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RECENSIONI:
| Fluxus: Pura lana vergine (Il manifesto, 98) | |
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| Grandissimo passo in avanti dal loro esordio "Vita in un pacifico nuovo
mondo" del 1995, e dal successivo "Non esistere" del 1998. Qui, i Fluxus sono piu incisivi, sia negli abituali testi d'impatto, trattanti tematiche impegnate; che, soprattutto, nei suoni e nella musica. Qui escono piu allos coperto le evidenti influenze di noise e post hardcore, nei nomi di Helmet e Quicksand. Degna di nota, la Helmetiana "Senza protezione", che dopo un delirio iniziale si stabilisce su massicci e imponenti riff in tempo dispari; "Tutto da rifare" sulla scia dei defunti Quicksand. Ancora post-hardcore in "Lacrime di sangue". Primo premio per la stupenda "Classe" che inizia con un bambino che canta sommessamente una filastrocca e poi si mette a fare un discorso sociale, che nella sua semplicita' rende appieno la differenza tra classi sociali. Il tutto sostenuto da un riff di chitarra claustrofobico. Dopo un minuto e trenta secondi attaccano a valanga tutti gli strumenti e si prosegue cosi fino ai 4 minuti per poi ritornare al nostro bambino che continua con la sua filastrocca dedicata al padre operaio. "In un istante" e' la semplice evoluzione dal trash al noise, ne piu ne meno. Ritornello da applausi. Indubbiamente il miglior disco dei Fluxus, finora, matura sotto tutti i punti di vista. Consigliato ai seguacei del noise piu duro. www.fluxus.ca
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