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RECENSIONI:

Planet brain: Bottom of the seas (Autoproduzione, 01)

Esordio su cd autoprodotto per i Planet brain. Il trio e' composto da Marcello (chitarra, voce), Nicola (basso), Claudio (batteria), tre 
giovanissimi ragazzi, eta' compresa tra 16 e 18 anni.
Ci propongono un mix di influenze tra Radiohead e Smashing Pumpkins (Black brilliance dei Planet brain sembra una b-side di Siamese dream, la canzone e' carina ma molto poco originale), i primi vengono richiamati per la voce, un po troppo influenzata dal singer inglese. A tratti anche un po di Alice in chains.
Grande attenzione per i suoni di chitarra, un po meno per quelli di batteria (cassa quasi assente, e in generale un po in secondo piano).
Le composizioni, 10 per la precisione, peccano forse di una buona dose di acerbita', ma lasciano (intra)vedere grandi qualita' e una forte 
personalita', che sicuramente col tempo verra' fuori.
Il cd in questione e' valido, sia nelle registrazioni che nell'esecuzione, e abbastanza eterogeneo nelle composizioni, merita attenzione.
Giusto per fare qualche nome: Walkie tolkie, Whirl, e Monochrome (ancora abbastanza minimale, ma le idee ci sono).
Grossi margini di miglioramento, speriamo non si perdano nei meandri dell'underground, in cui spesso vengono valorizzati gruppi che non lo 
meritano.
stage.vitaminic.it/planet_brain

 


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