata per alleviare il caldo, Ale (bt) si gira verso di noi e dice - "Siamo tutti e quattro musicisti ma suoniamo in gruppi diversi, siamo schifosamente amici tanto da considerarci una famiglia.....se proviamo a suonare assieme che cosa succede?"- non trovavamo una piega nel suo discorso e poi ci incuriosiva molto l'idea di sperimentare una formazione curiosa come la nostra! Il giorno dopo siamo andati in sala e dopo un paio d'ore avevamo tutti capito quello che sarebbe successo, non si può sfuggire al destino, e dopo avere provato non avevamo la minima intenzione di fare finta di niente, dovevamo andare avanti a tutti i costi...

04. All'inizio a chi vi siete ispirati? Quali sono i vostri riferimenti musicali?

R. Fin dall'inizio abbiamo voluto lasciare totale spazio all'istinto musicale, ognuno di noi proviene da generi differenti e grazie a questo abbiamo potuto fondere varie sfaccettature del rock e della new-wave. Quando abbiamo iniziato la composizione di "New Dead World" ci eravamo imposti di ascoltare il meno possibile musica esterna per evitare qualsiasi influenza, abbiamo trascorso tutti i giorni del 2000 chiusi nella nostra sala a comporre i pezzi, un'intero anno dedicato al disco evitando anche di suonare live. Abbiamo dato tutta la nostra attenzione a NDW, alla sua gestazione ed alla sua nascita, ne siamo molto fieri.

05. Secondo voi, un gruppo misto uomini-donne, o addirittura gruppi completamente al femminile, a che tipo di problemi vanno in contro? E nello specifico, voi avete trovato e/o trovate problemi particolari?

R. Credo che non dipenda dal sesso ma piuttosto da come una persona vive il gruppo, le female band non corrono più pericoli di altre che sono composte da soli uomini o misti, come noi. Negli Zero:h c'è molta complicità, ci sentiamo bilanciati in tutto e credo che sia dovuto al fatto che siamo di sesso differente al 50%, qualsiasi problema viene comunque risolto da amici, sul momento, senza frasi non dette o cose del genere, piuttosto si discute per ore ma alla fine ci si abbraccia e la cosa finisce lì.

06. Nei vostri pezzi il testo come viene composto? Di cosa parlate?

R. Le basi le abbiamo create con la comune collaborazione mentre tutte le linee vocali le ho composte io (Stè) con l'avvallo dei cori di Chiara e Andrea. I testi sono stati scritti per il 99% da Chiara e Andre mentre io ne ho scritta una sola, "Free". I testi parlano di tutto ciò che rifiutiamo, che ci nausea, sono pubbliche accuse verso potenze mafiose come il Vaticano e la religione che profetizzano a loro piacere per guadagni miliardari, la politica per la quale veniamo derisi dal mondo intero, il razzismo e la decadenza di un mondo che stiamo oramai distruggendo. Siamo schiavi di tutto ciò che ci dice la televisione e viviamo con l'illusione di essere al sicuro, ma non lo siamo affatto. Gli Zero:h descrivono la loro visione del mondo ed NDW ne è il risultato...

07. Che tipo di rapporto ci deve essere, secondo voi, tra il testo e la parte strumentale?

R. Devono viaggiare in simbiosi. Parole, musica e tutto te stesso: i tuoi sentimenti, il tuo calore, la tua rabbia, la tua gioia, ogni sentimento vissuto scandisce automaticamente lo spessore della tua canzone; puoi anche avere studiato al conservatorio dieci anni e conoscere la musica in ogni suo aspetto ma se non ci metti del tuo alla fine risulteranno sempre note eseguite in automatico.

08. Tra gli altri gruppi che vedete in giro, c'è un gruppo che per le cose che dice e per l'immagine complessiva vi và bene?

R. No, o almeno non con le due caratteristiche contemporaneamente.

09. Cosa c'è che non funziona nella scena italiana, secondo voi c'è qualcosa che non funziona?

R. Attualmente la scena nostrana ha grosse lacunee in ambito di personalità musicale, purtroppo mi duole ammetterlo, ma è così. Gravitano moltissime bands nell'underground, alcune sono ottime altre decisamente meno, chi ha personalità e chi invece scimmiotta la superband americana. Piuttosto inizierei a dare la colpa al mercato italiano, che ancora ad oggi non investe sul nostro genere evitando accuratamente di dare opportunità a valide bands e producendo invece boy-band con chitarre....Abbiamo ancora molto da imparare, ci vorrà tempo.

10. Come pensate al concerto? Sapreste descrivere le vostre esibizioni dal vivo?

R. Riguardo la prima domanda penso che sia la cosa più incredibile che ci riserva la musica. Il live-act è il perno di una band, la parte più importante; salire sul palco a dare tutto te stesso alle persone che desiderano ascoltarti; è meraviglioso. Noi cerchiamo sempre di instaurare un feeling con i ragazzi che vengono ai concerti anche terminato lo show, è bello stare con loro a parlare per condividerne le opinioni; fai degli incontri veramente interessanti.

11. La musica cosa deve dire, che deve rappresentare?

R. Deve parlare di te, fare in modo che ti rappresenti in prima persona come se le note fossero le tue stesse parole.

12. Come vi regolate per affrontare i problemi organizzativi?

R. In primis ci sono gli Zero:h, tutto ruota intorno a questo nostro punto di riferimento che ci accompagna durante la giornata. Fortunatamente non abbiamo problemi lavorativi che ci impediscono di dedicarci totalmente ai nostri impegni musicali; facciamo tutti in modo di conciliare lavoro e musica.

13. Come sta andando il vostro ultimo lavoro?

R. Meravigliosamente bene, stiamo riscontrando molto interesse attorno a "New Dead World" e ne siamo felicissimi. Attualmente stiamo cercando un agenzia che ci organizzi il tour per il 2002, speriamo di trovarla in fretta!

14. Come siete arrivati alla Fray Records?

R. Ho avuto modo di conoscere Niko tramite la Fray come webzine, lui si era interessato subito agli Zero:h dopo avere ascoltato il Promo '99 e siamo rimasti in contatto per mesi attraverso le mail. A Marzo 2001 gli feci ascoltare la pre-produzione di NDW e da lì il passo è stato breve: ha voluto che firmassimo per l'etichetta. Siamo lusingati dalla fiducia che tutto il Team Fray ci sta dando e ci riteniamo fortunati perchè hanno talento, coraggio e passione da vendere, cosa che non è da molti in Italia.

15. Cosa ne pensate dei fatti dell'11 Settembre e di tutte le sue conseguenze? Come vi ponete rispetto alla guerra in Afghanistan?

R. La viviamo e la sentiamo molto, come tutto il resto del mondo.....

16. Ok, avete qualche riga a disposizione per salutare i lettori e per farvi un pò di pubblicità!

R. Ringraziamo tutti voi di Sub Rock per averci concesso questa intervista e ne approfitto per salutare tutto il Team Fray Records, White'n'Black e tutti i nostri compagni di sempre che vediamo e supportiamo musicalmente: Sickhead, Cherry Dance, Faccia di Cane, Linea77, Medusa, Nativist, Dustup......WE SHALL RESIST!!!

 

BUON 2002 A TUTTI!

Salutoni

Stè/O:h ^_^


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