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RECENSIONI:

Malaerba: S/T (Loublast Records, 01)


Fin dal primo pezzo ("Disordine") ci si accorge di avere a che fare con dei pezzi rock ben arrangiati, suonati ancora meglio e supportati da una buona tecnica chitarristica. Numerosi sono gli indizi!
Innanzitutto i testi; profondi, mai scanzonati che ben si amalgamano con il sound creato dal gruppo. A mio parere quello più interessante è in "Fragile" dove, su un'atmosfera sognante, ben si adatta la sua poesia urbana a tinte anche fosche ma maledettamente reali. Un altro valido esempio è contenuto in "Ancora adesso". Un bell'intro spiana la strada ad una canzone adatta ad una bella corsa in macchina d'estate a finestrini abbassati: "... / questo vuoto / credo sia / una giusta ricompensa / alla mia banalità /... /". 
L'elemento dei Malaerba che mi ha spiazzato maggiormente è il mettere ritornelli sparati a mille senza preavviso! Cominciano sempre i pezzi con calma, rilassati e con un bel gusto della melodia e quando tu pensi di aver già capito come finirà la song ti sparano un ritornello grintoso che ti fà cascare dalla sedia. Ben vengano queste aperture molto sostenute ed improvvise (a meno che non soffriate di cuore!!).
Una nota di merito va anche a "Il piacere". Comincia con un ritmo suadente (una vera lezione di stile), si apre in un controritornello da brividi per poi arrivare ad un ritornello bello incazzato.
Ci sono ancora numerosi indizi che confermano la buona riuscita del disco; dai riff di chitarra intrecciati (il botta e risposta in "Punti deboli") ai ritmi sostenuti ("Ruggine"), dal Rock ben riuscito ("Nuvole") agli assoli lunghi sempre il giusto (non ci si annoia di certo!): tutto lascia intravedere un futuro roseo per il gruppo.
L'unico rimpianto è che i pochi intrecci di armonie vocali ("Albatra") rimangono purtroppo dei brevissimi episodi che suscitano comunque il dovuto interesse.
Dimenticavo. C'è anche una traccia nascosta (dopo la decima al min. 6.38) di pochi secondi dove vige una buona dose di cazzeggio impunito! Pensavate che non me ne accorgessi!?!!!

www.loudblast.com

Recensione di Sturmdiven


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